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Autore: vermissen_stern    20/10/2014    2 recensioni
Sono passati quattro mesi dal matrimonio disastroso in cui Kid Muscle e Kevin Mask hanno quasi dato la vita per poter redimersi da una accusa infamante. Robin Mask a breve diventerà padre per la seconda volta, mentre Warsman ha preso la sua decisione di allenare il cugino di Kevin alle tecniche di famiglia. Ed i ragazzi della Muscle League hanno deciso di prendersi una vacanza dopo la Corona Chojin... il punto è: quanto a lungo potrà durare tutto questo? ed il matrimonio è davvero la cosa giusta da fare?!
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kevin Mask, Kid Muscle, Nuovo personaggio, Robin Mask, Warsman/Lord Flash
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Reignite '
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C’era sostanzialmente qualcosa che non andava, poiché agli occhi del prigioniero il mondo sembrava essere fatto di luce e di immagini sfocate. Persino la sua stessa voce, un respiro affannoso e confuso, gli giungeva ovattato come se fosse stato all’interno di un sacco trasparente da camera mortuaria.

A poco a poco che riprendeva coscienza del mondo che lo circondava, si rese sempre più conto che era per davvero all’interno di un sacco munito di cerniera verticale, tanto che il proprio respiro da confuso divenne intriso di panico. E anche la vista, che rimaneva comunque debole dopo quello che sembrava essere stato un lungo sonno indotto, iniziò a tornare notando i particolari di una stanza che sembrava essere simile ad un ambulatorio o una sala chirurgica.

Il prigioniero non capiva il motivo del perché si trovasse in quel posto, poteva notare un carrellino metallico con vari strumenti chirurgici e un lettino con cinghie alla propria destra, ma ciò che lo sconvolse di più fu l’improvvisa ombra che oscurò tutto quel paesaggio sfocato.

Per un attimo smorzò il respiro, nel mentre che la figura misteriosa abbassava la zip del sacco, e si ritrovò a sgranare gli occhi doloranti nel riconoscere la figura che gli sorrideva con una punta di malvagia ironia. Il motivo del suo sgomento era chiaro, conosceva quella donna spietata che lo stava osservando come una preda in trappola, dalla pelle ambrata e dai molti serpenti tatuati in corpo.

Il prigioniero riconobbe in quella donna Uriel Truce deSanta, ma ciò che lo sconvolse maggiormente era che quella donna non avrebbe dovuto essere li con lui.

– Hm, non è curioso? Per quanto si vada lontani c’è sempre qualcosa che ci porta incredibilmente vicini alla strada principale – i serpenti stilizzati iniziarono a muoversi lungo tutta la sua pelle esposta, portando il prigioniero a stringere i denti dalla tensione –che ci porta dunque a ripetere all’infinito le cose che, nonostante tutto, ci siamo promessi di non ripetere più per nessun motivo al mondo… il puro caso? Tzk… io penso soltanto che sia una questione di abitudine. Non possiamo fare a meno di fare quel che facciamo perché fa parte della nostra natura… non sei d’accordo? –

Allungò maggiormente il proprio sorriso, inclinando addirittura la testa come a volersi prendere gioco del prigioniero, prima di voltare la testa di lato e allungare un braccio verso il carrellino con l’attrezzatura medica. Un gesto questo che fece tremare il respiro dell’individuo dentro il sacco mortuario, poiché ciò che prese in mano era una fottuta siringa di vetro e dal manico in acciaio.

– Uriel… Uriel… Ti piace proprio, eh? – e adesso perché stava parlando come se non fosse neppure lei? – lo so cosa stai pensando adesso, che sono pazza… si? Sai, deSanta dice spesso che la vera pazzia sta nel fare sempre le identiche cose, sempre a commettere gli stessi sbagli, ogni giorno della propria vita. Ce lo abbiamo nel sangue mio buon amico– e qui il prigioniero avvertì le palpitazioni a mille quando la donna gli strinse i capelli sulla nuca e avvicinò lentamente l’ago al suo occhio destro– ma credo che tu… abbia bisogno di vederlo decisamente meglio–

Poi fu il buio assoluto mentre il rumore del suo stesso cuore gli rimbombava nelle orecchie, ed un dolore mai sperimentato prima non lo portò ad urlare fino a tramutare la propria voce in un eco lontano.

