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Autore: istinto della luna    19/10/2014    1 recensioni
La mia storia parla di Draco Malfoy che, in un momento di crisi, stringe un'amicizia speciale che lo cambierà per sempre.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Mirtilla Malcontenta, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Le lacrime perdute


<< Papà perché non piangi mai? >>
A quella stana domanda posai la mia copia della Gazzetta del Profeta sul tavolo.
<< Perché me lo chiedi Scorpius? >>
<< Perché non ti ho mai visto piangere. >>

Cosa posso fare adesso.
Le lacrime solcavano il mio volto, brillanti contro la mia pallida pelle.
Lo specchio davanti a me era rotto, incrostato di sangue e rifletteva la mia immagine distorta.
Le mie mani erano appoggiate alla porcellana ruvida del lavandino. Rigavano di sangue il mio appoggio.
Volevo di nuovo sfogarmi contro lo specchio, ma non avevo più energie se non per piangere per il mio destino scelto da degli sconosciuti senza volto.
Il mio braccio bruciava. Mi guardavo il tatuaggio che, nel profondo, non volevo. Ero troppo orgoglioso della mia stirpe. Troppo orgoglioso di quello che sarei diventato.
<< Perché piangi? >>
Mi girai di scatto e vidi una sagoma opaca fluttuare nell’aria leggera come una piuma. Aveva uno sguardo interrogativo e la testa era piegata di lato.
<< Che vuoi? >> non avevo proprio voglia di sentire i lamenti di nessuno, soprattutto se si trattassero di quelli di Mirtilla Malcontenta.
<< Voglio solo capire. >> rispose lei con aria delusa abbassando il capo.
<< Non sono affari tuoi. >> La mia voce tremava come tutto il mio corpo.
<< Scusa non era mia intenzione. Adesso me ne andrò a piangere nel mio solito posto. Non ti disturberò più. Addio >> attraversò la porta scomparendo.
<< No. Ehi, senti >> non ci credo che lo sto per dire << Non volevo, è solo che sono frustrato. >>
Dopo un attimo d’incertezza mi girai.
Pensavo che sarebbe tornata indietro? Che stupido! 
<< Non fa niente. >>
Mi girai e la vidi avvicinarsi.
<< Ci sono abituata. >> Un lieve sorriso le solcava il viso perlaceo. Dai suoi occhi smisero di scendere quelle che dovevano essere lacrime, che ormai per lei quelle vere dovevano essere un ricordo sfocato della sua esistenza.
Ci fissavamo. A separarci erano due metri di distanza e la sua morte.
Come deve essere non sentirsi neanche liberi di sbattere una porta?
Lei sembrò leggermi la mente perché disse << Non è così male. Morire, intendo >>
Seguì un lungo silenzio spezzato dai miei respiri.
<< Solo che mi manca poter piangere veramente. >>

<< Non lo so. >>  risposi quando mi fui ripreso.
Scorpius aveva la testa piegata da un lato e mi guardava con gli occhi socchiusi come per leggermi l’anima. Ripresi il giornale. La mia concentrazione era ancora rivolta a quel ricordo. Da quando avevo parlato con Mirtilla non ero più riuscito a piangere.  



SPAZIO AUTRICE
Ciao sono Claudia.
Questa ff l'ho scritta a scuola nell'ora di scrittura.
Spero vi piaccia
   
 
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