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Autore: ljamspooh    17/10/2014    1 recensioni
Ellie Carter, studentessa e giocatrice di pallavolo. Semplice ragazza che non ama l'attenzione e le feste. L'unica persona della quale si fida è la sua migliore amica Chloe.
Brandon Cooper, ragazzo più popolare dell'intero istituto, classico donnaiolo, intelligente e giocatore di basket. L'unica persona di cui si fida è se stesso.
Vicini di casa, lui grande amico del fratello di lei, compagni di classe ma fino ad ora sempre estranei e tra di loro un semplice e continuo litigio. Ma tutto cambierà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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QUESTO CAPITOLO È STATO SCRITTO DA UNA MIA AMICA CHE, GENTILMENTE, MI HA CONCESSO. VOGLIO PRECISARVI CHE CI SARÀ QUALCHE COLPO DI SCENA! BUONA LETTURA!


UNA SETTIMANA DOPO

“Sicura di avere preso tutto?” mi chiese Ashton dalla cucina.
“Si.. Credo di aver già vissuto questo momento... Ah già, mi hai chiesto la stessa cosa minimo 50 volte nelle ultime due ore!” risposi innervosita andandogli incontro.
“Preferisci che ti sbatta fuori di casa a calci?”
“Molto divertente fratello.. davvero!” risposi mentre lui si mise di fronte a me.
“Scusami, è solo che stai andando a Los Angeles, insomma, non è una cosa da tutti i giorni capisci?”
“So benissimo che è lontano ma starò con gli zii e mia cugina..” quando feci per continuare lui mi interruppe.
“Ecco perché sono preoccupato..” disse sottovoce ma non abbastanza da non farsi sentire.
“E’ di questo che ti preoccupi? Ashton ascolta.. so di non essere proprio una donna vissuta ma ho una settimana di pura libertà, perché sprecarla inutilmente? Se ti fa stare meglio giuro che ti chiamerò ogni sera alla stessa ora e ci sentiremo su skype così avrai la certezza che sto bene...”
“Ellie ho capito, so che sei responsabile...” fece uno sguardo sognante.
“Che cos’è quella faccia da pesce lesso?” gli chiesi ridendo sotto i baffi.
“Te lo devo proprio dire.. hai preso tutto da tuo fratello” mi rispose entusiasta abbracciandomi.
“Sì... okay ora andiamo però Mr. LamodestianonènelmioDNA” risposi sorridendo.

E così partimmo per dirigerci all’aeroporto... Premetto che questa è stata una decisione presa 2 giorni fa. Tutto è partito dall’ultima volta che mi sentii con mia cugina Stacey, l’unica con cui ho mantenuto i rapporti. Mi aveva detto: ‘Ellie è tantissimo che non ci vediamo, mi raccomando appena hai qualche giorno libero non farti problemi. Prendi un volo e vieni da me.. ti aspettano anche gli zii’ e quale momento migliore di questo? Appena Stacey l’ha saputo mi ha prenotato un volo, ha fatto tutto lei; inoltre la scuola sarebbe rimasta chiusa per una settimana a causa di una ristrutturazione e io, come si dice, ho preso la palla al balzo. “Ellie.. Ellie!” urlò mio fratello sventolando una mano davanti al mio viso impassibile.
“Che c’è? Sono ancora giovane e non voglio diventare sorda prima del dovuto!” risposi tra l’innervosito e il divertito notando la sua espressione confusa.
“Bene... questo è il fatidico momento” disse guardandosi le mani che stavano giocherellando con le chiavi dell’auto.
“Sembra di essere in un film, tipo l’attimo fuggente.. Già, uno dei film migliori che abbia mai visto” pensai a voce un po’ troppo alta visto che Ashton imprecò rivolto al finestrino.
“Certo, tu stai partendo per Los Angeles, io sono nervoso, ci dobbiamo salutare... e.. cioè, seriamente?”
“Ehi... sta tranquillo, farò la brava te lo prometto.. ti fidi di me?” lo bloccai dal suo attacco d’isterismo facendo in modo che mi guardasse negli occhi.
“Certo, e lo sai..”
“Bene, allora calmati. Guida piano fratellone, fai poche conquiste e ci sentiamo...ti voglio bene!” gli schioccai un bacio sulla fronte.
“Ti voglio bene anch’io” e mi salutò da lontano con la mano.

