Sulle note della splendida canzone di Paolo Meneguzzi "Non capiva che l'amavo", il tormento di un Edward più innamorato che mai.
Qui seduto sul letto ripenso a noi
a quei giorni che il vento ha portato via
È buio. Dalla finestra, grosse
perle di pioggia scivolano via lentamente dal vetro, per andare a schiantarsi
sul piccolo balconcino.
Sdraiato nell’oscurità più fitta,
intrappolato dentro le emozioni più dolorose e struggenti che io abbia mai
provato, lascio che la mia monotona esistenza sfugga via dalle mie mani,
inutile.
E intanto ripenso a noi.
quante sere passate allo stesso bar
con gli amici che adesso non vedo più
Quelle dolci illusioni passate in
un attimo, fugaci assaggi di un sogno di cristallo, troppo fragile e troppo
magnifico perché potesse perdurare.
Frammenti di luce nei miei
ricordi, refoli di vento puro del mio corpo…
Ricordo perfettamente ogni attimo
passato al tuo fianco, mio dolce angelo. Scolpito a fuoco nella mia mente.
Sono stati i miei giorni più
lieti, quelli vissuti con te; paragonati alla mia esistenza dannatamente
eterna, non sono che brevi secondi, ma te lo giuro, amore, pagherei ogni cifra,
darei tutto ciò che possiedo per riviverne anche uno solo.
Quelle noiose, grigie giornate di
scuola, troppe volte vissute, troppo uguali tra loro. Ma che rivivrei ancora,
solo per bearmi di quel tuo dolce sorriso, di quel tuo profumo soave, di tutto
ciò che fa di te quella splendida creatura quale sei.
Darei tutto ciò che ho, per
rivivere una di quelle indimenticabili serate, nottate incredibili trascorse a
vegliare sui tuoi sogni, sul tuo cuore, sul tuo respiro. Notti insonni,
trascorse ad ammirarti nel tuo sonno, perduta in chissà quali sogni,
ascoltandoti pronunciare il mio nome, vedendoti avvicinarti sempre più a me, in
cerca di una protezione, di calore.
il suo sguardo era luce negli occhi miei
la sua voce era un suono dolcissimo
Quei tuoi occhi magnetici ancora
mi perseguitano, sai. Quei tuoi occhi splendidi, profondi come il mare, color
del cioccolato. Mi perseguitano, ma sono al contempo la mia gioia.
Mi faccio del male da solo,
ripensando a quella tua luce, quel tuo calore che mi trasmetteva un tuo solo
sguardo. Quando mi studiavi, assorta, non riuscivi a capire che felicità che mi
provocavano quei due splendidi diamanti scuri, quanto mi facevano sentire
importante. Vivo.
Fa male ricordare, ma non posso
farne a meno.
La tua voce riecheggia dentro me,
soave e dolcissima come al solito. Non c’è nulla di più meraviglioso del suono
della tua voce, amore, canto di sirena capace di stregare anche uno come me.
quante volte ho pensato di dirglielo
quante volte ho creduto di farcela.
Quante volte ho pensato di dirti
tutto questo?
Quante volte ti ho rivolto
complimenti del tutto insignificanti, non paragonabili neanche lontanamente
alla tua fulgida bellezza?
Non ero degno di te,
semplicemente.
Eppure, nonostante lo sapessi
bene, seguivo la mia natura egoistica, e continuavo a starti accanto.
E era incredibilmente grande la
gioia che mi invadeva il petto quando vedevo che tu eri lieta di quelle mie
attenzioni.
Ore in macchina a parlare sotto casa sua
si rideva si scherzava e non capiva che
Quante volte abbiamo parlato, per
ore, pomeriggi, notti intere, senza preoccupazioni, come se fossimo solo due
ragazzi normali?
Sembrano passati secoli da quei
pomeriggi in macchina, a farci domande l’un l’altra, per cercare di carpire
quante più informazioni possibili su noi. Quante domande ci saremo rivolti,
sulla nostra natura, sulla nostra vita, solo per crescere la nostra conoscenza
e solo per aumentare la nostra sete di sapere, la nostra voglia di essere un
tutt’uno con l’altro.
La sentivi anche tu, vero? Mi
sembrava di sapere sempre troppo poco su di te, non essere mai all’altezza
delle tue aspettative…
Non conoscere i tuoi pensieri, poi,
non contribuiva a rendermi le cose più facili, e la tua abitudine di celarmi le
informazioni che ritenevi potessero farmi inquietare non mi aiutava.
Ma darei la mia anima per poter rivivere tutto questo.
non capiva che l'amavo
e ogni volta che soffriva io soffrivo
quante notti ho pianto senza dire niente
perché perché perché perché.
Perché non capivi, amore? Perche
ti ostinavi a fingere che io non fossi la bestia orribile che sono, a voler
fingere di vivere in una favola?
Io non ero buono, amore; semplicemente,
sono un mostro egoista, che avrebbe sacrificato volentieri la tua anima pur di
tenerti al mio fianco.
E te l’ho detto, questo. Tante e
tante volte.
Eppure, a te non importava.
Quante volte avrai pensato che per
colpa delle tue parole io mi sia arrabbiato? Quante volte avrai pensato che ero
solo un testardo ipocrita?
Troppe volte sono stato io la causa
del tuo malumore, delle tue ansie, delle tue paure. Non verso di me, no; per me.
Non riuscivi a capire, ma ogni
volta che ti vedevo soffrire, mi si stringeva il cuore.
L’unica cosa che volevo era la tua
totale e assoluta felicità.
