Il mistero di Mel.

 ✝

Past.

Mi sono resa conto che le persone sono costituite da diversi strati di segreti.  Credi di conoscerle, di capirle, ma le loro motivazioni ti sono sempre nascoste, seppellite nei loro cuori. E tu non le conoscerai mai, anche se a volte decidi semplicemente di fidarti.
«Mamma, mamma» urlai correndo verso mia madre.
«Che succede Mel?» domandò mia madre preoccupata.
«Dimmi la verità!» esclamai con rabbia.
«Che verità?» domandò lei confusa.
«Malefica...sa dirti qualcosa questo nome?» domandai furba.
«M-malefica..»sussurò .«Mel, vattene in camera, non conosco nessuna Malefica» rispose convinta.
«Mamma ho diciassette anni, devo saperlo! Devo saperlo che quel nome è MIO!» urlai più che potevo. 
Ero entrata nello studio di mio padre a curiosare , già da un bel pezzo  andavo  nel bosco per avventurarmi , e sentivo che qualcuno mi chiamava, ma non capivo chi!
Entrando nello studio, trovai un quadernetto abbastanza antico, sfiorando le pagine trovai una mia foto da piccola e accanto c'era un nome : Malefica.
«M-ma come lo sai?» domandò spaventata.
«Ho trovato questo!» presi il quadernetto dentro la mia borsa. «Mamma ti prego, ci sono scritte cose che io non capisco.»
«Mel, sei andata nel bosco?» domandò lei.
«Ma che c'entra... il bosco MAMMA!»urlai confusa.
«Mel devi dirmelo subito!» rispose decisa.
«SI! Ed ho sentito pure delle voci.»
«Oh dio! Da quando? Ti hanno trovato.» inizio a diliniare e a cercare il telefono.
«Ma chi? Mamma mi stai facendo aggitare.»
«"Jonathan, Jonathan... Hanno trovato a Mel.
Si. Ora la porto lì, non ti preoccupare. Anch'io sono aggitata cavolo. Vabene ciao"» 
«Perché hai chiamato a Jonathan?»domandai schifiata.
«E' tuo padre!» disse lei andando verso la mia camera.
«Lo sai che lo odio..» risposi seguentola.
«Per colpa mia, sono stata io a fartelo alluntanare, è tutta colpa mia.» Sentivo che prima o poi mia madre scoppiava.
«Allora se ti senti incolpa perché non mi racconti un bel pò di cose?» domandai curiosa.
«Non ora Mel, dobbiamo muoverci.»
 

«Dove stiamo andando? Chi sono? Perché sono in pericolo? Chi sei tu e papà?» domandai preoccupata.
«Scusa piccina mia, ma non posso dirti niente.» Mia madre piangeva.«Dai Mel scendi , è ora di andare.» Scesi della macchina con lei.
«Ma dove mamma?» domandai spaesata.
«E' ora di andare nel tuo mondo..» rispose lei asciugandosi le lacrime.
Di lontano vidi un uomo, era mio padre.


 

Buona sera ragazzi mieiiii!
Sono tornata con una nuova storia, molto misteriosa.
Le altre storie le continuerò. Ho avuto un problema al computer a causa di un virus di merda
spero che sia tutto risolto.
In tanto spero che vi piacerà così potrò continuare con una grande voglia.
Ora vi saluto alla prossima..
UN BACIONEE