Serie TV > Violetta
Segui la storia  |       
Autore: Light Clary    19/10/2014    4 recensioni
Violetta si è appena trasferita a Buenos Aires e quando comincia a frequentare i ragazzi del luogo, la sua vita cambia. Scopre di essere destinata a salvare la luce e per farlo dovrà ricorrere ai poteri che non sapeva di possedere.
Riuscirà Violetta a sfuggire al potere dell'oscurità che vuole impossessarsi di lei ad ascoltare il suo cuore che le indicherà la strada da percorrere per capire chi amare?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
FLASHBACK
Eccolo che arriva nella sacrestia. Poggia il corpo della ragazza su un altare di marmo grigio costeggiato da candele. Il dolore di ciò che sta per fare è forte. Ma non ha scelta. Tira fuori dalla tasca la pietra con cui l’ha colpita. Che nientemeno è che il potente carbonado ancora macchiato di sangue. Esita per vari minuti.
-Hhm … aaah … Vigneto – la sente delirare nel sonno.
-Samah, amore mio – sospira sentendo una lacrima scendergli sulla guancia –ti chiedo perdono per questo. Ma se restare per sempre vicino a te, significa usare la forza … non ho alternativa – dice mentre lega i polsi della giovane con delle manette già incastonate nella lastra. Dopodiché dà inizio al rito. Scrive il nome di lei sul lato scoperto dell’altare e poi poggia la pietra sul suo petto.
-Magia oscura – grida allargando le braccia – Fai il tuo dovere! – e dalla pieta cominciano a scaturire delle scariche di potere malvagio che entrano nel corpo di Samah, che anche se svenuta, urla di dolore e si contorce come se le stessero forzando la pelle con tizzoni.
La vista della ragazza che soffre spezza il cuore a lui, che chiude gli occhi per non vederla. Ma non può fare nulla per evitare di non sentire le sue urla.
Il carbonado si esaurisce e svanisce dopo aver consumato tutto se stesso, svuotandosi dall’energia negativa. Samah smette di gridare e comincia ad essere pervasa da una sfumatura nera. Immediatamente il suo aspetto cambia. I capelli assumono ciocche bianche e altre nerissime. La pelle diventa cadaverica e i vestiti verdi come la speranza, prendono il colore dell’odio. Si desta improvvisamente sotto lo sguardo del ragazzo, che rimane scioccato nel vedere che anche i suoi occhi ora sono cambiati. Sono rossi. Rosso sangue. Deglutisce, mentre la libera dalle manette e la fa lentamente alzare per guardarla negli occhi.
-Samah? – la chiama. Lei ha lo sguardo assente, ma dopo un po’ comincia a guardarsi intorno – Amore … stai bene?
Lei lo studia: - Vi…gneto?- lo riconosce poco a poco.
-Sì, amore. Sono io. Come ti senti?
-Un po’ confusa. Ma bene – risponde lei toccandosi la testa.
-Samah … - ha finalmente la forza di chiederle – cosa provi in questo momento … per i lucenti? – a questa parola lo sguardo della ragazza diventa disgustato.
-Li odio! – esclama – Non so … perché … ma ho una voglia così intensa … di ucciderli.
-Amore – le prende la mano – provi tutto questo perché ti ho pietrificato il cuore.
-Cosa?
-Sì. È un’antica maledizione. La più usata. Serve a rendere un cuore buono … colmo di odio.
-Quindi tu … - Samah si guarda le mani e i vestiti – mi hai reso da lucente … a oscura?
-L’ho fatto per te – sorride Vigneto – Perché ti amo – fa per abbracciarla – e ora staremo sempre insieme – ma sente le sue mani spingerlo via.
-Stammi lontano!- sente gridare a Samah, prima di venire stranamente catapultato lontano con un tonfo.
Si rialza lentamente dolorante: - Samah … - balbetta – ma cosa … - infatti adesso nota che la ragazza più importante della sua vita, ha sul viso il sorriso più malvagio e inquietante che le abbia mai visto.
-Non so perché tu l’abbia fatto – la vede alzarsi dall’altare – ma il potere che ora sento … è così piacevole! – sorride maliziosa – Mi sento … in grado di poter fare tutto! Di poter distruggere tutto! – come per avere una conferma, tende le braccia davanti a sé e immediatamente il muro della sacrestia crolla, lasciando un passaggio più grosso della semplice porticina da cui si esce. Samah si mette a ridere – Credo che mi piacerà fare questo genere di magie – si guarda le mani portentose come a dire “ora ho bisogno solo di voi” e avanza verso il passaggio.
-SAMAH, ASPETTA!- si sente chiamare dal ragazzo che cerca di raggiungerlo – Ti amo! l’ho fatto perché ti amo. non ricordi? In questo modo potremo vivere insieme. Nel mio mondo. Che ora è nostro! Non cambiare, resta sempre la ragazza che mi ama.
-Bleah – risponde lei avanzando più in fretta. Poi però si ferma e lo guarda – Vig – usa di nuovo il suo soprannome! Lui comincia a credere in qualche speranza – Ora so per quale motivo odio i lucenti! Sono così … sdolcinati! Non dirmi che ero anche io così! Noi siamo oscuri! Gli oscuri non conoscono l’amore. Lo distruggono! – punta un dito verso di lui – E non credo tu sia abbastanza degno per dimostrarlo. Ciao ciao – ghigna – e grazie – poi lancia su di lui un fulmine che lo centra in pieno facendolo crollare a terra dal dolore. Credendolo defunto, Samah lascia la sacrestia continuando a sghignazzare, ignara che il ragazzo sia ancora vivo fuori ma non certo nell’anima.
