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Autore: Edimburgh_    19/10/2014    0 recensioni
“Robert Drake” una voce lo richiamò nel preciso istante in cui si girò per tornare nella stanza da letto e a quel suono si impietrì. Erano anni che non lo vedeva, ad un certo punto aveva pure creduto che fosse morto, e invece era lì, accovacciato sul bordo della sua finestra con un lungo cappotto aperto del colore che aveva iniziato a prediligere nell'età adulta, armato di un bastone appuntito che evidentemente aveva testardamente usato per scalare la parete esterna.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La storia è immaginata in un futuro piuttosto lontano degli x men e oltre a personaggi presenti nei film, vi sono anche altri mutanti che purtroppo nelle pellicole cinematografiche non compaiono; l'ambientazione appartiene al fumetto così come alcune coppie – alcune dichiarate altre ancora lasciate implicite-; altre invece sono fortemente inventate, così come alcuni avvenimenti Per qualsiasi dubbio rimando alle note in fondo ma, in caso fosse stato trascurato qualcosa, non fatevi problemi a chiedere.

I tried so hard
And got so far
But in the end
It doesn't even matter
I had to fall
To lose it all
But in the end
It doesn't even matter

One thing, I don’t know why
It doesn’t even matter how hard you try
Keep that in mind, I designed this rhyme
To remind myself how
I tried so hard
In spite of the way you were mocking me
Acting like I was part of your property
Remembering all the times you fought with me
I’m surprised it got so (far)
Things aren’t the way they were before
You wouldn’t even recognize me anymore
Not that you knew me back then
But it all comes back to me
In the end

Linkin Park - In The End


 

L'aria nel castello era tanto fredda da essere rarefatta eppure non gli dava fastidio. Conviveva da troppo tempo con il freddo per poterne essere disturbato; appena entrato nella pubertà aveva sentito la carne divenire ghiaccio, il sangue gelarsi permanentemente e tutto il suo corpo affilarsi e sfaccettarsi come una scultura. Forse era uno scherzo crudele del destino che li costringeva a manifestare la mutazione nell'adolescenza; oltre ai comunissimi problemi di crescita e cambiamento si aggiungeva il terribile dovere di padroneggiare un'abilità che fino ad un anno prima non si possedeva. Poteva contare sulla punta delle dita i mutanti che non erano stati turbati a vita dal proprio potere, Ororo forse, e Magneto. Tutti gli altri avevano fatto i conti con ali, pelle di colore e composizione diversi, raggi incontrollabili, pensieri altrui che passavano per la mente senza controllo...a lui era toccato dover accettare l'idea che la gente non gli potesse stare troppo vicina a meno di rischiare l'ipotermia. Bobby (1) si accarezzò pensoso la barba bianca, unico sintomo della regressione della sua mutazione, e si lasciò cadere pesantemente sullo scranno gelato. Aveva fatto un ottimo lavoro di architettura, se lo riconosceva, anche se il progetto in fondo era di Hank, quel posto era perfetto per uno come lui.

Si alzò a chiudere una delle immense finestre che costeggiavano il fossato, ben deciso a mantenere le distanze da quel lieve odore di Natale che riusciva ad entrare dalla città più vicina, e sfiorò le tende cospargendole di brina.

Quando gli X men erano riusciti a riallacciare i rapporti e ricostituire quel gruppo che Xavier aveva sognato, aveva capito che non c'era più posto per lui nella squadra: troppi giovani, troppi poteri nuovi, troppi nemici sconosciuti e lui era troppo stanco. Era andato contro tutti in quella decisione, perfino contro Lehnsherr, ma non si pentiva della sua muraglia impenetrabile che lo difendeva delle petulanti richieste di Ororo. Almeno fino a che lei le aveva fatte.

