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Autore: Elena_17    16/10/2014    4 recensioni
Claire Fray è una ragazza normale ha una migliore amica e un migliore amico, la sua famiglia ha appena accolto Josh un bambino di dieci anni che sarà un po' come un'ancora per lei facendole riscoprire le piccole cose che tutti consideriamo scontate. Poi però inizierà a provare qualcosa per una ragazzo che non la ricambia e a questo punto le cose si faranno più dolorose ed imbarazzanti. Non so più cosa scrivere mi dispiace ma il testo credo sia migliore mi dispiace.
-Dal capitolo 2 -
Dietro a questo trio vi è un ragazzo dalla pelle pallida, con un ciuffo biondissimo e un piercing al labbro inferiore. I suoi occhi sono di un azzurro con pagliuzze quasi più fredde, color ghiaccio. Al contrario degli altri lui non sta sorridendo, sembra come distaccato. Sulla sua pelle nivea risaltano incredibilmente le sue labbra rosse e carnose. E’ molto carino secondo me… non mi era mai capitato di pensare certe cose di un ragazzo. Arrossisco a questo pensiero pensando che forse… No basta devo fermare questo flusso di pensieri che mi porteranno solo a farmi soffrire.
Personaggio sorpresa slash / coppie slash (gay) - Muke / ff di mia invenzione
Leggete e recensite vi prego!!
Ele
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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I Found The Love Between The Shelves

 
9. She sleeps alone... Or maybe not?
 
- Louis -

Harry invia il messaggio a Clary. Mi dispiace tantissimo, perché quel messaggio le spezzerà il cuore, ma è meglio che venirlo a sapere dopo. Continuando ad andare dietro ad un Michael a cui piace Luke. Sarebbe tutta un’illusione e delle false speranze campate in aria. Credo che prima inizierà a dimenticarlo prima arriverà alla fine e sarà felice con qualcun altro che possa, che sia veramente in grado, di renderla felice. Da quando l’ho vista la prima volta pochi giorni fa mi è sembrata una ragazza dolce e sensibile e spero che ci sia qualcuno con lei per sfogarsi, non mi ha mai fatto piacere che anche una persona qualunque soffrisse ed io non potessi fare nulla. Anche se la conosco poco non mi piace, perché io sono stato rifiutato ed illuso, e non è stata una bella sensazione, ma il peggio è stato dopo quando non avevo nessuna spalla su cui piangere. Mi sono sfogato da solo, in silenzio, tenendomi tutti i singhiozzi dentro. Non è stato affatto piacevole.
Devo essermi incupito perché mentre ci allontaniamo da casa di Luke, Harry mi prende la mano sussurrandomi dolcemente “E’ tutto okay, Lou?” ed io proprio non resisto alla tentazione di sprofondare in quei pozzi verdi tanto quanto può esserlo il mare in lontananza. I suoi mi piacciono troppo, è come tuffarsi a testa in giù in un secchio di vernice dalle mille sfumature, ogni volta che ci vediamo sembrano continuamente cambiare come se ogni mattino un pittore cambiasse lievemente la tonalità, un giorno chiari come una mela, il giorno dopo scuri come il fondo di una bottiglia, e quello dopo ancora come l’erba tenera, oppure come mescolati al grigio creando un effetto di trasparenza che non capisco bene. Un colore che in natura non può esistere, perché un ragazzo così bello non può essere realmente nato sulla terra, ma solamente dal cielo, dalla cosa più pura che posa esistere. No tutta questa zuccherosità mi fa venire il voltastomaco. Lui è un ragazzo talmente bello che non si merita uno come me, non si merita tutti gli insulti che ha ricevuto né che tutte le persone gli voltassero le spalle basandosi sui pregiudizi delle loro menti corrotte dall’ignoranza  dalla poca voglia di conoscere e far luce su certe persone. So di non poterlo meritare e ma allo stesso tempo non posso fare a meno di stargli vicino, per proteggerlo dalle stupidaggini continue che le persone riversano su di lui senza pensarci minimamente. Si capisce che lui non è stupido, che lui riesce a comprendere quando gli altri gli sparlano dietro, e tiene tutto dentro, si sfoga la notte col cuscino domandandosi perché proprio a lui dovesse capitare una cosa simile. Riesco ad immaginarmelo, il suo sguardo riesco a leggerlo. E’ tanto bello quanto spento, prima l’ho visto e non è stato bello. Come una pugnalata nel petto, perché sì quegli occhio fanno male da spenti, senza vita non sono nulla, bellissimi ma nulla in confronto a quanto lo sono da vivi.