FINE FLASHBACK
VIOLETTA POV
Sono riuscita a guardare con altri occhi tutto quello che mi ha raccontato. La sua è una storia molto triste. Non so come è andata a finire … ma non credo che questa sia la prima volta che la sento: - E alla fine … cosa hai fatto?
Vigneto mi guarda: - Mi sono fatto consumare pezzo a pezzo dalla sofferenza. Ero così addolorato … così impazzito … che non ho più ragionato – sono impaziente – per questo ho tentato più volte il suicidio. Ma uno dei demoni che ha ascoltato le mie grida di dolore, ha voluto darmi un consiglio migliore. Uccidere lei.
-Che cosa?
-Esatto. Neanche io all’inizio volevo farlo. Anzi ho provato e riprovato a parlarle. Ma venivo continuamente respinto. Così, un anno dopo questi avvenimenti ho preso la mia decisione e ho deciso di ricorrere alla strategia vendicativa più atroce che ci sia – si mette improvvisamente in piedi – ho venduto la mia anima agli spiriti. E loro in cambio me ne hanno donata un’altra. Una diversa. Ho assunto le sembianze di un mostro violento e non debole. I miei nuovi poteri mi permettevano di dominare tutto. Tutti. Per questo ho creato il mio schieramento e abbiamo dato guerra alla città di Haunted Night – il cuore ricomincia a battermi per la paura – ma nonostante la rabbia e la malvagità, non potevo tollerare di uccidere Samah – mi guarda. Sorride – Non in un modo normale ovvio. Per questo l’ho trasformata in un vecchio albero arcuato. E da quella guerra, sono diventato l’essere più temuto del regno diurno.
Oh … mio … Dio!
Indietreggio di nuovo in iperventilazione. Vedere come mi sta fissando adesso mi fa tornare in mente i miei sogni, i miei dolori, le sensazioni che provavo quando guardavo quelle fantasticherie con altri sentimenti. In più adesso ricordo cos’è successo prima di entrare per la prima volta all’accademia. Angie è venuta a casa mia. E mi ha raccontato una storia. La stessa che mi ha detto … Lui … quindi … lui è … no … NO: - A-a-a-arb…orus? – non sono mai stata tanto balbettante. Il ragazzo s’inchina.
-Al tuo servizio, figlia di Maria – risponde. Poi ritorna a fissarmi e ad avvicinarsi. Io mi sento svenire.
ANGIE POV
Ok. So che non mi faccio sentire da tanto. Ma sono accadute così tante cose che non ho avuto il tempo per pensare.
Sono arrivata a casa di Violetta, che ormai era troppo tardi. Una bambina, di nome Ambar, che ha ammesso di essere una Twili Fairy mi ha raccontato che Diego ha portato via lei e Leon. Sono svenuta ma ripresa quasi subito.
Poi lei ha continuato il racconto dicendomi che gli altri ragazzi sono andati a salvarli … da soli! E dopo aver dato una sfera alla peonia premonitrice e aver visto che sono rimasti soltanto tre petali, non ho visto altra spiegazione. Siamo giunti alla battaglia finale. Per questo insieme alla bambina abbiamo lasciato German, Olga e Roberto addormentati tranquillamente e ci siamo trasportate nel regno diurno. Dopodiché le ho ordinato di tornare dalle altre Twili Fairy, chiamarne a raccolta altre e formare una squadra che andasse ad avvertire quante creature lucenti possibili. Abbiamo dato l’annuncio dicendo di espanderlo a tutti i nostri amici. E ora la maggior parte già arrivata è tutta radunata di fronte il palazzo reale senza capire il motivo di tanta fretta. Richiamo la loro attenzione: - Amici, il male si sta avvicinando. Il consiglio splendente è in pericolo! E con lui … - traggo un profondo respiro e urlo in modo da farmi sentire anche dai giganti con la voce amplificata dal mio scettro – La figlia di Maria -  subito, come temevo, alcuni prendono a ridere, altri a mormorare tra loro, altri ancora a chiedermi che sciocchezze stessi dicendo. Li ammuto urlando nello scettro: - PER FAVORE, ASCOLTATEMI!- tutti pendono dalle mie labbra – Sappiamo di non avervene parlato prima! Era per creare disagio o provocare attacchi a voi, che siete innocenti! Ma ora lo sapete. La caccia al tesoro è finita e la futura regina è arrivata. Ma aspettate ad esultare – gli blocco vedendo come già alcune streghe stanno esultando – In questo momento è in pericolo! È stata colpita dalla maledizione dei carbonado! Gli oscuri hanno portato lei e il consiglio a Dark Corner, per completare la sua pietrificazione del cuore! Se non facciamo qualcosa noi e il regno moriremo! Perché Arborus potrebbe tornare. Per questo vi chiedo di aiutarmi. I più forti e coraggiosi intendo. Venite con noi e diamo guerra agli oscuri – non ho ottenuto la reazione sperata. Infatti tutti mi stanno guardando come una pazza. Evidentemente aver accennato Arborus deve avergli scioccati. Devo trovare un altro stratagemma per convincerli – Ascoltate. Da quanti anni temiamo che gli oscuri riescano nel loro intento? Migliaia! Quei teppisti hanno sempre e solo escogitato di distruggere questo mondo e per farlo si sono serviti di tutte le loro forze per far del male alle persone. Da quando abbiamo trovato la figlia di Maria a cui da sempre loro danno la caccia per diventare invincibili, hanno cominciato a dare sofferenze, torture e addirittura morte a degli innocenti! Molti di voi hanno saputo l’incidente accaduto al castello sedotto giusto? Se non facciamo qualcosa faremo la stessa fine! Beh, io non sono nessuno per ordinarvelo, ma posso solamente dirvi che la persona che potrebbe diventare la nostra salvatrice ora è in difficoltà. E come dicemmo un giorno lontano a Maria, il popolo deve essere sempre disposto a sacrificarsi per la regina come lei fa con noi – hanno alzato gli sguardi. Non sono più tanto pallidi – Il nostro mondo esiste per equilibrare la forza universale. Se gli oscuri hanno intenzione di incrinarla, è nostro dovere difenderla! Questo mondo è la nostra casa. E nessuno può portarcela via!