 

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Meat aveva deciso di seguire i ragazzi fino al Vintage Club giusto per assicurarsi che non ci dessero troppo dentro con l’alcool, e poi non ci vedeva niente di male nel concedersi un drink analcolico come gli aveva suggerito la dottoressa del centro benessere… quindi se ora era all’interno di quel chiassoso locale era anche per provare a divertirsi.

Non che ci stesse riuscendo appieno, sebbene fosse seduto su uno dei salottini a bordo pista il rumore incessante proveniente dalle casse acustiche vicine a dove si trovava a lui contribuivano a fargli salire il nervosismo a mille. Perlomeno Kid si stava piuttosto divertendo, sulla pista da ballo si stava muovendo decisamente in modo egregio tanto da lasciare i presenti piuttosto stupiti dandogli spazio di manovra, mentre a bordo pista poteva notare Jeager che, rosso come un peperone, cercava di congedarsi gentilmente da un paio di ragazze piuttosto interessate e lui e magari pure interessate a continuare la discussione altrove.

– Tutto sommato  pensavo che sarebbe andata peggio… ma non hanno chiesto molto del mio bernoccolo all’entrata del locale, ah ah ah! –

Suguru sedeva accanto a lui, indossando quel suo ridicolo completo giallo che portava fin dal loro primo incontro e gli anni non avevano cambiato i suoi gusti in fatto di vestiti, e sulla fronte recava un bernoccolo ancora “fresco” di serata. Se l’era quasi sicuramente fatto al resort per chojin giù al centro benessere, ma Meat decisamente decise di non indagare anche perché si era ripromesso di rilassarsi e non fare da balia ne ai suoi allievi scapestrati, ne a King Muscle che comunque aveva ormai una certa età per badare a se stesso. Pertanto si limitò a sbuffare sconsolato e a puntare lo sguardo su qualcosa che lo sorprese non poco.

Non si trattava di qualche bravata di Terry con la complicità di Kid Muscle, ne qualche ramanzina di DikDik che attualmente era piuttosto su di giri e stava facendo la “capra pazza” di fronte ad un pubblico piuttosto divertito,  ma era la presenza di Lord Flash al bancone del bar a destare maggior interesse.

Tanto che lo stesso re dei kinnikku, notando che l’amico non aveva risposto alla sua battuta ma era impegnato a guardare tutt’altro, si accorse della presenza del suo ex avversario piuttosto concentrato a bere che a divertirsi come stavano facendo gli altri. Warsman si stava semplicemente rigirando il bicchiere di vodka e ghiaccio con una mano rimuginando ancora una volta sui suoi stessi pensieri, nonostante avesse accettato l’invito di Kyle a svagarsi un poco, e vedendolo in quello stato Suguru decise di indagare un po’.

Quel ragazzo ne aveva passate di cotte e di crude, e comunque sia si trattava di un suo conoscente che, ferocia sul ring a parte, era un individuo fin troppo solitario per i suoi gusti.

– Hm… forse è il caso che ci vada a parlare – il re era a conoscenza di ciò che era successo durante il pomeriggio, con suo figlio che si era quasi fatto ammazzare –quando è così giù di morale una voce amica è meglio di una chiusura a riccio–

– Purché tu sia prudente, Suguru! In fin dei conti è e resterà sempre un chojin brutale –

Le raccomandazioni di Meat erano lecite, poiché i suoi ricordi si riferivano strettamente al periodo giovanile dell’ex lottatore in cui non si era certo risparmiato dal tagliar teste e arti ai propri avversari, ma il tempo era passato per tutti mentre lui si era fatto ibernare per poter continuare ad allenare i nuovi chojin, e King Muscle sapeva che sotto quella brutalità si celava un uomo.

