Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: abbracciamiale    18/10/2014    1 recensioni
Charlotte Ashley Harrison è una grande fan dei 5 seconds of summer. Sua madre viene contattata da Cara, madre di Luke Hemmings per diventare la nuova domestica. Cosa succederà la prima volta che Charlie incontrerà i suoi idoli?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 36 – La quiete dopo la tempesta-
P. o. V. Zoe
Dovete credermi quando dico che è molto difficile tenere a bada 4 ragazzi come Calum, Ashton, Luke e Michael. Magari in questo momento sono qua a salvare dai casini Michael e in hotel Luke e Ashton, con l’aiuto di Charlie, hanno dato un party con 500 persone. Ne sarebbero capaci, ammettetelo.
Quando Calum ha chiamato Scott ero accanto a lui. Mi ha impaurito sentire la loro conversazione. Ho tra le mie mani la responsabilità di 4 ragazzini. Non vorrei mai che succedesse loro qualcosa.
Adesso mi trovavo al Paul’s Pub sperando che questo Armin cambiasse idea su Michael e che lo lasciasse venire via con noi.
Sarebbe stato un grande problema per la nostra economia. Avremmo dovuto sganciare un sacco di soldi per ripagare Armin.
  • Ora chi siete voi? – chiese un uomo enorme con la barba lunga. Doveva essere Armin.
  • Sono la manager di Michael. Volevo scambiare due parole veloci con lei. – mi feci avanti.
  • Sinceramente non mi interessa di cosa vuole parlarmi signora – disse
  • Signorina. – lo corressi
  • Non cambia molto. Sempre donna è. – disse
Ora capisco perché Michael si era infuriato così con Armin.
Mi dovevo calmare. Non potevo rispondergli male.
  • Beh, diciamo che potrei toglierle Michael di torno, se solo mi ascoltasse – dissi con più calma possibile
Avevo paura. Questo qua se mi tirasse un pugno mi manderebbe direttamente al Creatore ma non era il caso di mostrarsi deboli proprio adesso.
  • Allora prego. Si accomodi. – disse con fare fintamente gentile l’uomo.
  • Beh, grazie – dissi sarcasticamente
Mi fece sedere su una sedia unta in uno sgabuzzino. Avevo paura che mi rapisse. Invece lasciò la porta aperta.
  • Mi dica. – disse
  • Possiamo darci del tu? – azzardai
  • Certo. Ma fai in fretta. Ho un locale da mandare avanti – disse frettoloso
Dopo tutto questo non penso continuerà a lavorare, ma lasciamo stare questo discorso.
  • Mi dispiace per le accuse che Michael ti ha rivolto. Capiscilo. Ha 20 anni, non ragiona come un adulto. Poi è ubriaco. Con gli ubriachi non si ragiona. – dissi
Per favore, credimi. Fammi pagare e fammi uscire da questo posto immonde per favore.
  • Anche se avessi ragione, voglio il risarcimento per i danni. Ha mandato via tutti i clienti. – disse
  • Certamente. Quello era indubbio per noi. Lo avremmo fatto sicuramente. – gli risposi.
Scrisse una cosa su un foglietto.
  • Questo è quello che voglio come risarcimento. – affermò facendomi vedere il foglietto
  • 500€? Stai scherzando? Te ne do al massimo 300. – dissi convinta
  • No. o 500€ o sporgo denuncia. – disse
  • 400. Chiuso l’affare. – annunciai
  • 450. Assolutamente. – ribattè
Ma quanto pretendeva! Basta non ce la faccio più. Me ne voglio andare da questo posto che puzza di marcio.
Accettai. La puzza mi stava uccidendo.
Firmai un assegno e mi alzai. Mi scusai nuovamente e uscii.
  • Andiamo Michael. È tardi. Hai fatto abbastanza danni per oggi.
Dissi entrando nel salone dove trovai solo Michael e Scott. Calum era sparito da un po’.
P. o. V. Calum
Ormai quello che succedeva là dentro mi interessava il giusto. Mi faceva stare in pensiero sì, ma ero preso da altro. Natalie si era rivelata una ragazza molto simpatica e dolce.
  • Domani che fai? – azzardò.
Divenne tutta rossa.
  • Niente. Mi fai da guida qua a Berlino? – chiesi
  • Certo. – rispose
Mi venne un’ idea. Sapevo che era la cosa giusta da fare per poterla rivedere.
