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Autore: Matih Bobek    17/10/2014    1 recensioni
Brevi racconti tratti da esperienze quotidiane che vertono sulla vita nella Capitale, con un occhio di riguardo per le zone periferiche al nord, l'ignoranza e la cafonaggine del romano medio, le lotte con i mezzi pubblici, l'ansia di prendere la macchina per via del traffico. Divertenti, ironiche e irriverenti le storie presentano una grande varietà di temi, trattati con ferma lucidità analitica e un certo distacco. Dalla raccolta emerge il dipinto di una Roma in caduta libera, macera e spenta, specchio della situazione in cui versa l'Italia. La crisi economica e sociale vengono descritte con amara ironia.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                                                                                                                                                                    "Come l'araba Fenice, che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa" 
                                                                                                                                                                                                                                                                                 ( Metastasio)

A volte ne ho sentito parlare. Qualche volta vedo il suo nome scritto sui cartelli delle fermate. Un giorno mi capitò addirittura di leggere di lui sul sito dell'Atac. Non credo però di averlo mai visto. Come buona parte di Roma nord, del resto.
036: è una leggenda, come il mostro di Loch Ness e l'allunaggio degli americani? Oscuro enigma, degno delle telecamere di 'Mistero'? O, semplicemente, il nostro peggiore incubo? Non ci è dato saperlo, ma vediamo più nel dettaglio la situazione:
in quel di Cesano, folle scalpitanti di fedeli aspettano l'arrivo dello 036. A qualsiasi ora del giorno e della notte. Che sia brutto o bel tempo. Col caldo e col freddo. I punti di ritrovo, sparsi sulla Cassia, su via del Baccanello e su via della Stazione di Cesano, raccolgono centinaia e centinaia di credenti. Da quanto aspettano? Alcuni  da mesi, altri da anni. Altri in realtà sono scheletri con i vestiti. Perchè aspettano? Perchè lo 036 è un messia: colui che condurrà i fedeli alla salvezza.
Alla stazione de la Storta invece, compaiono, sempre più frequentemente, paparazzi o forse semplici curiosi intenti a certificare l'esistenza del mostro di metallo; con cautela, ci siamo avvicinati ad alcuni di loro per farci dire le ultime novità: uno di questi, afferma di averlo visto sguisciare rapido come una vipera tra i sassi, nei pressi di via Tieri: " è di media grandezza, blu o forse azzurro." altri, invece, dopo mesi di ostinata ricerca, si sono arresi: " E' un complotto dell'atac. Sicuro."
Nei pressi del centro storico di Cesano, leggenda e mistero si fondono in un unico racconto: si tramanda che lo 036 sia figlio dello 024, la grande assente, e del 201, colui che non passa, e che sia stato creato per poter diffondere il verbo dell'atac aldilà della Cassia. Si narra inoltre che lo 036, altrimenti detto l'inesistente, spesso si rechi dalle parti della stazione, poichè innamorato della Grande Ferraglia, colei che porta fino a Roma Ostiense, nota a Roma nord col nome de "la soppressa". Altre versioni ci informano che l'Inesistente, non avendo concezione del tempo, non sappia precisamente quando incontrare la Grande Ferraglia, cosa che fa saltare ogni coincidenza. Ammesso che possa esistere una qualsiasi coincidenza. Nonostante la frequenza con cui lo 036 si dirige alla stazione, nessuno è mai riuscito ad avvistarlo e a produrre delle prove. O meglio, nessuno è mai tornato vivo per poterlo fare. I racconti del borgo offrono dettagliate descrizioni riguardo al carattere dell'inesistente: capriccioso, volubile e dedito ai fumi dell' alcool. L'ultima in particolar modo, si ricollega ad una teoria secondo la quale l'arrivo dell'inesistente sia preannunciato da un aggressivo odore di birra. Anche alle sette del mattino. 
Nonostante i vari racconti e le diverse teorie, l'esistenza dello 036 è ancora avvolta dal mistero. Non è possibile avvistarlo: perchè velocissimo, e perchè dannatamente simile alla madre, la grande assente, che frequenta le stesse zone. Il sito dell'atac ne parla ancora, fornendo informazioni dettagliate, alimentando il fanatismo dei credenti.
C'è anche chi afferma di esser riuscito ad avvistarlo e, addirittura, di esserci salito. Purtroppo, è ancora in stato comatoso.
Dove le leggende non arrivano però, c'è il disgusto dei semplici cittadini, stanchi e stufi di dover spendere un euro e mezzo di biglietto per un qualcosa che, diversamente dall'araba Fenice, c'è, esiste, che lo si neghi o no, ma dove sia nessuno veramente lo sa.

   
 
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