Aspetto con tutto il fiato in gola. Ma mi stupisco più di un’anziana malata di cuore che scopre la nostra città, quando vedo che tutte le creature presenti mi stanno applaudendo e dopo pochi istanti cominciano a dire in coro: - Haunted Night! – più di dieci volte. Ho capito! Ci stanno!
-Signora Angie!- dice una voce stridula più vicina. Una piccola creatura volante si avvicina – Ho chiamato le mie sorelle! E ho fatto pace con loro, dopo aver visto con che accoglienza mi hanno dato la bentornata! – ho capito che è Ambar – Ora sono andate a spargere la voce dalle parti meridionali, mentre io e le fatine della rugiada, ci dirigiamo verso Sud! Tu che farai?
-Comincerò a guidare le prime truppe verso il regno oscuro – deglutisco per poi spiegare le ali e sollevarmi da terra.
-Allora noi vi raggiungeremo più tardi.
-Sei sicura di voler venire? – non c’è verso per farla ragionare.
-Devo salvare Violetta! – protesta la piccola per poi filare via.
Sorrido nel riconoscere in lei tanto coraggio. Poi prendo mi alzo abbastanza da farmi vedere da tutti.: - Avanziamo!- grido – E’ arrivato il momento di far vedere agli oscuri chi comanda! – e dopo l’ennesimo grido esultante ognuno (chi saltellando, chi fluttuando, chi su una scopa, con le ali, con i pegasi e i grifoni o direttamente facendo tre passi per via dei grossi piedoni) mi segue mentre comincio a prendere la strada che ci porterà al confine. Maria, mandacela buona!
VIOLETTA POV
Tutte le mie paure degli ultimi tempi si sono unite in una soltanto. Più grossa. Più terribile. Più dolorosa. Più spaventosa. Come la paura di quando ho visto il drago, di quando ho scoperto che i miei amici sono dei fattucchieri, di quando ho avuto a che fare con Fenrir e il Kongamato, di quando ho dovuto affrontare tutti i demoni. Questa è peggio.
E quindi il ragazzo che è qui di fronte a me, quello che mi ha raccontato una storia tanto triste nella quale il protagonista non potrebbe essere considerato altro che una vittima … è la causa di un milione di vittime! Questo bel giovane è … Arborus!
-Sembri sorpresa – lo sento dire – e infondo ti capisco. Da come ti hanno parlato di me mi avresti dovuto immaginare come un mostro a tre teste che sputa fuoco. Beh, volendo posso tramutarmici. Ma sarebbe solo una forma temporanea. È questo il mio reale aspetto – deglutisco non so quanta saliva. Forse tutta quella che ho – Non essere spaventata, Violetta. Il mio aspetto non ti fa paura, dico bene? Lo so che non ti fa paura – dopo alcuni attimi di silenzio capisco di essere l’unica che può rompere il silenzio.
-Cosa … vuoi da me? – non so come abbia fatto. Ma uno scatto improvviso lo ha fatto arrivare abbastanza vicino a me e a sfiorarmi l’agata.
-Tutto il potere che è racchiuso qui dentro. È incredibile come un oggetto così piccolo sia in realtà la cosa più potente del mondo. È incredibile come una semplice ragazza come te sia in realtà la persona che deciderà la sorte dell’universo.
-Dici cose senza senso – la paura non manca. Ma neanche un po’ di forza.
-Sono millenni che ho aspettato questo giorno, Violetta – dice – I tuoi amici millenni fa, mi hanno fatto a pezzi di fuori ma non certo di dentro. I miei resti sono stati inseriti in una brace ardente e magica che mi hanno dato la possibilità di avere contatti con gli oscuri. Ho scelto la Lega Mannara perché anche se sono un gruppo di incapaci mi temono e sono disposti a fare tutto per me. Come portarmi l’unica persona che è in grado di farmi veramente ritornare tra la gente – mi scosto dalla sua presa indietreggiando ancora di più. Risento il freddo … no è caldo … no è freddo …
-Cos’hai intenzione di fare?
