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Autore: ChrisAndreini    19/10/2014    4 recensioni
[Big Four][The Big Four][Le cinque leggende]Fanfiction sui Big Four: Hiccup, Merida, Rapunzel e Jack Frost si ritroveranno catapultati in un mondo tutto nuovo per loro, il nostro, senza avere ricordi sul loro passato e sulle loro avventure, mandati dall'uomo nero, ma dovranno intervenire per salvare tutti i mondi dalla paura.
***
"-Non parlarmi così, ragazzino platinato- dice Merida con rabbia al ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
-Parla la ragazza con un nido di chiurli in testa, devo chiamare i pompieri per domare quella chioma?- risponde il ragazzo punzecchiandola.
-Calma, ragazzi, non prendetevi a botte nel museo!- li interrompe Hiccup, ricomparendo all’ingresso, in mano tiene una pesante ascia vichinga, e decidono di star zitti per non rischiare la vita.
-E poi, senza offesa, eh, ma Rapunzel vi batte tutti, avrà una chioma lunga venti metri- continua ammirando quella strana cosa.
-Lo prendo come un complimento- risponde la bionda."
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piano di fuga alquanto compromesso

 

Rapunzel non capisce quanti giorni siano passati.

Il tempo scorre così lentamente che potrebbero essere passati tanti anni come poche ore.

Sa solo che ha sentito Jack urlare sicuramente tre volte, e sa anche per certo che è colpa sua se sta soffrendo.

Ha provato a tirare indietro i capelli dalla fessura della porta dove sono stati fatti passare, ma non è riuscita a riappropiarsi nemmeno di una ciocca.

Ha provato a strapparseli, ma sono troppo resistenti, e lei non è abbastanza forte.

Ha provato a trovare chiodi, pezzi affilati di metallo nella cella dove è segregata, ma non c’è niente di utilizzabile, e il cibo lo mangia con il cucchiaio, neanche lontanamente affilato.

Sta battendo con forza contro il muro, senza ottenere altro risultato che dolorose ferite sulle mani e lividi sulle spalle e sulle braccia, ottenuti gettandosi contro la porta o contro i muri della cella oscura.

Si abbandona contro il muro, stanca morta.

Ogni volta che usano la sua magia si indebolisce tantissimo. Non ha mai ripetuto così tante volte l’incantesimo, almeno crede, ed è davvero stancante e fuori natura.

Mentre si lascia scivolare a sedere, la sua schiena urta qualcosa di appuntito, che le strappa il vestito e le scortica la pelle.

Subito la ragazza si ritira con un piccolo gemito sorpreso e doloroso.

Poi si volta verso ciò che l’ha ferita.

Dal muro, composto da tanti piccoli e sottili pannelli di ferro nero, uno di loro si è leggermente staccato.

Con determinazione, la ragazza striscia fino a raggiungerlo nuovamente, poi controlla quanto è affilato passandoci un dito sopra, premendo forte.

L’attrito le provoca solo una piccola ferita sul polpastrello, ma lei nn si arrende.

Ha qualcosa, deve solo affilarlo un po’.

Passa la mano sui suoi capelli con delicatezza, ma ciò che è giusto è giusto.

Meglio sacrificare la sua chioma per Jack piuttosto che sentirlo soffrire un secondo di più.

Fa un respiro profondo, strappa un lembo del raffinatissimo abito che Anna le aveva dato ad Arendelle, rimpiangendo il palazzo e l’atmosfera che li si respiravano, e inizia a lucidare il pezzo di ferro.

 

Il piano è stato studiato nei minimi particolari, Hiccup non ha dormito per realizzarlo, ed è pronto dopo appena un giorno di lavoro.

-Hiccup, è pronto?- chiede Merida per l’ennesima volta.

-Devo ancora trovare un modo per assemblare il marchingegno che…- comincia Hiccup, ma Merida lo interrompe.

-Ci sta pensando Elsa, sta seguendo il tuo progetto alla lettera, dovrebbe aver quasi finito- lo rassicura. Non ha fatto molto per aiutare nella realizzazione del piano, ed è molto delusa da se stessa per ciò.

Ciò che ha detto Elsa non è del tutto vero. Pitch ha puntato anche lei, quando ha mandato il tipo strano a ucciderla, ma rispetto agli altri non è mai stata davvero pericolosa per lui. Non gli serve a niente, e il fatto che ha tentato di ucciderla utilizzando un solo uomo forse significa che lui la considera debole, inutile e quindi sacrificabile.

Forse Hiccup si sbaglia, forse la quarta arma non è lei, ma Elsa.

Dopotutto Elsa è molto più forte di lei. Ha il ghiaccio, è una regina, è più grande e molto più intelligente e responsabile.

si sente l’anello debole del gruppo, e il ruolo assegnato nella missione le sembra davvero una presa in giro.

-Speriamo non combini guai, quel progetto è importante, e se non funziona tutto il piano va a farsi friggere- Hiccup, al contrario, considera Merida molto meglio di Elsa, che ancora non riesce a perdonare per essersi fatta soggiogare dal potere di Pitch. 

Certo, sta provando a capirla, ma è difficile, sopratutto ora che tante emozioni diverse gli confondono la mente e il sonno gli chiude gli occhi.

-Ce la caveremo, troveremo un piano B al momento, e poi dobbiamo fidarci di noi stessi- prova ad incoraggiarlo Merida, anche se è la prima a non fidarsi di se.

-Io non so se mi fido di Elsa- ammette a bassa voce Hiccup.

-Insomma, lo so che vuole salvare la sorella, ma, non lo so. Deve fare la finta doppiogiochista e ho paura che lo diventi davvero. Chi di dice che non ci tradirà davvero?- confessa, facendosi sentire solo da Merida.

-Non ce lo dice nessuno. Dobbiamo solo provare a fidarci di lei- Merida alza le spalle, lei e la regina non sono mai state molto amiche, ma sa che il suo amore per la sorella è davvero forte. Farebbe qualunque cosa per lei, e in questo momento alleandosi con loro ha moltissime probabilità di salvarla, perciò è improbabile che lei li tradisca.