Si avvicinò con discrezione al russo, costeggiando la pista e disinteressandosi delle belle donne presenti lungo il percorso, sedendosi accanto a lui senza dire una parola ma solo accennando alla barista di desiderare pure lui quello che stava bevendo l’ex lottatore.

– Tzk… ti sei perso, Suguru? Il bancone è lungo e ci sono altri posti liberi dove tu possa conversare con le signorine del posto –

Iniziava già bene se Warsman cercava di evitare la sua presenza, ma il re del pianeta Kinnikku non si lasciò demoralizzare bevendo un lungo sorso di vodka ghiacciata.

– Veramente speravo di passare un po’ di tempo con te… come te la passi, Warsman? –

Il russo poteva ben percepire il suo reale interesse per il suo stato di salute, ma davvero lui al momento non aveva voglia di rispondere e voleva solo passarsi la serata a bere e a guardare distrattamente la carrellata di giovani ragazze e donne adulte che si divertivano al ritmo della musica scelta dalla DJ che stava su una balaustra rialzata.

La DJ…

In un primo momento, quando era entrato nel locale assieme a Kyle, e quest’ultimo si era dileguato quasi subito, non aveva prestato molta attenzione ai vari ospiti presenti men che meno al personale di servizio, e chi stava mixando la musica al momento l’aveva in principio solo giudicata “molto appariscente” visto il micro abito di lustrini verdi e il trucco pesante, ma ora che la osservava meglio si dette mentalmente dell’idiota mentre una marea di sensazioni non si accesero in lui come se qualcuno avesse acceso una lampadina.

Fate un applauso alla nostra DJ Smeraldya!! –

Non gli interessava cosa stavano dicendo gli altoparlanti dalla regia, mentre la giovane spalancava le braccia per accogliere gli applausi e gli starnazzi di un pubblico di chojin che manco si era accorto chi fosse realmente quella donna, poiché il suo unico desiderio era così forte e simile alla rabbia da portarlo a rompere il bicchiere che aveva in mano. Quella era Emerald, con chili di trucco ed abiti dall’indubbia professione, che si stava divertendo bellamente senza alcun pensiero.

Non si curò delle lievi ferite che le schegge di vetro gli procurarono alla mano, e neppure alla reazione allarmata/preoccupata di King Muscle che ancora sedeva al suo fianco, perché tosto si alzò così velocemente in piedi da far cadere lo sgabello ed incamminarsi dunque verso la zona staff al primo piano.

Aveva bisogno di risposte, era un suo dannatissimo diritto avere delle risposte, e quando si trovò un paio di Deva una volta salite le scale che davano al primo piano le scansò via malamente anche se tentarono di fermarlo. Non fu difficile trovare il camerino della guess star della serata, la signorina marchesa difatti ci teneva che una gigantesca scritta dorata recasse il suo nome d’arte fuori dalla porta, e non si risparmiò di sfondarla con un poderoso calcio preannunciato dal suo agghiacciante respiro.

Ed Emereald… se stava nascondendo il suo stupore di rivederlo lo stava nascondendo dannatamente bene, con il suo voltarsi lentamente verso di lui ed alzando sarcasticamente un sopracciglio.

– Io quella non la ripago, sorcio. E comunque  alla porta si bussa, non si sfond…–

– Quattro mesi… Emerald! Quattro lunghissimi mesi senza uno straccio di spiegazioni!! – si avvicinò lentamente a lei con aria minacciosa, e fu sicuro di averla vista deglutire – non un perché, non una valida giustificazione! Hai cambiato numero di telefono e ti sei dimenticata del sottoscritto! –

– La stai facendo troppo tragica, va bene?! Avevo bisogno di cambiare aria dopo quello che è successo… e direi che è stato un bene per tutti e due allontanarci definitivamente, ora sono decisamente più serena e dovresti esserlo pure tu! – si umettò le labbra per marcare maggiormente e con sicurezza le proprie parole – senti… è stato giusto così, ok? Hai preso troppo sul serio il nostro rapporto che era  tutt’altro che sano. Dovresti fare come me, prenderti una bella vacanza… anche se vedo ce ci stai già provando… EHI! –

