Fanfic su attori > Youtubers
Segui la storia  |       
Autore: ToInfinityAndBeyond_    18/10/2014    4 recensioni
-Nash, non ce la faccio..-
-Devi restare forte. Per me, per te, per tutti-
-Non ho mai avuto una ragione per sorridere-
-Allora d'ora in poi fallo per me- rispose Nash abbracciandomi stringendomi forte a se mentre le lacrime mi graffiavano il viso.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ONLY A CHANCE:



Tornare a casa non era mai stato così deprimente come quel giorno.
Il paesaggio sembrava aver perso tutti i suoi colori.
Quando arrivai a casa non vidi nessuno, così andai in camera mia.
Dopo circa venti minuti sentii delle voci provenire dall’ingresso, così andai a vedere di chi fossero.
Appena svoltai il corridoio vidi mia madre con una borsa in mano mentre si dirigeva in salotto, ma lasciò la porta aperta, così mi affrettai per chiuderla e vidi una figura maschile scaricare altre borse dalla macchina parcheggiata fuori casa.
Appena l’uomo di girò capii che era mio padre.
Corsi verso di lui abbracciandolo.
-Piccolina!- esclamò lui stringendomi a se.
Dopo lasciai andare le mie mani dal suo collo e l’aiutai a portare dentro casa le borse.
Quando ci ritrovammo tutti e tre in salotto, mio padre si sedette sul divano accanto a mia madre entrambi sorridenti.
-Che bello rivedervi! Mi siete mancate davvero molto- iniziò a dire mio padre guardando me e mia madre.
-Come è andata in Inghilterra tesoro?- chiese mia madre subito dopo.
Lui iniziò a raccontarci dell’azienda e di alcune noiose riunioni a cui era dovuto andare.
-Fino a quanto ti fermi?- gli chiesi io.
-Probabilmente per una settimana, poi dovrò ripartire- rispose lui sospirando.
Io abbassai lo sguardo.
Mio padre passava quasi tutti i mesi dell’anno all’estero per lavoro ed il ché era grandioso da una parte, ma dall’altra era una cosa che iniziava a pesarmi, ma non glielo dissi mai esplicitamente, anche se alcuni miei comportamenti portavano a pensarlo.
Verso le nove e mezza papà entrò in camera mia e si sedette sul mio letto.
Allentò la cravatta ed iniziò a guardarmi sorridendo.
-Che c’è?- chiesi io.
-Allora, è da quasi un mese che non ti vedo Greta, raccontami un po’- disse guardandosi in giro per la stanza.
-Nulla di nuovo a dire il vero. La scuola è iniziata qualche settimane fa- iniziai a raccontargli.
-E con i ragazzi?- chiese dopo guardandomi dritta negli occhi.
Io iniziai a guardarmi attorno arrossendo
-Papà!-
-Insomma, sei sempre la mia piccolina, è un mio diritto sapere se hai un ragazzo o meno-
-No, sono cose personali papà. E comunque no, non c’è l’ho-
-Nemmeno un “amico amico”?- richiese sogghignando.
-No, nemmeno un “amico amico” papà!- replicai guardandolo.
Lui annuì ridendo.
Non sapevo quanto le mie risposte potessero sembrargli convincenti, ma cercai di fare del mio meglio.
-E perché non c’e’ nessun ragazzo? Se posso chiedere- continuò lui.
Ovviamente ignorò le mie richieste di cambiare argomento, così gli risposi
-Perché.. dei ragazzi che conosco ce ne sono pochi interessanti-.
Lui annuì e dopo alzò le mani dicendo
-Non mi voglio intromettere più di così. Vado ad aiutare tua madre nel sistemare le valigie-.
Successivamente uscì dalla mia camera chiudendo la porta dietro di se.
Dopo alcuni minuti andai a farmi una doccia.
Nel pomeriggio papà decise di andare a fare un girò al Lago di Garda.
Così mentre ero in macchina a sonnecchiare per il sonno, improvvisamente ricevetti un messaggio.
“Mia madre mi ha fatto l’interrogatorio prima :’)”: era di Nash.
A quelle parole mi scappò una risata.
“A me mio padre :) Come va lì?” risposi.
Passammo tutto il pomeriggio a camminare sul lungo lago e poter stare finalmente anche con mio padre era una cosa magnifica.
Verso la sera Nash non mi aveva ancora risposto, ma sapevo bene che la sua vita in America era piena di impegni, così non ci detti troppo caso.