-Si, forse hai ragione, anche se…- Hiccup si interrompe bruscamente appena la regina fa la sua comparsa.

-Ho finito il tuo congegno, ma abbiamo bisogno di provarlo per vedere se funziona. I pezzi non sono stati troppo difficili da montare, ma non so quanto possa funzionare. Non sono mai stata un’esperta di meccanica, anche se ho letto alcuni libri. Come va con il progetto?- chiede, posando il congegno appena costruito sul tavolo accanto a Hiccup e sporgendosi per osservare i suoi appunti.

Inconsciamente, il ragazzo li ritrae leggermente, e il volto di Elsa si rabbuia.

-Ehm, il progetto è ok. La tua sarà la prima parte e quella fondamentale per l’inizio della missione. Ho programmato tutto anche in caso di scoperte o di problemi con la disposizione delle celle e il loro meccanismo di apertura.

Vediamo se il congegno funziona- porgendole il quaderno per mostrarle le battute da dire e la sua copertura per il doppiogioco e il piano suo e di Merida.

Poi prende il progetto e lo sperimenta su una porta di casa sua.

-Sai, credevo che voi vichinghi usaste metodi più, come dire, drastici per raggiungere i vostri scopi- commenta la regina, osservando il piano sviluppato nei minimi dettagli, con tanto di piano B e piano C.

Hiccup si irrigidisce

-Si, lo facevano, ma come vedi, non sempre funziona- risponde con voce ferma, tiene così forte il congegno in mano che alcuni pezzi si smontano.

-Scommetto che anche avvitare non è il tuo forte- commenta, prendendo i pezzi smontati e avviandosi senza

una parola verso l’officina.

Elsa, desolata, lo osserva uscire dalla stanza, senza sapere cosa dire.

-Vado a parlarci io- Merida sospira, e si avvia dietro all’amico.

-Mi dispiace tanto, non ci ho pensato- la interrompe Elsa, mordendosi un labbro.

-Non fa niente- 

-No, sul serio…- continua a scusarsi la regina.

-Lascia perdere, Elsa, davvero- e così dicendo Merida esce dalla stanza.

La regina legge le sue battute, poi le strappa dal quaderno, e le sistema in una tasca segreta dell’abito. Anna mette sempre tasche segrete nei suoi abiti, non le piace tenere le mani occupate, e ciò che le serve vuole metterlo dove non le crea impiccio.

Pensare a lei le da conforto, deve solo raggiungere Pitch e andrà tutto per il meglio.

Farebbe qualsiasi cosa per la sua Anna, qualsiasi cosa per salvare sua sorella, anche diventare cattiva se necessario.

 

I capelli di Rapunzel stanno venendo riaccesi. 

E’ la quarta volta che Jack soffre, e sarà l’ultima.

Il bordo del pannello è ormai abbastanza affilato.

Solo passarci superficialmente il dito le provoca una ferita molto distinta, e si sente pronta a fare il grande passo.

Prende i capelli poco sotto le spalle e, chiudendo gli occhi e voltando la testa per evitare ripensamenti, li fa passare sul bordo del pannello, tranciandoli di netto.

Subito si sente più leggera, i capelli diventano immediatamente scuri e si spengono di botto.

La ragazza si accascia a terra, posando la testa contro il muro, mentre le inizia a venire un forte dolore alla testa.

L’ultimo pensiero sensato che riesce a produrre è che senza questa maledizione tutti staranno molto, molto meglio. 

Poi precipita nel sonno.

 

Dopo una giornata di prove, ultimissime preparazioni e una notte di sonno per Hiccup, passata perlopiù a muoversi scompostamente nel letto tra incubi vari sulla sua città, sulla missione e su Sdentato, specialmente su Sdentato.

Quando si sono svegliati, con un portale sono andati direttamente nel mondo di Jack, per attuare il piano, e subito si accorgono che c’è qualcosa che non va davanti al castello i Pitch.

E’ molto più oscuro del solito, e si sente un’aura tesa come una corda di violino, e pesante, come se l’aria fosse solida.

-Elsa, tocca a te- sussurra Merida, dandole una pacca d’incitamento sulla spalla.

La regina si ritrae leggermente, non le piace essere toccata, poi prende un respiro profondo e, stringendo forte il bastone di Jack, esce dal nascondiglio dove i tre si sono appostati.

Appena mette un piede fuori dalla sicurezza, degli incubi si materializzano davanti a lei, pronti a farle del male.

Merida porta la mano all’arco, ma Hiccup la ferma.

-Attieniti al piano- le sussurra all’orecchio.

Elsa procede senza paura, e gli incubi non si avvicinano. Loro avvertono la paura e la attaccano, ma non possono farlo se uno non la sente.

Perciò le girano intorno circospetti, mentre lei avanza.

Arriva al portone del castello d’ombra e bussa con decisione.

Subito la porta si apre.

-Ade, lo sai che… Tu chi diavolo sei?- chiede una donna grassoccia, alata e bassa alla porta, sorpresa.

Elsa si affretta a parlare, perché sa che la sorpresa potrebbe lasciar posto presto a colpi di magia  tentativi di omicidio, che preferirebbe evitare.

-Sono qui per vedere Pitch!- esclama con convinzione.

Madrina si riprende in fretta, a solleva la bacchetta, guardandola divertita.

-Il tuo coraggio e la tua stupidità sono assurdi- sta per darle un colpo di bacchetta quando, pensando ad Anna e al suo desiderio di rivederla, Elsa solleva il bastone, e blocca la fata in un blocco di ghiaccio.

-Non ne sarei così sicura- le risponde, poi chiude la porta, e subito l’uomo nero le compare davanti.

-Elsa. cosa ci fai qui?- le chiede, arrabbiato e molto confuso.

-Non sei di certo l’unico a poter creare portali- gli risponde lei.

-Non è molto furba questa tua idea- con un gesto della mano tantissime figure poco raccomandabili la circondano, compresi alcuni incubi.

