Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: LateNight_01    18/10/2014    5 recensioni
Un anno dopo gli eventi di 'Here I stand' scopriremo le sorelle molto diverse da come l'avevamo lasciate.
Le loro vite procedono tranquille accanto alle persone che amano, fino a quando una scoperta improvvisa porterà la famiglia a fare scelte che non avrebbe mai dovuto fare.
E non sempre si può tornare indietro.
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Seguito di 'Here I Stand', leggibile anche separatamente. Lasciate una recensione ;-)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Here I stand'
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  "Lei guiderà il mio cammino,
proteggerà la mia vita"
-Lana Del Ray

Anna era ormai uscita dal suo nascondiglio, ma Kayla ed Elsa erano già lontane un cetinaio di metri e non si erano voltate indietro neanche una volta.
La principessa osservò sconcertata il ghiaccio che si faceva strada metro dopo metro e prendeva il posto del mare, e questa scena le riportò alla mente qualcosa che aveva a che fare con l'estate di qualche anno prima...
Fu solo quando il gelo lambì le rive della spiaggia, che Anna si rese conto che se non avrebbe reagito in fretta, sarebbe stato troppo tardi. Nel giro di pochi istanti non le importò più di uscire completamente allo scoperto, non le importò di cosa avrebbe detto Elsa nel sapere che era stata seguita fin dall'inizio: quello che seguì pensieri confusi, fu quasi automatico ed istintivo.
Lei era lì per proteggere la sorella.
Si mise ad urlare il suo nome con tutto il fiato che aveva in corpo, sperando con tutta sè stessa di essere sentita, ma niente da fare. Le due ragazze continuavano ad allontanarsi, una la Regina delle Nevi e l'altra la Principessa del Fuoco, anche loro stavano lottando per qualcuno.
Ma ci voleva ben altro per fermare la coraggiosa ragazza, che senza pensarci un attimo si buttò all'inseguimento delle due, chiedendosi solo se la lastra  avrebbe resistito. E anche se quel ghiaccio fosse stato troppo sottile per sorreggerla e lei l'avesse saputo, probabilmente si sarebbe lanciata lo stesso in quella corsa. 
E così infatti fece: corse leggera e rapida perdendo l'equilibrio un paio di volte, cadendo e rialzandosi subito. Ma nonostante continuasse a gridare il suo nome, la sorella non accennò minimamente a voltarsi o fermarsi.
Solo a metà percorso la rossa, fermatasi a riprendere fiato, si rese finalmente conto che era tutto inutile, qualunque cosa avesse fatto non srebbe servita a niente. Ma ormai era troppo tardi per rinunciare completamente, no?
fu proprio la scelta di continuare, che la portò a commettere lo sbaglio più grande che potesse fare....






Elsa non lasciava la mano di Kayla, e non l'avrebbe fatto per nulla al mondo. Si teneva stretta alla figlia come se fosse l'unica cosa che la potesse ancora tenere in qualche modo ancorata alla sua vecchia vita e a quella che si stava lasciando alle spalle, mentre piano piano la consapevolezza di qualcosa di terribile si insinuava nella sua mente: portandosi la bambina in battaglia avrebbe segnato anche il suo destino.
Kayla, dal canto suo, sentiva che c'era qualcosa che non andava nella madre: era più distaccata rispetto a poco tempo prima e il contatto delle loro mani le infondeva una freddezza che non aveva mai avuto l'occasione di provare in vita sua.
Entrambe non potevano sapere che quella giornata non sarebbe stata affatto la migliore della loro vita, ma qualcosa le attendeva dietro l'angolo tanto inaspettato quanto orribile....





Hans, al contrario di quello che aveva potuto immaginare lui stesso, passò gran parte del viaggio a dormire nella stiva. O almeno lo fece fino a quando la nave mercantile sul quale si era imbarcato quella stessa mattina si fermò con un violento botto, seguito dal rumore di alcune casse che si rovesciavano.
Svegliandosi di soprassalto, si levò in piedi guardandosi attorno spaventato e non perse tempo a salire su ponte a chiedere spiegazioni. Purtroppo, trovò la maggior parte delle risposte prima ancora di avere il tempo di aprir bocca:
Il mare era completamente congelato, improvvisamente coperto da una spessa lastra di ghiaccio, e la nave si era letteralmente incastrata dentro di esso. E c'era solo una persona in grado di fare una cosa simile.
-Elsa!- esclamò lui, prima di saltare giù dall'imbarcazione e cominciare ad attraversare ciò che li divideva. Sapeva che la moglie era lì, che era venuta per lui, per essergli di nuovo accanto come una volta. Sapeva che Elsa non si sarebbe arresa fino a quando i loro corpi non si sarebbero toccati di nuovo, stretti in un abbraccio o un bacio.
Ma anche un'altra persona non molto distante si era accorto dell'imminente arrivo della regina di Arendelle....





