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Autore: LadyVaderFrancy    19/10/2014    6 recensioni
Questo è uno dei due seguiti della FF "La Maledizione".
Dopo aver stretto un legame di sangue, che li legherà per tutta la vita, Harry Potter e Severus Piton, si troveranno a dover affrontare l'oscurità che avanza. Tra alti e bassi i sue protagonisti assoluti della storia, troveranno un modo per lottare insieme per vincere la guerra.
Dal cap. 1
“Temi per Potter?”
“Si Severus, per lui e per la scuola. Ecco perché ti chiedo di sforzarti di più con Harry, so che ci state provando ma non è abbastanza” disse il vecchio mago
“Dimmi perché?”
“Oh mi pare ovvio Severus, per proteggerlo, per proteggerli tutti”
“NO Albus, sai che di questo non devi preoccuparti e ora lo sa anche lui, perché continui ad insistere sul nostro rapporto, come se questa fosse la cosa più importante di tutte”
“Quando sarà il momento”
“NO Albus, se vuoi che mi sforzi ancora di più e credimi che è già difficile così, devi dirmi il perché”
Il vecchio mago sospirò e disse “D’accordo Severus, speravo di poter aspettare ancora un po’, in modo che gli eventi si manifestassero da soli, ma credo che a questo punto sia inevitabile.........
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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~~Capitolo 3 Attesa

Il trio d’oro uscì dall’ufficio immediatamente e una volta scese le scale si fermarono a parlare dell’accaduto.

“Non sto sognando vero?” disse il moro

“No Harry, sono davvero felice!” disse la riccia

“Scusate voi due, avete sentito le condizioni vero? O vi siete persi la parte in cui per tre settimane, gli faremo da schiavi?  E poi dobbiamo prendere un…..Eccezionale! Non ce la faremo mai. Quindi è come se avesse detto di no, in effetti” disse il rosso sconfortato sull’ultima parte.

“Ti sbagli Ron, e credimi quando ti dico che se dice no, è un no” disse Harry

“Io sono d’accordo con lui, solo credo che, voglia che ce lo guadagniamo” disse la riccia”

“Come sputando sangue?” disse il rosso

“Oh Ron, non esagerare, vi aiuterò io con il saggio.” Disse la strega

“Oh io credo che sarai abbastanza occupata di tuo, cercando di non fare la saputella in classe. Onestamente, non credo che riuscirai a trattenerti!” disse Ron sarcasticamente

“Già. Forse quella parte ti è sfuggita Mione” disse il moro ridendo

“Cosa? Non era uno scherzo?” disse la riccia

“Oh io non credo proprio. Scusa è stata la voce minacciosa di Piton o la sua espressione omicida, che ti ha fatto pensare che stava scherzando?” chiese Harry

“Ohhhhhh. Allora credo che dovrete tenermi d’occhio in classe ragazzi” disse delusa la riccia, mentre i suoi due amici ridevano.

“Bene allora a partire da adesso, promettiamo di impegnarci, per passare un meraviglioso natale tutti insieme, e per non sprecare il grande gesto di Piton” disse la riccia

“Il grande gesto?” disse il moro confuso

“Beh, si Come lo definiresti tu? Quando si è avvicinato pensavo volesse scuoiarmi a dire il vero, ma poi ha fatto l’impensabile” disse la riccia

“Mi piace, ma forse non dovremmo farcelo scappare davanti a lui, sono sicuro che non sarebbe molto entusiasta” disse il moro preoccupato e dopo un attimo di riflessione tutti e tre annuirono concordando. Poi si salutarono, Ron ed Hermione, si diressero alla torre, mentre Harry che non poteva muoversi liberamente, per via del legame, attese il pozionista, vicino ai Gargoyle. Dopo pochi minuti, vide Piton scendere silenziosamente le scale. L’uomo gli lanciò un occhiata severa e si diressero nelle loro stanze.