-Sono qui per proporti un accordo- lui la guarda scettico.

-Cosa avresti tu da offrirmi per il mio aiuto?- 

-Informazioni- risponde lei, convinta.

-E su cosa, esattamente?- lui continua a guardarla divertito e scettico, senza credere minimamente alla sua sceneggiata.

-Sul piano di conquista che stanno attuando Merida e Hiccup proprio fuori da qui- risponde lei, cacciando il foglio dalla tasca segreta.

L’uomo nero si fa leggermente interessato.

-Vogliono entrare per salvare i prigionieri, ma io non mi fido minimamente del loro piano. dovevo essere la doppiogiochista, ma lo sono contro di loro. So che se provano a salvarla ad Anna verrà fatto del male, perciò ti propongo un accordo. Assicura la salvezza di Anna ed io ti servirò fedelmente, e ti dirò ogni minimo particolare del loro piano di azione- mostra il foglio, ostentando sicurezza.

Lui alza la mano per prenderlo, ma lei o ritira.

-Siamo d’accordo?- chiede.

-No. Grazie dell’informazione, ma non mi interessano gli stupidi piani di due ragazzini in fasce che hanno chiesto aiuto a una vecchia strega. Portatela con gli altri prigionieri- ordina a Tai Lung, girandosi per tornare nella sua sala del consiglio.

-Ok, ed io non ti dirò niente del portale di luce!- esclama Elsa, certa di colpire nel segno.

Infatti Pitch si blocca di scatto, e si gira lentamente.

-Un portale di luce?- chiede, quasi tra se.

Elsa fissa i suoi occhi nei suoi, con sguardo glaciale, vendicativo e molto sicuro di se e del suo piano.

-Tai Lung, portala nel mio studio. Io vado un attimo a vedere le condizioni del prigioniero speciale- il leopardo prende la ragazza, che sorride trionfante e maligna, e senza protestare si fa portare via.

L’uomo nero congeda i suoi servitori, e si avvia verso la cella di Jack.

Dopo il taglio di capelli inaspettato della giovane Rapunzel, pagato molto caro, l’uomo non ha più mezzi per accelerare il processo di umanizzazione, ma deve solo avere pazienza. Secondo Madrina dovrebbe diventare umano molto presto, poche ore, ma Pitch è stanco di aspettare.

Si affaccia alla cella, dove il ragazzo, ormai con i capelli totalmente marroni e gli occhi ancora poco sfumati di azzurro, è raggomitolato, con gli abiti dati ad Arendelle strappati e la pelle bruciata quasi dappertutto.

Appena sente la sua presenza, Jack alza lo sguardo, e osserva Pitch con odio negli occhi, cercando di non mostrare paura, per non dargli troppe soddisfazioni.

-Non temere, piccolo Jack. Presto sarà tutto finito- lo minaccia l’uomo nero, Jack si limita a guardarlo fisso negli occhi, senza pronunciare parole e senza dare segno di voler abbassare gli occhi.

Alla fine è Pitch a cedere in quella muta guerra di sguardi.

Si gira.

-Ci vediamo tra qualche ora, Jack Frost- il saluto ha in se una velata minaccia. Inizia a camminare verso il suo studio, ma una voce rotta lo fa fermare.

-Tu perderai- si gira a guardare Jack.

-Perché mai dovrei perdere? Ho un potentissimo esercito di non morti, un piano da far invidia ai peggiori cattivi della storia, grande ambizione e gli unici che possono fermarmi sono in cella o stanno progettando un attacco che non funzionerà- gli fa notare, cercando di demolirgli le speranze.

-Senza contare che tu non hai neanche dei ricordi a cui aggrapparti- 

-Non puoi vincere. Sei un cattivo, e i cattivi non vincono mai. Puoi uccidermi, poi anche arrivare vicino alla vittoria, ma non potrai mai eliminare la speranza. Qualcuno prenderà il mio posto, e se lo eliminerai qualcuno prenderà il suo, e purtroppo più persone cercherai di sconfiggere e più la tua perdita sarà inevitabile. Non hai speranze di vincere. Non ne hai mai avute e mai ne avrai. I cattivi non vincono, e questa regola non la puoi cambiare- è così malconcio che le parole quasi non si capiscono, ma Pitch ascolta solo l’ultima parte, e risponde, in tono indecifrabile.

-In effetti, posso- prima di tornare sui suoi passi diretto al suo studio, dove Elsa lo aspetta.

Appena chiude la porta dietro di se, si siede osservando la regina.

-Allora, che notizie credi di avere che io potrei prevedere. Conosco le storie dei due ragazzi in questione, le loro tecniche e i loro punti deboli.-

-La loro tecnica è molto stupida. Hiccup ha ideato un piano che prevede che noi facciamo esattamente ciò che tu ti aspetteresti che noi facessimo, ma in realtà è il contrario.

Hiccup attaccherà sul lato ovest del castello, dove ci sono più guardie, mentre Merida attaccherà a Est, arrampicandosi sulle mura evitando di dare nell’occhio. Così, mentre le guardie sono concentrate su Hiccup, lei potrà liberare i prigionieri e scappare. Poi io dovrei distrarti, e dopo aver acquistato la tua fiducia dovrei liberare Hiccup, approfittando del fatto che tu andrai dietro ai prigionieri. Appena ho visto questo piano e ho letto le battute che avrei dovuto dire per convincerti che ero dalla tua parte ho pensato che avrebbe solo compromesso la salute di Anna, dato che tu non sei così stupido da credere in questo- mostra il foglietto delle battute a Pitch, che lo analizza, indeciso se fidarsi o meno.

-Non sembra affatto un piano degno del re dei draghi- commenta.

-E’ sotto shock probabilmente, visto ciò che è successo alla sua famiglia. Devo ammetterlo, un po’ mi dispiace per lui, ma se l’è cercata, andando contro di te. Ma io non sono così stupida. Tu sei molto più forte di loro, e per garantire una possibilità a mia sorella io mi alleerò con il più forte- gli porge la mano per sancire un accordo, ma Pitch è restio a porgergliela.