“Robert Drake” una voce lo richiamò nel preciso istante in cui si girò per tornare nella stanza da letto e a quel suono si impietrì. Erano anni che non lo vedeva, ad un certo punto aveva pure creduto che fosse morto, e invece era lì, accovacciato sul bordo della sua finestra con un lungo cappotto aperto del colore che aveva iniziato a prediligere nell'età adulta, armato di un bastone appuntito che evidentemente aveva testardamente usato per scalare la parete esterna.

“Scott Summers” mormorò facendoglisi più vicino. Era davvero quel Scott Summers, con gli occhiali rossi e il costume a motivi geometrici. Il suo primo istinto fu quello di abbracciarlo, il secondo di piantargli in mezzo alle costole lo scettro con il quale si accompagnava per il castello.

“Hai ucciso Xavier” (2) fece un passo indietro quasi in una posa di difesa e frappose fra loro il bastone. Summers scese dal davanzale con un salto elegante e rassettò con la mano guantata il ciuffo castano sulla fronte; giusto qualche accenno di capelli grigi qua e là denunciava la sua età, altrimenti sarebbe potuto passare benissimo per un quarantenne.

“Speravo fossi uscito da quella fase” sibilò in risposta e si tolse gli occhiali. Bobby mancava da troppo tempo nel mondo reale, per quello quasi senza pensarci eresse tra loro un muretto di ghiaccio per difendersi dai suoi raggi ottici.

“Ma smettila Bobby” gli bastò la pressione della suola della scarpa per mandare la sua creazione in frantumi e finalmente, il vecchio amico poté vedere i suoi occhi.

“Dunque anche la tua mutazione è regredita.” constatò guardando i suoi globi oculari rossi nei quali, con un poco di sforzo, poteva vedere quasi l'iride.

“Come tutti” non si ricordava che Scott avesse perso tante parole ma forse l'essere divenuto vedovo per la terza volta (3) aveva inflitto un colpo un po' troppo forte. “Devi uscire di qui Bobby” scrollò la testa come per liberarsi da un pensiero cattivo e seguì con gli occhi nudi l'uomo coperto di brina che si sedeva sul trono.

“Perché dovrei, Cyclops?” aveva qualcosa di irriverente chiamarlo con il nome di battaglia, il nome che Jean gli aveva consigliato, ma in un certo senso colpendo lui colpì anche se stesso. Era stato molte cose nella sua vita: Robert, prima di tutto, il fratellone e il figlio prediletto, poi il mutante, l'x-man, Uomo Ghiaccio, marito di Starfire, fiero condottiero di una fazione dei mutanti, poi nulla, un vecchio afflitto dal proprio potere e dai rimpianti. “Ororo si sposa di nuovo?” chiese indolente senza offrirgli un sedile. Summers non sembrò risentire di quella mancanza di riguardo e incrociò le braccia la petto.

“Probabile, ma non mi inviterebbe mai. Tempesta mi odia, ricordi?” si pinzò il naso tra le dita.

“Oh sì giusto. Perché?” il vecchio Bobby che era in lui sussultò di sotterranea gioia nel poter vedere finalmente i suoi occhi stralunarsi.

“A detta sua ho sposato l'uomo della sua vita.” nuovamente scostò dal volto il ciuffo di capelli.

“Che ipocrita” commentò allora l'uomo ghiacciato “E' stata lei stessa a rifiutare Logan e...” si portò le mani alla bocca mentre l'altro incassò il colpo con un lieve fremito nelle sopracciglia. “Scusami, so che ti fa male.....sono passati in fondo solo...”

“Sette anni Bobby” contò per lui l'altro “Sono sette anni che è morto” sapeva quanto Scott si odiasse per essergli sopravvissuto, come non si perdonava di non essere morto insieme alla prima moglie anni prima, permettendo a tutti di vivere senza l'impiccio di un leader incostante e disturbato.

“Non lo eri” le sue parole si gelarono non appena uscirono dalla bocca ma non si pentì di averle dette “Non eri un leader disturbato. Eri un uomo come tutti noi, ti abbiamo solo caricato di troppa responsabilità.”