Il mio sguardo deve essere sognante, perché il suo si intenerisce e si sporge per dare un bacio sul mio viso disarmonioso. E’ incredibile come li possa farmi cambiare idea di me stesso in pochi giorni, e solamente essendo se stesso. Prima di conoscerlo pensavo di essere bello e mi preoccupavo solo di venerare il mio corpo, ora ne ho uno migliore da cui farmi ammaliare solamente sfiorandolo o guardandolo.
“Certo piccolo” rispondo finalmente io, sono pensieroso, ma pensare ad Harry è bello quasi quanto guardarlo, ma quest’ultima è impagabile.
“Quando hai dato il tuo primo bacio?” domando di getto. Questa domanda mi perseguita dal nostro bacio di ieri, non riesco a non pensarci...
Lui prima si ferma bruscamente, poi mi guarda sconvolto ed infine riprende a camminare come se nulla fosse con lo sguardo rivolto verso il basso. Fa in modo di non incrociare i miei occhi per i dieci minuti successivi, ed è una tortura. Non posso stare senza i suoi occhi. Sono come una droga per me.
Finalmente svoltiamo in un negozietto carino, una gelateria. Aw ma quanto può essere dolce il mio Harry?! Lui però continua a tenere lo sguardo rivolto a terra o perso nel vuoto fisso davanti a sé perdendosi nelle pieghe del tempo. ci sto troppo male, perché dai! L’aria o il pavimento non ha bisogno di quella meravigliosa vista, ma io sì! Ho bisogno di sapere se gli ho fatto qualcosa, se è arrabbiato con me.
“Due coni medi, uno alla panna montata e crema, l’altro... come lo vuoi Lou?” dice guardandomi finalmente. Mi perdo in quei pozzi verdi ma trasparenti, dolci ma fortissimi. Forse anche più di me.
“Come il tuo” rispondo di getto. Lui annuisce sorridendo e lo comunica alla ragazza dall’altra parte del bancone.
Poco dopo usciamo per pagare, lui con ancora un adorabile broncio stampato sulla faccia, dato che sono riuscito a pagare entrambi i gelati, anche se ho dovuto lottare non poco. Con un sorrido soddisfatto esco, camminando sul marciapiede e facendo dondolare poco le nostre mani. Come una felice coppietta innamorata serena.
Ci sediamo su una panchina. Non proferiamo parola ma a volte lo guardo di nascosto, come un ladro che tenta di rubare la cosa più bella del mondo. Anche se in realtà è proprio quello che so facendo, perché lui è la cosa più bella del mondo, del mio mondo. No okay, lo ammetto la verità è che con quel gelato non riesco a non pensare cose poco caste. Perché doveva prendere proprio un cono?! Una cialda normale non andava bene?! Per tutto il tempo ci teniamo per mano ma non ci parliamo. Finalmente finisce di mangiare e si volta verso di me.
“E’ stata con Melanie ad una festa due anni fa, con un ragazzo... Beh è imbarazzante ma qualche giorno fa...” la sua voce mi arriva chiara e quel timbro è suadente e potrei ascoltarlo per tutta la vita. Non capisco a cosa si riferisca però.
“Ma cosa?” chiedo io guardandolo confuso
“Il mio primo bacio, me l’hai chiesto tu prima ma non volevo risponderti perché mi vergognavo. Pensavo che tu potessi vergognarti di me” dice lui guardandomi mesto e timoroso, con le guance leggermente arrossate e la voce flebile di un sussurro. No ma davvero pensa che io possa vergognarmi di lui?