Gabriel era stato chiamato d'urgenza da una delle sue guardie più fidate, mentre il re si trovava nel suo studio a firmare dei documenti importanti.
-Sire, stanno succedendo cose strane sulla costa, venite a vedere!- esclamò la guardia entrando nella stanza senza nemmeno bussare e preoccuparsi delle possibili conseguenze.
Il re si girò irritato in direzione di colui che aveva interrotto tanto bruscamente il suo lavoro, per poi ringhiare:
-Alexander, avevo esplicitamente comandato di non essere disturbato, ci vanno di mezzo gli affari del regno!- e come per sottolineare la cosa sventolò uno dei fogli che stava leggendo per poi sbatterlo con forza sulla scrivania.
-E' molto importante- si giustificò Alexander. Queste parole sembrarono convincere Gabriel, che seguì la guardia senza dire più una parola. Fu condotto sulla spiaggia, dove osservò la scena che gli si parava davanti all'inizio pietrificato, poi quasi divertito.
Sulla sua faccia si dipinse un ghigno, mentre posava gli occhi sull'acqua tramutata in ghiaccio.
-Elsa, una vecchia amica- fece quasi sottovoce, prima di girarsi e cominciare ad impartire ordini ai suoi soldati.




Verso il tramonto....
Elsa si sarebbe aspettata di tutto, ma non quello.
Lei e la figlia erano arrivate da poco su un'isoletta deserta a metà del loro cammino -dove avevano deciso di passare la notte- quando un improvviso attacco nemico le aveva colte alle spalle.
La platinata si era chiesta fin da subito come mai Gabriel non si fosse portato neanche un uomo con sè, ma poco importava in quel momento. Il re delle Isole del Sud ci sapeva fare con la spada, e da quel momento in poi sarebbe stato solo un gioco di velocità e riflessi pronti.
La ragazza parò l'ennesimo colpo con un getto di ghiaccio talmente forte da sospingersi all'indietro, movimento che la fece traballare e diede un'altra possibilità di colpire al nemico.
Lui calò un fendente che andò a squarciare l'aria, ma la regina fu abbastanza veloce da schivarlo e, con un rapido movimento della mano, contraccambiare il colpo cercando di congelare il braccio dell'uomo.
Tentativo che fallì a causa della pesante armatura che lui indossava, quasi come se si aspettasse tutto ciò.
Kayla fece la sua parte, scagliando lingue di fuoco contro il re, ma tutto ciò sembrava inutile. L'uomo era tutto preso dalla regina, sperando veramente di poterla battere e mettere fine a quella storia. Lui voleva Arendelle, ma non solo per il territorio, ma anche perchè era il regno più fiorente economicamente di tutta la Norvegia, a causa  dei rapporti commerciali molto intensi  con tutti i regni vicini. Lei colpì di  nuovo e di nuovo non accadde nulla di significativo, se non che il re fece altrettanto, mancando Elsa per solo 2 o tre centimetri dal collo.
Lei capì che se non ci avesse messo più decisione, sarebbero andati avanti in quel modo anche all'infinito. Così spinse con quanta più forza poteva Gabriel, che finì per terra trascinanadosi per un altro metro, rialzandosi poco prima che la regina gli desse il colpo di grazia. Con altrettanta forza il re parò abilmente il ghiaccio della ragazza e le fece perdere l'equilibrio.
La platinata cadde a terra, lacerandosi gran parte del tessuto del vestito.
Quando cercò di rialzarsi, si trovò una lama puntata a pochi centimetri dal naso.
L'uomo levò in alto la spada sogghighando, pronto a trafiggere la ragazza che se ne stava a terra, incapace di reagire in qualsiasi modo: finalmente il suo sogno si stava realizzando, e questa volta non c'era nessuno a salvare la fredda Regina delle Nevi...





Anna era rimasta nascosta anche allora: durante tutto il combattimento non era uscita allo scoperto solo perchè completamente disarmata e quindi il suo intervento sarebbe stato inutile.
Solo quando vide la sorella inginocchiata sull'erba con gli occhi di ghiaccio pieni di terrore e a pochi centimetri di distanza un uomo  pronto ad ucciderla, solo allora capì che lei era lì per proteggerla ed ora era arrivato il momento.
Si contrappose appena in tempo tra la spada ed Elsa, chiedendole mentalmente scusa per non essere riuscita a fermarla in tempo, riuscendo così ad evitare quel vicolo cieco. Ma ormai era tardi per tornare indietro....
                                   Io guiderò il tuo cammino....
Ripensò un'ultima volta al sorriso della ragazza, ai loro giochi da bambine, alla gioia nel ritrovarsi dopo tanto tempo, a quanto le voleva bene, prima che nel suo corpo entrasse la lama affilata, provocandole un dolore allucinante che velocemente si propagò dappertutto. Anna si accasciò al suolo dolcemente, mentre sentiva la vita che le veniva strappata via....
Proteggerò la tua vita...






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Note dell' Autrice: Ciao a tutti!!!
Non uccidetemi, vi prego...è stata una brutta scelta quella di Anna di parare il colpo (perchè l'hai fattooo) ma non vi preoccupate che la storia non è affatto finita qui. Per tranquillizzarvi, vi posso anche dire che sto ancora decidendo se Anna sopravviverà oppure no. Maledetto Gabriel!
Anyway, la citazione all'inizio del capitolo in realtà fa parte di qualcosa di molto più lungo, che ho dovuto inserire assolutamente perchè troppo bello e commovente. Ecco il link qui.
Dunque, aspetto le vostre recensioni sperando che non mi farete fare una brutta fine :)
A presto!
                                  LateNight_01

   
 
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