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Autore: telesette    18/10/2014    3 recensioni
Non le avevo mai detto niente del genere.
L'ho sempre pensato, è vero, ma non puoi mai sapere come l'altra persona reagirà o meno dinanzi alla tua sincerità.
Non so nemmeno io perché l'ho detto, so solo che Hermione avrebbe diritto a sentirselo dire almeno ogni giorno. Non dovrebbe dubitarne, anche in un momento difficile come questo, perché la sua bellezza non è solo qualcosa di fisico.
Hermione è sempre bella, anche quando pensa di non esserlo o di non esserlo abbastanza per qualcuno, e come amico sento di doverle almeno questo.
Fuori della tenda, proveniente da chissà dove, la musica si sente persino qua dentro.
E' dal Ballo del Ceppo che non muovo più un passo come si deve, senza contare che sono sgraziato e legnoso peggio di un orso addomesticato, ma forse può servire a farla sorridere almeno un po'...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ad Arianna
con affetto...

 

 

Io ti ho sempre trovata bella
immagini tratte da internet

 

Fidanzati... noi ?!?

Davvero divertente, non c'è che dire.
Hermione era scattata su a ridere, come se quel matto di Fred avesse appena detto la cosa più divertente di questo mondo. 
A dire la verità, tutti ridemmo allora, compreso io.
Ci conosciamo troppo, e troppo intimamente, perché si possa pensare in modo "serio" ad una relazione tra noi. Perfino Ron, che pure all'epoca sentiva già di essere attratto da lei, scoppiò a ridere proprio per l'assurdità della battuta in sé.
Ma di dove nasce la comicità "assurda", dietro tutto questo discorso?
Se stare tanto tempo in compagnia di una persona, mostrando di andare oltremodo d'accordo con lei, fosse sufficiente per dirsi innamorati, si può dire che io abbia relazioni intense anche con Hagrid, Ron, Sirius...
Quando sono con loro, e con Hermione beninteso, il punto è che mi sento troppo a mio agio.
Per dirsi innamorati, seriamente intendo, non si può mai escludere quella parentesi seppur minima di incertezza e dubbiosità che viene appunto da dentro.
Quando mi sono innamorato di Cho, avevo sempre soggezione, anche solo nel guardarla negli occhi... Perché mi piaceva, perché ero cotto di lei, ed è quella sensazione di imbarazzo che ci porta a capire quando una persona piace molto più delle altre.
Comincia tutto con un pizzicorino alla pancia ( uno strizzone micidiale, se sei particolarmente sfortunato/a! ), la testa ti si svuota completamente, e tutto il mondo attorno a te sparisce... perché rimane solo "quella" persona, con la sua presenza, a costituire il tuo unico punto di riferimento. All'inizio non riesci a comprendere, e pensi anche di avere una gran brutta malattia, ma poi lo capisci. Nel momento in cui te ne rendi conto, sia che l'altro/a provi lo stesso per te o meno, è come se tu avessi appena visto la cosa più bella del mondo e non te la scordi più.
Con Hermione non è mai stato così, non per me almeno, ma questo non significa che lei non mi piaccia.
Le voglio bene, le darei la vita se necessario, ma non c'è niente di eccezionale in questo: anche Ron lo farebbe ( non "solo" perché ne è innamorato! ), pure Remus si comporterebbe così con lei, oppure Sirius, i signori Weasley... Perché quando vuoi bene ad una persona, quando impari a conoscerla e ad affezionartici, segui altri livelli di sentimento ed emotività che possono anche non definirsi amore bensì qualcosa di più profondo.
Come dite?
Certo, lo immaginavo...
L'amore è tutto!
Sono anni che sento ripetere questa cosa, come se non esistesse altro tipo di sentimento tra due persone che pure si vogliono bene, e forse proprio questo particolare aspetto che lega me ed Hermione, senza necessariamente definirci "innamorati" uno dell'altra, risulta tanto difficile ed incomprensibile al giorno d'oggi.
Ma è meglio riassumere tutto con ordine.

***

Che posso dire di Hermione?
Ci conosciamo da quando eravamo bambini. Abbiamo legato subito, forse per affinità elettive o per un discorso istintivo, e con Ron abbiamo instaurato quella forte e bellissima complicità che ci ha visto protagonisti di tante avventure assieme.
E' sempre stata gentile e premurosa con me, affettuosa e responsabile, quasi come una sorella maggiore in un certo senso.
Per esempio, quando l'Esercito di Silente era appena agli inizi e Cho sembrava oltremodo interessata ad uscire con me, Hermione era addirittura la prima a dirsi contenta... nonché rimproverarmi, giustamente, per la mia ottusità e mancanza di tatto proprio nei confronti del gentil sesso.

