Enchanted
to meet you
Mi guardo allo specchio ancora una volta tirando un
sospiro. Vorrei solo che fosse un sabato come tanti altri, come succede
alle
ragazze della mia età che passano il pomeriggio a vestirsi,
truccarsi e
prepararsi per poi uscire con il loro gruppo di amici, ma io non sono
come le
altre ragazze. Io non ho amiche o amici, o almeno, credevo di averle,
ma mi
sbagliavo. Ogni mattina quando entravo in classe Lucy e Susan erano
sempre le
une accanto alle altre nei banchi proprio dietro di me, parlavano
sempre del
più e del meno solo che fino a qualche tempo fa evitavano di
escludermi ora
invece lo fanno e magari non se ne rendono nemmeno conto. Poi
c’è Louis, occhi
che ti trapassano l’anima con un sorriso che riesce a farmi
stare meglio anche
nelle più brutte delle giornate, ma lui non sa chi sono, non
sa che sono
completamente persa di lui. No lui ha occhi solo per Susan,
perché lei a
differenza mia è bella alta, slanciata capelli biondi e
occhi azzurri, mentre
Lucy pur non essendo alta come Susan, è spavalda e sicura di
sé, desiderabile e
soprattutto desiderata. Solo che loro sono fidanzate e stasera fanno
quelle
belle uscite a quattro e mi hanno lasciato intendere che non mi
volevano tra i
piedi, perché io non sono fidanzata, perché io
non sono come loro.
Non so come ma riesco ad alzarmi dal letto e
asciugarmi le lacrime, riesco a farmi la doccia, vestirmi e truccarmi.
Poco
dopo sono pronta, con il vestito che avevo comprato da fare vedere alle
ragazze, ma a loro ormai non interessa più. Urlo un veloce
’Mamma esco, sto a
dormire con le ragazze’. Non so perché faccio
questa precisazione, forse perché
ho bisogno di stare da sola e in casa mia con tre sorelle di certo non
è
possibile.
Così inizio a camminare per le strade
della mia
piccola città e i piedi mi portano verso l’unico
pub dove siamo solite andare
insieme, ma prima che le lacrime escano di nuovo entro e ordino un
bicchiere di
birra. La musica è assordante, ma mi piace, copre il rumore
dei miei pensieri.
Sento qualcuno che si siede nel posto a fianco il mio e alzo lo
sguardo. La
musica sparisce insieme ai miei pensieri, nulla ha più
importanza, se non i
suoi occhi che si riflettono nei miei.
‘Ciao’ un’occhiata
veloce, giusto per assicurarmi che
non sono impazzita e sta davvero parlando con me.
‘Ciao’ sorrido a Louis, il
ragazzo che non sa neanche
che esisto, ma non importa, non stasera.
‘Ci siamo già
incontrati?’ alzo le spalle, ferita da
quelle parole, parole che mi lascio scivolare addosso.
‘Chi lo sa, magari in un sogno’
gli faccio
l’occhiolino e mi dirigo al centro della pista, inizio a
ballare e mi sento
libera. Cosa che insieme alle ragazze non mi capitava da molto tempo.
Sento delle mani cingermi i fianchi,
così mi ha
raggiunto e solo perché mi sono tolta gli occhiali, ho
buttato un po’ di phard sul
volto e arruffato i capelli? Mi rendo conto di ciò che ho
fatto, mi rendo conto
che non sono io questa persona, così mi blocco mentre sto
ballando col ragazzo
dei miei sogni.
‘Scusami,
ma a
questo prezzo non ci sto’ sussurro, non so se mi ha sentito,
ma non importa
inizio a correre per la strada finché non entro in casa di
corsa dalla porta
sul retro che da direttamente sulla mia piccola camera, è il
mio unico privilegio
essendo la sorella più grande. Vorrei sdraiarmi, ma non
riesco a non pensare a
lui, non riesco nonostante tutto a non sperare. Cammino avanti e
indietro per
la stanza e mi sento come in un film sperando che lui apra quella
porta,
dimenticando per un istante che io sono nessuno.
Qualcuno bussa alla porta, ma forse sono solo le
parole di una vecchia canzone che mi rincorrono, forse ho solo
immaginato quel
suono.
Così mi affaccio alla finestra, se mi
sento giulietta
che aspetta il suo romeo? Niente affatto: sono struccata, senza lenti e
ho solo
il vestito con il profumo di questa serata che mi rimane addosso.
Chiudo gli occhi e li riapro. Louis Tomlinson
è
davanti a me, con il fiatone e le guance in fiamme. Non ha il suo
solito
sorriso, questo è quello che usa quando ha un dubbio e mille
domande che gli
frullano per la testa, perché ogni suo sorriso ha un
significato preciso.
‘Sono stato sorpreso di averti incontrato
al bar…’
quasi sussurra guardandomi negli occhi mentre tutto diventa
più surreale, forse
è la notte che fa sembrare tutto questo soltanto un sogno.
‘Anch’io’ non riesco
a distogliere i miei occhi dai
suoi, sono come una calamita, ma è filo incandescente quello
che passa fra noi
o sono solo io che lo sento? Sono solo io che sto immaginando tutto
questo?
Sono solo io che sto sperando che tu non sia innamorato di
nessun’altra? Che
non ci sia nessuno che ti stia aspettando a casa?
‘Jo…scusa se non ti ho
riconosciuto subito ero ...’
continua a guardarmi fisso come se cercasse le parole giuste, solo che
io le
trovo prima di lui.
‘Incantato?’ Dico ricordando
l’effetto che mi fa
vederlo ogni giorno, nonostante la finestra che ci divide siamo alla
stessa
altezza e mi rifletto perfettamente nei suoi occhi color cielo.
‘Già’. Con un
sospiro le sue labbra avvolgono le mie.
Non so cosa sta succedendo ma siamo noi, qui, insieme, ed è
ciò che desidero,
forse da troppo tempo.
Fugge via da me, proprio come in un sogno, solo che
questa è la realtà e mentre lo guardo andare via
sto sperando che questo sia
solo l’inizio non la fine di tutto, sto sperando che ci
sarà di nuovo un noi e
giuro che non mi sono mai sentita così viva prima.
Diario
dell’autrice
Era tanto tempo che lavoravo su questa idea ovvero scrivere un capitolo
su
questa canzone, semplicemente perché la amo, avevo mille
idee in realtà e ho
riscritto questa one shoot in un paio di versioni, ma dopo aver
riassunto tutte
le idee questa è ciò che ne è venuto
fuori.
E’
una favola, ma è ciò che amo
scrivere, e spero di avervi fatto sognare insieme a me per un paio di
minuti.
La posto ora
nonostante questa breve
storia porti la data di più di due anni fa, se vi va
lasciatemi un breve
commento (anche due parole) giusto per sapere cosa ne pensate.
Grazie
F