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Autore: SaraRocker    20/10/2014    2 recensioni
[FinnxMarceline]
E' un giorno come tanti quello in cui Finn e Jake trovano il corpo di Marceline esanime. Dopo essere stata coinvolta nell'ennesima imboscata da parte di un nemico che non conosce, la regina dei vampiri deciderà di dire la verità ai due amici e di chiedere il loro aiuto nonostante il suo smisurato orgoglio.
La decisione più saggia per la salvezza della ragazza sarà quella di farla rimanere ad abitare con loro. Ma quando l'amicizia che lega l'avventuriero e la vampira inizia ad intensificarsi -sconvolgendo la vita di entrambi-, cosa accadrà?
Estratto prologo.
Finn la vide deperita, come se non avesse mangiato per giorni. Effettivamente, si ritrovò a riflettere, non la vedeva da mesi, ma non si era neppure posto il problema di preoccuparsi per la ragazza. Lei infondo era uno spirito libero: poteva sparire anche per anni e poi ritornare come se nulla fosse mai accaduto. Quella volta, invece, qualcosa era accaduto eccome.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn, Jake, Marceline, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed ogni volta che arrivo alla fine di una fanfiction mi commuovo. Per me ogni storia è importante, e nonostante questa fosse molto una cavolatina leggera, da leggere magari per passarsi un pomeriggio, mi sono divertita tanto a scriverla, e sono felice che voi l'abbiate letta.

Ci tengo soprattutto a ringraziare [Lesorellepirata] e [Memy_Topolina] che hanno recensito più o meno ogni capitolo (se non proprio tutti), ma anche tutti coloro che l'hanno letta silenziosamente, messa tra le preferite, ricordate o seguite. Grazie perchè se l'ho portata avanti è anche per voi, e grazie perchè non bisogna mai dare per scontato neppure un lettore. Sapere che qualcuno apprezza qualcosa che hai scritto è sempre un'emozione grandissima, e voglio farvi sapere che ho letto ogni singola recensione con un sorriso sulle labbra ed una gratitudine infinita.


Magari, presto o tardi, ci rivedremo nella sezione. Per ora, ciao ♥






 
15-




[La guerra è iniziata p.2]

Epilogo.

