Appena salita in aereo e sistemata nel mio sedile non-comodo, l’unica cosa che mi sentii di fare fu estraniarmi per un po’ dalla realtà, come dicevano i Romantici attraversare il fenomeno dello Streben inteso come la tensione verso l’assoluto e la perfezione che nel mio caso era la musica.

“Signorina? Signorina, mi scusi..” “Ma porca vacca! È possibile che non si possa dormire..” iniziai a voce forse un po’ troppo acuta da farmi notare dal resto dei passeggeri.
“Mi dispiace darle fastidio ma saremmo arrivati a destinazione” mi disse la hostess in leggero imbarazzo.
“Oh che stupida... Grazie, mi scusi per la mia... stronzaggine, si dice?” le risposi altrettanto imbarazzata alzandomi.
“Non saprei signorina ma credo di sì” mi rispose imbarazzata.
Sorrisi alla hostess di rimando e seguì la folla verso l’aeroporto.

“Ellie! Non riesco a credere che tu sia veramente qui”. Sentii una voce in lontananza.
“Stacey? Oddio Stacey!” appena la riconobbi le saltai praticamente addosso e cademmo a terra nel bel mezzo dell’aeroporto.
“Non puoi immaginare quanto mi sei mancata!” esclamò, mentre ridendo mi aiutava ad alzarmi sotto gli sguardi confusi di più di 200 persone.
“Anche tu.. quasi non ti riconosco più, sei bellissima! Come stai? E gli zii?” domandai tutta d'un fiato.
“Ehi calma, una domanda alla volta... Allora, grazie del complimento! Anche tu sei molto figa! Io sto bene e gli zii meglio di me quindi tutto liscio direi! Che bello.. abbiamo così tante cose da dirci! Comunque ho una novità...Ti avverto che non staremo a casa, almeno per i primi 2-3 giorni perché, rullo di tamburi, io e te ce ne andremo in un hotel 'di lusso' per un po’ di relax!” disse quasi tutto d’un fiato con un’espressione sempre più emozionata.
“Non ricordavo parlassi così velocemente ma credo di aver capito tutto.. e per l’hotel quanto devo pagare? Come funziona?” Risposi sorpresa, e senza rendermene conto ero già salita nella sua macchina dirigendoci.. da qualche parte.
Durante il tragitto Stacey mi spiegò tutto il necessario e capì, da come parlava, che durante la mia permanenza sarei stata trattata come un’ospite vera e propria.
“Eccoci, siamo arrivate... ti accompagno in camera. Intanto vado a sistemare delle cose di sotto... la solita burocrazia insomma, quando sei pronta scendi cosi facciamo pranzo okay?” mi disse con un sorriso a 40 denti e abbracciandomi.
“Lo trovo un programma perfetto, grazie di tutto Stacey e... sono veramente contenta di essere qui” le risposi sinceramente tenendole le mani come segno di affetto nei suoi confronti.
“Non mi dire così altrimenti mi farai piangere.. grazie a te per essere venuta, non vedevo l’ora!”

Quando Stacey scese di sotto, iniziai a sistemare tutte le mie cose, sorridendo all’idea di trovarmi lì. Un posto meraviglioso, con persone meravigliose che non vedevo da tanto e questa mi sentivo che sarebbe stata una delle settimane più belle della mia vita.
Finito di sistemare, scesi sotto e ad un certo punto mi prese il panico perché ripensandoci.. dove cazzo era la sala da pranzo? Decisi di fare training autogeno nel bel mezzo delle scale che portavano alla Hall e una volta lì decisi di avvicinarmi a quello che sembrava essere il ragazzo della reception; mentre mi avvicinavo però, sentì qualcosa colpirmi in faccia e caddi rumorosamente a terra; l’unica cosa che vidi subito dopo fu una ventina di persone che mi guardavano preoccupate e cercavano di aiutarmi.
“Signorina si è fatta male?”
“Ragazza stai bene?”
Che domande del cazzo sono? Urlerei in faccia a questi qui, e non solo per la rabbia... fai la ragazza dolce e simpatica Ellie!
“Probabilmente ho la spina dorsale come un puzzle da rimettere a posto e una faccia come il sedere di uno scimpanzé ma a parte questo sì... sto bene!”

