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Autore: ChiaraColfer95    19/10/2014    1 recensioni
Gli Emblem3 sono una famosa band che ha iniziato il suo cammino verso la gloria grazie a XFactor. Chiara è una ragazza come tante, che ha appena finito quell'inferno chiamato liceo. La vita che la aspetta è molto più movimentata di quello che avrebbe mai pensato. E se ci si mette di mezzo il destino, allora anche un cappello può far succedere di tutto.
Spero vi piaccia la mia prima storia sugli Emblem3, che io adoro alla follia.
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate!
Un bacio,
Chiara
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Wesley Stromberg
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Socchiudo gli occhi per godermi a pieno il vento tra i capelli. Sarà anche un cliché, ma una macchina decappottabile fa subito diva del cinema.
-Tutto ok? Come mai sei così silenziosa?- chiede Wes, interrompendo il silenzio e il flusso costante dei miei pensieri.
-Oh, si. Stavo solo pensando.-
-A cosa?- chiede di nuovo, voltando lo sguardo nella mia direzione.
“A te!” esclama la mia coscienza, ammettendo ciò che la mia bocca non avrà mai il coraggio di dire. Arrossisco inconsciamente.
-Deve essere un bel pensiero se ti fa reagire così!-
Il fatto che mi prenda in giro fa risvegliare in me la parte razionale.
“Comportati bene, ragazza, e tutto andrà bene!”
-In realtà stavo pensando che la tua macchina sta rovinando la mia meravigliosa acconciatura.-
-Oh!- esclama e poi allunga il braccio verso il pulsante per chiudere la capote dell’auto.
-Hey! Hey! Scherzavo, adoro la tua auto!- esclamo e contemporaneamente afferro il suo braccio per fermarlo.
-Meglio, altrimenti non avrei potuto invitarti ad un secondo appuntamento. Una ragazza che non adora “la mia ragazza” non fa per me-
La sua espressione seria mi confonde, ma il sorriso che spunta poco dopo sul suo viso rivela la sua vera intenzione. Scoppiamo a ridere contemporaneamente. La sua risata leggera riecheggia nell’aria e nel mio cervello. Sarà un suono difficile da dimenticare.
Abbasso lo sguardo sulla mia mano che è ancora aggrappata al suo braccio. Arrossisco di nuovo. Wesley afferra la mia mano e la tiene stretta poggiandosi sulla mia gamba.
Accenna un sorriso che sa di soddisfatto e malizioso. Io non posso fare altro che assecondarlo e evitare di arrossire ulteriormente. Il contatto della sua mano con la mia pelle provoca in me una reazione strana: mi sembra di andare a fuoco. Cerco di concentrarmi su qualcos’altro e decido di accendere la radio.
La voce di Wesley esce cristallina ed inconfondibile dalle casse. Canticchio timidamente seguendo la sua voce e lasciandomi trasportare dalla melodia della canzone.
-Molto poco egocentrico- affermo tra un verso e l’altro.
-Adoro la buona musica, non posso farci nulla- mi risponde alzando le spalle.
Comincio ad armeggiare con i pulsanti della radio finché non sento le prime note di “Indigo” e soddisfatta, sorrido allegra.
-Ma, tranquilla eh, tocca pure tutti i tasti-.
-Il sarcasmo non fa per te, lo sai?-
Rispondergli a tono è più difficile di quanto pensassi: questo ragazzo ci sa fare, niente in confronto agli altri ragazzi con cui sono uscita.
“È un uomo…” sussurra la vocina nella mia testa. Mi sa che questa volta ha ragione: Wesley Stromberg è decisamente uomo. Riesce a risvegliare ogni parte del mio corpo con dei semplici e innocenti gesti.
-Lo so- risponde sincero –Di solito non mi occorre il sarcasmo, il mio fascino basta e avanza, ma con te no. Mi confondi-
Le sue parole rendono me confusa.
-Ed è una cosa buona o cattiva?- chiedo timida.
Improvvisamente e senza una motivazione evidente, scoppia a ridere. Lo guardo torva.