-Convincerti che essere la padrona di un regno non è nulla in confronto a diventare padroni del mondo.
-Sei pazzo! – il braccio comincia a prudermi … no  a bruciare. Me lo stringo e cerco di mantenere un’espressione normale e non una dolorante.
-Non puoi opporti a questo potere. Tra non molto ti invaderà completamente e non ricorderai più nulla. O … mi correggo … ricorderai, ma odierai e disgusterai tutti i momenti passati a fare la buona e rimpiangerai di non essere mai stata così violenta, così distruttiva così … oscura!
-MAI!- grido mettendomi di scatto in piedi e allontanandomi. So che non c’è via di scampo. Mi trovo in mezzo al nulla, ma so solo che non voglio stare vicino a quel ragazzo un minuto di più. Ma non sento i suoi passi dietro di me. Non mi sta inseguendo. Infatti è ancora fermo dov’è da come posso notare voltandomi per un secondo. Ed è stato un errore, perché all’improvviso non mi sento più i piedi distaccati. Sono uniti da una corda apparsa all’improvviso. Perdo l’equilibrio e cado in avanti.
-Non puoi sfuggirmi – sento dire ad Arborus mentre si avvicina. Ha un ghigno rabbrividente sul volto.
FINE VIOLETTA POV
Tenta invano di sciogliersi le gambe e ritentare la fuga. Però lui è più svelto e fa quattro incantesimi contemporaneamente con una velocità assurda.
1: la fa sdraiare a terra.
2: fa comparire sotto di lei un tavolo di marmo che si allunga sollevandola.
3:Le altri parti del suo corpo diventano rigide. Così rigide da non riuscire a muoverle.
4:l’ambiente cambia. Fiaccole improvvise si accendono dappertutto mentre uno strano buio non del tutto battuto ricopre ogni cosa. Più oscuro del primo.
Lei prova a muoversi, a cercare di opporsi a questa forma misteriosa che la tiene ferma a questa lastra. Vederlo avvicinarsi le trasmette una paura mai provata prima. Prende a piangere, ad urlare e a  muoversi con la più assoluta calma. Vigneto si ferma ad un passo dall’altare e le accarezza la guancia: - Ti sentirai benissimo, credimi.
-Non lo fare – lo implora lei in preda alla disperazione – ti prego … non lo fare …
Ma lui la ignora. E magicamente nella sua mano compare una strana pietra nera e appuntita. La punta è rossa di sangue. L’avvicina alla ragazza.
-NO! TI PREGO! NO! – continua a urlare lei pregando con tutta se stessa di farsi ascoltare – TI SCONGIURO! NO!
Ma lui non l’ascolta. Adagia sul suo petto il carbonado e solleva le mani al cielo invisibile: - Magia Oscura! Fai il tuo dovere! – ordina ai quattro venti.
La pietra comincia a vibrare, il respiro di lei è così velocizzato che non passa neanche un secondo che ne ha già concluso un altro.
“Leon” pensa dentro di sé mentre vede la forma della pietra cambiare “Ti amo” dal piccolo ciottolo scaturiscono infinite scariche elettriche che le penetrano nel petto. Non ha neanche il tempo di urlare. Tutto diventa buio ai suoi occhi.
LEON POV
AAAAH! La sensazione! Quella che fino ad oggi mi ha legato profondamente a Violetta. Che mi ha permesso di salvarla quando era in difficoltà … mi sta chiamando … lei mi sta chiamando … e io non posso essere lì con lei!
Non posso proteggerla! Non posso evitare che soffra! Non posso fare niente! – LASCIATEMI ANDARE! – grido rivolto a quei bastardi – LASCIATEMI – tento così fortemente di slegarmi che non riesco minimamente a controllare il respiro. Intanto vicino il camino il buco nero si è ingrandito e tutte le luci si sono spente. Non vediamo più nulla intorno a noi. Solo quella parte di stanza dove sono Peter e Ludmilla. Un vento improvviso ci scompiglia i capelli e loro rimangono lì impalati ad osservare il vortice. Poi alzano le mani e recitano una strana litania che non riesco a sentire. L’unica cosa che mi resta da fare è continuare a gridare e sperando che lei mi senta: - VIOLETTA! RESISTI! TU SEI PIU’ POTENTE DI LORO! PUOI BATTERLI! TI PREGO, ABBI CORAGGIO! USA LA SICUREZZA E LA SPERANZA! NESSUNO PUO’ BATTERE QUESTO POTERE! E TU CE L’HAI! VIOLETTA! SEI PIU’ FORTE! IO CREDO IN TE!
-IO CREDO IN TE!- dice all’improvviso la voce di Diego.
I ragazzi lo guardano increduli di tanta “stupidità” o almeno credo stessero pensando questo. So solo che dopo un po’ Francesca imita me e lui cominciando ad urlare: - IO CREDO IN TE! – e dopo che Camilla ha visto che ci si è messa anche lei, mette da parte le lacrime per un secondo – IO CREDO IN TE!
-IO CREDO IN TE!- la segue Maxi.
E lo susseguono Federico, Marco, Broadway e infine Andres: - IO CREDO IN TE!