Il russo le aveva lanciato contro una vaso di fiori, che la ragazza aveva prontamente evitato lasciando che andasse a frantumare la specchiera e i cosmetici alle sue spalle, preso da un impeto d’ira che a stento riuscì a contenere. Warsman si sentiva tanto arrabbiato quanto lacerato dentro per il modo fin troppo leggero con cui quella puttanella viziata stava prendendo la situazione, come e non l’avesse minimamente toccata il fatto che a Tokyo lo avesse cercato per ben tre notti di fila.

– … e anche la toeletta non la pago io! E vedi di darti una calmata se non vuoi trovarti trivellato di colpi! –

– Una vacanza dici? Dunque è una vacanza ad averti portato a Tokyo circa un mese fa? È una vacanza ad averti spinto a cercarmi??! –

Era curioso che Emerald non avesse ancora tentato di prendere la sua pistola nascosta chissà dove, perché probabilmente era consapevole di aver sbagliato molte cose con lui, ma le ultime parole di Warsman la colpirono decisamente tanto che si fermò dal provare ad allontanarsi da lui abbassando momentaneamente lo sguardo con fare colpevole.

– No… senti, è complicato da spiegare…–

– Allora incomincia dal principio perché io non ho nessuna fretta di andarmene! –

L’ex lottatore sibilò quelle parole incrociando le braccia in petto e appoggiando la schiena contro una parete sgombra di mobili, e alla giovane non rimase altro che affrontare quella situazione imbarazzante che in fin dei conti prima o poi avrebbe dovuto affrontare. L’incazzatura del russo, dopotutto, era legittima visto il modo in cui si era comportata da perfetta egoista.

– Dopo quello che è successo al matrimonio di tua figlia, mio padre mi ha consigliato di prendermi una lunga vacanza… – sospirò piano e si decise a guardarlo in faccia, nonostante la tensione crescente –… una lunga vacanza lontano da te visto e considerato i molti problemi che ci circondano, e di non farlo da sola magari. Mikey mi ha accompagnato nella mia vacanza in giro per la Terra e non ha avuto problemi con le mie decisioni… tipo di intraprendere la carriera di DJ iniziata per distrarmi un po’, come hai visto tu stesso questa sera, e poi abbiamo deciso di venire qui–

L’ex lottatore non poteva crederci, davvero Hammy aveva dato retta a suo padre lasciandosi ancora una volta condizionare la vita da lui? Sapeva che quell’uomo aveva un forte ascendente nei confronti della figlia che lo amava moltissimo, ma riuscire ad allontanarla così facilmente da lui e affiancargli quel suo uomo di fiducia che si era divertito come un matto a torturarlo… era inaccettabile. E da come la giovane aveva nominato Connors sembrava quasi andarci fin troppo d’accordo, per il modo in cui era arrossita lievemente.

Michael Connors… l’uomo che, a pochi giorni dal matrimonio di sua figlia Alya, lo aveva prelevato con la forza e sottoposto ad un trattamento elettrico dal dubbio utilizzo. Se non fosse stato per Kyle Mask sarebbe bello che morto a quest’ora, poiché quel bastardo si era divertito ad usare su di lui un taser elettrico fin quasi a fargli friggere il computer interno, e aveva provato anche a provocarlo per capire se Lord Flash e Warsman erano la stessa identica persona.

“… secondo me è una vero spreco che la dottoressa Kalinina si sposi con un vecchio bastardo come Robin Mask, non sei d’accordo? Prima o poi si ritroverà sola… pensa a quante cose brutte potrebbero capitarle, forse dovrei assicurarmi che non le accada nulla…”

Dopo quelle agghiaccianti promesse atte a farlo infuriare, ma che nonostante tutto il russo non abboccò per non dargli soddisfazione, quel bastardo di un americano aveva usato quel dannato strumento di tortura sui suoi genitali, portandolo ad urlare ancor più forte. Ed Hammy sapeva di quelle torture e provocazioni, poiché le aveva spiegato chiaro e tondo cosa gli era successo, ma a quanto pare non gliene importava nulla di avere accanto un emerito bastardo e anzi… ora sembrava che il suo affetto per lui fosse più che aumentato!