“Piccolo, io non mi vergognerei mai di te. Tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, una svolta nella mia vita schifosa. Una svolta bellissima piombata come un fulmine a ciel sereno nelle mie giornate, a riempire il mio cuore di amore corrisposto che non tutti sono così fortunati da avere, ma io sì e sono la persona più felice del mondo. Unicamente perché ho te e lo posso mostrare liberamente al mondo” dico sorridendogli dolcemente.
Lui mi guarda... no non ci sono parole per descriverlo, so solo che dopo allaccia le braccia alla mia vita e preme contro il suo corpo, le sue labbra finalmente sulle mie. Io porto le mani sulla sua nuca e giocherello con i suoi ricci. Le nostre bocche sono in sincronia, una cosa sola. Mordo il suo labbro inferiore carnoso e sostanzioso e arrotolo delle sue ciocche sulle dita. Sembriamo racchiusi in una scheggia di eternità, in una bolla di infinito, i rumori arrivano attutiti e non potrei esserne più felice. Siamo solo io ed Harry, nella mia testa rimbomba il suono armonioso del suo nome accompagnato dalla visuale dei suoi stupendi occhi color giada. Ci guardiamo per attimi che sembrano non finire mai, poi sciogliamo il contatto visivo solo per far ricongiungere le nostre labbra che tanto si bramano a vicenda. Questi sono baci dolci, è la seconda volta in vita mia che ne do uno, tutti gli altri sono impregnati solamente del gusto dolciastro del desiderio sfrenato.
 Lui porta una mano tra i miei capelli accarezzandoli lentamente, poi la fa scendere sul mio viso, poi più giù sulle labbra, dove gli bacio delicatamente i polpastrelli, ed infine ancora più giù sul collo. Il suo sguardo è una scossa pura di dolcezza, un’onda espressiva fatta unicamente di bene, e... perché no, magari anche amore...
Le nostre labbra si ricongiungono nuovamente un’ultima volta per un piccolo bacio a stampo, coronato dai sorrisi di entrambi. Amo il suo sorriso.
Poi riprendiamo a camminare, tenendoci per mano, la sensazione è strana perché non mi era mai capitato di farlo, se non per condurre la notte le persone nel mio appartamento. Questo contatto mi dà forza ed è come un’ancora di salvezza.
“E il tuo primo bacio invece a chi l’hai dato?” riprende Harry dopo un po’ spezzando quel silenzio non imbarazzante.
“All’unica persona di cui sia mai stata innamorata prima che arrivassi tu.” E sentendo le ultime parole lui sorride cercando i miei occhi.
A quel ricordo sorrido amaramente ed inizio a raccontare.
 

Tre anni prima… Ore 01:45

“Andiamo a dormire? Questa giornata mi ha veramente distrutto!” chiedo io con voce implorante rivolgendomi al mio migliore amico. Siamo seduti sul divano del salotto di casa sua a guardare un film che ha insistito tanto per farmi vedere definendolo addirittura ‘indispensabile’ ma che alla fine sta guardando solo lui, sebbene l’abbia gia fatto almeno cento volte nei suoi quindici anni di vita...
“Daiiiiii... Okay solo cinque minuti. Poi però andiamo eh?” lui grugnisce infastidito e sbuffa, anche se sa che io mi annoio sempre coi film che guarda lui. Nel giro di quei cinque minuti lotto con tutto me stesso per rimanere sveglio, concentrandomi sul suo profilo, ma alla fine crollo addormentato.

Ore 09:18

Mi sveglio di soprassalto, notando che ora sono nel letto matrimoniale del mio migliore amico. La debolissima luce mattutina traspare dalla fessura sotto la tenda pesante.Probabilmente ha finito il film vedendo che stavo dormendo e poi mi ha portato a letto. Ora il problema è districarsi dal suo abbraccio che mi tiene premuto contro il suo petto peggio che un koala, perché devo andare in bagno. Quando tento di spostare un braccio lui mugugna infastidito e fa un’espressione corrucciata, che ho sempre trovato adorabile, prima di stringermi ancora di più. Dopo almeno due minuti buoni di lotta contro i suoi arti superiori riesco a sgusciare fuori da quel rifugio protettivo. Subito rabbrividisco e sono tentato di tornare sotto le coperte al calduccio, ma mi dirigo verso il corridoio lanciando un ultimo sguardo all’espressione serena del mio amico che intanto ha abbracciato il cuscino.