- Dovevi dirglielo in un modo diverso - spiegò Hermione, sempre con quell'aria paziente che faceva venire i nervi. - Avresti dovuto dire che era una gran seccatura ma che ti avevo fatto promettere di venire ai Tre Manici di Scopa, che a te non andava per niente, e avresti preferito passare tutta la giornata con lei, ma purtroppo ti toccava proprio vedermi, e se per favore, per favore lei poteva venire con te, così forse riuscivi a finire prima... E sarebbe stata una buona idea anche dire che mi trovi brutta!

Perché avrei dovuto dire una cosa del genere, mi domandavo?
Ero stupito.
Perché Hermione riteneva una "buona idea" il fatto che io andassi a dire in giro che la trovavo brutta?
Non era assolutamente vero: era come urlare a tutta la Sala Grande che "odiavo" Ron e che ero invece "amico" di Malfoy... Non mi sembrava una cosa con molto senso, proprio per la falsità in sé, senonché Hermione ebbe ancora una volta la pazienza di spiegarmelo.
Non era tanto il fatto che io lo "dicessi", bensì che Cho "pensasse" che io avessi questa discutibile considerazione di Hermione... dal punto di vista fisico, almeno, per fugare ogni dubbio e ribadire in modo fermo ed assoluto che io non nutrissi alcun tipo di attrazione nei confronti della mia amica.
Cosa che corrisponde effettivamente alla verità, in termini di sentimento, ma se mi si chiede come trovo Hermione fisicamente...
Beh, volendo essere onesti, il discorso cambia e non poco!
Quando la vidi scendere la scalinata, durante la sera del Ballo del Ceppo, feci fatica a riconoscere in lei l'immagine della mia amica di tutti i giorni.

Hermione, sei favolosa - pensai.

Lo era davvero.
Nessuno mette in dubbio che Hermione sia una bella ragazza, a meno di non voler negare appunto l'evidenza, e io stesso lo dico tranquillamente perché so che è la verità.
Forse è lei che si sottovaluta o, molto semplicemente, che ciò le causa imbarazzo.
E' anche una questione di carattere, penso.
Io non credo che Hermione non abbia piacere di sentirsi dire che è bella. Non ho tutta questa esperienza, in fatto di ragazze, ma ricordo benissimo come le si erano illuminati gli occhi in quella ormai lontana sera del nostro quarto anno ad Hogwarts.
Non l'avevo mai vista arrossire così, prima di allora, neppure per i complimenti ai suoi meriti nello studio. Era felice, felice di sentirsi, per una volta almeno, al centro dell'attenzione e degli sguardi di tutti.
Ron aveva sbagliato tutto con lei, specie nel mostrarsi così duro ed aggressivo per gridarle contro delle colpe inesistenti, ma ciò era servito a rompere il "muro" che entrambi si erano costruiti per non ammettere ciò che provavano. Hermione fu categorica quella volta, buttando furiosamente le carte in tavola.

- La prossima volta che c'è un ballo, invitami prima che lo faccia qualcun altro, e non come ultima spiaggia!

Nelle sue parole vi era sì grande disprezzo, per il modo di fare discutibile di un allora ottusissimo Ronald Weasley... ma anche il fatto di essere stanca di "fingere", con lui che non aveva neppure il coraggio di ammettere i suoi sentimenti per lei, e che quella patetica sceneggiata costituiva la classica goccia che faceva traboccare il vaso.
Probabilmente, per non dire sicuramente, Hermione aveva inteso gettargli ancora un ultimatum: ossìa, offrirgli carta bianca, proprio per permettergli di dichiararsi apertamente; Ron avrebbe potuto, in effetti, chiederle prima di venire al ballo con lui... cosa che nonfece, appunto.
Neppure io avevo invitato subito Cho, arrivando stupidamente dopo Cedric, ma Ron era andato troppo oltre nel suo errore.
Non so se per orgoglio o che altro ( non sono nella sua testa! ) ma, dicendole certe cose, persino io mi sarei vergognato come un ladro.
Ron pareva dare per scontato che nessuno si sarebbe preso la briga di invitare Hermione, dal momento che Neville all'epoca era ritenuto il più "disperato" tra i ragazzi del Grifondoro, e così si era ritrovato ad insultarla non una ma addirittura tre volte!
° Sei una ragazza, ma proprio per combinazione...
° Chi ti si piglia, a parte quell'imbranato di Neville...
° Posso invitarti io, ma proprio per un grandissimo sforzo...