La sera successiva, Harry era totalmente assorto nei suoi pensieri, mentre fissava la cena quasi del tutto intatta. Da lì  ad un’ora, avrebbe avuto la sua prima “detenzione” con Piton, che significava Occlumanzia. Avrebbe preferito grattare calderoni per 10 ore consecutive, piuttosto di una a farsi torturare in quel modo. Ma dopo quello che i tre Grifondoro avevano definito il “grande gesto”, doveva assolutamente dimostrare al pozionista il suo impegno, come sia lui che i suoi amici, avevano fatto durante tutta la giornata. Piton li aveva messi subito al lavoro, costringendoli ad alzarsi presto, per preparare vermicoli e triturare varie erbacce puzzolenti, per alcune delle sue classi dei primi anni. Naturalmente avevano seguito le loro lezioni regolarmente. Poi visto che il legame ora gli permetteva di stare in stanze separate, mentre Piton insegnava ad un terzo anno Serpeverde-Grifondoro, Harry e Ron sotto la supervisione di Hermione avevano iniziato a scrivere uno dei tre saggi. Infine erano tornati nei sotterranei verso metà pomeriggio per pulire o meglio lucidare il laboratorio.

Piton fissò il marmocchio, non aveva detto una sola parola a cena, non che la cosa lo avesse infastidito, anzi tutto il contrario, così pensò che forse era solo stanco per la giornata appena trascorsa ((Beh se i tre impiastri pensavano che sarebbe stato facile, si sbagliavano di grosso)). Così decise che era arrivato il momento di andare. Si alzò e senza dire niente, lanciò uno sguardo serio al grifondoro.

Quando Harry, vide Piton alzarsi, salutò rapidamente i suoi amici, e lo seguì. Per tutta la strada, non aveva fatto che sospirare, ed era anche inciampato più di una volta. Il pozionista si fermò ed Harry gli sbatté praticamente contro. Così si voltò guardandolo severamente e disse “Potter, vuoi guardare dove metti i piedi?”

“Ehm, mi dispiace signore” disse sospirando nuovamente

“Mi vuoi spiegare, perché diavolo sembra che stai andando al patibolo? Non ti ho spiegato ieri, che questa NON è una vera detenzione!” disse il pozionista

“SI lo so” disse Harry

“Spiegati” disse incrociando le braccia

“Io…..è per l’occlumanzia” disse mormorando

Piton lo guardò sorpreso. Poi disse “Capisco. Bene muoviamoci allora”

Ripresero a camminare, ma invece di svoltare per i corridoi dei sotterranei, presero le scale e salirono fino al settimo piano. Una volta arrivati, Piton iniziò a camminare per il corridoio avanti e indietro, davanti ad una parete vuota, la terza volta, apparve una porta.
((La stanza delle necessità? Non pensavo che gli insegnanti la conoscessero. Perché siamo qui?! Questo non mi sembra un buon segno affatto)) pensò preoccupato il moro poi disse “Professore, ma perché siamo qui?”

“Potter non fare domande inutili, lo sai perché, per la nostra lezione speciale!” sputò Piton, poi prese la maniglia, si guardò intorno, per controllare che non ci fosse nessuno, ed entrarono.  Stavolta la stanza era un enorme spazio, con i pavimenti in pietra, molto simili a quelli dei sotterranei. C’erano dei manichini, tipo quelli che avevano usato lui e gli altri membri dell’esercito di Silente. Poi da un lato c’era una zona con una lavagna, due sedie e una scrivania con una pila di libri.
Piton si era avvicinato alla scrivania, così sospirando nuovamente si unì al pozionista.

“Potter, se ti sento sospirare ancora una volta, ti darò un vero motivo, per essere dispiaciuto!” sbottò Piton, poi decise che il marmocchio aveva sofferto abbastanza e decise di rivelargli il motivo per cui erano lì. Poi aggiunse “Siediti!” Harry fece come ordinato, lo guardò dritto negli occhi, come era da prassi e aspettò il comando del pozionista, che non arrivò per quella sera.

“Potter, immagino che ormai avrai capito che non siamo qui per fare una lezione di Occlumanzia”

“Cosa?” disse sorpreso il moro

“Usi mai quella tua testaccia, perché pensi che per fare una lezione di Occlumanzia dovevamo venire fino al settimo piano?”

“Io, non lo so”

“Da stasera inizieremo delle lezioni di difesa contro le arti oscure”

“Davvero? Ma…ma …..perché?”