-Quando attaccheranno?- chiede.

-Appena io darò loro un segnale. Devono assicurarsi che tu sia distratto. Comunque consiglierei, per catturarli entrambi, di togliere l’innesco del portale di luce che ha Merida, e mandare più persone a catturare lei piuttosto che Hiccup. Lui non ha armi, ad eccezione di un inutile pezzo di ferro e del suo pedale per Sdentato, che magari potreste anche lasciargli, giusto per farlo deprimere ancora di più. Mentre Merida ha arco, frecce, una spada, e, appunto, l’innesco del portale- spiega il piano nei minimi particolari, sperando di convincerlo. Non vuole che Anna rischi qualcosa.

-Bene. cos’è l’innesco?- chiede poi.

-Prima devi ridarmi i miei poteri e giurarmi che non farai del male ad Anna- Elsa non vuole farsi fregare.

-Hai la mia parola che ti saranno dati i tuoi poteri e non farò del male ad Anna dopo aver accertato la veridicità delle tue parole- promette lui, in tono serio.

-L’innesco è un bracciale che ha Merida- 

 

Hiccup respira profondamente, tenendo stretta il medaglione di Merida sotto i vestiti, e sperando con tutto il cuore che non decidano di toglierglielo, e che il piano fili liscio.

Osserva la gamba di ferro e si assicura che il pedale si ancora agganciato alla cintura degli attrezzi, poi prende il pezzo di ferro saldamente, cercando di immedesimarsi nella parte di un vendicativo ragazzino che ha perso la famiglia e tenta un approccio disperato per vendicarsi della distruzione della propria città.

Non gli riesce molto difficile, spera solo di non morire nel tentativo, Pitch non dovrebbe farsi scrupoli nell’uccidere gli unici che possono fermarlo, no?

Spera vivamente che in questa remota probabilità il piano B funzioni, anche se ha molta pura che possa non accadere.

Cerca di calmarsi, respirando profondamente, non può permettersi di avere dei dubbi. Deve fare come Elsa, ed essere sicuro e convinto del suo piano.

Appena vede il segnale il suo cuore, contrariamente a tutto quello che ha pensato prima, inizia a battere all’impazzata, preso dal terrore, ma si dice mentalmente di piantarla.

Insomma, lui è riuscito ad addestrare un drago senza paura, ed ora un ometto nero del cavolo lo fa ritirare tra le sottane di sua mamma?

Eh, no! Non può essere così debole.

Esce dal nascondiglio, e fa più baccano possibile per attirare l’attenzione degli incubi, che si fiondano su di lui.

Hiccup li respinge con foga, colpendoli ripetutamente con la stanga di ferro.

Poi due oscure figure gli si parano davanti, e lui stringe la presa sull’asta di ferro.

-Io sono qui per…- inizia il discorso di attacco che si è preparato con tanto impegno, ma le due figure, una donna con la pelle verdina e due corni e un pavone con delle lame affilate in entrambe le ali, lo interrompono.

-Risparmiati la pagliacciata, il mio capo sa tutto- la donna schiocca le dita, e Hiccup viene disarmato del ferro.

Assume un’espressione incredula.

-Tutto cosa?- chiede.

-Tutta la vostra stupida pagliacciata- il ragazzo sgrana gli occhi.

-Elsa ha…- sussurra tra se, poi cerca di recuperare il bastone di ferro, ma lord Shen si mette tra lui e l’arma e lo cattura senza problemi. Sta per ucciderlo quando, prima che il ragazzo possa attuare il piano B, Malefica lo ferma.

-No, non farlo, ci serve vivo, ordini del “capo”- Hiccup cerca di trattenere un sospiro di sollievo.

Si dimena ferocemente, ma con un gesto della mano Malefica lo fa cadere addormentato.

-Non capisco perché Pitch abbia portato in vita dei combattenti quando con la magia si può fare ogni cosa- scuote la testa la megera, mentre si avvia all’interno del palazzo.

Merida, dal canto suo, non è stata presa da maghi o streghe, bensì da un supereroe molto basso, un leopardo con complessi di potenza e un unno ancora un po’ dolorante.

Combatte con ardore, chiedendosi se Elsa l’ha detto davvero a Pitch o se non l’ha fatto, perché non sono cattivi così difficili da sconfiggere, almeno a prima vista.

Usa la spada contro l’unno, furente, ricordandolo come il tipo strano che ha tentato di uccidere sua madre e lei.

Lo mette fuori gioco in poche mosse, e subito dopo si getta contro il leopardo, che sfodera i suoi artigli e la sua forza con delle potenti mosse di kung fu.

Merida prova a controbattere agli attacchi, ma è davvero molto forte.

Si sente come con l’orso Mord’u, ma non ha il tempo di sentirsi impotente e spaventata, anche se forse dovrebbe arrendersi, secondo il piano.

Però non vuole farlo, vuole dimostrare di essere abbastanza forte, di essere un pericolo per Pitch, e nonostante il piano preveda la loro cattura, non ha intenzione di rendergliela facile.

Infervorata da questi pensieri, riesce ad evitare una serie di accurate tecniche, e contrattacca con accurate mosse di spada che riescono a ferirlo. quando finalmente si sente in vantaggio, una forza la blocca.

-Buddy! Potevo farcela da solo contro questa mocciosetta- si lamente Tai Lung.

-Si, credici pure- lo prende in giro Sindrome, che ha bloccato Merida con la sua famosa energia allo stato fondamentale.

-Su, portiamola dentro- lo incita seccato Tai Lung, lasciando Shan Yu a terra senza curarsi di portarlo dentro.

Dopotutto lui ha attaccato la Cina nel proprio film, e da bravo patriota qual è Tai Lung lo detesta. L’unico che può permettersi di distruggere i villaggi della Cina è lui… e un po’ Lord Shen.

Tenendosi la ferita la portano dentro.

