Guardando le stelle, Zayn pensò a lei così bella, ma non da morire, da vivere perchè, con lei ogni momento andava vissuto fino alla fine. 
Lei, così bella, a dir poco perfetta, con i suoi indomabili capelli corvini, che lui aveva accarezzato così tante volte, per consolarla. quegli occhi così profondi, al punto da dover stare attenti a non affogarci dentro, che avevano visto zayn, il vero zayn. occhi che avevano versato troppe lacrime, visto troppe merdate, così pieni di tristezza. eppure rimanevano cristallini, del colore del mare. E le sue labbra, sottili eppure morbide, che lui aveva amato tanto, baciandole sotto la pioggia, come aveva sempre desiderato. 

Inaspettatamente, gli scivolò una lacrima, che lui asciugò subito. Rimase ad ammirare le stelle ancora qualche minuto, decidendo poi che era arrivato il momento di tornare a casa, oramai vuota, fredda e piena di ricordi di lei.

Il ragazzo montò in macchina e mise in moto il motore, facendolo riscaldare, per poi accendere il riscaldamento, da lui adorato. 

Mentre percorreva il tragitto verso casa, promise a se stesso di non portare nessuno nel luogo in cui era appena stato, il loro posto speciale, dove avevano litigato, urlando l'uno contro l'altra, sfogandosi, numerose volte, per poi chiarire tutto, facendo l'amore.
 Pensando a tutti i momenti trascorsi, zayn ebbe una fitta al petto. Dolore, mancanza, si disse. 
Doveva solo aspettare che il ricordi di isabelle si allontanasse, attenuando la morsa che provava ogni mattina, al risveglio, non trovandola nel letto con lui. 

Il ragazzo si accorse che a stava piangendo solo quando le lacrime gli scivolarono giù per il collo, calde e piene di dolore.

Quando zayn arrivò davanti alla chiesa dove si sarebbe svolto il funerale di belle, vide la madre della ragazza che si avvicinava, facendo una scenata, abbracciandolo e singhiozzando, gli unici due aggettivi che fu capace di attribuire a quella donna furono finta e ipocrita. 
L'aveva pensato quando la conobbe, e continuerà a pensarlo per il resto della sua vita. 
Quando ebbe finito con la scena, zayn entrò in chiesa, vedendo la bara che conteneva  l'amore della sua vita.  I suoi piedi si mossero e, prima che se ne rendesse conto, si trovò davanti alla bara di legno, con le ginocchia che minacciavano di non sorreggerlo, e le lacrime che scorrevano lungo il suo viso, e crollò in ginocchio, disperato, iniziando a singhiozzare silenziosamente. Harry, vedendolo, lo portò fuori dalla chiesa, e l'unica cosa che  Zayn ripetè nella sua mente fu: Addio Isabelle, amore mio.