“Amore mio” penso pregando che mi preghi “Ti ho promesso che non saresti diventata un’oscura. E manterrò la promessa. Ti proteggerò” devo soprattutto convincere me stesso. Convincermi che riuscirò a liberarla da quella maledetta maledizione e che alla fine andrà tutto bene “Non ti preoccupare Violetta. L’incubo finirà. Molto presto” continuo a ripeterlo nella mia testa. Però non mi sembra ottenere molto “Amore mio, io ti amerò sempre … qualunque cosa accada … ti prego … resisti” non sta funzionando! Non riesco a usare la forza dei miei sentimenti per fare qualcosa, se non continuare a guardare il terribile spettacolo che si sta manifestando di fronte i nostri occhi.
“Ti amo” odo all’improvviso.
…… è lei! Sì è la sua voce! La sua bellissima voce! È qui? No, non compare da dentro il vortice e gli oscuri non sembrano avere altre reazioni se l’avessero sentito! Allora … lei mi sta sentendo … e io la sento! Anche se è stato veloce come un battito di ciglia … ho sentito un singhiozzo nel suo tono. Lei … sta male … sta soffrendo come temevo … non POSSO … PERMETTERE … CHE QUESTO ACCADA!!!!!!
VIOLETTA POV
Io credo in te, Violetta. Credo nella tua forza. Puoi sconfiggere Arborus. So che puoi farcela! Io credo in te.
Io credo in te!
Io credo in te!
Io credo in te!
Sono le voci dei miei amici. Mi stanno parlando. Mi stanno chiamando. Mi stanno incoraggiando. Non so dove sono. Non vedo in niente, non tocco niente, non sento niente. Finora ho sentito solo queste parole. Ed ora sono di nuovo sospesa in questo vuoto tra tempo e spazio che non vedo. Sento dolore. Così tanto da non avere la forza di urlare. So di aver perso i sensi e di essere capitata in questa dimensione a tutti sconosciuta a parte me. Ma contemporaneamente al nulla, vedo qualcosa. Vedo me stessa. La ragazza allegra e spensierata che si diverte a cantare con il fidanzato sulla riva della radura in cui si sono dichiarati, senza pensare al male delle cose che circonda non solo noi ma l’intero universo. Guardo queste immagini come se fosse l’ultima volta. Non le rivedrò più. Non rivedrò più quei giorni beati. Non rivedrò più bei giorni. Diventerò un’altra persona. Sento qualcosa di diverso in me, come se all’improvviso fossi maturata di cinque anni. Tutti i bei momenti passati con la mia famiglia e i miei amici si dissolvono come fumo. E al loro posto resta una luce fioca. Di colore rosso. Che viene verso di me. Mi viene voglia di toccarla e la tentazione ha la meglio. Sfioro questo bagliore con le dita che improvvisamente prendono una forma diversa. Sono più aguzze. Quasi da gatto. E non intendono staccarsi da quella luce adesso. Anche se comincio a tirarle verso di me. Non si smuovono. È come se una parte del mio corpo ormai non mi appartenesse più. La luce comincia a muoversi e come una pallina mi sfiora l’intero braccio che viene avvolto da una fascia nera. La manica di un vestito che comincio ad assumere dopo che la luce mi passa davanti alla pancia e alle gambe. Ora sono completamente immobilizzata. Posso solo muovere la testa- digrigno i denti e cerco ancora di muovermi e scappare, mentre osservo che la pallina di luce rossa sta arrivando al mio petto. Respiro affannato esce dalla mia bocca, mentre la luce si ferma proprio dove si trova il cuore. E prende a illuminarsi sempre di più, fino ad accecarmi. Ed ora solo tre cose sono i soggetti dei miei pensieri: distruzione … rabbia … odio.
LEON POV
-LEON! – è la voce di Francesca al mio fianco – TI SEI LIBERATO! CE L’HAI FATTA! – mi dà una spallata risvegliandomi da alcuni pensieri. E mi rendo conto non sento più le liane stringermi il corpo. Osservo per terra. Sono sciolte e sparse qua e là. In compenso ho una grave ferita al braccio. Forse è il prezzo da pagare per essere riuscito a sconfiggere un incantesimo oscuro così potente.
-LEON E’ LIBERO! – dicono i miei amici.
-Sei libero! – come se non l’avessi capito. Li guardo. Mi osservano speranzosi, alcuni commossi – VAI! – mi grida Diego – MUOVITI! Se entri nel vortice prima che il rito sia finito, hai ancora la possibilità di salvarla- mi spiega.
-VAI LEON! –dicono allora gli altri – VAI!
Annuisco e prima di mettermi a correre dico: - Torneremo a prendervi – inizio una corsa frenetica su per le scale mentre il vento è sempre più forte. La disperazione della mia Violetta ha creato dentro di me una rabbia così tale da permettermi di resistere anche al potere oscuro supremo. Adesso so che posso sconfiggerlo. Adesso so che posso ancora aiutarla! Non me la porterai mai via, Arborus!
DIEGO POV
Ci è riuscito. Il suo amore per lei è così forte che è riuscito a battere quello del signore delle tenebre. La loro unione è molto potente e … sento che ce la faranno. A me importa solo … che lei stia bene.
LEON POV
Senza neanche ragionare, spingo da parte Ludmilla e Peter ancora alle prese con l’enunciazione di quella formula e gli uso come scala per saltare verso il buco nero e vedere tutto intorno a me svanire. Non mi resta che urlare il suo nome.