-Ci avete messo tanto- commenta beffeggiante Malefica.

-Non tutto hanno a disposizione la magia. E poi la vostra preda era più facile- tenta id giustificarsi Tai Lung.

-Più facile un vichingo adestratore di draghi di una principessina capricciosa?- chiede Malefica con malizia.

-Parla quella che si è fatta battere da un principe con l’unico talento di fare lo stalker a ragazze nei boschi e cantare con loro- la prende in giro il leopardo.

-E tu ti sei fatto battere da un panda ciccione- prima che possa nascere un duello, Pitch li interrompe.

-A quanto vedo il conflitto Disney-Dreamworks continua a perseverare- commenta cattivo.

Alla vista dell’uomo nero, Merida assume l’espressione più arrabbiata del suo vasto repertorio, e quasi riesce a uscire dall’energia di Sindrome.

-Liberala- ordina l’uomo nero al supereroe.

Con un po’ di indecisione lui esegue l’ordine, e Merida cade in piedi, per poi caricare direttamente l’arco e scoccare una freccia contro Pitch, che la schiva senza nessuna difficoltà.

-Non sono una principessina capricciosa!- esclama rivolta verso Malefica, offesa nell’orgoglio, poi sembra ricordarsi di qualcosa.

-Come hai fatto a sapere il nostro piano!?- chiede a Pitch, furente, mentre Tai Lung la blocca da dietro e le prende l’arco e le frecce.

-A quanto pare la vostra alleata vi ha traditi- da come lo dice Pitch non sembra convinto, ed Elsa compare accanto a lui, un po’ preoccupata che il suo, diciamo, triplo gioco non vada bene.

E’ il momento di qualcosa di drastico.

-TU! Brutta traditrice, figlia di un ghiacciolo sciolto!!! Meriteresti di morire bruciata in un falò estivo!!!- si libera dalla stretta di Tai Lung con uno strattone e si getta contro la regina, che ha assunto un’espressione terrorizzata del genere “Ma era tutto nel piano, non lo ricordi?” e che la colpisce in una reazione istintiva con il bastone di Jack, con un getto di ghiaccio che lei riesce a schivare per un pelo gettandosi di lato.

Il primo istinto che viene alla regina è andare a controllare le sue condizioni e morire dentro per aver rischiato di colpirla, ma le sue doti di celare, domare e non mostrare escono a galla, e puntandole nuovamente il bastone al petto, le sussurra maleficamente.

-Non permetterò che i vostri insulsi piani mettano a rischio l’incolumità di mia sorella- 

Merida resta immobile, impietrita e ammirata dalla sua abilità nel recitare.

-Prendetele il bracciale e portatela in cella con quell’Haddock. Elsa, voglio scambiare due parole con te, ti va?- una piccola idea gli frulla in testa.

Tai Lung prende con forza il bracciale dal polso di Merida, che oppone una resistenza troppo controllata.

all’uomo nero inizia a venire qualche piccolo dubbio.

Poi Sindrome blocca nuovamente Merida, che passando accanto ad Elsa riesce ad opporsi abbastanza per urlarle un ultimo e incisivo 

-Io mi fidavo di te!- prima di venire gettata a sua volta nella cella accanto a quella di Hiccup, che ancora sta ronfando beatamente.

“Speriamo che il resto del piano funzioni” pensa sconsolata. Da questo momento in poi sta tutto nelle mani di Hiccup, che lei sente ronfare nella stanza accanto.

Scuote la testa

“Siamo finiti” si siede con le ginocchia al petto e aspetta.

 

-Elsa, ho deciso di accettarti nel nostro team di cattivi- le da la notizia Pitch, la ragazza si sente davvero molto sollevata, ma assume un’espressione compiaciuta.

-Non te ne pentirai, Pitch-

-Lo spero, ma chiariamo un paio di cosette- la ammonisce.

-Uno: devi darmi del lei. Io sono il capo di tutti, tutti mi devono qualcosa e devi portarmi rispetto. 

Due: devi superare una semplice prova, poi potrai essere dentro, ed io non farò del male ad Anna e ti restituirò i tuoi poteri. Capito?- le chiede, Elsa sorride, cercando di apparire sicura.

-Certo, lord Pitch. Che genere di prova?- chiede, non può essere infattibile, e poi è ottima per prendere tempo.

-Semplice. Devi uccidere Merida- risponde Pitch con nonchalance.

Elsa impallidisce leggermente.

-Perché? Se posso chiedere- cerca di assumere un tono indifferente, ma non sa se ci è riuscita bene.

-L’ho sempre considerata una debole. La più debole dei quattro, e non mi serve a niente. Mi sarà molto più utile da morta che da viva. Così come tu mi sei molto più utile da serva fedele che da doppiogiochista- Elsa capisce che deve aver intuito il loro piano, e sorride come se le idee fondate del “grande capo” siano stupidi parti di una mente paranoica.

-Non mi sarà di alcun problema uccidere Merida, dimmi solo quando e sarà fatto- la risposta e il tono sicuro di Elsa lasciano Pitch abbastanza di stucco.

Forse ha torto su Elsa. Spera per lei che sia così.

-Subito, immediatamente. Tai Lung- il leopardo entra tutto impettito nella stanza.

-Prendimi Merida- lui, che l’ha appena portata in cella, si lamenta.

-Sono un guerriero, non un postino- Pitch lo guarda storto, e lui, sbuffando, la va a prendere di nuovo.

-Mi chiedo cosa tu abbia fatto loro per essere trattato con tanto rispetto- commenta con finta ammirazione Elsa.

-Se stai tentando di farmi cambiare idea con l’adulazione, non funziona, cara mia. E poi devi darmi del lei- Elsa lo guarda divertita.

-Sa, signore, sta iniziando a sembrare davvero troppo paranoico, io ho semplicemente fatto una domanda- 

-Li ho riportati in vita- risponde semplicemente lui, per poi avviarsi verso l’uscita dello studio, per poi dirigersi nell’atrio, dove avverrà l’esecuzione.