  • Ti regalo 2 pass per il concerto di domani sera. – annunciai
  • Ma io sono solo una. L’altro a chi lo regalo? – chiese
Mi venne un dubbio. E se fosse fidanzata?
  •  … al tuo ragazzo? – tentai
Lei rise.
  • Lo avessi, molto volentieri. – rispose
  • Allora porta una tua amica! Magari carina, così Michael non si invaghisce più della cameriera di un pub. – risi
  • Ho già un’idea di chi potrei chiamare. – rispose
Forse avevo trovato la ragazza di cui parlavo con Michael prima. È un po’ diversa da come me l’ero immaginata, ma è pur sempre bella.
Infatti mi sono piaciuti da subito i capeli castano – rossicci che le scendevano lisci sulle spalle.
  • Penso che debba andare via, Natalie. – dissi ricordandomi di quello che stava succedendo.
  • Aspetta. Dammi il telefono. – disse porgendomi la mano
  • Vuoi rubarmelo? – chiesi fingendomi confuso. Sapevo cosa voleva fare.
  • Certo, certo. Dai dammi quel coso – disse iniziando a ridere
  • Non trattare il mio I Phone così! – dissi porgendogli il mio prezioso cellulare
  • Ecco qua. Grazie mille. – disse alcuni minuti dopo
Guardai il cellulare e vidi che aveva cambiato lo sfondo. Prima avevo una foto della band, ora avevo una sua foto che aveva modificato scrivendoci sopra CALUM + NATALIE.
  • Che pensiero dolce. – dissi sorridendo.
  • Adesso hai una mia foto e pure il mio numero di telefono. – disse alzandosi – sappi che non lo troverai sotto il nome “Natalie” come pensi. Dovrai faticare un po’ per trovarlo.
E se ne andò. Lasciandomi lì impalato come un idiota.
                                                                                         ***
P. o. V. Michael
  • Svegliati. – Zoe mi tolse le coperte di dosso evidentemente irritata
  • Ehi ehi ehi! Calmati! Che è successo?  – chiesi sorpreso di tutta questa irruenza
Ieri sera? Beh, diciamo che mi ricordo fino a quando Calum si è attaccato a Chantal. Poi di lì non mi ricordo assolutamente nulla e quindi potrei anche aver potuto rapinare un negozio di dolciumi e non me lo sarei ricordato.
  • Tu non ti ricordi assolutamente niente di quello che è successo ieri sera nel pub? – chiese con una voce strana. Aveva le mani che si muovevano a scatti, come se mi volesse staccare la testa, ma si tratteneva dall’attaccarmi.
  • No. A parte che Calum si è attaccato a quella bionda no. Perché cosa ho fatto? – risposi incredulo
Davvero non ho idea di cosa io possa aver combinato ieri sera. Ho ucciso qualcuno? Ho davvero rapinato un negozio di dolciumi?
  • Hai quasi fatto a botte con un colosso perché aveva trattato male una ragazza. – disse fredda
  • Che cosa? Ho davvero fatto tutto questo? – chiesi stupito
Non so se da sobrio avrei fatto una cosa del genere.
  • Dovresti ringraziare Calum. Se non ci fosse stato lui, adesso saresti in coma o direttamente in cimitero – disse
  • Addirittura? – chiesi sorpreso
  • Sì. Dovevi vedere quanto era grosso quell’uomo!
Vidi entrare il moretto che mi aveva “salvato la vita”.
  • Calum dov’eri finito ieri sera? Sei sparito! – disse Zoe.
  • Beh, diciamo che non mi sentivo molto bene e sono rimasto fuori. – rispose
Sapevo che stava mentendo. Lo conoscevo.
  • Mmh, non me la bevo. Ma non mi interessa poi così tanto. Almeno tu non hai rischiato di diventare una frittella – disse ridendo.
La tensione si stava piano piano calmando. Se prima Zoe avrebbe voluto uccidermi, adesso non più. Fortunatamente.
  • Dopo questo casino diciamo che non uscirai più la sera da solo e in un pub. È troppo pericoloso. – disse severamente
Mi stava punendo? Come si fa con i bambini di 10 anni togliendo loro tutti i dolciumi?
Ma devo rendermi conto che ho sbagliato. E l’unico modo per tenermi in regola poteva fare solo questo.