FINE LEON POV
Il suo processo è meno veloce di quello di lei. Giunge svenuto e dopo aver ripreso i sensi, non lascia neanche che il giramento di testa svanisca o che le forze lo riprendano. Si mette direttamente in piedi. Tutt’intorno a lui soltanto buio. Il nulla nero.
-VIOLETTAAAAAAAA! – grida cominciando a correre alla cieca – VIOLETTAAAA! DOVE SEI? RISPONDI! VIOLETTA!
Nel frattempo, lui sta continuando la trasformazione. Dalle gambe al bacino sono già ricoperti da un vestito nero. Incluse le mani stese su di esse. Lei si contorce dal dolore mentre anche il resto del corpo cambia. E infine resta da trasformare soltanto dal petto in su. La pietra è sempre più piccola. Ancora due o tre scariche e poi avrebbe finito. Però sente una voce. Lontana. Una voce estranea. Un intruso. È nelle vicinanze. Lui … vuole interrompere il rito. Deve fermarlo, ma ormai la pietrificazione è completata. Se con un po’ di fortuna l’intruso non li avesse trovati entro i prossimi … dieci minuti non avrebbe più potuto fare nulla.
-VIOLETTA! – continua a urlare lui per poi trasalire nel vedere una luce arancione provenire dal fondo – VIOLETTA – non la smette di dire mentre prende ad allungare ancora di più il passo. Così tanto forte che gli viene l’asma. Ma non ha nessuna intenzione di smettere. La pianta di urlare e dopo essersi avvicinato abbastanza, continua più lentamente. Dopo aver visto corpo di lei adagiato sull’altare e in preda alle urla e alla trasformazione, non ragiona più.
Non gli interessa sapere chi è il ragazzo che si trova di fronte il suo corpo. Parte con un pugno, una tirata di capelli, uno sbattimento per terra e le schiaccia la faccia più volte fino a fargli esplodere un pallone di sangue. Lui non ha potuto difendersi, troppo indaffarato a continuare la metamorfosi. Ma ora è davvero infuriato. Lascerà che si riprenda qualche secondo e poi la farà vedere a quel maledetto, che intanto con uno schiaffo alla pietra l’allontana dal petto di lei che smette improvvisamente di pulsare dolorosamente e prende a respirare piano.
-Violetta, amore mio! – dice sollevandola per le spalle – Violetta, svegliati! Sono io! Sono Leon! Ti prego … svegliati! Ti prego … dimmi che mi riconosci! – nel vederla gemere sospira di gioia – Ti prego amore. Ritorna in te! – lei socchiude improvvisamente gli occhi. Il più possibile. Poi li apre del tutto. Non sono rossi. Sono ancora color del cioccolato. I più belli che lui avesse mai visto.
VIOLETTA POV
Vedo il suo viso … il viso di Leon … mi sta sorridendo … sento le sue braccia che mi reggono per non farmi cadere … la sua voce che m’incoraggia a riprendermi … e nessun altro tipo di dolore. Ora che lo posso squadrare non mi esce niente dalla bocca. Se non il suo nome. In un minuscolo gemo. Non credo mi abbia sentito: - Leon – faccio per sorridere ma la virilità ancora mi manca. Per questo mi riesce un mini incurvamento delle labbra.
-Stai bene – lo vedo sorridere. È bellissimo – Oh, Violetta! Stai bene! – grida stringendomi forte.
Io ricambio accarezzandogli la guancia. Non m’interessa sapere cosa stia succedendo. Se tutto questo è un sogno, o un ultimo bel momento prima di passare dalla parte oscura. So solo che voglio godermi questo momento. Voglio che nessuno s’interrompa. Lo guardo intensamente negli occhi e le nostre bocche si sono incontrate. Non sarebbe meraviglioso se il tempo si potesse fermare?
Clap. Clap. Clap.
Questo rumore ci fa distaccare e voltare. E rabbrividisco. Vigneto, con mezzo volto ricoperto di sangue è in piedi e sorride applaudendo: - Che scenetta commovente!
-Vigneto Weinberg – ringhia Leon riconoscendolo senza lasciarmi – alias Arborus!
- La tua intelligenza non è diminuita, Leon – dice Arborus senza smettere di sorridere – Sei stato molto coraggioso a tuffarti nel vortice dell’oblio solo per lei – mi indica e io mi stringo ancora di più a Leon – Purtroppo sei intelligente quanto lento! Non ce l’hai fatta a salvarla. E non ce la farai mai.
-Leon … cosa sta dicendo …? – gli chiedo già con il pianto in arrivo.
-Non lo so – mi risponde – ma ti porterò via da qui subito.
-Sì voglio andarmene – dico lasciandomi prendere da lui in braccio. Non so perché ma le gambe non le sento.
-No. Tu vuoi restare qui – vedo il ragazzo alzare la mano.
CINQUE SECONDI DOPO
Mi trovo accanto a lui. Non so perché ma ho spinto via Leon e l’ho raggiunto mettendomi al suo fianco.
-Violetta – dice Leon – ma cosa …
- Scusa – rispondo guardandomi – non lo so perché l’ho fatto. Io … non riesco a muovermi! – mi rendo conto quando tento di raggiungerlo nuovamente.
-E’ inutile che tenti di opporti – dice Vigneto – una buona parte del tuo corpo è già stata trasformata. Le tue gambe e le tue braccia sono sotto il mio controllo. Per questo io ti dico, picchia il tuo ragazzo!