“Ordini di Silente”  disse seriamente

Harry era sorpreso e anche sollevato da una parte, che non erano lì per l’occlumanzia, ma difesa contro le arti oscure, con Piton!! Poteva essere…..….peggio, poteva essere…….pericolosa? disastrosa? Poteva ucciderlo? Torturarlo? Cosa diavolo stava pensando Silente? Forse il preside pensava che se riusciva a sopravvivere all’ex Mangiamorte, poi affrontare Voldemort sarebbe stato più facile?
Il pozionista lo guardava, quel dannato ragazzo era un vero disastro. Poteva leggere chiaramente sul suo volto i suoi pensieri, era preoccupato di quello che poteva fargli. Oltre alla difesa, dovevano per forza riprendere anche l’Occlumanzia.

“Potter rilassati, non ho intenzione di ucciderti in queste lezioni. A meno che, tu non mi dia un motivo valido s’intende” disse ghignando
Harry corrucciò la fronte, poi annuì e si rilassò leggermente, per quanto gli era possibile, stando in una stanza da solo con Piton.
“Bene, in queste lezioni ci sarà una parte teorica, in cui imparerai nuovi incanti, parleremo delle maledizioni, dei loro effetti, e il suo relativo contro incantesimo, e una parte pratica, all’inizio userai i manichini, poi ti insegnerò come combattere sul campo”

Harry era molto incuriosito, e ansioso di imparare, difesa contro le arti oscure era la sua materia preferita, e quella in cui riusciva meglio, ma Piton era un’incognita troppo grande, per rilassarsi.

“Le arti Oscure, sono una delle branche della magia, più complesse. Per destreggiarsi al meglio, bisogna essere, fantasiosi e creativi, ma anche ben preparati Potter, la fortuna non è sufficiente a salvarti la pelle. Ora voglio che mi dici una maledizione, che ritieni di saper padroneggiare a sufficienza, mi dirai a cosa serve, e il contro incantesimo.”

Harry era indeciso su cosa scegliere, poi disse “Ehm …..Reducto”

“Potter Reducto, non è una risposta adeguata alla domanda che ti ho fatto. Mi hai sentito, quando ho detto l’incanto gli effetti e tutto il resto?” disse incrociando le braccia al petto

Harry sospirò, proprio come aveva pensato, Piton poteva non torturargli la testa, ma avrebbe trovato un altro modo, e le loro lezioni sarebbero diventate orribili.

“Potter, non voglio ripetermi, né sprecare il mio tempo. Mi sembrava di aver capito, che questa era la tua materia preferita, se questa è la tua conoscenza, direi che è alquanto scadente”

Harry si innervosì e disse “Lo è! Ho sentito quello che ha chiesto, e conosco la risposta!”

“Illuminami allora” disse sarcasticamente

“Reducto è un incantesimo offensivo di livello medio, fa saltare in aria le cose, il suo contro incantesimo è Protego”

“Alzati e fammi vedere”

Il Grifondoro, si avvicinò nervosamente ad uno dei manichini e lanciò l’incantesimo.

“Non male, ora prova a fare un movimento meno ampio con la bacchetta, quando fai mezzo cerchio” disse il pozionista, Harry seguì le sue istruzioni e stavolta il manichino esplose completamente.

“Oh wow!!” disse il moro sorpreso.

L’ora successiva fu molto istruttiva, Piton era un vero fenomeno nelle arti oscure. Harry gli aveva eseguito alcuni incantesimi, e il pozionista agli aveva spiegato come migliorare la potenza, i vantaggi e gli svantaggi di usare quella maledizione in una determinata situazione. Era la prima volta, da quando il moro conosceva l’uomo, che avevano passato del tempo insieme in maniera……… piacevole. In quella stanza, non erano più Potter e Piton, ma solo un insegnante disposto a passare la sua enorme esperienza e conoscenza, e uno studente che aveva una gran voglia di imparare. Mentre stavano tornando alla scrivania, per recupera gli appunti, Harry pensò a quanto gli sarebbe stata utile, in passato una conoscenza simile, e specialmente lo scorso anno al ministero ((forse Sirius, se fossi stato più bravo le cose potevano andare in maniera diversa)) e il suo viso si rattristò.
Piton era sorpreso, il ragazzo era un po’ grezzo, ma aveva del potenziale.