-Ecco, questo mi confonde: non capisco come tu possa sembrare così innocente e ingenua e poi flirtare con me come se niente fosse-
Arrossisco per l’ennesima volta. Ormai ho raggiunto una gradazione di rosso che sembra non andarsene più.
-E quando arrossisci sei ancora più bella!- aggiunge come se niente fosse.
Non riesco a credere alle mie orecchie. Mi sembra di essere in una commedia romantica, una di quelle in stile “Cinderella Story”, solo che io non sono decisamente Hilary Duff e lui è molto meglio di Chad Michael Murray.
-Oh, ma falla finita!- esclamo, dandogli un colpetto sul braccio per allentare la tensione.
Cercare di dissimulare è fortunatamente ciò che mi riesce meglio in queste situazioni.
È solo quando accosta l’auto che sento la sua mano allentare la presa dalla mia.
-Siamo arrivati!- esclama sorridendo.
Mi volto in direzione dello sguardo di Wesley e quello che mi ritrovo davanti non è affatto ciò che mi aspettavo: una villetta appartata, non eccessivamente grande e decisamente accogliente è ciò che Wes chiama casa.
-Mi casa es tu casa- aggiunge invitandomi ad entrare.
-Posso farti una domanda?- chiedo timidamente.
-Tutto quello che vuoi tesoro- risponde e continua a sorridere.
-Cosa ti dice che io non sia una delle tante fan pazze il cui unico scopo è fare la stalker e scoprire dove vivi per perseguitarti tutta la vita?-
Di nuovo la sua risata, di nuovo il mio stomaco che si contorce.
-Sei fantastica!- risponde tra le risate –Tu non sei una delle tante fan, no?!-
-No?-
-Era una domanda sarcastica. Non serve un genio per capire che sei speciale-
Speciale? Io?
Sorrido in risposta, anche se ne sono poco convinta.
Entriamo in casa, non si sente nessun rumore.
-Keats sono a casa!- urla Wesley.
La sua voce riecheggia ma non riceve nessuna risposta.
-Non c’è nessuno?- chiedo più a me stessa che a lui.
-Sarà sicuramente rinchiuso in camera sua ad armeggiare con l’attrezzatura da registrazione-
Saliamo la scalinata e si ferma davanti l’ultima porta del corridoio.
-KittyKat sei vestito? Non vorrei sconvolgere la mia dama-
Comincia a bussare più forte aprendo leggermente la porta. Quando si accorge che Keaton ha le cuffie alle orecchie la apre del tutto e mi fa segno di seguirlo. Sorvolo sul fatto che mi ha definito “dama” e osservo Keaton totalmente preso da ciò che sta facendo: canticchia sotto voce e con la mano batte il ritmo sulla gamba.
-Che ti avevo detto?- si rivolge a me, mentre si avvicina al fratello.
Batte un colpo leggero sulla sua spalla spaventandolo a morte. Lancia un gridolino che fa tutto tranne che macho e si volte verso Wesley come se avesse visto un fantasma.
-Che diamine ci fai qui?- esclama ancora scosso. Quando nota la mia presenza alle spalle del fratello mi rivolge un leggero sorriso –Hey! Ci si rivede! Wes non ha fatto altro che parlare di te, pensavamo di impazzire-.
Mi sembra di vedere le guance di Wesley arrossire leggermente. Ho mai detto quanto adoro Keaton? Dalla porta accanto la scrivania di Keaton esce un altro ragazzo, anche lui mi sorride.
-È lei?- chiede allegro, provocando le risa di Keaton, mentre Wesley si passa la mano sulla fronte rassegnato.
-Si, è lei- risponde quest’ultimo dissimulando l’imbarazzo.
-Non credevo fosse possibile vedere Wesley imbarazzato, ma in fondo c’è sempre una prima volta! Io sono Tyler, comunque-.
Allunga la mano nella mia direzione aspettando che io la stringa.
-Certo, Tyler!- esclamo io, riconoscendo finalmente il ragazzo che mi sta davanti. –Io sono Chiara!-
-Ok, adesso possiamo anche andare-
Wesley mi afferra la mano e mi conduce fuori dalla stanza.