P.o.V. Charlie
Era un po’ di tempo che non passavo del tempo con Ashton da sola. Quindi gli proposi di guardare un film accoccolati sul divano. Lui accettò molto volentieri pretendendo però di vedere un film horror. Odiavo quei film. Mi impaurivano e basta.
  • Sei sicuro di dover guardare per forza L’esorcista? – chiesi speranzosa
  • Certo. Se vuoi essere la mia fidanzata dobbiamo condividere tutto. Pure i film. – disse sicuro
  • Quindi mi stai dicendo che … domani vedrai con me Titanic? – chiesi scherzando
  • Oh mio Dio. Titanic? Stai scherzando? – chiese
  • No. Assolutamente. Sono serissima. E adesso ti tocca guardare con me questo film strappa-lacrime. – risposi decisa
  • D’accordo. Ma ora zitta che inizia. – mi dette un colpo su una spalla.
Presi un cuscino. Il migliore amico di una donna davanti a un film horror
Nei punti che mi facevano più paura, stritolavo il mio amico cuscino. Lo avevo chiamato Bobby.
  • Bobby. Non guardare! Non guardare! – dissi girandomi dall’altra parte.
Vidi Ashton mettere in pausa.
  • Charlie, stai bene? Chi è Bobby? – disse guardandomi male
  • Sì. Diciamo che va bene. Bobby è il mio migliore amico cuscino! – dissi come se fosse stato tutto normale.
  • Vado a prendere il termometro. Tu stai male. O sei impazzita. – disse alzandosi
  • Stupido. Non ti alzare. Non ti muovere sto benissimo. Non fare il geloso. Bobby è solo un amico! – dissi scherzando
Lo vidi allontanarsi. Spostai il cuscino e mi rilassai. Avevo i nervi tesi dovuti a questo stupido film.
  • Eccomi. Misurati la febbre. Stai delirando. – era andato veramente a prendere il termometro!
  • Sì, d’accordo. – risposi misurandomi la febbre. – vedi? Non ho la febbre e ora non rompere. Finisciti di guardare il tuo bel film.
  • D’accordo. Ma Bobby lo prendo io! Stai considerando di più lui di me! – disse imbronciato e togliendomi di mano il cuscino bianco.
  • Ma io lo avevo detto che eri geloso Irwin! Ammettilo! Eri geloso di un cuscino – dissi avvicinandomi e abbracciandolo
La sua pelle era morbidissima. Altro che Bobby! Era lui il cuscino!
  • Come potrei non essere geloso, se anche il cuscino potrebbe portarti via da me? – chiese dolcemente
  • Sappi che nessuno potrà allontanarmi da te fino a che stiamo insieme – soffiai leggermente sulle sue labbra
Gli lasciai un bacio dolce sulle labbra e sorridemmo entrambi.
Ashton approfondì il bacio facendo danzare le nostre lingue a ritmo. Era stupendo come andassero insieme.
  • Che vuoi fare? – domandai confusa staccandomi
  • Lascio a te la scelta – rispose malizioso
  • Il film horror mi fa schifo quindi o vado a letto o cambiamo film. – dissi con la faccia da angioletto
  • Vai pure a letto. Io devo vedere la fine del film – disse scherzando.
Mi alzai e spensi la televisione.
  • EHIIII!! CHE FAI? – urlò sdignato
  • Niente film Fletcher. Quel film è terribile. – dissi
  • D’accordo. D’accordo. Andiamo a letto. – disse alzandosi e abbracciandomi da dietro
  • Guarda che io ho detto che IO vado a scuola. Mica te!- dissi allontanandolo
  • No no. Adesso vengo a dormire con te! Non fare la finta tonta! Lo sai anche te che non vedi l’ora che questo bel fustacchione venga a dormire con te! – disse scherzando
  • Bel fustacchione? Dove? Non lo vedo! – dissi scherzando e facendo la finta tonta
  • È qui davanti a te. – disse prendendomi e baciandomi
  • Forse hai ragione. – dissi estasiata.
Andammo nella mia camera da letto e ci addormentammo accoccolati

SPAZIO AUTRICE
Vi prego non mi fucilate perchè vi ho lasciato a metà di un avvenimento importante come quello di prima.
Comunque: ho aggiornato finalmente!
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento. Ho provato, come vedete, a scrivere un capitolo un po' diverso dagli altri.
Recensite perchè mi sembra che non stiate considerando molto i capitoli, nonostante io faccia i salti mortali per aggiornare il prima possibile.
Alla prossima
Ila:)
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: abbracciamiale