-Che cosa? NO!
-Adesso! – uno scatto improvviso e una strana energia mi spinge in avanti. Le mani si muovono da sole e si agitano aggressivamente contro Leon – Leon! Scusami! Io … non so cosa mi stia succedendo! – vedendo quanto le mie unghie tentino di rigargli il volto, gli ordino di allontanarsi.
-No. Non ti lascio di nuovo! – insiste lui di rimanere. E per un pelo un mio pugno non gli trafigge la guancia.
-Ti prego vattene! – lo imploro – Non voglio farti del male!
-Senza di te non vado da nessuna parte – risponde lui fermandomi improvvisamente i polsi. Ma questi agiscono da soli continuando a ribellarsi. E ora ci si mettono anche le gambe. Alle mie spalle sento Arborus ridere e dire che è tutto inutile.
-Fermati! – gli chiedo con le lacrime agli occhi – Ti prego, fermati! – ma è tutto inutile. Ecco che il mio braccio si libera dalla morsa e colpisce il mio ragazzo in pieno volto lasciandogli un profondo taglio sullo zigomo – AH! – sussulto – Perdonami! Perdonami!
-Non è colpa tua – non sembra provare dolore. Anzi mi stringe forte in un abbraccio mentre mani e piedi vengono immobilizzati dalle sue braccia – Sei più forte di questo potere. Puoi batterlo. So che puoi farcela. Ma finché non ce la farai io non ti abbandono. È una promessa.
-Leon … scusami … - piango a non finire – Non ce la faccio.
-Credo nella tua forza. E credo in te – mi dice.
Le sue parole mi arrivano dritte al cuore. Che è ancora il mio. Non gli farò mai del male. Piuttosto preferisco la morte.
-Adesso basta con queste smancerie – dice il ragazzo dietro di noi rialzando la mano – passiamo dai pugni agli incantesimi! – i miei movimenti non rispondono! Spingo via Leon e comincio a formare con le mani una strana sfera di fumo nero. Mi fa tossire parecchio.
-Lasciala in pace – Leon cerca di saltare addosso ad Arborus ma ad impedirglielo sono io, mettendomi di fronte a lui. E non è stato perché ero controllata. L’ho voluto io.
-E’ potente! – dico a Leon – Non lo sfidare, ti prego!- il vortice nelle mie mani è sempre più grosso e manda scariche elettriche qua e là.
-Molto bene – Arborus alza le mani – e ora libera la malvagità che è in te! Cedimi il corpo di questo ragazzo!
-NO! MAI! – ho la fronte sudata. Sto facendo di tutto per non lanciare questo incantesimo come una palla, ma i miei tentativi sono in vani – Scappa Leon! Per favore va via!
Lui però non si muove. Mi guarda intensamente negli occhi: - A che serve vivere da solo … se posso morire con te al mio fianco? – ed ecco che gli lancio addosso questa strana sfera.
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Comincia a contrae e urla mentre viene sbattuto a terra all’indietro. Il suo petto pulsa ad un ritmo senza precedenti e non ha emesso neanche un gemito.
-LEON! LEON! LEOOOON! – faccio di tutto per raggiungerlo e aiutarlo, ma le mie braccia sono immobilizzate – NO! LEON!
Ora ha gli occhi e la bocca chiusi. Il corpo è nero di fuliggine e il respiro è più lento di una tartaruga.
-Va bene, vai! – dice Vigneto. E riesco di nuovo a muovere le braccia – Non puoi fare molto, ormai- lo ignoro e mi precipito per terra al fianco del mio ragazzo. Gli prendo il viso tra le mani.
-Amore, mio! Ti prego guardami! Leon! Ti scongiuro … dì qualcosa! Ti prego! – ma dalla sua bocca non esce alcun suono. Per un istante penso di baciarlo e guarirlo com’è successo in passato … ma il controllo che Arborus ha su di me, me lo impedisce. Lo guardo colma di odio: - Maledetto Bastardo!
CAMILLA POV
Ce l’ha fatta! È entrato nel vortice! Ludmilla e Peter continuano a guardarsi increduli di aver permesso una cosa simile.
-Quel brutto … - ringhia Ludmilla. Si volta verso di noi per controllare se siamo riusciti a liberarci come Leon. Ma siamo ancora insalamati purtroppo. Però adesso sono più tranquilla. Spero con tutta me stessa che sia riuscito a fare qualcosa per aiutare Vilu. Ma dovrei preoccuparmi di un’altra cosa adesso. Ludmilla si sta avvicinando a noi. I pugni chiusi: - Ne ho abbastanza dei vostri giochetti, stupide lucette!- dice mentre crea con le mani una palla di luce rossa – Finiamola qui con voi! E poi toccherà al vostro amichetto. Anche se credo che il signore delle tenebre lo avrà già aggiustato – mi faccio piccola, piccola mentre osservo l’incantesimo che potrebbe porre fine alle nostre vite. Però non dimostriamo nessuna paura. Sappiamo che ce la faremo e che gli oscuri non la faranno franca – Addio, Consiglio da Strapazzo! – e lo riabbassa su di noi.