Quante volte avrei voluto piangere
per il male che ti ho causato, non lo immagini neppure.
Ma nella mia esistenza dannata,
non mi è concesso farlo.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io morivo
quante notti ho pianto senza fare niente
e mi nascondevo all'ombra di un sorriso
non capiva che l'amavo.
Non capivi quanto mi costasse
mettere a tacere il mio mostro interiore.
No, non potevi capirlo, anche se
ti sforzavi di farlo. Volevi che io
fossi felice. Facevi di tutto per non farmi soffrire per la tua vicinanza,
anche se qualche volta le tue esigenze umane ti tradivano.
Non sai quanto mi costasse non dar
ascolto al mio istinto umano, non darti quegli istanti che le altre ragazze
vivevano nella loro vita.
Ma avevo paura di farti male, se
mi fossi lascito andare.
E fingevo un sorriso,
quando invece avrei voluto piangere per la natura che mi era stata imposta.
Il ricordo è una lama nell'anima
un dolore che brucia senza pietà
Il tuo ricordo mi strazia l’anima.
Mi provoca un tormento indelebile,
mi brucia le carni come se stessi in mezzo alle fiamme.
La visione di te nella radura,
dopo le mie parole crudeli, dopo quell’addio doloroso, per me e per te.
Non sai quanto ho sofferto vedendo
la tua luce sparire dai tuoi occhi dopo le mie parole. Non sai quanto sia stato
forte e impellente il bisogno di stringerti a me, dopo aver visto quali
conseguenze avevano avuto le mie frasi su di te.
Ma ho resistito.
Io non ti merito, e tu lo sia. Tu hai diritto a una vita migliore, a crescere, a vivere,
Bella.
E sebbene io stia soffrendo, è una
sofferenza che merito, e che, soprattutto, accetterò senza proteste, se ti
renderà felice.
Il suo nome vivrà nell'eternità
come un segno profondo e indelebile
Il tuo nome vivrà per sempre nei
miei ricordi, indelebile e intramontabile. Mi darà la forza di andare avanti,
mi darà il calore che solo tu eri in grado di donarmi. Veglierò su di te per
tutta la vita, Bella, ricordandomi i nostri momenti e continuando ad amarti in
silenzio, finché sarai su questa terra.
Dopo, troverò il modo di
raggiungerti.
ore e ore a soffocare tutto dentro me
mi parlava mi guardava e non capiva che.
Devo soffocare queste mie emozioni, questo mio amore impossibile, questo dolore implacabile.
Per il tuo bene, mi ripeto.
E forse, un giorno ci potrei anche
riuscire.
Ma sono imperfetto, amore, al
contrario di quello che tu credi. Non voglio scordarti, e non voglio seppellire
le mie emozioni; emozioni potenti, che solo un angelo come te poteva
risvegliare in me.
E mentre mi guardavi e mi parlavi,
con quel tuo fare timido e insicuro, ma così tremendamente dolce, non potevo
fare a meno di chiedermi che cosa avevo fatto per meritarmi la compagnia di un
angelo così perfetto, che mi regalava luce senza chiedermi nulla in cambio.
Non capiva che l’amavo
e ogni volta che soffriva io soffrivo
quante notti ho pianto senza dire niente, fare niente
perché perché perché
Perdonami, Bella, per
il male che ti ho fatto.
Perdonami, amore, per tutto ciò
che ti ho costretto a subire.
Perdonami, Bella, perché sono così
incapace di dimenticarti, di mantenere quella promessa insulsa che ti ho fatto
quando ti ho abbandonata.
Perdonami, perché non riesco a dimenticarti.
non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io impazzivo
quante volte ho fatto finta inutilmente
e mi nascondevo all'ombra di un sorriso
non capiva che l'amavo.
Troppo tempo è passato dall’ultima
volta che ho potuto bearmi della tua angelica presenza.
Troppi giorni sono passati senza
che io mi sentissi più vivo, come lo ero con te.
Hai portato la luce nella mia
vita, Bella.
E, andandomene, sono rimasto
cieco. Nulla ha più una forma, per me.
Solo tu puoi farmi tornare integro.
..non capiva che... l'amavo.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io impazzivo
quante volte ho fatto finta inutilmente
non capiva che l'amavo
non capiva che l'amavo
non capiva che l'amavo...
Solo tu puoi liberami.
Solo tu puoi alleviare le mie
sofferenze.
Ormai non ce la faccio più a vivere
un solo istante senza la tua dolce compagnia.
Sono un egoista, Bella.
E per questo mio egoismo, sarei
disposto a sacrificare la tua anima.
Non posso vivere senza di te,
amore. Ma non voglio renderti un mostro come me.
Perdonami, se questo mio egoismo
ti ha fatto soffrire.
Perdonami per tutto gli sbagli che
ho commesso.
Ma tu, dopotutto, non puoi
dimenticarmi. Come io non posso dimenticare te.
Ma spero che capirai perché fuggo
da te, dal tuo amore dolce e tentatrice.
O forse no.
Forse non capisci che ti amo,e che
fuggo da quel me stesso mostruoso che vuole farti del male.
Perdonami Bella.
Perdonami.
E ricordati che ti amo.
E ti amerò.
Per lì’eternità.
Angolino -ino-ino:
Ok, spero che vi sia piaciuta.
è la mia prima ff di qst genere, chiedo perdono se non è stata gradita.
e per tutte le mi fan ella fic "Solo grazie a te", sappiate che ho scritto altri sette capitolo, e aggoirnerò al più presto! perdonate per il ritardo!