Aprì gli occhi e lo vidi.
Non trasparente come ci si spetterebbe di vedere un fantasma, ma luminoso, come se il suo cuore, che si era fermato da poco, fosse diventato una piccola sfera di luce capace di illuminare il mondo.
Si sedette sul bordo del mio letto e mi accarezzò i capelli piano.
Mi misi più vicina a lui e gli toccai il viso, lui fece lo stesso.
-Sei qui– sussurrai piangendo.
-Non me ne sono mai andato– disse sorridendomi e cominciando ad asciugarmi le lacrime che non volevano smettere di cadere.
-Mi manchi– dissi piano.
-Anche tu prefetto perfetto– disse facendo uno dei suoi sorrisetti.
-Com’è dall’altra parte?-chiesi appoggiando la testa sulle sue ginocchia.
-Un giorno lo scoprirai, e io sarò in fondo al tunnel ad aspettarti– sussurrò alzandosi piano dal letto.
-Non te ne andare!- protestai mentre le lacrime ricominciarono a bagnarmi il viso.
-Non me ne andrò. Sarò sempre qui– disse toccandomi il cuore, privo di qualsiasi malizia.
Sentì un calore improvviso dove mi aveva appena toccata.
-Secondo cassetto– sussurrò facendomi l’occhiolino e scomparendo nel nulla, esattamente com’era arrivato.
Aprì gli occhi di soprassalto, il cuore batteva a mille, le guancie erano bagnate dalle mie lacrime e in prossimità del cuore avvertì un certo calore.
Recuperai la bacchetta dal comodino e mi alzai dal letto.
-Lumos– sussurrai.
Sentì un oggetto metallico cadere vicino a me.
Guardai il pavimento e vidi brillare una piccola chiave argentata.
La raccolsi e mi incamminai verso lo specchio.
Mi scostai leggermente la maglietta e vidi, esattamente sul cuore una piccola cicatrice a forma di “F”
Sorrisi e le lacrime ricominciarono a cadere per l’ennesima volta.
-Secondo cassetto– sussurrai
Presi in mano la piccola chiave e uscì dalla porta, facendomi luce con la bacchetta.
Entrai nella vecchia stanza dei gemelli, i due letti, l’armadio, il comodino, le confezioni di Mou molle lingua o di Pasticche vomitose. Era tutto così famigliare, troppo famigliare.
Attraversai piano la stanza stando attenta a non fare alcun tipo di rumore.
Mi avvicinai al comodino e vidi una piccola serratura nel secondo cassetto.
Infilai la chiave e il cassetto si aprì con uno scatto.
All’interno vidi un vecchio maglione e un pezzo di carta ripiegato.
Presi entrambi e mi misi a sedere sul letto di Fred, quello che conoscevo bene.
Aprì il maglione e vidi una Grande F impressa al centro.
Mi misi il maglione in grembo e con attenzione aprì il foglio.
Una lettera.
 
 
Cara Prefetto Perfetto (anche detta Hermione)
                                                                      
                                                                          E’ così difficile scrivere una lettere che non so da dove cominciare.
Mi ricorderò sempre di te, e non solamente i capelli crespi o gli occhi come caramello fuso ma per il tuo carattere. Sei forte Hermione, Una guerriera nata e una guasta feste. Mi piacevai quando ti mettevi di fronte a me e a George cercando di prenderci le nostre strabilianti invenzioni che vendevamo ai poveri bambini bisognosi di saltare le lezioni. Hai combattuto fino alla fine per Hogwarts ma io non ce l’ho fatta. Ti ho vista accasciarti accanto a me e piangere quando ai visto il mio corpo, in quel momento non desideravo altro che far cessare le tua lacrime e baciarti. Si volevo e voglio ancora baciarti ma non posso.
Ho visto come ti guarda Ron, Lui ti ama e tu invece?
Non mi sorprenderà vedervi insieme in futuro.
Ogni volta che vi vedevo insieme ridere mi dicevo: “No puoi fare questo a tuo fratello Fred! Lui la maa e forse lei ma lui. Non puoi intrometterti” non riuscivo a smettere di pensarti ma come potevo fare questo a Ron? Non potevo.
Ti amavo in segreto per anni e ora che sono morto l’unica cosa che riesco a dirti è: Ti amo.
Mi manchi Hermione, mi manchi troppo.
Io sarò qui ad aspettarti.
Non ti scordare di me, la cicatrice serve a quello, per ricordarti ogni giorno che io ti ho amato, ti amo ancora e ti amerò per sempre. Io ti proteggerò. Quando piangerai ricordati che io sono accanto a te a consolarti.
Porta via il maglione. Tienitelo, stringilo, fallo per me.
Non dimenticare mai che Ti amo Granger.
Fred