– Non posso crederci… da come ne parli sembri essere infatuata di lui! Di un torturatore e stupratore! – e questo lo sapeva perché dopo quello che gli era successo aveva deciso di fare qualche piccola ricerca su Connors, scoprendo che era stato un mercenario assoldato poi stabilmente da Lancaster – io sarei il problema quando tu sei circondata dalla peggior feccia della terr…–

– Modera il linguaggio! Sorcio psicopatico! – ora toccò ad Emerald alzare la voce, che decisamente non apprezzò il tono dell’ex lottatore – ne mio padre ne Connors mi farebbero mai del male! Ho un buon rapporto con entrambi senza contare che con Mikey ho un rapporto confidenziale molto più stretto ora… e no, non mi dispiace affatto poter provare apertamente qualcosa per lui anche se so quello che ha fatto in passato. Dovresti fartene una ragione vecchio porcello! –

– Tzk… talmente in confidenza che gli avrai anche spiegato dove sei andata dopo aver smontato dal tuo sedicente lavoro, dico bene? –

Stavolta toccò a Warsman colpire basso, e le sue gelide parole toccarono la ragazza molto più in profondità di quanto si sarebbe aspettato di vedere, poiché Hammy ce l’aveva messa tutta per apparire totalmente sicura di sé. Il russo stava chiaramente parlando dell’episodio avvenuto in Giappone, ma francamente neppure lei sapeva darsi una spiegazione plausibile per ciò che era successo se non una incredibile paura che l’aveva assalita dopo. La sensazione di aver disubbidito al padre, di aver tradito Michael perché inspiegabilmente aveva spento il cervello e la paura atroce di provare dell’altro verso la persona più sbagliata di tutte a partire dall’opinione stessa della sua famiglia. Non che fosse fidanzata con Connors, al momento avevano un rapporto piuttosto “aperto”, ma erano comunque in confidenza stretta e condividevano bellamente lo stesso letto.

Emerald si sentiva sporca, ma in fin dei conti sapeva di non poter dare l’intera colpa al russo… e tuttavia era ancor più difficile dover andare contro al rapporto equilibrato che aveva con suo padre e gli altri. Si strinse dunque in un abbraccio personale, dandogli volutamente le spalle perché ora la tensione stava davvero diventando insopportabile e non voleva che la vedesse piangere, mentre quel bastardo tornava a parlare con voce meno dura.

– Ti ho accolto tra le mie braccia per tre notti di seguito… avrei potuto scacciarti via, ma non ce l’ho fatta – Warsman chiuse momentaneamente gli occhi prima di respirare a fondo, era tutt’altro che facile parlarne per entrambi – ciò che c’è stata quella notte… so solo che è stata differente dalle altre volte. Ma quello che mi ha fatto più male, è che tu sia sparita il mattino seguente senza tener conto di quello che avrei provato io. Sono una persona anche io Hammy, e ciò si è sviluppato non posso ignorarlo così perché… era una vita che non provavo più niente di simile–

– Magari proprio perché si è sviluppato troppo che dovremmo smetterla…–

La marchesa, ora praticamente diventata una DJ piuttosto famosa conosciuta da tutti con uno pseudonimo, ce la mise tutta per non far tremare troppo la voce anche se le lacrime ormai le avevano rovinato il trucco lasciando lunghi solchi neri ad attraversarle le guance, ma non riuscì dal trattenersi dal sussultare quando l’ex lottatore andò a sfiorarle una spalla con la mano.

Voleva abbracciarla da dietro con delicatezza, senza spaventarla, perché aveva un disperato bisogno di capire come stavano le cose prima di uscirne pazzo.

Tuttavia la scena venne interrotta dalle più improbabili entrate in scena, ed un manipolo di lottatori ben conosciuti dal russo fecero la loro comparsa sfondando malamente una porta già malridotta.