-Pensavamo di andare a fare surf- aggiunge, poi, prima di uscire –Ti dispiace se le presto la tua tavola Keats?-
-No, certo che no! Trattamela bene! E ricordati che domani dobbiamo aiutare Drew!-
Mi sorride e mi fa l’occhiolino.
Una volta usciti dalla camera di Keaton entriamo nella stanza successiva che capisco immediatamente essere di Wesley.
Se i muri potessero parlare, questi griderebbe “Wesley!” senza alcun dubbio. Un enorme letto disfatto è al centro della stanza. Sopra è poggiata una chitarra acustica e una manciata di fogli. Per il resto è tutto in ordine.
-Rifare il letto no eh?-
-È più divertente disfarlo- mi risponde malizioso.
Imbarazzata come non mai, mi siedo sul bordo del materasso . Non voglio nemmeno immaginare cosa è successo su questo letto.
“O forse si…”. Devo ricordarmi di imparare a far tacere la mia coscienza o le cose potrebbe diventare molto strane.
Osservo Wesley entrare nella cabina armadio.
-Ci metto due secondi, devo solo mettere il costume- afferma entrando in bagno.
Dopo nemmeno un secondo vedo la sua testa spuntare ed osservarmi. Lo sguardo che noto nei suoi occhi mi spaventa, sembra quasi che abbia avuto un’idea geniale, genialmente assurda.
-Non hai portato nessun giacchetto?-
-È estate, Wes, siamo a Los Angeles, cosa dovrei farci con una giacca?-
-Beh, potrebbe servirti se dovessi restare in spiaggia dopo il tramonto-.
Il suo sguardo adesso ha una spiegazione.
-Wes, non posso restare fino a tardi…-
-Non fare la guastafeste, su! Avvisa i tuoi, hai quasi vent’anni, se le pazzie non le fai adesso, quando le fai?-
-D’accordo- sospiro rassegnata. In realtà, l’idea mi elettrizza. Il tramonto e Wesley contemporaneamente potrebbero essermi fatali. Digito rapidamente un SMS per mia madre preparandomi mentalmente all’interrogatorio che riceverò una volta a casa.
-Perfetto! Vado a cambiarmi! Per il giacchetto puoi prenderne uno dall’armadio, non ti lascerò morire di ipotermia. Scegline uno, sono nel ripiano in alto!-
Scegliere un giacchetto? Sul serio? Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la cabina armadio. Mi ritrovo a sfiorare tutti le giacche appese, quasi in trance. Questo è probabilmente uno dei sogni proibiti di qualsiasi fangirl: accesso diretto all’armadio di Wesley Stromberg.  Scuoto la testa per eliminare pensieri del genere dalla mente, quando dal nulla spunta Wesley in costume e in calzini.
-Ancora non hai scelto?- esclama, prendendomi in giro. –Prendi questa, è la mia preferita-
Afferra una felpa verde chiaro e me la porge.
“La sua preferita…”
-Si abbina alle tue scarpe no? E ai tuoi occhi…- finisce la frase a bassa voce.
Inspirando lentamente afferro la felpa dalle sue mani e poi lo osservo scegliere una canottiera.
Quando se la infila sono quasi tentata a pregarlo di non indossarla mai più, ma il buon senso ha la meglio e sorrido leggermente.
-Andiamo!- esclama, afferrandomi la mano e conducendomi in corridoio.
Con la felpa ancora stretta fra le mani e con un sorriso ebete stampato in faccia, lo seguo.
Mi sembra di non sorridere così da una vita. Osservo il motivo di tanta gioia e capisco di aver ragione. Non ho mai sorriso così perché è il suo sorriso ad essere contagioso e in tutta la mia vita non ho mai visto un sorriso più meraviglioso del suo.



Buonasera a tutti! Eccomi qui, una settimana dopo, con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia!
Apprezzerei molto sapere cosa ne pensate, per me  è molto importante.
A presto con un nuovo capitolo, 
Chiara :*

 
  
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