Adesso viene da ridere ma, ripensandoci, credo che Hermione sia stata quasi eroica nel non prenderlo a schiaffi davanti a tutti.
Non avrebbe potuto ferirla di più, neppure dandole intenzionalmente del "cesso", ed era troppo ingenuo per rendersi conto del peso di ciò che le aveva detto.
Due anni dopo, distinguendosi come portiere nella squadra e accettando la corte spudorata di Lavanda Brown, Hermione avrebbe sofferto ancora più gravemente la sua mancanza di sensibilità. Ron sembrava non accorgersi di una cosa che, persino a me, appariva più che evidente. Avevo capito che Hermione stava soffrendo per lui e, purtroppo, non sapevo cosa fare o dire per aiutarla.
Bello, no?
La mia migliore amica, così carica di consigli e suggerimenti per me, e io non potevo suggerirle assolutamente nulla.
Niente di niente.
Potevo solo starle vicino, in rispettoso silenzio, augurandomi che ciò le fosse perlomeno di conforto.
Non potevo vederla così.
Mi sentivo male per lei e, per ogni lacrima che le vedevo versare, pure sentivo il bisogno prepotente di prendere a pugni Ron.
Fu allora che lei mi disse una cosa, una cosa molto seria che mi è rimasta impressa, e ricordo ancora come me lo disse.

- Harry - mormorò. - L'amore non si impara sui libri, questo lo so... Ma perché è così duro e difficile da accettare, quando la persona a cui vuoi bene ti sembra così lontana?

Tacqui.
Me l'ero chiesto spesso anch'io, in quei giorni, guardando Ginny sempre più distante da me e tra le braccia di un altro. Capivo come poteva sentirsi Hermione, perché anch'io sentivo la stessa morsa angosciosa in fondo allo stomaco, e quel desiderio fortissimo di prendere a pugni tutto e tutti indistintamente...
Solo che non puoi farlo.
Nessuno meglio di me, salvo eccezioni, sa cosa significhi sentirsi impotenti quando qualcosa ci fa stare terribilmente male. Si può soffrire per molte cose, alcune più o meno gravi di altre, ma il dolore più intenso non puoi togliertelo da solo...
Hermione si fece vicinissima a me, quasi sfiorandomi le labbra con le proprie, tuttavia non se la sentiva di andare oltre.
Non sarebbe stato giusto, lo sapeva lei e lo sapevo anch'io, e tuttavia restammo così per diversi minuti.
Quella fu forse l'unica volta in cui, per un momento almeno, entrambi sentimmo quasi il bisogno di consolarci a vicenda.
Ringrazio Dio di non averlo fatto, di non aver illuso proprio Hermione con un momento finto, pure essendoci andato vicino ma per debolezza.
Era lì, eravamo lì, ma non è successo.
Sarebbe passato ancora un anno, il più difficile, quello in cui apparve chiaro che le nostre vite non sarebbero mai state più le stesse. Ronald sembrava cambiato, rispetto agli anni precedenti, e anche il suo rapporto con Hermione si era fatto assai diverso.
Per la prima volta, con o senza l'ausilio dei Dodici Passi Infallibili per Sedurre una Strega, il mio amico e compagno di sempre pareva seriamente intenzionato a rimediare tutti gli errori e le incomprensioni precedenti. Si era fatto più attento a lei, più garbato, a volte persino più goffo ed impacciato del solito... ma sempre onesto e sincero, cosa che Hermione non poteva che apprezzare in lui.
E poi, beh... Quello che è successo dopo, una volta entrati in possesso dell'Horcrux rubato da Regulus, non era previsto da nessuno.
Ron mi vomitò in faccia quello che si teneva dentro, forse in parte pensandolo o forse no, e se n'è andato.
Sarebbe tornato, certo, ma noi questo non potevamo saperlo.
Hermione era distrutta, molto provata dalle difficoltà del viaggio, e anche quel colpo era decisamente troppo per lei.
Una cosa che ho sempre ammirato di lei, rispettandola enormemente per questo, è che si sforza molto più di me nel contenere le proprie emozioni. Ogni volta che la vedo piangere, lei cerca sempre di sfregarsi via le lacrime e di rimanere lucida e presente ai problemi da affrontare.
E' coraggiosa, molto più coraggiosa di me, senza dubbio.
Io non ho problemi a che altri mi vedano piangere, o che le lacrime mi rendano "debole" agli occhi degli altri, perché è tutto quello che mi resta nei momenti di sconforto. Se mi viene da piangere, non per qualcosa di fisico ma per qualcosa che mi fa male dentro, è perché il dolore deve uscire in qualche modo dal corpo.
C'è chi il proprio dolore se lo porta dentro, chi ha forza sufficiente per caricarsi anni e anni di segreti e rimpianti, ma sono le lacrime a ricordarci quanto scotta e quanto è difficile convivere con tutto ciò.
Tutti soffrono, a questo mondo: io, Ron, Hermione, i miei genitori, Sirius, Remus, Silente, il professor Piton... La gente vive e muore, nella gioia o nella sofferenza, sia che le cose vadano o meno come noi vorremmo che andassero.
Ma quando qualcosa va storto, per un motivo o per l'altro, una parte di te dice che non puoi farci nulla... e l'altra, invece, sembra rimproverarti ad ogni istante di non aver fatto tutto il possibile per evitarlo.