Stringo gli occhi aspettandomi di vedere la luce bianca del paradiso. Invece no … è ancora tutto nero. Li riapro con calma e ciò che vedo mi lascia senza parole. Una transenna protettiva è stata creata intorno a noi! Una bolla fuori dal comune! Fuori dalla portata oscura. Provo a dire: - Sciogli! – e le corde che mi avvolgono si slegano da sole. Finalmente posso respirare. Aiuto anche gli altri.
Nata e Diego sono feriti e restano sdraiati mentre noi altri guardiamo attraverso la barriera chi ci ha salvato. E restiamo a bocca aperta. Una decina di ragazze con le ali attaccate alla schiena, tengono le braccia allargate e puntate verso Ludmilla. Tra di loro riconosciamo: -ANGIE!
Lei però non si volta e per un po’ credo si tratti di un miraggio. Ma quando la sento dire: - Stai lontano da loro! – capisco che è lei! E guardandomi intorno vedo che non è sola. Riconosciamo tutti i nostri amici. Folletti, maghi, streghe, giganti, fate, driadi, elfi, gnomi e gobelin! L’intera Haunted Night è venuta ad aiutarci!
VIOLETTA POV
-No! No! Leon ti scongiuro non lasciarmi! Non lasciarmi ho bisogno di te! – ma continua a non dare segni di vita – LEON! – gli bagno completamente la faccia di lacrime.
-Di che ti preoccupi? – sento dire ad Arborus – Ancora un po’ e ti piacerà uccidere la gente! Il passatempo migliore del mondo!
-STAI ZITTO! –ho la forza di dire –SEI SOLO UN FOLLE! RASSEGNATI, IO NON SARO’ MAI COME TE! Potrai controllarmi braccia e gambe come una marionetta, ma non cambierai mai quella che sono! E io sono una lucente! – grido con tutta la forza che ho – Non potrò perdonarti quello che hai fatto!- ringhio poi.
Faccio per tornare ad accarezzare il volto di Leon, però la magno di Arborus mi prende il mento costringendomi a guardarlo: - Sei proprio un’ingenua! Non devi farti scrupoli mia cara. Se fossi realmente una lucente, il tuo amore per lui avrebbe evitato questo – indica il mio ragazzo – I casi sono due. O non lo ami così intensamente come dici oppure non vedevi l’ora di farlo.
-Adesso smettila! Sei solo un bugiardo!
Lo vedo sfiorare la mia collana: - Il tuo potere è tutto qui dentro! E non è né oscuro né lucente. Servirà a completare la pietrificazione in modo da fornirti tutta la forza necessaria per renderti imbattibile – mi afferra il polso – e non ho nessuna intenzione di ascoltare! Quindi è meglio se non fai storie e torni sull’altare.
-Lasciami! – strillo. Ma la mia forza è sopraffatta dalla sua, che inoltre mi costringe ad alzarmi. Mi sdraio sulla lastra di marmo e sento ogni movimento irrigidirsi. Arborus alza le mani al cielo – Il procedimento è quasi giunto al termine! Già sento la tua energia che mi dà la forza di continuare a vivere! Me ne resta solo un po’ – trasporta la pietra nera nella sua mano – E poi potrò ritrasformarmi nel mostruoso demone distruttore del mondo.
-Maledetto … non te lo permetterò – singhiozzo.
-Voglio vedere come farai, figlia di Maria – e ripoggia la pietra sul mio petto – ormai è inutile. Te e la forza della tua agata mi appartenete e non puoi fare nulla per impedirlo.
Ogni cosa intorno a me si ferma.
Non sto dormendo. Non ho chiuso gli occhi. Eppure non vedo niente e nessuno intorno a me. Riesco ad esprimere ciò che sento attraverso un lungo pensiero.
Tutta la magia che ho, l’ho sempre trasmessa apertamente attraverso la collana che mia madre mi ha donato togliendosi in questo modo la vita. Grazie ad essa l’energia mia e sua si sono unite, creandone una molto potente. L’energia positiva che mi ha permesso di scappare via da molti pericoli, non è in grado di difendermi da questa in cui mi trovo. L’idea sarebbe rassegnarmi al mio destino e smettere di essere quella che sono? No! Non posso permettere di uccidere Leon e tutti gli altri. Devo difenderli! Devo difendere il mondo che mi ha permesso di avere la vita meravigliosa che mi ritrovo. Non devo assolutamente tollerare che Arborus rovini tutto! La collana verde smeraldo mi consentirà di diventare potente, imbattibile ma … cattiva. Usare questa forza per fare del male non è ciò che voglio. Se non posso usare i miei poteri per proteggere gli altri e portare gioia e felicità … a cosa mi serve?
Leon … ti salverò …
FINE VIOLETTA POV
Già una scarica fa per entrare nel suo petto. Ma ecco che accade l’imprevedibile. Lui resta allibito quando la vede mettersi seduta e guardarlo in cagnesco.
-Ma cosa …
-Io lo amo – dice lei – amo lui e tutte le persone che fanno parte della mia vita. Non lascerò che tu faccia loro del male – il potere dell’amore è riuscita a farla divincolare dal potere che la immobilizzava. Infatti si porta una mano alla collana – E se fare una pazzia significa fermarti … - balbetta – LO FARO’ – e con una grande foga stacca il ciondolo che tiene al collo da una vita e la lancia lontano.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Violetta / Vai alla pagina dell'autore: Light Clary