– Fermo dove sei attentatore delle verginità altruiiihk!! – urlò Kid Muscle venendo seppellito da tutti gli altri suoi amici – è Warsman!!! Potevi dirmelo con chi avevamo a che fare, Meaaat!! –

– Io l’ho detto razza di somaro! Ma tu eri troppo preso a fare il galletto con le signorine! –

Alexandria Meat si trovava dietro quella mandria di lottatori doloranti per aver assalito la porta con troppo furore, erano stati tutti avvertiti da lui e da King Muscle attualmente al suo fianco, e francamente parlando riusciva a reggere bene l’occhiata truce che Warsman lanciò a tutti loro.

– Voi non dovreste essere qui…– come fece ben notare il russo, ancora risentito per quanto successo nel resort – questa è una conversazione privata! – 

– E da quando in qua per avviare una conversazione privata si mette in allarme lo staff del locale e si sfonda una porta a calci? Nah, scusa ma non me la bevo! –

Terry Kenyon fu uno dei primi a mettersi in piedi, sebbene come tutti non aveva realizzato che la ragazza dall’espressione criptica era nientemeno che Emerald Lancaster che non vedevano da molto tempo, e Check Mate fu il primo a rendersene conto.

– Ma… un momento! Signorina, tu per caso sei Emerald Lancaster? Nei panni di DJ Smeraldya? –

Ci fu un lungo silenzio teso e molte facce stupite per quella rivelazione piuttosto inaspettata, ed Hammy si ritrovò a sorridere timidamente mentre con le nocche della mano destra andava a togliersi il trucco sciolto dalle guance.

– Eh… a quanto pare mi avete scoperto, mi dispiace solo che non lo avete scoperto per via ufficiale dopo tutto questo tempo–

Ja, una bella coincidenza – fece sarcasticamente Jeager lanciando una occhiata ad un sempre più truce Warsman – sembra che siamo arrivati in un momento piuttosto inopportuno purtroppo… o per fortuna–

Per l’ex lottatore di origine russa tutta quella situazione era a dir poco ridicola, stai a vedere che ora era lui a passare dalla parte del torto! Forse era il caso di ricordare a quel branco di buffoni che “tra moglie e marito non bisogna mettere il dito” era un detto che si amalgamava molto bene anche tra lui ed Hammy.

– “Signori”, credo invece che voi siate sopraggiunti in una discussione che non vi riguarda minimamente! – il suo tono era duro come l’acciaio, riuscendo ad intimorire senza sforzi un po’ tutti i lottatori– quindi siete pregati di andarvene e di andare ad importunare gli asini! –

La tensione si stava facendo decisamente più palpabile, con lo stesso Jeager pronto a battersi nel caso la bestia russa non avesse recepito il messaggio che nessuno di loro era disposto ad andarsene di li. Terry Kenyon si stava già spostando di lato nel caso l’avversario avesse avuto brutte intenzioni di prendere un ostaggio, ossia Hammy, mentre Kid Muscle nonostante avesse paura riuscì a non far tremare le gambe aiutato anche da DikDik van Dik che con un piede, e una espressione visibilmente seccata, premeva sui nervi della sua gamba destra affinchè stesse ferma abbastanza per dargli dignità.

– Uh… ragazzi, non vorrei fare il guastafeste ma forse Warsman ha ragione. Abbiamo frainteso i suoi intenti…–

E meno male che l’unico individuo sveglio in mezzo al gruppo era un tricheco! Se all’inizio Wally Tusket era partito in quarta per appoggiare i suoi compagni, dopo aver visto gli sguardi tra Emerald e l’ormai ex Lord Flash aveva capito che forse erano un terzo incomodo decisamente imbarazzante. Poco importava se avevano appena appreso, tra le altre cose, che la donna a cui dovevano la vita qualche mese fa si era data alla stravagante vita da DJ, probabilmente nessuno avrebbe dato retta alle giuste riflessioni dell’irlandese. Fu la stessa Lancaster a porre fine a quella discussione, attuando un piano veloce per impedire che il tutto finisse in rissa, andando verso un armadietto dalle ante di vetro ed estraendone una bottiglia e dei bicchierini di vetro.