Esco dal bagno tornando verso la camera da letto, e appena mi affaccio mi stupisco di trovare il moro seduto, con gli occhi pensierosi color caramello persi nel vuoto del paesaggio esterno della finestra ora aperta.
Gattono sul letto fino ad arrivargli vicino ed accoccolarmi sul suo petto, mormorando un “Buongiorno” condito da uno sbadiglio.
“Perché sei già alzato? Di solito ti ci vogliono le bombe per svegliarti mio bell’addormentato!” dice sorridendo. Durante i nostri pigiama party solitamente tocca sempre a me svegliarlo a mezzogiorno o giù di lì.
“Tu non c’eri” risponde semplicemente, sorridendo debolmente, gesto che ricambio con uno ancora più ampio.
In questo momento lo trovo troppo bello anche solo per non guardarlo quel microsecondo in cui sbatto le ciglia. E in questo preciso momento preso da non so che istinto, lo bacio. Il mio cuore batte veloce, è da sempre che aspetto questo momento, fin da quando ho capito di essere innamorato del mio migliore amico. Lui si irrigidisce e subito mi preoccupo, poi però ricambia infilando le mani nei miei capelli, invertendo le posizioni in modo da trovarsi sopra di me. Poi ci stacchiamo e lui sussurra “Mi sei sempre piaciuto Lou, fin dal primo momento, quando ti ho chiesto il tuo nome.” Il mio cuore si scioglie, così sussurro a mia volta “Anche tu”. Poi le nostre bocche si ricongiungono in un bacio a stampo.
 Le mie labbra non collegate al cervello parlano senza il mio controllo.
“La prossima settimana mi trasferisco in Australia”
Within a minute I was all packed up
I've got a ticket to another world
I don't wanna go
 e appena lui si rende conto di ciò che ho detto il momento crolla, la pace si spezza e posso sentire benissimo il ‘crac’ del mio cuore vedendo la sua espressione ferita. Io ho provato in tutti i modi a dissuadere mia madre, chiedendole di restare in zona da qualche zia, ma lei non ha ceduto. So che lui può capirlo e so anche che dentro è distrutto, sa che io  non lo vorrei mai, soprattutto per ciò che ci siamo appena confessati. Tutto ciò che accade dopo è un caos, urla, lacrime da parte mia mentre tento di chiarirgli la situazione, ma lui è spezzato non può fermarsi, ed esce il lato più brutto di lui. Sono persino troppo intento a seguirlo da una parte all’altra che nemmeno mi accorgo che ha raccattato tutte le mie cose e mi sta porgendo il borsone con gli occhi lucidi, chiedendomi implicitamente di andarmene.
“Potevi dirlo prima, e magari ora saprei che l’amore in cui cedevo in realtà è corrisposto e poteva essere una cosa felice. Ora invece siamo separati da un distanza troppo grande, non ne sono in grado! E... e magari tu non saresti mai partito! Capisco che tu non ci possa fare niente ma, cazzo, almeno per un periodo potevamo stare assieme!”
I remember the day you told me you were leaving
I remember the make-up running down your face
And the dreams you left behind you didn’t need them
Like every single wish we ever made
I wish that I could wake up with amnesia
And forget about the stupid little things
Like the way it felt to fall asleep next to you
“Lo so. Sto soffrendo quanto te, lo sai. O se magari non te ne rendi conto lo capirai un giorno.” Una lacrima scende dai suoi occhi e per non mostrarsi debole l’ultima volta mormora “Ti amo  Louis Tomlinson, addio.” Prima di sbattermi la porta in faccia e scoppiare in un pianto disperato che posso sentire anche dall’altra parte del legno.
Sometimes I starte to wonder, was it just a lie?
If what whe had was real, how could you be fine?
‘Cause I’m not fine at all
 Mi avvio lentamente verso casa. Il paesaggio esterno rispecchia esattamente il mio interno. Devastato. Freddo. Rimpianti. Inanimato. Confuso. Arrabbiato. Gelato. Freddo. Freddo. Freddo.