Ad Elsa si illuminano gli occhi.

-Può riportare in vita la gente?- chiede, ammirata davvero stavolta.

-Se vogliamo essere esatti, io posso riportare in vita la gente. sono il signore die morti dell’animazione- Ade compare poco distante, facendo sobbalzare la bionda.

-E si assicurerà che Merida sia morta davvero quando la colpirai al cuore con l’ultima carica rimasta nel bastone di Jack- Pitch indica il bastone tra le mani della regina.

-Al cuore?- chiede lei.

-Si, è il modo più incisivo- ed esce finalmente dalla stanza.

-Deve essere molto desideroso di averti dentro. Solitamente non accetta persone non morte, tranne me. Non vuole rischiare di essere tradito da loro- le confessa Ade.

-Sarà anche un tipo molto imponente e minaccioso, ma dentro di se odia i rifiuti e i tradimenti. Pensa che è stato sconfitto dai suoi stessi incubi- Elsa prova un piccolo moto di compassione per lui. Poi ripensa a Olaf, Kristoff e alla città distrutta di Hiccup, e si sente schifata da se stessa per quel moto di compassione. Una persona così orribile non la merita minimamente.

Elsa esce a sua volta, e va dietro a Pitch, seguita da Ade.

-Probabilmente Pitch crede che tu mantenga il tuo tratto da cattiva che hanno messo nel tuo personaggio prima di farlo diventare buono- continua Ade.

-Scusa, signore dei morti, potresti non parlare, devo prepararmi per un omicidio, non è che sia proprio un giochetto da ragazzi- lo interrompe Elsa infastidita, non vuole essere cattiva, è solo un trucco, e vorrebbe gridarglielo in faccia.

La pressione è tanta, e cammina lentamente per prendere un po’ di tempo e lasciare che Hiccup faccia il suo lavoro.

Appena arriva nell’atrio vede Merida dimenarsi con tutte le sue forze, mettere al tappeto Tai Lung con una testata e cercare in tutti i modi di sottrarsi alle spade e alle tecniche più raffinate di Lord Shen.

Quando vede Sindrome puntarla da dietro con la sua energia per poco non si tradisce urlandole un “attenta”.

Si ferma appena in tempo, e guarda Merida con sguardo duro, puntandole il bastone contro.

-Fermati, ragazzina. Non rendere le cosa più complicate- le dice con voce ferma e bassa.

-Mord’u! Elsa, non farai sul serio?!- Merida con questo commento si è praticamente tradita, ma Elsa fa finta di considerarla stupida.

Alza gli occhi al cielo.

-Per Anna farei qualsiasi cosa. Ormai devi aver capito che non sono dalla vostra parte. Scelgo il carro del vincitore- cerca di prendere tempo con un mezzo monologo inutile.

Merida sta per ribattere tradendosi completamente quando capisce il suo giochetto, e allunga il brodo con lei.

-Ma perché? Perché allearsi con un uomo che ha fatto così tanto cose cattive. Che ha portato così tanto orrore nella tua corte- 

-La vera domanda è: Perché allearmi con la vera causa dell’orrore nella mia corte? Se non fosse stato per voi Pitch non si sarebbe mai messo contro di me. Io non facevo parte dei suoi piani-

Il discorso continuerebbe ancora per un po’, ma Sindrome, approfittando della distrazione della principessa, ne approfitta per catturarla in uno dei suoi getti di elettricità.

-Forza, Elsa, fallo- la incoraggia Pitch.

Lei cerca di concentrarsi con il bastone, e cerca di metterci più tempo possibile. Ma perché Hiccup non si sbriga?

-Se non lo fai entro dieci secondi, ti ucciderò seduta stante, e dopo aver ottenuto quello che voglio da lei, ucciderò anche Anna- la minaccia Pitch.

La paura è molto utile per i suoi poteri, e sente che il bastone sta per sprigionare la sua magia. Prova a contenerla.

-Dieci- inizia il conto alla rovescia Pitch.

“Dov’è Hiccup?” Elsa punta il bastone, contenendo con tutte le sue forze il getto mortale, puntato proprio sul cuore dell’alleata.

-Nove- continua Pitch.

“Dov’è Sdentato?” la ragazza inizia ad essere davvero spaventata.

-Otto- 

“Dov’è Hiccup” pensa Merida, terrorizzata dal bastone che inizia ad illuminarsi di azzurro, incontrollato.

-Sette- 

“Celare”

-Sei-

“Domare”

-Cinque-

“Non mostrare”

-Quattro-

“…” il controllo sta venendo meno.

-Tre-

“Elsa!” Merida, sotto raggio, cerca di pronunciare quel nome solo con la forza dello sguardo, per supplicare la regina.

-Due- Pitch sembra molto seccato. Perché Elsa non colpisce?

-Uno- l’ultimo numero quasi lo urla.

“Mi dispiace” pensa Elsa.

-Zero- e il colpo parte, dritto verso il cuore di Merida.

 

Hiccup si sveglia dentro una cella, e subito si alza in piedi sperando di non aver perso troppo tempo.

Controlla la gamba di ferro, sperando con tutto il cuore che il piano A sia ancora possibile.

Per fortuna il suo congegno è ancora li, nascosto tra gli ingranaggi.

-Uff, meno male- sussurra tra se e se.

Si avvia con sicurezza verso la porta, tenendo il congegno dietro la schiena, per cercare di evitare di attirare l’attenzione.

Dieci secondi prima che apra la porta, un grosso leopardo delle nevi fa la sua comparsa, e Hiccup per poco non si becca un infarto per la paura.

Si avvia verso di lui, o almeno così crede il ragazzo, ma in realtà si sta dirigendo verso la cella accanto alla sua.

Tira un sospiro di sollievo, poi si rende conto che in quella cella c’è Merida.

-Brutto avanzo di uno sterco di orso ammuffito, lasciami andare!- esclama la ragazza.

“Si, è proprio Merida, senza ombra di dubbio” è abbastanza buio lì, ma non può essere altrimenti.

