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Autore: SarahPotter    16/10/2008    2 recensioni
Questa storia ce l'ho in cantiere da ormai quasi un anno, ma adesso finalmente mi sono fatta un'idea precisa della mia storia ed è con immenso piacere che vi auguro una buana lettura del mio primo capitolo! Baci8 SarahPotter!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il signor Price era un uomo alto e magro. Era quasi di continuo lontano da casa, per lavoro, naturalmente.

Molti vicini all'antica sostenevano che quello del signor Price non fosse un vero e proprio lavoro. -Scriveri libri, bha! i miei tempi i miei genitori mi avrebbero rinnegato, escluso dal testamento, quale donna avrebbe voluto mai sposarmi...?-, sentirono borbottare ad alta voce all'abitante del numero quattro di Quiet Street.

Il signor Price però, non si lasciava impressionare da queste vocerie, perchè come continuava a ripetere ad una signora Price sempre più livida di rabbia, e con questo le stampava un bacio sulla fronte con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

La fama del signor Price, tuttavia, era maggiormante dovuta alla sua incredibile bellezza. Nonostante nei sui occhi fosse impressa l'ombra dei suoi quarantotto anni, il colore grigio li rendeva luminosi, inoltre per la sua età aveva un fisico atletico, asciutto, e i suoi modi mescolati ai bei lineamenti suscitavano ancora scalpore tra le donne del villaggio.

La signora Price, invece, si poteva definire l'opposto del marito. Aveva lunghi capelli ramati che le arrivavano alla schiena. Era robusta, non era nenache molto carina se vista di sfuggita, ma se solo ci si soffermava ad osservarla, anche solo per fare due chiacchiere, si capiva il segreto della sua bellezza! Aveva lineamenti dolci, occhi tendenti al violetto, sorridenti e labbra carnose.

Ed è proprio qui, a Quiet Street, che ha inizio la nostra bizzarra storia, dove quattro giovani fanciulle stavano per affronatre un'avventura iaspettata.

Il signor Price era fuori per lavoro, come al solito. Aveva spedito una lettera, però, alla signora Price per avvertirla che sarebbe tornato a casa l'indomani.

Quella mattina la signora Price si era alzata di buon ora, si era voltata per guardare fuori dalla finestra il viottolo, che purtroppo era ancora vuoto e silenzioso. Si girò verso il letto e guardò come al solito il letto mezzo disfatto e che la signora Price si trovava a fissare triste.

Quando però ebbe dato una sistemata a se e alla sua stanza, scese silenziosamente giù per le scale e aprì con forza tutte le tende che trovava sul suo passaggio. Poi entrò cauta nella stanza più buia del pianterreno e dopo averla attraversata silenziosamente aprì in un solo colpo netto la tenda della finestra, dalla quale raggi di luce inondarono la stanza.

-Feramti, donna- le intimò una ragazzina dal letto più vicino alla porta, ma la mano con la quale aveva minacciosamente indicato la mamma ricadde, e Rachel Price si tirò le coperte fin sopra alla testa. Risatine di schermo si alzarono dagli altri tre letti nella camera.

Era molto carina la cameretta delle ragazze di casa Price, ma anche molto bizzarra. Era di un rosa pallido ed era come divisa in quattro diverse aree, ciascuna decorata secondo diversi stili. Hellen, la più grande , aveva decorato tutto con tessuti e stoffe colorati, ed eccolo con una gruccia, che pendeva dal suo armadio, il capolavoro: un vestito di un rosso carico che la giovane Price aveva impiegato tanmto tempo a cucire. Syria, invece, aveva il più disordinato ambiente che si potesse creare in cosi poco spazio. C'erano disegni, la sua recente passione, carte abbandonate in disordine sulla scrivania, sulle quali storie miste, inventate da Syria, erano state scritte qualche settimana prima, quando questa credeva che non avrebbe fatto altro che scrivere per tutta la sua vita. Lilian Price, invece, aveva disposto in file ordinate i suoi libri e le foto che aveva scattato con la sua macchna fotografica nuova di zecca, che il padre le aveva regalato al ritorno dal suo ultimo viaggio in Francia. Rachel, invece, aveva il lato di stanza più monotono, il più lontano dalla finestra e soprattutto il più ordinato. Aveva una piccola libreria per i suoi volumi dall'aria noiosissima che rileggeva di continuo, scomparendo del tutto tra le pagine ingiallite.

-Oggi arriva papà, ve lo ricordate?- chiese la signora Price con un ghigno. Ed ecco che si presentò uno dei più bei quadretti che si possano vedere al mondo. Come fiori che sbocciano in primavera, tutte e quattro le ragazze si alzarono sedute al centro dei propri letti.

Hellen era bella, alta, magra e aveva dei lineamenti selvaggi, mediterranei. Gli occhi viola come quelli della madre la rendevano affascinante e particolare. Syria, però, aveva qualcosa in più a Hellen e a tutte le sorelle Price. Era la più alta, aveva un bel fisico, le labbra carnose, gli occhi grigi come quelli del padre e dei magnifci, lunghi capelli castani le arrivavano fino alla fine della schiena. Lilian era alta magra e incantevole. Mora e affabile com'era riusciva a farsi voler bene da chiunque. Rachel, invece, aveva certamente ereditato qualcosa da Syria. Entrambe alte e ben fatte, con gli stessi lunghi capelli nocciola e i lineamenti fini ed elegenti. L'unica differenza, però, erano gli occhi: blu e luminosi. Tutte le donne Price aspettarono impazienti l'arrivo del signor Price. Passò però la mattinata, il pomeriggio e dopo il crepuscolo, quando ormai l'agitazione si era un pò placata il vialetto scricciolò sotto il peso di una carrozza. Tutte si precipitarono fuori a spintoni, ed eccola davanti a loro, finalmente,l 'attraente, alta figura sorridente del signor Price. -Eccole, le mie ragazze!-

Autrice space: Grazie di aver letto, recensite in tanti baci8 Sarah Potter, alla prossima.

  
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