Intorno alle dieci ero letteralmente sfinita ed andai a dormire e sapere che il giorno dopo mi sarei dovuta alzare alle sei e mezza mi fece addormentare ancora più velocemente.
Quando la mattina seguente arrivai a scuola, trovai Nicole all’ingresso che mi stava aspettando.
-Buon giorno Gre- disse salutandomi.
-Ciao Nicole- le risposi sorridendole.
Entrammo nell’istituto e salimmo nella nostra classe.
Durante le lezioni mi vennero in mente le parole di Federica riguardanti Jack G, così decisi che il pomeriggio sarei andata da lui per parlare.
La mattinata passò veloce e appena tornai a casa mangiai con mia madre e mio padre.
-Oggi vado da Federica- mentii quando sparecchiai il mio piatto.
-Va bene tesoro, io andrò a fare la spesa rispose mia madre.
-Perfetto, così potrò concentrarmi sul lavoro nel frattempo- aggiunse mio padre.
Verso le tre inizia a prepararmi: misi dei jeans, una maglietta a maniche lunghe e raccolsi i capelli in una coda.
Alle tre e mezza uscii di casa per andare da Jack.
Lungo il tragitto controllai più volte il cellulare per vedere se Nash mi avesse risposto, ma non avevo più ricevuto una sua risposta dal pomeriggio scorso e sinceramente ci rimasi un pochino male, perché speravo in una sua risposta o in una sua chiamata, ma in quel momento non potevo permettermi di pensare a lui; dovevo pensare a cosa dire a Jack.
Arrivai davanti alla casa dei Jacks, così andai a bussare alla porta.
In pochi istanti vidi davanti a me una donna sulla sessantina che continuando a guardarmi mi chiese con un sorriso enorme
-Sei un’amica del mio Johnny?-.
-Come scusi?- domandai confusa.
-Zia!- esclamò una voce maschile dietro la donna.
Improvvisamente vidi apparire accanto a lei Jack J.
-Oh, ciao Greta!- disse stupito guardandomi.
-E’ una tua amica?- continuò la signora pizzicando la guancia destra di Jack.
-Sì- rispose Jack.
Quando lo guardai vidi che indossava solo i suoi boxer, così arrossii.
-Ti sembra questo il modo di presentarti? Mentre tu vai a metterti qualcosa addosso, io farò entrare la tua amica- disse la donna scrutando Jack.
Dopo si voltò verso di me sorridente e mi fece entrare in casa.
-Sono Anne, la prozia di Johnny- disse poi presentandosi.
-Io mi chiamo Greta, sono un’amica dei Jacks- le risposi sorridendole.
Subito dopo mi fece accomodare su una poltrona in salotto e mi chiese
-Ho fatto i biscotti, ne vuoi provare qualcuno cara?-
-Oh, certo grazie- le risposi.
-Arrivo subito, quei due vanno pazzi per i miei biscotti ed inoltre mangiano sempre come un esercito- aggiunse Anne mentre si dirigeva in cucina.
Era davvero una signora adorabile; aveva i capelli ricci di un biondo scuro, portati indietro da un cerchietto e due piccoli occhietti color azzurro ghiaccio.
Era poco più bassa di me ed era l’esatta copia di una deliziosa prozia.
Subito dopo scese dalle scale Jack J che venne verso di me sedendosi sul divano.
Aveva una felpa nera larga ed una tuta e con aria stranita mi chiese
-Come mai da queste parti?-.
Io non sapevo bene cosa rispondere, così domandai subito senza indugi
-C’è Jack?-.
Lui si passò una mano tra i capelli e rispose
-No, è uscito una decina di minuti fa-
-Oh, allora ripasserò più tardi-
-No aspetta, vorrei anche io parlare con te-
-A che proposito?-
-Jack- rispose lui guardandomi dritto negli occhi.
Vidi che lo sguardo di Jack era serio, così mi feci seria anche io.
Subito dopo arrivò Anne con un vassoio pieno di biscotti al cioccolato e due bicchieri di latte.
-Sono ancora caldi. Parlate pure, io sarò di fuori a stendere- ci disse sorridendo.
-Okay, perché vuoi parlare con Jack?- mi chiese subito Jack J.
Io presi un biscotto e lo morsi.
-Volevo chiedergli una cosa riguardo all’uscita dell’altra volta- risposi senza distogliere lo sguardo da Jack J.