"Goliad!" la voce di principessa Fiamma che varcava con fare solenne la porta della sala del trono, fece voltare di scatto la cretaura dalla pelliccia rosa. Le si avvicinò lentamente, muovendosi con eleganza sulle quattro zampe ampie e possenti, sino a che non vide, oltre la figura sgargiante della giovane, un gruppo di ombre  con il viso basso. Un sorriso le arricciò le labbra spietate.
"Li hai catturati..." mormorò poi con soddisfazione, puntando lo sguardo soprattutto su Finn, il giovane che, con le mani legate dietro la schiena ed i capelli spettinati a nascondergli il volto, restava chinato a terra, sulla sabbia accaldata e rossastra. La principessa si inchinò leggermente, non prestando neppure attenzione alle figure alle sue spalle.
"Li ho trovati poco distanti. Si stavano dirigendo qua con l'intento di salvare Hunson ed uccidere te." narrò Fiamma, accennando un sorriso divertito "Ma li ho bloccati."
"Perchè non li hai uccisi?" domandò Goliad, passando di fronte ad ognuno di essi. Alcune delle persone che stava vedendo gli erano nuove: Abracadaniel e Re Ghiaccio, ad esempio, non li aveva mai davvero incontrati. La principessa scrollò le spalle.
"Non sapevo se era nei tuoi piani eliminarli tutti." si limitò a spiegare con pacatezza la ragazza, mentre Goliad, annuendo assorta, si avvicinava lentamente a Fin, sino ad accostarglisi. Al fianco del biondo vi era la regina vampira Marceline, anch'ella ostacolo alla sua sovranità sulla Nottesfera. Non la degnò però neppure di uno sguardo, troppo intenta a contemplare l'avventuriero che, anni prima, le aveva rovinato ogni chance di prendere possesso di Dolcelandia. Gli sorrise leggermente, a pochi centimetri dal viso.
"Finn, finalmente sei in trappola." Goliad prese una pausa, respirando a fondo e gustandosi a pieno quel momento di completa vittoria "Finalmente potrò vendicarmi pienamente per ciò che mi hai fatto, per la prigionia a cui mi hai costretta."
Per la prima volta da che si trovava a cospetto di quel disgustoso e spietato mostro, l'umano alzò lo sguardo. Non scostò la chioma che, malamente, gli si era appiccicata al viso per il caldo afoso ed il sudore , né cercò di mostrarsi sprezzante del pericolo. Semplicemente, deglutì a vuoto.
"Tu sei un mostro. Ti sei meritata ogni istante di patimento." le mormorò con voce tremante, annaspando con le ginocchia sul suolo sabbioso sotto di lui.
 Goliad rise, singhiozzando per il divertimento, di fronte quell'ennesima dimostrazione di temerarietà. Erano incredibilmente vicini, ma il ragazzo non poteva farle nulla, privato della propria fedele spada, e con le caviglie legate. Il mostro sollevò una zampa rosea, decisa a colpirlo con tutta la propria forza, senza usare trucchetti psichici od altro e, pochi attimi prima che potesse infliggergli il colpo, il giovane gridò.
"Maggiormenta, Abracadaniel, ora!" disse al dolcibotto al suo fianco e al mago che si trovava sul fondo della fila. Immediatamente la mentina scagliò contro la creatura l'ampolla che, qualche ora prima, l'avventuriero gli aveva affidato. Lo stesso fece il giovane mago dai capelli blu, lanciando con disarmante precisione i due piccoli contenitori ripieni di fuoco dell'alchimista. Non appena essi caddero a terra, ad un millimetro dalle zampe di Goliad, tre ampie fiamme color blu metallizzato, incandescenti e folli, avvillupparono la creatura, facendola gridare dal dolore. A differenza delle fiamme di quel regno, quelle dell'alchimista, erano in grado di superare il potere dell'incantesimo anti-bruciatura. Aveva sorpreso Goliad. Finn ostentò un mezzo sorriso.
Subito Fiamma corse verso i prigionieri, liberandoli dalle corde che era stata costretta ad imporre loro. Il piano era stato studiato in modo molto superficiale, nel poco tempo che avevano avuto a disposizione; la principessa del fuoco si sarebbe finta nuovamente loro nemica e, presentandosi a Goliad come arteficie della cattura di Finn e degli altri, li avrebbe portati a lei. Solo allora sarebbe iniziata la vera battaglia.
"Ti ringrazio, Fiamma." le disse l'umano non appena la principessa gli si accostò per slegargli i polsi. La ragazza si limitò a sorridere, per poi sistemarsi in posizione d'allerta. Non era possibile fermare Goliad con un paio di ampolle incantate.
Infatti non passarono più di pochi secondi affinchè la creatura riuscisse a liberarsi, emettendo un sonoro ruggito tutt'altro che confortante. Lanciò un'occhiata furiosa nei confronti di Fiamma, e a Finn non servirono più di pochi brevi istanti per capire cosa avesse intenzione di fare: ipnotizzarla e izzarla contro di loro. Afferrò bruscamente la mano del povero Abracadaniel, tremante e sorpreso di essere effettivamente riuscito a colpire il bersaglio con il fuoco dell'Alchimista, e lo sistemò di fronte a Goliad. Gli diede poi una breve spinta, facendogli capire che era arrivato, finalmente, il momento di agire, il suo attimo di gloria. Lo vide annuire tremante, per poi sfoderare la propria bacchetta magica. Simon aveva detto, giorni prima, che una magia incredibilmente stupida ed infantile sarebbe stata la loro arma vincente, che Abracadaniel sarebbe stato il loro asso nella manica, che Goliad, infondo, non era poi così potente una volta privata dei propri poteri. Ma il punto era un altro; quel maghetto tremante e dai capeli blu sarebbe davvero stato in grado di distrarre la sua mente folle, di dire a quel cervello spietato di fermarsi e di accantonare ogni tipo di potere telecinetico o psichico?

Incredibilmente vi riuscì. Nessuno vide un raggio sgargiante e potente sprigionarsi dalla bacchetta a seguito di un paio di veloci movimenti, né videro Goliad cadere a terra frustrata. Eppure notarono una rabbia accentuarsi sempre più in lei. L'umano la notò strizzare gli occhi infastidita, per poi battere i piedi a terra contrariata, come una bambina sul punto di gridare per una qualsiasi ingiustizia. E tutti, all'unisono, realizzarono che era finalmente priva di poteri. Realizzarono che ce l'avrebbero fatta, e quell'orribile incubo sarebbe finito. Un sorriso sincero si allargò sul viso di Re Ghiaccio, improvvisamente certo di essere dalla parte giusta.






















A seguito della perdita di poteri di Goliad la battaglia era finita nel giro di pochi attimi. Vi erano stati un paio di colpi inferti da Finn, e quello di grazia da parte di una Marceline decisamente colma di rancore. Una volta morto il mostro, i suoi zombie si erano ritirati, tornati a nascondersi nella loro casa: la Nottesfera. Hunson era stato ritrovato insieme a Re Fiamma in un bunker di sicurezza, e la vampira gli era saltata al collo emozionata. L'uomo aveva ricambiato la stretta con un certo imbarazzo, ma segretamente orgoglioso. Poi, tra le macerie di un regno che era stato sul punto di crollare, si erano tutti guardati e, sconvolti, avevano tirato un sospiro sollevato.
Uno ad uno, se ne erano poi andati, chi attraverso portali incantati, e chi uscendo dall'ampio portone andato in frantumi.