La lezione era andata bene, non aveva mai visto Potter così interessato, il ragazzo aveva preso appunti, aveva eseguito le sue istruzioni alla lettera e aveva fatto degli evidenti progressi. Poi di colpo vide l’espressione del marmocchio incupirsi di colpo, senza un apparente motivo. Silente continuava a dirgli fino alla nausea, che dovevano instaurare un rapporto e farlo implicare il doversi costringere a parlare con lui, e questa era stata la prima volta, che non aveva voglia di strangolarlo durante una lezione, così pensando che poteva essere un punto di contatto disse: “Potter ci sono domande?”

“No signore, grazie è stata una lezione fantastica, grazie” disse senza entusiasmo

“Ne dubito dalla tua espressione” disse con un sopracciglio alzato
Harry era sorpreso, Piton gli stava forse chiedendo qualcosa di personale? No era impossibile

“Dico sul serio, mi è piaciuta molto la lezione, solo…..io…..pensavo che……”

Piton detestava quell’atteggiamento del Grifonforo, quando doveva dire qualcosa di difficile, iniziava a farfugliare mezze frasi o parole a casaccio, “Potter, frasi di senso compito” sibilò

Il ragazzo, non era sicuro di voler condividere proprio con Piton i suoi pensieri, ma poi senza neanche rendersene conto disse “Solo pensavo che, se avessi avuto un addestramento migliore lo scorso anno, al ministero…… le cose potevano…..” ma non riuscì a terminare la frase e abbassò la testa

“Io non credo, tu e il tuo gruppo di ragazzini, avete combattuto contro dei Mangiamorte, dei maghi adulti, più esperti e più potenti di voi. Niente di quello che hai imparato oggi, avrebbe prodotto un risultato diverso”

Harry alzò la testa di scatto e lo guardò, il volto di Piton era indecifrabile, ma non aveva il solito ghigno e il suo tono non era né sarcastico, né accusatorio.

“Forse, ma è stata colpa mia” disse con gli occhi lucidi

“Potter, hai commesso un errore, correndo al ministero senza pensare alle conseguenze, ed è esattamente per questo che siamo quì stanotte, in queste lezioni, ti insegnerò a combattere, potenzieremo i tuoi punti di forza e lavoreremo per colmare le tue debolezze. Immagino che lo avrai sentito ripetere fino alla nausea, ma la morte di Black, non è stata colpa tua, ma di Bellatrix. So che è difficile non pensare a coloro che hai perso, ma per quanto odiassi il tuo padrino, credo che non vorrebbe vedere che ti tormenti e ti incolpi per la sua morte. Per andare avanti devi concentrarti su uno scopo, e il tuo è sconfiggere il Signore Oscuro, e io farò tutto ciò che è in mio potere perché tu riesca.” Disse il pozionista serrando i pugni mentre pronunciava l’ultima parte del suo discorso.

Harry era rimasto impietrito. Non si aspettava un discorso simile dall’uomo. Non solo Piton lo avrebbe protetto a costo della sua stessa vita, ma ora lo avrebbe aiutato perfino a prepararsi. Questo in parte lo confortava, il pozionista era un mago molto più potente di quanto immaginava, e in più era un ex-Mangiamorte forse neanche Silente stesso avrebbe potuto prepararlo come lui. Così disse “Grazie, farò del mio meglio professore”

“Bene ora andiamo si è fatto tardi, e domani ti voglio in laboratorio a preparare gli ingredienti, con i tuoi amichetti, non pensare neanche per un istante, che verrai scusato dai tuoi doveri, per questo” disse ghignando

Harry accennò un lieve sorriso, nonostante le sue parole, sapeva che il mago di fronte a lui, era dalla sua parte, aveva dei molti difetti, ma sapeva che le cose che gli aveva detto erano vere e in silenzio tornarono nei loro alloggi.

I giorni passarono in fretta, i tre Grifondoro aspettavano le vacanze con trepidazione. Piton li aveva impegnati parecchio con i lavori in laboratorio per lui, ma ormai erano alla fine di quella parte del loro del loro accordo, perché il malvagio insegnate gli aveva riferito, che le tre famose settimane di detenzione vere e proprie, le avrebbero scontate per intero dopo le vacanze. Inoltre Harry ogni sera era impegnato con il mago, nelle sue lezioni speciali, che erano sempre andate abbastanza bene, c’erano stati dei momenti di difficoltà, ma niente di veramente orribile. Quello di oggi però era il momento decisivo, lui e Ron avevano consegnato i loro saggi a Piton il giorno precedente, che visti i loro occopazioni, gli aveva concesso più tempo per presentarli.