Le lacrime scorrono veloci e silenziose sul mio viso, ed un vento impetuoso spazza i miei capelli e i miei vestiti leggeri da una parte all’altra.
I drove by all the places we used to hang out getting wasted
I thought about our last kiss, how it felt the way you tasted
 
Una settimana dopo. Ore 10:20
If today I woke up with you right beside me
Like all of this was just some twisted dream
I’d hold you closer than I ever did before
L’aereo sta decollando. Io guardo fuori dal finestrino. Non volevo alzarmi stamattina, il mio unico desiderio era quello di sparire e tornare da lui. Mi manca. Sette giorni sono troppi da passare senza la persona che ti completa.
The pictures that you sent me they’re still living in my phone
I admit I like to see them, I admit I feel alone
And all my friends keep asking why I’m not around
It hurts to know you’re happy, yeah, it hurts that you’ve moved on
It’s hard to hear your name when I haven’t seen you in so long
Improvvisamente vedo il mio ex migliore amico correre trafelato verso di me, indicandomi il telefono. Istintivamente sorrido vedendolo. Leggo sul display “Chiamata in arrivo da parte di Zay <3” e l’apparecchio vibra un’ultima volta, dopo di che accetto frettolosamente la chiamata da parte del ragazzo a terra. La linea è disturbata e la sua voce profonda mi arriva distante, troppo.
“Ho capito Lou. So che ci stai male, ma ho capito che non possiamo fare nulla. Ti amo. Mi dispiace, ti ricorderò sempre.” Mi pare di vedere delle gemme sulle sue guance, ma no, non sono gemme sono lacrime, ma tutto di lui è così bello da sembrare qualcosa di più meraviglioso. Ha gli occhi rossi e gonfi, come me. Sussurro un ‘anche io’ vero e gli sorrido venendo ricambiato.

 
Appena finisco il racconto Harry mi sorride dolcemente e mi abbraccia dolcemente asciugando con le labbra le poche lacrime che sono scese dai miei occhi.
“I giorni seguenti avrei solo voluto svegliarmi con un’amnesia, in modo da non dover ricordare quegli occhi color caramello pieni di lacrime che mi guardavano supplichevoli e distrutti, oppure non svegliarmi proprio, dopo tutto è passato gradualmente. Ci sentivamo sempre e tutto era come prima, durante le vacanze ci vedevamo e cose così. Poi lui ha trovato un altro, un certo Liam. All’inizio ci sono stato male poi sono stato felice per lui. Però ho iniziato ad andare un po’ con tutti lasciandomi travolgere da feste e cose varie. Ora ho te ed è tutto più bello.”
Le sue labbra si posano sulle mie come a sigillare la tacita promessa di non lasciarmi mai. E non potrei esserne più felice.
 
- Calum -
Finisco di suonare la canzone e Claire di cantare e faccio di tutto per frenare la mia lingua che vorrebbe a tutti i costi chiederle perché è così triste.
Il pomeriggio passa veloce in sua compagnia, siamo sempre stati buoni amici, ci siamo curati le ferite interne a vicenda e adoro sentirla cantare. Lei dice di non essere per nulla brava, ma tutti le hanno detto il contrario! Davvero non capisco perché non sente quanto la sua voce sia armoniosa! Dopo qualche attimo di silenzio mi alzo per riporre il basso sul piedistallo, poi torno a sedermi sul divano e lei si accoccola protettiva sul mio petto. Io prendo ad accarezzarle i capelli e a districare i pochi nodi che si sono formati.
“Hai dei capelli strani... Ieri non erano mossi?” constato cercando di incamerare una conversazione. Questo silenzio non mi dispiace, ma è solo per non farla diventare ancora triste. Lei fissa il soffitto del mio salotto come se lì potesse trovare chissà cosa.
“Eh lo so... Sì comunque vanno come gli pare, secondo la giornata” risponde semplicemente.
