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Autore: Jenessia    17/10/2014    1 recensioni
Una ragazza di nome Gabriella si trasferisce a Firenze per studiare.Lì fa nuove amicizie,ma mai avrebbe immaginato che incontrare un misterioso, quanto affasciante architetto avrebbe totalmente sconvolto la sua vita tranquilla.
TRATTO DALLA STORIA
-Cosa vuoi da me?-gli chiedo.
-Che tu sia MIA-mi risponde aderendo ancora di più al mio corpo.
A quelle parole il mio cuore perde un battito.Mio Dio...non può essere vero.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 17
Capitolo 17


Cosa avevo fatto? L'avevo lasciata andare via! Che gran bastardo ero stato!
Mi passai le mani fra i capelli e mi lasciai cadere pesantemente sul divano. Maledizione!
Mi alzai nuovamente, inquieto, straziato, furioso.....e sferrai un pugno sul muro per alleviare un po' quel dolore e quella rabbia che avevo dentro.
Dovevo fare qualcosa per cambiare la situazione, e non restarmene con le mani in mano aspettando che tutto accadesse da sé. Io volevo che Gabriella facesse parte della mia vita!....E il bambino?
Fu come se improvvisamente una voce sconosciuta fosse piombata in me. Quel pensiero mi sconvolse profondamente, perché immediatamente si presentò davanti ai miei occhi l'immagine di un bambino, un bambino che IO tenevo fra le braccia. Poi, come un film, vidi Gabriella con un ventre enorme ed io che, stringendola a me, l'accarezzavo dolcemente ed entusiasta.
Senza nemmeno accorgermene delle lacrime mi punsero gli occhi.
Che cosa avevo fatto? Avevo lasciato andare via l'amore della mia vita e mio figlio! MIO FIGLIO!
Quella parola mi scosse, ma non per la paura, no, al contrario, mi diede un piacere bello e intenso!
Io VOLEVO Gabriella e VOLEVO nostro figlio!
Anzi tutti i figli che sarebbero stati frutto del nostro Amore!
Immediatamente afferrai le chiavi della moto e volai alla porta, diretto al garage. Una volta lì, saltai sulla moto e partì velocemente per arrivare più in fretta possibile all'aereoporto.
La mia mente era piena delle immagini di Gabriella e me, e imrpovvisamente mi ritrovai a pensare alla nostra vita con quel bambino che stava per nascere, mi ritrovai a pensare ad una famigli tutta nostra....
In lontananza notai delle sirene della polizia: qualche stupida rissa?
Poi la mia visuale si allargò e notai anche un'ambulanza. Un brivido inspiegabile corse lungo la mi schiena.
Mi avvicinai per quel che potevo, finché non mi ritrovai quasi al luogo dell'incidente.....immediatamente scesi dalla moto. Il mio unico pensiero era: Gabriella. Ti prego fa' che non sia lei. Ti prego. Ti prego. Ti prego!
Poi vidi una barella e sopra c'era Rossella.
-Nooo!!- subito cominciai a correre verso quello che doveva essere il taxi che avevano preso, ma un agente mi bloccò il passaggio.
-Mi scusi signore, ma non può passare...- cominciò, ma io non lo ascoltai nemmeno, anzi lo scostai per passare e andare da lei. L'agente mi bloccò nuovamente ed io mi voltai a guardarlo negli occhi lasciandogli intendere tutta la furia e il dolore che mi apprimevano.
-MI LASCI PASSARE IMMEDIATAMENTE!- quasi urlai- Lì C'E' LA MIA FIDANZATA!-
Lui mormorò delle scuse, aggiungendo però che doveva accompagnarmi e far sapere ai colleghi che io ero un parente di una delle due ragazze.
L'agente continuava a blaterare qualcosa, ma io ormai non l'ascoltavo più nel momento in cui vidi che stavano posando gabriella su un lettino.
Lacrime di furia e dolore mi oppressero la gola. Subito corsi da lei.
La stavano portando nell'ambulanza per trasportarla all'ospedale.
Le emozioni che provavo in quei momenti erano orribilmente indescrivibili. Vederla lì, inerme, ed io che non potevo fare nulla per aiutarla! DIO, non potevo farcela!
Mi sedetti il più vicino possibile a lei e durante tutto il tragitto le tenni la mano.
Aveva dei lividi sul petto. Delle ferite deturpavano il suo bellissimo e dolce viso....Non ce la facevo a vederla così! Poi improvvisamente pensai al nostro bambino e il mio sguardo corse sul suo ventre fino a che non vidi del sangue che le imbrattava le cosce...
-No! Ti prego, anche lui no!- presi a dire, probabilmente i paramedici accanto a me credevano fossi pazzo. Ma non me ne poteva importare di meno. Lo strazio opprimeva tutto il mio petto: Gabriella aveva avuto un incidente e il nostro bambino, quello stesso bimbo che io avevo rifutato, non c'era piu!
Altre lacrime mi offuscarono gli occhi, ma non ne versai nemmeno una. Non riuscivo a lasciar andare nemmeno un po' di quel dolore del quale mi sentivo pienamente responsavile.
-N-n-nick- disse una voce gracchiante. Gabriella! Mi voltai verso di lei. Aveva gli occhi semi aperti che esprimevano fiducia e sicurezza, come se fossi stato io il ferito, e non lei!
-Non preoccuparti, sto b-bene. Mi sento solo molto indolenzita e debole....- poi la sua voce scemò, mentre i paramedici facevano i primi controlli. Ma poi, come un fulmine a ciel sereno, Gabriella fissò prima me e poi il suo ventre- Nick il bambino!- disse. Io non risposi e tentai di tenerla giù, ma non ci fu ragione che riusci a non farle vedere quel sangue...
-Noooo, il mio bambino noo- gridò, per quel che poteva, aggrappandosi a me e affondando le unghie nelle mie spalle.
-Gabriella, ti prego calmati- le dicevo, ma sapevo che era tutto inutile perché io stesso, dentro me urlavo. Urlavo per me, per lei e per quella piccola creatura che non avremmo mai avuto la possibilità di vedere e di amarla....






Author's Corner
Ed eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo.
Lo ammetto: é così straziante che io stesso mi sento derpessa U_U
Non vi anticipo nulla. Solo, mi raccomando lasciatemi una recensione e ditemi cosa ne pensate. Come per voi può evolversi la cosa. Insomma recensite! ;)
Ci leggiamo alla prossima
Besitos
Rubenizzata

P.S. Vi consiglio di fare un salto sul canale di Mlella24 per leggere "Like you want me", e di Brenda21 per "Wolf's Istinct"
Sono delle storie molto belle e coinvolgenti che io adoro :D
  
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