Harry e Ron ed Hermione stavano uscendo dall’aula quando sentirono la voce di Piton.

“Potter, Weasley, Granger, voi tre teste di legno restate!” sputò mentre i Serpeverde ridevano e i Grifondoro fuggivano dalla classe. I tre si avvicinarono alla scrivania del pozionista, deglutendo.

“Ho qui i vostri saggi” disse freddamente

“Allora?” chiese ansioso il moro

“Potter, è questa la maniera di rivolgerti ad un insegnante?” disse sibilando

“No, signore, mi scusi. Sono solo un po’ nervoso”

Piton lo sapeva bene, li aveva tenuti sulle spine tutta la lezione, avrebbe potuto consegnarglieli prima, visto che si erano presentati ben 15 minuti in anticipo appositamente, un vero miracolo, ma era stato troppo divertente vederli contorcersi e trepidare dal dubbio, perfino la so-tutto-io.

“Così va meglio. Ora prima di restituirveli voglio che rispondiate ad un paio di domande”

I tre annuirono nervosamente.

“Granger, hai aiutato questi due a scrivere il saggio?” disse sevramente

“No Signore, ho solo fornito loro il materiale adatto, e ho letto il lavoro finito, e ho avevo suggerito di approfondire alcuni punti.” e deglutì vistosamente.

Piton la fissò negli occhi, ma la saputella diceva la verità.

“Bene” Poi guardò freddamente gli altri due e disse “Potter Eccezionale e Weasley Eccezionale -, per la tua orribile scrittura”
I tre ragazzi si abbracciarono e iniziarono a saltellare dimenticandosi completamente del mago.

“Silenzio! Non siamo ad una partita di Quiddith! Ora, vorrei sapere esattamente come mai, normalmente i vostri saggi, non si avvicinano neanche lontanamente a questi due”

I tre si bloccarono sul posto, come se gli avesse lanciato un Immobilus e rimasero in silenzio.

“Potter?” disse alzando un sopracciglio

“Io ecco, noi non pensavamo che…..”

“Appunto, non pensate. Da oggi in poi, visto che avete dimostrato di essere in grado di poter legger un testo di pozioni e di scrivere un saggio abbastanza correttamente, mi aspetto dei risultati migliori. O saranno guai.”

I due ragazzi annuirono rapidamente. Sapendo che era una promessa e non una minaccia a vuoto.

“Ehm allora, possiamo andare?” chiese timidamente

“Uhmmmmmmmm, così ho detto. Ma ci saranno delle regole” disse il pozionista

“Ahhhh che genere di regole” disse il rosso, poi vedendo lo sguardo assassino di Piton si affrettò ad aggiungere “signore”

“Io e Potter verremo poco prima di pranzo. Resteremo un paio di ore. Non voglio essere coinvolto in nessuna attività diversa dallo stare seduto a tavola, e soprattutto Weasley esigo rispetto in qualsiasi momento da tutti i presenti. Inoltre dovrai tenere i tuoi fratelli alla lontana da me. Ho sentito dire da Potter che sono terribili” certo Piton, non poteva dirgli, che conosceva bene i dannati gemelli, e che era disgustato dalla reazione che avrebbero avuto, davanti alla versione più giovane del loro già poco temuto insegnate di pozioni. Poi aggiunse “se riterrò la condotta dei presenti inaccettabile, prenderò Potter e torneremo immediatamente al castello. Spero di essere stato abbastanza chiaro” sibilò pericolosamente.

“Cristallino signore” disse il rosso tramando interiormente.

“Andate!”

Una volta fuori i tre si guardarono e sorrisero.

“E’ fatta!!” disse la riccia

“Si ma hai sentito Piton, quell’uomo ha regole per tutto” disse il rosso

“Già. Ma ci sarà anche Silente, vedrai che andrà tutto bene, in ogni caso, ti prego Ron parla con i gemelli per sicurezza”

“Harry, ti rendi conto, che sarà impossibile contenere Fred e George quando sapranno che Piton è un adolescente, ma ti prometto che ci proverò, e parlerò con tutti i miei fratelli e con i miei genitori” disse il rosso sospirando

“D’accordo, grazie

PS Finalmetnte sono riuscita a finire questo capitolo..... mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate....Lady V

   
 
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