“Aspetti che la aiuto ad alzarsi” mi disse sorridendo una signora che si trovava di fianco a me.
“Grazie mille...”
“Ce la fa?”
“Sì, un po’ intontita per la botta ma sto bene, grazie ancora dell’aiuto” risposi gentilmente congedando con questa frase la gente intorno a me; quando abbassai il capo, colpita da un improvvisa fitta alla testa, sentì una voce familiare.
“Sei sempre la solita sbadata”.
“Scusi ma ci..conosciamo..” domandai troppo in fretta tanto che dovetti appoggiarmi ad una colonna per non cadere.
“Ellie, ehi... stai bene? Vuoi stenderti da qualche parte?” mi chiese circondandomi la vita con il suo braccio.
“Brandon...” non riuscii a dire altro, quanto era bello! Portava una camicia a quadri blu e bianchi con le maniche arrotolate che mettevano in risalto la pelle abbronzata, un paio di jeans scuri che si stringevano sulle caviglie, e infine i suoi adorabili capelli, morbidi come la seta con meno gel del solito. Ma la domanda era: che ci faceva a Los Angeles? Mi è mancato tantissimo e non lo vedevo da più di una settimana; possibile che fosse venuto per me? Okay, avevo fatto una botta decisamente grossa. Quando mi ridestai lui mi stava guardando in modo strano ma con occhi lucidi, poi parlò.
“In questo momento ti vorrei uccidere” mi disse arrabbiato, tenendomi stretta a sé e io presa dall’istinto lo abbracciai.
“Non ci vediamo da tanto! Mi sei mancato, io sono appena arrivata, ho fatto una figuraccia nella hall dell’Hotel e sono tutta dolorante...puoi abbracciarmi?” Lo sentii sospirare pesantemente.
“Ellie dobbiamo parlare” rispose in tono freddo staccandosi da me.
“D’accordo, andiamo in camera!” risposi nervosa e avviandomi a passo veloce; quando arrivammo spalancai la porta e mi appoggiai sul davanzale della finestra a braccia conserte.
“Cercherò di stare calmo... Mi dispiace di non averti salutato a dovere, averti portato dei pasticcini e dato il benvenuto a Los Angeles ma l’ultima volta che sono venuto a casa tua per stare con te, tuo fratello mi ha detto che saresti partita il giorno dopo per venire qui!” disse tutto d’un fiato avvicinandosi a me.

(SOTTOFONDO https://www.youtube.com/watch?v=-KXPLT2Xk5k )