-Non agitarti, o dovrò ucciderti io- a sentire quelle parole, Merida si agita ancora di più, poi riesce a liberarsi abbastanza per andare davanti alla cella di Hiccup, e sibilargli.

-Fa presto- poi il leopardo la riprende, e la trascina a forza verso le scale.

Hiccup prende il suo congegno, che si tratta nientepopodimeno che di un raffinatissimo congegno multiuso, con tantissime funzioni.

Può aprire porte, è un cacciavite, un piccolo martello e si può trasformare anche in un coltellino.

Tutto infilato con grande cura nella sua gamba.

Armeggia con la serratura della porta della cella, e riesce ad aprirla in poco meno di un minuto.

Poi si aggira furtivamente per i sotterranei, dopo aver risposto accuratamente il congegno nella gamba.

-Sdentato. Rapunzel. Jack. Anna- chiama a bassa voce girando tra tutte le celle.

Deve fare in fretta, ma non può permettersi di dimenticare qualcuno.

A poche celle di distanza dalla sua, sbirciando dentro trova una ragazza mora con i capelli corti poco sotto le spalle, sdraiata in un angolo, svenuta o addormentata e con numerosi lividi, specialmente alle mani e alla schiena.

-Rapunzel?- chiede, incredulo.

“Che diavolo le hanno fatto?!”

 La furia omicida che l’ha assalito alla distruzione della sua città lo riassale, ma lui la seppellisce in profondità.

Prende il congegno e apre la porta velocemente.

-Rapunzel?- la scuote leggermente.

-Mmmm- la ragazza si sveglia, ha gli occhi rossi, e l’espressione afflitta.

-Hiccup?- chiede, incredula.

-Andrà tutto bene. Sarai al sicuro. Abbiamo un piano e usciremo da qui molto presto- la rassicura, carezzandole dolcemente il capo.

Gli occhi della ragazza si riempiono di lacrime, poi getta le braccia al collo di Hiccup e singhiozza.

-Mi dispiace, è tutta colpa mia. Tutta colpa mia- lo stringe forte.

-Non preoccuparti, è passato. Ma tutto andrà meglio adesso. dobbiamo solo sbrigarci- si alza e la fa poggiare a lui per fare altrettanto.

Lei si alza con difficoltà, continuando a piangere.

-L’ho uccisa, l’ho uccisa, ed è colpa mia se lui sta morendo- continua a singhiozzare.

Hiccup vorrebbe approfondire l’argomento, ma non ha abbastanza tempo.

-Ce lo spieghi dopo, ok? Io ora vado a liberare gli altri. tu aspetta qui, e avvertimi se vedi arrivare qualcuno, d’accordo?- si fa promettere, lei annuisce, cercando di asciugarsi gli occhi.

-Bene- 

Nella cella seguente trova Anna, imbronciata e molto provata, ma meglio di Rapunzel.

-Hiccup!- esclama, accennando a un sorriso appena lo vede.

Ha delle manette alle mani e ai piedi, e Hiccup mette il suo congegno in modalità cacciavite e inizia a liberarla il più velocemente possibile.

-Ti stavo aspettando da una vita. Sapevo che prima o poi sareste venuti, l’ho capito quando avevano preso Jack. Sai, la profezia non si poteva avverare se eravate solo tre, e quindi sapevo che sareste venuti a prendere lui e Rapunzel.

Temevo che arrivaste troppo tardi, ma per fortuna avete fatto in tempo. Quattro ore e Jack sarebbe stato assassinabile, e non sarebbe più tornato in vita- parla velocemente, probabilmente per recuperare il tempo in cui non ha potuto parlare con nessuno, fatta eccezione per Giovanna II, il dipinto fatto con la pappa d’avena di Madrina che adorna la sua cella.

-Ok, Anna. Senti, non abbiamo molto tempo, va con Rapunzel, avvertimi se c’è qualcuno che arriva, e aspettami mentre cerco Sdentato- 

Controlla un altro paio di celle, non ha molto tempo.

In una c’è Jack, in un’altra vede Astrid, ed profondamente tentato di liberarla immediatamente, ma Sdentato ha una priorità maggiore.

-Sdentato- lo cerca, e finalmente riesce a trovarlo nell’ultima cella.

Il suo volto si illumina.

Il suo drago, il suo amatissimo drago.

Usa il congegno con così tanta foga che ci mette pochi secondi ad aprire la porta.

Poi si precipita ad abbracciarlo con foga, e il drago ricambia, facendogli una doccia di saliva.

Il drago come lo era Anna, e lui si arma per liberarlo, e per cambiargli il pedale.

-Beh, si vola. Andiamo a salvare Merida, recuperare Elsa e tutti gli altri prigionieri- esce dalla stanza, e si avvia verso Anna e Rapunzel.

-Io devo andare a salvare Merida, voi liberate tutti i prigionieri, poi tu, Rapunzel, prendi questo medaglione, concentrati su Berk, e porta tutti in salvo nella foresta. Poi torna qui. Ricorda, il film delle Cinque leggende, castello di Pitch Dreamworks- le mette il medaglione al collo, e la guarda negli occhi per assicurarsi che si ricordi tutto.

-D’accordo. Puoi contare su di me- lo rassicura Rapunzel con la voce spezzata.

Hiccup monta su Sdentato, che vedendolo così lo ha perdonato all’istante per il suo comportamento scostante, si precipita su per le scale.

-Cinque- sente un conto alla rovescia venire dall’atrio, deve sbrigarsi.

-Quattro- 

-Sdentato, veloce- il drago gli lancia un’occhiataccia, non è semplice volare all’interno.

-Tre- la voce si fa più chiara.

-Due- dietro quella porta, pochi metri.

-Uno- l’ultimo numero è urlato, è proprio dietro la porta.

-Zero- 

Con un ruggito Sdentato spalanca la porta, e con un colpo al plasma fa sciogliere il getto di ghiaccio prima che raggiunga il cuore di Merida.