– Qualcuno di voi vuole assaggiarla? È White Dhalia… è simile alla vodka terrestre ma è estratta da un fiore bianco locale, è molto buona anche se decisamente alcolica – iniziò a consegnare i bicchieri a dei perplessi lottatori, ma non aveva intenzione di smettere anche se la scena poteva risultare imbarazzante– visto che siete qui direi che siete miei ospiti a questo punto… quindi scordiamoci ogni malinteso e pensiamo a divertirci, ok? –

– Hm, veramente non so se è il caso… sarei più interessato a sapere come stai…–

– Oh, suvvia Meat! Siamo ospiti di Hammy e direi che ha avuto una idea bellissima! –

Come al solito Kid Muscle si era già lasciato alle spalle la precedente discussione e ora l’idea di fare baldoria lo eccitava assai, tanto da accettare entusiasticamente il bicchiere di vodka alieno bevendone il contenuto in un sol sorso.

– Vacci piano herr Muscle! Questa roba direi che è molto pungente– fece notare Jeager che la beveva con moderazione – anche se è dannatamente buona e fresca come una birra della Bavaria –

– Mi accollo a mio figlio! Direi che hai avuto una idea a dir poco eccezionale miss…–

Flautò il vecchio re dei kinnikku, ma si allontanò velocemente da Emerald quando una occhiata truce di Warsman non gli congelò la spina dorsale, ed anche se tutti i presenti ora sembravano decisamente più sereni nell’avere un bicchiere di quella roba in mano, il russo sembrava essere tutt’altro che contento di quella situazione caotica e inutile.

– Pensi davvero di cavartela così, Hammy? – le sibilò lui, una volta che fu il suo turno di essere servito – credi davvero di concludere la nostra discussione così? –

– Si sarebbe comunque conclusa in un modo o nell’altro… quindi beviamoci sopra, e per favore ricomincia una nuova vita da domani. È meglio per tutti–

Glielo disse senza minimamente guardarlo in faccia, come se quella decisione pesasse anche a lei, lasciandogli solo un bicchiere di White Dhalia prima di immergersi in quella piccola folla che ora aveva decisamene cambiato atteggiamento. Ma se decidere di separarsi da lui perché il papi aveva detto che bisognava farlo le pesava, allora perché non dava retta a quello che sentiva dentro? Per Nikolai Volkoff  era fin troppo ovvio che Hammy aveva nostalgia di lui altrimenti non sarebbe venuta a cercarlo per tre notti di fila combinando un disastro dopo l’altro. Certo, era comunque riuscita a lasciarselo alle spalle per mesi interi riuscendosi a divertire come una matta e flirtando con un individuo tutt’altro che raccomandabile secondo il parere dell’ex lottatore, ma poi qualcosa era scattato una volta che si era ritrovata dalle sue parti.

La paura l’aveva portata a scappare via, dimenticandolo ancora una volta, senza tener conto di cosa si sarebbe lasciata dietro ferendolo come non mai. Warsman dunque strinse nella mano quell’insignificante bicchiere colmo di alcool, ma invece di romperlo decise di berlo tutto d’un fiato sperando che quella non fosse l’unica bottiglia che la giovane si era portata dietro, gioendo appieno della sensazione che gli stava donando per come quel nettare gli stesse bruciando la gola.

“Se credi di cavartela così te lo scordi! Non mollerò un’altra volta… non fallirò di nuovo”

Si ripromise mentalmente che l’indomani le avrebbe parlato di nuovo, anche a costo di essere trivellato di colpi da quel bastardo di un americano.

 

 

 

 

Praticamente un intero capitolo dedicato a loro due, ma credo che alla fine sia d’obbligo e forse sarebbe pure stato più lungo ma non ho voluto deprimermi troppo :P e ora che accadrà? Direi che ora inizieranno i casini veri e propri sia qui che sulla Terra!

  
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