- Dove ho sbagliato, Harry - fece Hermione, alcuni giorni dopo, guardandomi tristemente. - Perché è andato via? Perché...
- Non lo so - ammisi. - Credo sia per colpa mia, non lo so... ormai, non posso dirmi più sicuro di niente!

Hermione tirò su col naso, coprendosi il volto con le mani per un attimo. Le provviste cominciavano a scarseggiare, da giorni nessuno di noi mangiava più regolarmente, cosicché i nostri stomaci vuoti si facevano sentire di tanto in tanto.
Per non parlare poi dell'odore.
Hermione avrebbe fatto qualunque cosa, per un po' d'acqua fresca e del sapone con cui lavarsi. Avevamo ancora addosso l'odore di muschio ed erba, dei luoghi ove eravamo costretti ad accamparci, e lei non poteva far altro che tirare su e legarsi continuamente i capelli con tracce fastidiosissime di unto e di sporco.

- Mamma mia - sospirò, cercando di cambiare argomento. - Devo avere un aspetto orribile...

Non so cosa mi prese, ma non potevo più tacere a quel punto.
Hermione stava già sopportando troppo, per aiutarmi in quella che io pure consideravo come una sorta di guerra personale tra Voldemort e me. Non era giusto che si umiliasse di più, arrivando a pensare male del suo aspetto, per questo ritenni mio dovere tranquillizzarla.

- Tu non sei brutta - mormorai, accarezzandole piano i capelli. - Non per me, almeno... Io ti ho sempre trovata bella!
- Harry - esclamò lei sorpresa.

Non le avevo mai detto niente del genere.
L'ho sempre pensato, è vero, ma non puoi mai sapere come l'altra persona reagirà o meno dinanzi alla tua sincerità.
Non so nemmeno io perché l'ho detto, so solo che Hermione avrebbe diritto a sentirselo dire almeno ogni giorno. Non dovrebbe dubitarne, anche in un momento difficile come quello, perché la sua bellezza non è solo qualcosa di fisico.
Hermione è sempre bella, anche quando pensa di non esserlo o di non esserlo abbastanza per qualcuno, e come amico sento di doverle almeno questo.
Fuori della tenda, proveniente da chissà dove, la musica si sente persino qua dentro.
E' dal Ballo del Ceppo che non muovo più un passo come si deve, senza contare che sono sgraziato e legnoso peggio di un orso addomesticato, ma forse può servire a farla sorridere almeno un po'.

Permette?

All'inizio era un po' incerta.
Mi guardava, come se avesse paura che io potessi pestarle i piedi. Evidentemente si ricordava ancora di quelle mie famose "lezioni di ballo", circa tre anni prima, purtroppo ero anche peggiorato da allora.
Terribile, sembrava di stare sulla giostra, ero completamente fuori tempo.
Hermione non disse nulla, forse per non mortificarmi, ma la sentivo ridacchiare distintamente sulla mia spalla.
La musica accelerò, il ritmo si fece sempre più svelto, e così anch'io sbagliavo i passi molto più in fretta. Entrambi girammo sul posto, come due trottole impazzite, e alla fine scoppiammo a ridere fragorosamente...
Ed era la stessa risata di quella volta, alla battuta di Fred sul fatto che io e lei potessimo anche fidanzarci.
No, non si tratta di questo, ve lo assicuro.
Hermione ed io non saremmo mai potuti andare d'accordo come coppia, perché l'affetto che ci unisce è ancora lo stesso di quando eravamo bambini, proprio come la spensieratezza di quella specie di girotondo scatenato... per atterrare poi, con un gran tonfo di chiappe, in mezzo alle cianfrusaglie sparse ovunque nella tenda.
E quando ci rimettemmo a sedere, in preda alle convulsioni per il gran ridere, mi resi conto con gioia che il mio obiettivo era pienamente raggiunto.
E' bello vederti ridere, Hermione.
Ti voglio bene!

 

 

***

FINE

   
 
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