“Dei capelli intraprendenti” dico. Sono compiaciuto dal mio intento di farla sorridere perché le sue labbra si tendono, appunto, in tale. Lei mi guarda divertita e devo dire che mi piacciono i suoi occhi, sono verdi ma con qualche sfumatura grigia e color ocra. A tutti piacciono gli occhi azzurri perché credono che faccia più effetto, ma a me piacciono più così che troppo chiari, so però che lei li vorrebbe grigi anche se per me sono bellissimi già così. Io personalmente preferisco gli occhi scuri, tipo neri, per l’unica ragione che la persona a cui penso costantemente li ha di questo colore, scuri come pozzi, ma vivi ed allegri come non mai. Peccato che brillino per un’altra persona...
Lei sospira riportandomi alla realtà e mi rivolge una domanda che è talmente biascicata che non la capisco.
“Che hai detto?”
“Uffa, allora. Ho detto che non vorrei essere invadente ma se lo faccio è solo perché sei mio amico e so che mi puoi capire perché ci passi costantemente da anni ormai. Il fatto è che ho paura di quello che potrei pensare se venissi lasciata sola. Beh di sicuro ricadrei nel baratro... ma quello che ti volevo chiedere è... ecco... Tu saresti disposto solamente ad ospitarmi stanotte?” chiede tirandosi su ed abbassando il capo per nascondere le gote che si stanno lievemente arrossando.
“Certo, non devi nemmeno chiederlo” sono contento che lei abbia scelto me anche se di certo è la scelta migliore dato che siamo in situazioni simili.
“Okay allora avviso i miei, ti spiace se passiamo da casa a prendere le poche cose che servono?”
“Non c’è problema, andiamo a piedi che così domani non hai la bici.”
Detto questo ci incamminiamo verso casa sua mettendo delle canzoni che piacciono ad entrambi ed alla fine arriviamo a destinazione. Lei entra in casa ed io mi appoggio allo stipite della porta di camera sua aspettando che lei penda una tuta come pigiama, spazzolino, dentifricio e spazzola e il suo immancabile libro. Poi scrive su un biglietto che si fermerà da me a dormire ed il gioco è fatto.
Ci riavviamo verso casa mia, passando per un negozio in cui noleggiano film. Ci basta uno sguardo per decidere, ma di comune e silenzioso accordo entriamo nel piccolo spazio che divide la porta dagli scaffali con tutti i dvd più in voga, storici, documentari, fantasy, gialli, horror o altri.
Dopo varie discussioni optiamo per un film “di alta cultura”, la solita storia di innamoramenti vari, cattive ragazze e brave ragazze, perdita della verginità e cose così. Diciamo quel tipo di film che scarichi illegalmente quando non hai nulla da fare. Ma alla fine riesco a scegliere anche io un film che ho già visto due volte e che amo, ‘Noi Siamo Infinito’. Torniamo a casa di Calum e mentre sgranocchiamo un po’ dei biscotti di sua madre guardiamo i programmi più stupidi che possono passare in tv. Questa sera i suoi genitori restano in albergo per una conferenza che riprenderà domani mattina e dato che sono lontani preferiscono così, dunque cala il buio e la serata procede tranquilla, tra tranci di pizza e lacrime causate dal mio film. Alla fine piace anche al mio amico e mi sento soddisfatta. Quando è già più tardi guardiamo il suo, che si rivela essere ciò che si supponeva ma diciamo che in certi momenti fa ridere, soprattutto per le storie che legano i personaggi e le verità che si vedono nelle scuole di tutto il mondo.
Scende la notte e lentamente ci addormentiamo, sono preoccupato per lei ma per ora non si è ancora mossa. So che il mio abbraccio la aiuta, ma è l’unico modo per dimostrarle di essere suo amico.
 
- Luke -
Accade tutto in fretta, l’acqua, il tubo, lo scivolone, la caduta e le risate. Ed ora non so come mi ritrovo sotto un Michael bagnato dalla testa ai piedi, letteralmente, con le labbra piegate in un adorabile sorriso che trovo davvero bello. Ma che vado a pensare, a me piace Claire... O forse non più... In questo momento, non ne capisco il motivo, ma sento di dover lasciar andare le cose sensate riprendendole successivamente e godermi l’attimo. E’ piacevole sentire l tessuto freddo e pesante della sua maglia venire attirato verso il basso dall’acqua fino sulla mia pancia coperta anch’essa da una stessa. Quando respira il suo petto preme leggermente sul mio, ma non è fastidioso, anzi è piacevole. Deve essersi reso conto di come mi sono fatalmente perso nei suoi occhi color giada, perché il suo bellissimo sorriso si spegne e fa per alzarsi come in tremendo imbarazzo. Io non voglio spezzare il contatto con i suoi occhi e gli appoggio delicatamente una mano sulla schiena chiedendogli implicitamente di restare, e per enfatizzare la cosa gli sussurro un “Resta, non mi fai male” anche se il mio sguardo vorrebbe urlare che in realtà faccio tutto perché voglio le sue labbra con le mie, anche a costo che mi faccia male appoggiandosi troppo, anche a costo  di avere poi una testa confusa all’inverosimile per varie crisi sentimentali.