“O forse me ne sono presa troppo io” rilanciò inflessibile Summers poi sciolse le braccia. “Ad ogni modo non sono qui né per Logan né per Tempesta.”

“Allora è Kitty? Ha ritrovato Piotr? Kurt che prende i paramenti?” tentò di indovinare allora.

“Kitty non fa sapere nulla di sé e Kurt è un sacerdote da anni ormai” gli ricordò ancora l'amico poi si avvicinò lievemente.

“Riguarda Emma allora? O Erik?” non si sarebbe arreso fino a che non avesse indovinato.

“Emma l'ho persa di vita” ammise “E non riesco a convincere Pietro a far staccare la spina. Wanda, che è ancora convinta di dovermi qualcosa, è d'accordo, solo lui si oppone.”

“Oh” a quel punto Uomo Ghiaccio si alzò e prese a passeggiare a fianco dell'uomo “Allora riguarda la nuova generazione.” intuì “Fammi pensare....” al suo passaggio i fiori di ghiaccio che aveva creato la sera prima aprivano le corolle e si inchinavano ma sia lui che Scott erano indifferenti a tutta quella bellezza. “Irma e Christopher (4) finalmente hanno confessato la loro relazione” il lieve sorriso del loro mentore gli diede conferma. “Ce l'hanno fatta quei marmocchi, erano anni che si andavano dietro” decretò prima di arrestarsi di fronte al portone. “Non verrò Scott, lo sai.”

“Dagli una possibilità” lo pregò Ciclope “Falli sentire bene per una volta e lascia che credano di poter ricostituire il vecchio gruppo. Se lo meritano in fondo, hanno preso il nostro testimone con entusiasmo e continuano a lottare per la nostra causa anche se noi ce ne siamo andati” batté gli occhi con dolcezza, la stessa profonda tenerezza mista a carisma che aveva fatto innamorare di lui prima Jean poi Logan. “Fallo per loro.”

“ E per noi” finì rassegnato la frase Bobby. “D'accordo. Hai ragione, se lo meritano.”

Guardò il vecchio amico allontanarsi sulla neve fresca con rapidi passi prima di divenire una flessuosa figura scura nel tramonto. Odiava il tramonto, esattamente come sapeva lo odiasse Ciclope, aveva un tono troppo malinconico: era la fine del giorno che tentava ancora con un tripudio di colori di meritarsi una sua parte nello spettacolo. Non c'erano tripudi di colori per loro, nessuno si sarebbe fermato a guardarli ormai, avevano fatto il loro corso e si erano ritirati, non aveva senso continuare ad affannarsi per ricordare il mondo che più volte l'avevano salvato, al mondo non importava più nulla. Chiuse il portone con un tonfo sordo e tornò nella sala.

“No Scotty” soffiò nel buio incalzante della sera “Non verrò”.

 

(1) Per il futuro di Robert Drake(uno dei membri fondatori del gruppo degli X Men, insieme a Angelo, Marvel Girl, Bestia e Ciclope), nei film interpretato da Shawn Ashmore, ho seguito prevalentemente gli avvenimenti della “Battaglia dell'Atomo”, dove il personaggio del futuro si presenta come un mago barbuto, e la frase di Logan, quando chiude la scuola alla fine della storia “Graduation Day”, che lo cita dicendo che non esce più dal suo castello di ghiaccio.

(2) Scott, posseduto dalla Fenice Nera, uccide realmente Xavier alla fine di “Avengers vs X Men” e il rifiuto da parte degli altri membri di riconoscere la sua incapacità di intendere e di volere in quel momento è alla base dello scisma

(3) i primi due matrimoni sono stati con Jean Grey e con Madelyne Pryor

(4) sono due degli studenti di Scott Summers e sono fortemente attratti l'uno dall'altra

   
 
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