"Finn, allora ti muovi?" la voce allegra di Marceline lo attraversò pienamente, facendolo sorridere di una gioia incontrollata. La guardò incantato. Si trovava sulla soglia della reggia, sulla groppa di un Jake fattosi improvvisamente gigante. E, si disse, guardandole i capelli neri e lunghi muoversi al vento caldo, era bellissima. Era una visione angelica ed abbagliante.
"Arrivo! Solo... Aspettatemi lì." rispose il biondo, mentre la vampira ed il cane annuivano semplicemente. Il ragazzo di voltò dunque verso la principessa Fiamma, osservandola con un certo imbarazzo, ma anche con profonda gratitudine. Era pura forza in quel momento, ferma tra le briciole di una guerra che era andata a finire bene.
"Fiamma, io-" "Non devi dire nulla, Finn." la interruppe la ragazza, allargando le braccia e guardandosi attorno "Nonostante tutto, so che se non ci fossi stato tu, qui ed ora, del mio regno non sarebbe rimasto niente. Questo cancella qualsiasi rancore." gli disse con un leggero sorriso ad arricciarle le labbra, mentre i suoi capelli si facevano largo in una fiamma tranquilla, dai toni arancioni. La vide lanciare uno sguardo oltre la spalla del ragazzo, verso Marceline.
"Non ti ho mai visto tanto felice." gli disse poi, deglutendo a vuoto "Lo sarò anche io."
Non potè evitare di sorridere, lui, certo come non mai che la ragazza avesse ragione. Solo uno stupido si sarebbe fatto sfuggire Fiamma.
"Non ne dubito." si limitò quindi a dire il ragazzo prima di voltarsi e dirigersi verso Jake e Marcy. Si accostò al cane e, con un balzo veloce, gli giunse in groppa. Fiamma lo sentì poi intonare una canzonetta stupida su un villagio fatto di calzini ed una soda senza zucchero. E, si disse, lo avrebbe rivisto. Si sarebbero riincontrati e sarebbero stati amici.


"Questa canzone non ha senso, coso!" esclamò Jake, ascoltando con la fronte aggrottata le strofe intonate dal biondo. Marceline, stretta al ragazzo, rideva divertita. Le sembrava incredibile che la calma fosse tornata e che, con essa, vi fosse Finn, il suo ragazzo. Ancora stentava a crederci. Lui, quel meraviglioso uomo, era suo!
"Zitto, Jake! A Marcy piace!" esclamò l'umano, dando un leggero calcio al fianco del cane, il quale sfoderò un sorrisetto diverito.
"Non ho mai detto che mi piaccia! E' solo incredibilmente buffa!" rispose prontamente la vampira, passandosi una mano sulla chioma lunga, per poi puntare lo sguardo contro il cielo rossastro di quella dimensione infuocata "Non si è mai vista una lattina di soda che indossa un calzino!" commentò poi, facendo questa volta ridere il biondo.

"Finn," riprese immediatamente la vampira "ricordi cosa dovevamo fare alla fine di quest'avventura?"
Il ragazzo si voltò, cercando il suo sguardo. La incontrò intenta a fissare delle stelle inesistenti ed un manto color ruggine dall'odore di carbone. Strinse le spalle confuso, non capendo la domanda della ragazza. Lei, finalmente, cercò il viso di lui. Lo incontrò concentrato nel contemplarla e, immediatamente, Marcy sorrise.
"Dare la caccia a tutti i cattivoni delle terre di Ooo." gli ricordò, continuando a tenere le labbra arricciate all'insù, guardandolo con amore ed emozione "Sarà divertente, no?"
Il ragazzo annuì, chinandosi contro il suo viso magro e socchiudendo gli occhi. Lei fece altrettanto, schiudendo le labbra già pronta a sentire le sue contro di lei. Quando accadde, avvertì un brivido pervaderla. Finn era ovunque in quel momento: sulla sua bocca, sul suo corpo, nei suoi capelli, nella sua anima, nella sua mente, nel suo cuore stantio...
Sollevò una mano per aggrapparla al suo collo quando...
"Smettela di sbaciucchiarvi voi due! Sulla mia groppa sono vietati sbaciucchiamenti, d'accordo?" intervenne bruscamente Jake, scrollando la schiena e guardandoli torvo. Marcy e l'avventuriero si staccarono, ridendo divertiti.
"Ok, fratello..." acconsentì Finn "Ci rifaremo a casa..."
Marceline rise, mentre il cane si portava una zampa contro il muso con fare stremato "Oh, pescetti!" esclamò poi ilarità.





Quello era l'inizio della loro vita.




 
  
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