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Autore: erik3090    20/10/2014    1 recensioni
Questa opera è basata sull'universo di Star Wars ma con una differenza.
Vi faccio una domanda: E se la galassia lontana lontana non fosse poi così lontana nello spazio, ma piuttosto distante nel tempo?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Non dormii nemmeno un'ora quella notte, dopo avermi tirato fuori da quella pozza di fango il professor Kurush mi accompagnò al camper. Mi feci una doccia, mi cambiai e mi buttai a letto.

Non riuscii a pensare a nulla fino alla mattina dopo.

Era nuvoloso e faceva freddo, la pozza di fango era diventata una vera e propria trincea di scavo.

"Ma che succede?" mi avvicinai incuriosito.

- Hey, guarda chi c'è? Lo stronzo che fa il pazzo ma che non è pazzo! - salutò il ragazzo giapponese.

- Invidioso? - replicai.

Lui sorrise e mi arrivò accanto - Tu non ne hai idea, amico! -

- Che vuoi dire? -

- Voglio dire che là sotto c'è uno scheletro perfettamente conservato, con ancora gli indumenti che indossava quando è stato sepolto, anch'essi come nuovi. E la cosa più eccitante è che si tratta di un archetipo di kimono da battaglia giapponese. - spiegò tutto in un fiato.

- Un samurai è arrivato fino a qui ed è stato seppellito, che cosa c'è di così eccitante? - ridacchiai.

- Il fatto che il test al carbonio che abbiamo fatto fare per scrupolo ha datato il tessuto a trentatre mila anni fa. E lo abbiamo fatto fare tre volte, non c'è errore! - concluse eccitato.

"Stesso periodo della tavoletta!" pensai, anche se non ero stupito dopo l'ultima notte.

- Come ti chiami? - chiesi.

- Takashi Minato, piacere! - chinò la testa

- Aaron, Aaron O'Neal! - chinai la testa.

Rimasi a guardare per un po', poi andai al capanno dei reperti per sapere se avevano scoperto qualcosa sulla collanina e sullo strano pezzo di calcare che avevo trovato poche ore prima.

Avevano analizzato la collana ed era risultato che sia la corda metallica sia la pietra nera erano di materiali sconosciuti. Ma la cosa più sorprendente fu il pezzo di calcare, che non era calcare ma sale.

- Oh, Aaron, eccoti! Hai dormito? - chiese Kurush.

- No! Che cosa avete scoperto su quel sasso di sale? -

Una delle ragazze si fece avanti - Abbiamo scoperto qualcosa all'interno con la tac! -

- Avete anche una tac portatile, chi cazzo finanzia questo posto? - ero sbalordito, l'attrezzatura per l'esame al carbono e la tac da campo soccorso militare costavano un occhio della testa.

- Basta avere le conoscenze giuste! - sorrise il professore.

"Conoscenze giuste? Il Presidente Obama, Bruce Wayne?"

Controllai la tac e quello che ne emerse era scioccante. Guardai e ricontrollai l'immagine della tac eppure il risultato fu lo stesso.

- Vediamo se è quel che sembra? A te gli onori, dopotutto sei tu che hai fatto tutto il lavoro di scavo. - era una battuta pessima in certe circostanze, ma apprezzai l'impegno che il professore ci mise.

Cominciai a scavare col trapano abrasivo cercando di togliere più pezzi grossi possibili.

Alla fine ci riuscii, otto ore di lavoro intensivo e finalmente avevo quel oggetto tra le mie mani.

Era cilindrico, pesante mezzo chilogrammo non di più, lungo sui venti centimetri e con una fessura ondulata al centro, come se fossero due pezzi uniti.

Feci un po' di forza per provare ad aprirlo. Quando guardai al suo interno non credevo a ciò che vedevo, fili elettrici, strane bobine e due scompartimenti metallici: in uno di essi c'era un cristallo bianco irregolare l'altro invece aveva la forma romboidale e molto regolare.

- Ma che fai, rompi i reperti ora? - chiese un'altro dei ragazzi dello scavo.

"Rompere? Aspetta, e se..." non finii nemmeno la frase che avevo in testa, presi la catenina con il cristallo nero e lo misi all'interno del scompartimento romboidale, ci stava alla perfezione, i fili della catenina si collegarono automaticamente in mezzo alle bobine. Di scatto e da solo il cilindro di richiuse. - Non l'ho rotto, l'ho aggiustato! - esclamai confuso.

Ero assorto nei miei ragionamenti quando all'improvviso sentii qualcuno urlare, alzai lo sguardo dal cilindro, era Takashi che correva verso di noi.

- Hey, stanno arrivando dei tizi armati fino ai denti! -

- Ci penso io, voi state calmi! - ordino il professore - O'Neal, nascondi il cilindro! - mi disse.

La voce era quella di un capo, ma gli occhi erano nervosi, il fiato era corto.

- Non è un cilindro, è... - lui mi fermò con un gesto della mano - Nascondilo! - ordinò urlando.

"Questo è terrore puro!" pensai.

Le macchine si fermarono davanti al capanno, erano sei furgoncini con quattro uomini ciascuno e uno con tanto di mitragliatrice antiaereo. Gli altri addetti agli scavi fermarono quello che stavano facendo e rimasero a guardare attoniti.

Uno degli uomini scese dalla macchina. Disse qualcosa in arabo, poi in inglese - Chi è a capo qui? - il tono era autoritario.

Stavo per alzarmi e propormi quando Kurush mi passò davanti - Sono il professor Kurush a capo degli scavi!-

L'uomo prese la pistola dalla fondina - Quindi tu sei l'artefice di questa eresia? -

- No, sono solo uno studioso di storia! - rispose il professore.

- Studioso di storia? L'unica storia che conosco è quella che ci insegna il corano, sbaglio forse? - il tono era minaccioso.

Il professore si guardò attorno, tutti gli occhi erano su di lui.

- Sì, la storia è -

Il colpo rimbombò in tutta la vallata, gli occhi di Kurush erano rivolti all'insù, la bocca spalancata. Rimase immobile finché le gambe non lo ressero più e si accasciò a terra. Un colpo in fronte a bruciapelo.

  
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