-Il tuo tempismo è qualcosa di impossibile!- urla Merida. 

La sorpresa del drago gli ha fatto mollare l’energia.

-Scusa, ci ho messo un po’ a trovarlo. Anna è salva- dice poi ad Elsa, che sorride sollevata.

-Come… come… all’attacco!- dopo un attimo di sbigottimento, Pitch, più furioso che mai, incita i suoi guerrieri a combattere, e loro eseguono, gettandosi addosso ai trio, anzi, ai quattro (no al razzismo animale) che subito si mettono in posizione per contrattaccare.

Per prima cosa Elsa, sorprendendo tutti, se stessa inclusa, crea un muro di ghiaccio tra loro e i nemici, par guadagnare un po’ di tempo.

Poi Hiccup si prepara con Sdentato a fare fuoco, e Merida punta Lord Shen per fregargli un’arma, pensando già al piano di azione da seguire.

I nemici iniziano a distruggere il ghiaccio.

-Bene. Uno, due, tre… via!-

Malefica si trasforma in un drago, e si mette a combattere contro Hiccup, mentre Tai Lung e Lord Shen si abbattono su Merida, ed Elsa usa il suo potere per mandare in corto circuito i guanti di Sindrome e per spegnere i capelli di Ade, che, offeso, si ritira dalla battaglia.

Shan Yu entra in quel momento, e, dato che non si è ancora ripreso dagli eventi di prima, torna sui suoi passi.

Madrina si getta contro Elsa e iniziano un duello di magia all’ultimo raggio.

Pitch osserva Elsa furibondo.

Sentiva che c’era qualcosa di marcio in quello che diceva, ma voleva credere che avesse dell’oscurità, voleva credere che un non morto potesse essere suo alleato, che quella non morta lo potesse essere.

Odia quando qualcuno non vuole essere dalla sua parte, quando qualcuno non accetta di essere come lui. Non è colpa sua se tutti lo considerano cattivo. E’ colpa del suo autore, e dell’uomo nella luna. Perché creare un cattivo nel suo mondo di guardiani perfetti. Odia il suo disegno, odia essere sempre rifiutato, non essere visto. Essere visto solo come qualcuno di cui aver paura.

Hiccup riesce a sconfiggere Malefica, che cade in forma umana a terra, svenuta.

Merida ha messo fuori gioco entrambi gli esperti di Kung Fu, e ora sta dando man forte ad Elsa.

Quando anche Madrina cade svenuta a terra, e i ragazzi stanno per uscire dal castello il più in fretta possibile, c’è solo una cosa che Pitch vuole fare.

Prende la mira con una delle sue frecce fatte di sabbia oscura verso Elsa.

Merida avverte il pericolo, ma è troppo tardi, e non è abbastanza vicina all’amica.

-ELSA!- urla, e la freccia trapassa la ragazza da dietro, lasciandola con un’espressione stupita in volto.

Crolla a terra, e Merida la prende al volo.

Hiccup prova a gettarsi contro Pitch, ma lui scompare in un vortice oscuro.

-Elsa? Non preoccuparti, andrà tutto bene- prova a rassicurarla Merida.

-Mi dispiace se ti ho quasi uccisa- dice Elsa, mentre le forza la stanno abbandonando.

-Non fa niente, avevi tutte le tue buoni ragioni. Fatti forza, i nostri amici stanno per arrivare, troveremo un modo per curarti- Merida inizia a piangere, ne hanno passate di cotte e di crude, ma Elsa è diventata un’amica, ormai.

-Prendetevi cura di Anna, per favore, e ditele che mi dispiace- con una lacrima ghiacciata, Elsa chiude gli occhi, proprio nel momento in cui i nemici iniziano a riprendersi.

-Merida, dobbiamo andare- prova a smuoverla Hiccup.

-Ma… cosa diremo ad Anna, non possiamo lasciarla qui- Merida non sa che fare, il volto pallido della regina è ancora più pallido, dopo tutto quello che lei ha fatto per salvare tutti loro, Merida non è riuscita nemmeno a salvarla, nemmeno a deviare il colpo.

-Sdentato, ce la fai a portare tutti e tre?- chiede al drago, che però scuote la testa, abbattuto. I giorni in cella l’hanno provato.

-Non serve, porterà solo lei- si avvicina a Sindrome, gli tira una botta in testa per farlo svenire di nuovo e gli ruba le scarpe volanti.

-Porterai solo Elsa e Hiccup- si infila le scarpe, e i due ragazzi escono dal castello, dove Rapunzel li aspetta, nascosta un po’ nell’ombra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

All’inizio non sapevo bene come farlo, ma poi l’ho scritto di getto. Spero davvero che il capitolo vi piaccia, ci ho lavorato molto.

E’ abbastanza lungo, ci ho lavorato tutto il pomeriggio (mentre gli altri uscivano, vedevano la tv o leggevano io stavo scrivendo) perciò mi farebbe piacere ricevere una vostra recensione, giusto per sapere se avete domande, considerazioni da fare o altro. Questa storia, come sapete, è molto in dubbio, ma dovrei continuarla, non preoccupatevi.

I cattivi non sono solo questi, ce ne sono altri che non erano presenti al combattimento, ma si vedranno in seguito.

Comunque tranquilli, non ho dimenticato Jack. Nel prossimo capitolo sarà molto più presente, e seccante, vi avverto.

Spero davvero che il piano di Hiccup sia piaciuto e mi auguro di avervi tenuto in suspense :p

Ma a parte gli scherzi, grazie infinite a tutti quelli che mi seguono, che recensiscono o anche solo leggono questa storia. Siamo arrivati al ventesimo capitolo, e non so come avrei fatto senza il vostro sostegno.

Non dovrebbero mancare molti capitoli alla fine, ma forse ho nella mia testuccia bacata una piccola idea per un seguito, che vedrò in seguito(?) 

Tra un po’ si inizia a fare sul serio.

Alla prossima, e grazie davvero infinitamente per il vostro sostegno, non smetterò di ripetermi <3

 

   
 
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