“Cosa volevi che facessi? Mandarti un messaggio con scritto ‘Non ti fai sentire da più di 5 giorni dopo esserci baciati ma comunque ti volevo dire che parto per L.A. vuoi venire con me?' replicai veramente incazzata allontanandomi e dandogli le spalle.
“Appunto! Proprio per quello che è successo...” disse. Mi rigirai per guardarlo.
“Che c’è? Ti vergogni di dirlo? Fai l’uomo per una volta e dimmi quello che cazzo hai in quel cuore e in quella testa perché non so se l’hai capito ma la pazienza non è il mio forte!” lui sorrise e si avvicinò.
“Ellie l’aragosta ci aspetta! Si può sapere che fine hai fatto?” Stacey entrò in camera in presa all’entusiasmo ma con un colpo di tosse si scusò con un “Momento sbagliato” e se ne andò rossa in volto.
“Perché credi di avere sempre ragione?” domandò.
“Perché non è una supposizione ma una certezza.. Dannazione, pensi che in quella settimana me ne sia fregata e abbia festeggiato con dello Champagne?” risposi adirata e senza accorgermene con le lacrime agli occhi.
“Non dico questo e mi dispiace se ti ho fatto soffrire.. Ho sempre paura di fare la cosa sbagliata con te, non meriti tutto questo” disse avvicinandosi sempre di più e facendomi aderire con la schiena al muro al quale appoggiò le sue mani, ai lati della mia testa.
“E’ vero... io ho sbagliato, ma ero imbarazzata, volevo, ma in un certo senso ero bloccata e questa doveva essere una cosa per poter staccare un po” risposi con il cuore a mille guardandolo.
“Anche da me? Non pensare che io sia stato bene in quella settimana e ti ricordo che le cose si fanno in due... Ammetto comunque che la mia reazione è stata un po’ esagerata” disse sorridendo.
“Bene, sono contenta che stia abbassando la tua cresta.. Ora, ripeto la domanda di prima.. vuoi abbracciarmi?” chiesi mordendomi il labbro e fissandolo con occhi speranzosi.
“Mi stai provocando Ellina cara e non è una buona cosa... per nessuno dei due” disse sottovoce mordendomi il collo.
“Sei abbastanza maturo da capire quando fermarti Brandon.. Credo di aver scoperto il tuo punto debole; vediamo se ci arrivi anche tu tontolone” gli risposi ridendo sotto i baffi e circondando la sua schiena con le mie braccia.
“Sicura di volerlo sapere? Sei un po’ piccolina per queste cose, no?” si fermò guardandomi negli occhi e facendo aderire i nostri corpi.
“Vediamo se così ti aiuto un po'.” Detto questo, allacciai le braccia al suo collo e gli accarezzai la testa.
“Mi sei mancata tantissimo, bellissima pazzoide.” Di colpo staccò le mani dal muro portandole sui miei fianchi e mi baciò con la sua solita dolcezza facendomi anche capire che gli ero mancata veramente... Insomma, in quel bacio c’era tutto e il mio tutto era lui.

POV BRANDON

Non credo se ne sia accorta per la mia freddezza ma da quando l’ho vista avevo voglia di ammirarla e baciarla talmente tanto da farle capire che mi era mancata veramente; questa ragazza è la ragione che mi ha fatto prendere un infarto quando suo fratello mi ha di lei e Los Angeles... Mi è caduto il mondo addosso; ho pensato e ripensato a cosa avessi potuto sbagliare e mi sono disperato perché le volevo parlare di una cosa importante.. Avete presente quando vedete una persona e vi dimenticate della realtà? Insomma... come i Romantici che avevano questa strana fissa per lo Streben, tensione verso l’assoluto.. Beh io non l’avevo ancora raggiunto ma non mi facevo tanti problemi come loro perché sapevo di averlo lì di fronte a me.. io ero innamorato di lei... Ellie era il mio assoluto!

Quando ci staccammo faticando a respirare, lei mi abbracciò cullandosi a me, io la strinsi forte e in quel momento mi arrivò un messaggio... “Non ci credo,Brandon Cooper che va fino a Los Angeles per una ragazza? Ti credevo più intelligente, soprattutto perché a lei non interessi e anche fosse così ti conviene starle lontano altrimenti non la rivedrai molto presto... o forse chissà, non la rivedrai per niente; attento al sole diL.A. amico!


ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti!
Ecco a voi il nuovo capitolo! Spero che, come gli altri, vi piaccia perchè a me è piaciuto molto. Come vi avevo già detto, questo capitolo è stato scritto dalla mia amica Alessia. Le piace molto la lettura e la scrittura e si è voluta cimentare nella stesura appunto di un capitolo della mia storia!
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, ne sarebbe molto felice.
Io come sempre ringrazio che TANTISSIME persone che stanno seguendo la mia storia e che crescono sempre più! Ringrazio anche i centinai di lettori silenziosi! GRAZIE DI CUORE!
Ringrazio la mia amica Diletta e un grazie particolare all'autrice del capitolo: ALESSIA!

Un bacione, alla prossima.

ljamspooh
  
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