Lui prese alcuni biscotti ed iniziò a mangiarli.
-Perché vuoi parlargli di quella serata?- chiese lui.
-Perché mi è sembrato strano-
-Bhe, tu sei venuta con Nash..- rispose poi lui guardando i biscotti tra le sue mani.
-Jack, io e Nash stiamo insieme- gli dissi fissandolo.
-Questo lo so, soprattutto Jack- replicò bevendo un sorso di latte dal bicchiere.
Sbuffai e dopo posai i biscotti sul tavolo e gli dissi avvicinandomi di più a lui
-Jack, con Gilinsky non c’erano più problemi mi sembrava. Io sono stata sincera con lui e poi mi sembra che si fosse divertito con Federica quella sera. A proposito di Federica, perché non gli proponi a Jack di uscirci una volta intanto che siete ancora qua in Italia?-.
-Oh.. sì, potrei proporglielo..- rispose lui abbassando lo sguardo.
-E mi sembra che ti sia divertito anche tu con Nicole, o sbaglio?- gli domandai maliziosamente.
Lui arrossì ed annuì.
-Quella ragazza è del tutto pazza!- esclamò dopo lui sorridendo.
Io iniziai a ridere.
-Ma in senso positivo ovviamente!- aggiunse lui continuando a mangiare i suoi biscotti.
Tutti e due dopo scoppiammo  in una sonora risata finché non sentimmo sbattere la porta d’ingresso.
Davanti a noi comparve Jack G.
-C..ciao- balbettò guardandomi incredulo della mia presenza.
Vidi i suoi occhi neri spalancarsi ed iniziare a fissarmi.
Vidi Jack J alzarsi ed andare in cucina.
-Jack, vorrei parlarti- gli dissi alzandomi andando verso di lui.
Lui annuì fissando il pavimento e dopo mi fece segno di salire di  sopra.
Io lo seguii mentre salivo le scale dietro di lui.
Mi portò nella stanza di lui e Jack.
-Siediti pure- disse dopo mentre si toglieva le scarpe.
Io restai in piedi accanto alla porta.
Lui notò la cosa e fece spallucce.
-Jack ti comporti strano con me..- dissi io incrociando le braccia guardandolo.
-Davvero?-
-Sì! Da quando siamo usciti quella sera, tu-
-E lascia perdere quella sera!- gridò voltandosi verso di me.
Vidi la sua mascella irrigidirsi e le vene del suo collo pulsare.
Io indietreggiai di alcuni passi e vidi apparire accanto a me Jack J.
-Cosa sta succedendo?- chiese guardando me e Jack.
-Niente, stiamo solo parlando- rispose Jack G sedendosi sul suo letto.
Jack J annuì vagamente lanciandomi un’occhiata e dopo uscì dalla stanza lasciandoci da soli.
Io mi avvicinai a Jack G e mi sedetti accanto a lui.
-Mi dici che cos’hai?- gli chiesi con un filo di voce guardandolo.
Lui iniziò a guardarsi attorno cercando di non incrociare il mio sguardo.
-Se è per Nash..- iniziai io continuando a guardarlo.
-Non è per Grier- mi interruppe lui voltandosi verso di me.
Aggrottai la fronte e dopo Jack iniziò a parlare.
-So che tu e Nash state insieme e lo accetto, ma non riesco ad accettare il fatto che tu abbia portato quella ragazza, Federica, solo per farti stare apposto con la tua coscienza- disse quasi con riluttanza.
-Ma io non l’ho fatto per la mia coscienza Jack, io l’ho fatto per te e per lei- gli risposi guardandolo.
-Lei ti adora Jack, non fa altro che parlare di te, sei il suo idolo- continuai io.
-E’ questo il punto: io voglio una ragazza, non una fan- rispose lui attonito.
Poi si alzò ed iniziò a camminare avanti ed indietro per la stanza.
-Hai passato solo poche ore con lei, prova ad uscirci Jack!- lo pregai.
Non potevo permettere che lui non desse nemmeno  un’opportunità a Federica.
Quella ragazza si meritava una chance.
-Okay e cosa dovrei fare secondo te?- mi chiese poi girandosi verso di me con le braccia incrociate.
-Dalle una possibilità, prova ad uscirci un pomeriggio- gli risposi io implorandolo con lo sguardo.
Lui mi continuò a guardare e dopo annuì.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Youtubers / Vai alla pagina dell'autore: ToInfinityAndBeyond_