Il mio cuore batte fortissimo e il viso di Michael è sempre più vicino al mio. Ora è appoggiato sugli avambracci per sostenersi ma con un semplice movimento del capo posso arrivare a poter dare il mio primo bacio ad un ragazzo. Ci guardiamo per un’infinità di secondi, attimi che non perdo e rimiro i suoi occhi bellissimi fatti di grigio, azzurro e verde creando un mix inimitabile, sempre saettando occasionalmente su quelle labbra ora piegate in un piccolo sorriso dolce ed infantile di labbra rosse e carnose che non potrebbero essere più invitanti di così. Quelle tentazioni sulla faccia di Mike mi attirano come un’ape con i fiori, come le onde e la sabbia e altri pensieri poetici che ora il mio cervello non può formulare a causa di un blocco della razionalità, come un muro con scritto il suo nome che manda in pappa il mio cervello, mi attorciglia tutti gli organi e mi fa andare in iperventilazione. Fremo contro la sua pelle, calda e accogliente, saprei curarne ogni singolo centimetro e lo farei con amore e dedizione. No, sto divagando troppo. Certo, ammetto di essere attratto da Mike, perché è un bel ragazzo e tutto, ma non avevo mai preso in considerazione i ragazzi, non ci avevo nemmeno mai minimamente pensato. Con lui sembra tutto facile e naturale, invece, e non mi sembra sbagliato, anche se non l’ho mai pensato in realtà.
Il momento che tanto aspettiamo entrambi sembra non arrivare mai, nessuno vuole spezzare il contatto e andare più a fondo, rompere la magia che si è venuta a formare.
Improvvisamente però sento le sue labbra sulle mie e una sensazione di calore e pienezza all’altezza del petto, mentre più in basso il mio stomaco è contorto da un vuoto peggio che sulle montagne russe. Le sue labbra morbide hanno un sapore unico, dolce e mai sentito, che sa esattamente di Michael. Michael. E’ un bel nome, e rimbomba nella mia testa, perché è l’unica cosa razionale che posso capire in questo momento. Le sue labbra sulle mie, la mia bocca sulla sua è una cosa unica che mai al mondo vorrei interrompere.
Credo che inizi a piacermi...
 
***
Cerco di sistemare i miei capelli biondi ancora umidi per la recente battaglia con l’acqua. Li strofino con un asciugamano tentando di renderli almeno presentabili, non voglio che Mike mi veda così...
I miei sforzi diventano vani quando Michael entra nel bagno di casa mia a petto nudo, e mi perdo irrimediabilmente a fissare il suo fisico ben formato, ha gli addominali non esagerati, ma nemmeno troppo pochi. Sono giusti ed estremamente attraenti. E’ strano pensare queste cose, ma non le sento sbagliate, contro il mio io interiore. Il mio sguardo saetta dal suo ventre alle sue labbra rosse e formose, ora piegate in un ghigno malizioso dato che si accorto che mi sono imbambolato alla vista del suo perfetto torso nudo. Lui mi dice qualcosa che non riesco a capire bene.
“Come scusa, non ho capito?” mi affretto a chiedere allora, riuscendo a distogliere lo sguardo da lui e riportandolo sul suo volto.
“Chiedevo se tu potessi prestarmi un paio di pantaloni, dato che i miei sono inzuppati d’acqua...”
