Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: ali_98    19/10/2014    1 recensioni
questo è l'autunno: quello che accade alle foglie è uguale per le persone, ingialliscono e cadono.
Genere: Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi alzo dal letto. Senza guardarmi nemmeno attorno, come fa la maggior parte delle persone quando si sveglia, mi vesto e scendo le scale; afferro in fretta la maniglia della porta d'ingresso, esco e me la chiudo alle spalle. Nessun saluto, nessun "buona giornata", ormai sono anni che è così, abituarsi è il minimo.
Cammino verso scuola senza alzare mai lo sguardo dai miei piedi: non che abbia paura di guardare avanti, ma perché ormai non c'è nulla da guardare qui. Le foglie secche del viale alberato che sto percorrendo mi ricoprono quasi gli anfibi: questo è l'autunno, e non solo per la natura. Quello che accade alle foglie succede anche alle persone: ingialliscono e cadono. In questo periodo infatti l'epidemia ha il suo apice, prima di congelarsi durante e mesi più freddi, e di rinascere con gli alberi in primavera.
Arrivo, supero il cancello che sa di prigionia, entro nell'istituto vero e proprio e infine varco la soglia dell'aula: ancora nessuno, ma è talmente presto che il sole sta finendo ora di sorgere; metto la testa tra le braccia e gli auricolari nelle orecchie, in modo da poter ignorare ciò che sarebbe successo per tutta la mattinata.
Dopo una decina di canzoni il mio cellulare si spegne, batteria scarica; seccata alzo la testa e per la prima volta mi sento soffocare dal vuoto attorno a me: non una sedia occupata, non una professoressa alla lavagna. Nessuno. Un po' nervosa, ma sempre con l'espressione di disinteresse, prendo il mio zainetto e mi metto a girare per l'edificio, di classe in classe, ma lo scenario è sempre lo stesso: banchi puliti, non una voce.
Mi appoggio al muro mentre penso a cosa fare, ma all'improvviso mi sorprende un pianto: echeggia in tutto l 'edificio. Corro a cercare la fonte del rumore come se temessi di non udirlo più, di tornare nella situazione di silenzio di poco prima; così corro veloce e invece di cessare, questo pianto aumenta, diventa un grido di aiuto.
Salgo le scale tre gradini alla volta fino a una porta chiusa, fino alla fonte del rumore. Appoggio la mano sulla maniglia, la testa mi si riempie di tutto il dolore che si trova oltre la porta. Abbasso il braccio, sperando di entrare, ma la porta non si apre. Il grido si affievolisce di un paio di toni e si fa meno continuo; spingo, ma non cambia nulla. Tutto torna a essere di nuovo immobile, il grido è cessato, la mia mente è ferma.
Di colpo dei passi avanzano, veloci come lo erano i miei prima, o forse di più: una ragazza mi raggiunge in fretta e mi prende per un braccio: "Andiamocene in fretta" mi dice, ma mi oppongo e indico la porta: "È chiusa, ma poco fa da qui provenivano delle grida". Si ferma un attimo a pensare, poggia l'orecchio alla porta: "Mi spiace, ma qui non c'è più nulla, e forse è meglio così". Si alza e mi guarda, e poi, come se mi leggesse negli occhi, sbuffa e si rigira verso la porta, la scardina velocemente: a quanto pare non è la prima volta che deve farlo. La porta cade verso l'esterno; la chiave nella serratura è spezzata.
Mi affaccio sulla soglia e sposto lo sguardo dalla ragazza verso l'interno. Lei si avvicina e le indico il ragazzo in fondo all'aula, la testa fra le mani, steso per terra, la pelle gialla; lei mi fa notare la cattedra: un'insegnante, braccia a ciondoloni oltre i braccioli, la pelle gialla.
Rimango senza parole, ma non mi dà un secondo in più per ragionare su quello che ho visto, mi prende e mi porta giù dalle scale, poi fuori dal cancello, che ora non sa più di carcere, ma di cimitero.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: ali_98