“Ehm... si, si... certo.. ehm subito… io… io li vado a prendere” riesco a balbettare io. Sono un po’ in imbarazzo dato che mi sono accorto solamente ora di indossare anche io solamente dei pantaloni asciutti. Il punto è che se n’è accorto anche lui ed ora mi fissa come ho fatto prima, praticamente mangiandosi il mio corpo con gli occhi. Mi avvicino alla porta e quindi a lui che sembra svegliarsi dal sogno e tornare coi piedi per terra. Mi dirigo in camera mia e lo sento seguirmi, gli prendo dei pantaloni e glieli porgo. Lui mormora un ‘grazie’ e io faccio per uscire, nuovamente fermato da Michael.
“Puoi restare, non mi dà mica fastidio” dice con un piccolo e sincero sorriso.
“Ehm... Come vuoi..” riesco a dire io.
Lui si sfila lentamente i pantaloni sempre mantenendo il contatto visivo, non lascia per un momento i miei occhi, nemmeno quando cerca con una mano i pantaloni che ha gettato lì vicino sul mio letto. Io dal canto mio non voglio mostrarmi debole e se anche con qualche sforzo riesco a mantenere viva la conversazione silenziosa con quelle iridi smeraldine. Le sue gambe sono ancora più pallide del suo torace, lunghe ed affusolate; dopo poco vengono fasciate perfettamente dai miei jeans che stanno davvero molto meglio a lui. Quando ha finito ci guardiamo ancora.
Poi mi ritrovo contro l’unico muro libero da mobili della mia camera, con Michael davanti che mi impedisce ogni movimento, ma dopotutto non mi dispiace. La sua pelle profuma ed è liscia a contatto con la mia. Allungo le mani vero il suo corpo ma poi mi blocco per paura che possa non apprezzare. Lui sembra supplicarmi con gli occhi di toccarlo ed io allora lascio scorrere le mani contro i suoi addominali scolpiti. Lui prende ad accarezzarmi il volto con una mano e sono talmente immerso nei suoi occhi che nemmeno mi accorgo che si è avvicinato ancora.
La sua bocca preme contro la mia, in un bacio dolce, ma che subito diventa più voglioso.
Ed è allora che mi rendo conto che dopotutto quelle labbra mi erano mancate, perché un senso di sollievo mi pervade e le farfalle nello stomaco si fanno sentire.
 
‘CAUSE GOOD GIRLS ARE BAD GIRLS THAT HAVN’T BEEN COUGH!!!!!!!!!
Please leggete perchè vorrei scusarmi
Ok ora potete prendermi a pugni, schiaffi, calci e quello che volete, virtualmente ovviamente ;) , perché sono un’autrice cattiva che fa aspettare ben due settimane alle povere sante che hanno la sua storia da leggere…
No spettate ma che cazz ti prende computer?!    
Okay risolto. Però dicevo… scusate scusate scusate scusate ma la scuola è pesantissima e arrivo a casa distrutta e non ho tempo né per leggere né per scrivere. Scusate ancora.
Cambiando argomento grazie alle stupende 9 (e dico ben 9 genteeee!!) che hanno inserito la storia tra le seguite, alle 6che l’hanno nelle preferite (si siete aumentate pure qui…)
E a What_I_Want, Niallsmileishot, Giuly forever e stella_13 che hanno recensito con tanto amore allo scorso capitolo… <3
Un grande ciao alla nuova arrivata LucyBarbera che ha contribuito a far aumentare i numeri :’)
Poooooi il video è fantastico waaaaaaaaaaaaaaaaa vi giuro che stavo impazzendo, perché io, da brava novellina quale sono, non avevo mai assistito ad una cosa del genere!! Però vabbe.
Credo che riuscirò a pubblicare sabato/domenica/lunedì 25,26,27 perché prima non riesco sorryyyyy :’( anche perché ho in cantiere, ma più che altro in testa ben 4 os e una serie di altre tre os sui Dramione sorry.Uuuuuuuuuuuuuh oggi è santa Edvige!!! *-*
Vi prego recensite e se vi va leggete le storie di Niallsmilishot, When every thing is too hard for you, I’ll be there e quella di What_I_Want You’ll be mine
Detto questo mi dileguo…
Grazie grazie grazie a tutte
Ele <3
  
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