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Autore: PersephoneAm    20/10/2014    1 recensioni
In tedesco "Lieben" vuol dire 'amare'. E non è strano che a una sola "i" di distanza ci sia "Leben", che vuol dire 'vivere' ?
Attenzione: la storia è solo scritta dal punto di vista di una ragazza tedesca e nazista. Non è a sfondo razziale.. leggete e ditemi che ne pensate(:
Genere: Guerra, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
Capitoli:
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La mattina successiva Ehlena e Franz uscirono dalla villa e misero Maria in macchina, con una coperta addosso per il freddo, mentre il ragazzo fu messo nel camion insieme ai mobili e alle valigie, come aveva ordinato Franz. Ehlena gli diede comunque di nascosto una coperta di lana e lo fece salire sul veicolo.

-Non osare scappare, David!-lo minacciò lei,-Se lo farai alcuni ungheresi di Mauthausen verranno uccisi, mentre altri sapranno il motivo di quel genocidio e il tuo nome!-.

Il ragazzo si irrigidì, come se avesse pensato ad una possibile fuga.-Chi mi dice che lei non stia mentendo?-.

Proprio in quel momento un urlo arrivò dal campo, più specificamente dalla baracca 13 ed Ehlena ghignò malefica.-Questo dovrebbe testimoniare la veridicità delle mie parole, no?-disse, mettendosi una pelliccia per tenersi calda e chiudendo la tenda del camion, poi salì ai posti dietro, a fianco di Maria, mentre Franz stava davanti con Karl alla guida.

-Possiamo partire?-chiese Karl, guardando il suo comandante.

-Si Karl, possiamo andare!-rispose Franz, guardando dietro Ehlena.

Lei gli sorrise e poi guardò la villa, quella in cui la prima volta lei e Franz avevano fatto l'amore la prima volta, dove aveva conosciuto la prima vera amica e dove Franz le aveva chiesto di sposarlo, ma era anche un simbolo di morte, visto la vicinanza del lager.

Non si ricordava molto del viaggio, perché si addormentò quasi subito e si svegliò all'arrivo a Berlino. Franz le aprì la portiera e la fece scendere dall'auto.

-Sei a casa, mia bella!-le disse Franz all'orecchio, accompagnandola sulla scalinata, dove era fermo un uomo alto e muscoloso come Franz, con i capelli biondo scuro e gli occhi azzurri come il cielo, a fianco di Franziska, la madre di Ehlena.

-Ehlena!-disse quello, guardando in cagnesco Franz,-Come stai?-.

-Bene, Friedrich!-rispose lei, abbozzando un sorriso,-Madre, scusate ma siamo stanchi per il viaggio e vorremmo andare a dormire!-.

Franziska parve scioccata dal comportamento di sua figlia, come Franz ovviamente.

-Ehlena!-la richiamò lui,-Cosa stai dicendo?-.

-Mio fratello potrà aspettare a sapere cosa ho fatto in questi anni!-disse la ragazza freddamente.

Franz si irrigidì: così quello era il figlio perduto dei von Herberstein! Colui che non aveva accettato un matrimonio più che fruttuoso... Idilliaco! Solo perché amava una ragazza, figlia di proprietari di locali in voga a Berlino in quegli anni. Probabilmente per la madre la fanciulla non era abbastanza ricca, ma doveva ammettere che aveva fatto bene a ribellarsi: la vita era sua e solo lui poteva decidere di cambiarla! Franz scosse la testa, come per liberarsi di quei pensieri pericolosi,perché solo con la disciplina si poteva vivere al meglio.

-Ehlena senti...-iniziò Friedrich.

-No!-lo fermò lei,-Fa un favore a te stesso e soprattutto a me ed evita di scusarti, Friedrich!-.

-Ehlena!-la chiamò sua madre,-lo sai bene che l'allontanamento di tuo fratello è stata colpa mia!-.

-NON HA MAI SCRITTO, MADRE!-urlò lei,-Mai! E ora cosa pretende? Che gli butti le braccia al collo, piangendo?-.

-Ehlena... Friedrich ti ha scritto un sacco di lettere, ma io ho fatto di tutto perchè non ti arrivassero!-le rivelò Franziska.

La ragazza si irrigidì e la guardò negli occhi.-Voi avete fatto cosa?-.

-Ero così adirata con tuo fratello che non ho pensato a ciò che volevi tu, figlia mia, mi spiace!-si spiegò la donna, torcendosi le mani,-E' stata colpa dell'orgoglio, figliola, la nostra prima condanna!-.

-E quella che ci distruggerà la vita, se non cambiate, cara madre!-si intromise Friedrich, scioccato,-Come avete potuto immischiarvi nelle missive mie e di mia sorella, facendo in modo che lei mi odiasse?-.

Franziska abbassò lo sguardo, colpevole.-Tu non hai obbedito: doveva esser la tua punizione, ma a quanto pare mi si è ritorta contro!-.

I tre giovani la guardarono stranita, quasi fosse pazza e fu in quel momento che arrivo Hadon, seguito a ruota da Viktorya, i due pastori tedeschi di Elena e di suo fratello, che avevano forse capito la gravità della situazione e subito erano intervenuti: Victorya aveva afferrato la mano di Ehlena con la bocca e la stava portando verso il parco della villa per giocare, mentre Hadon si ergeva in tutta la sua altezza tra Franz e Friedrich, accarezzando con la testa prima l'uno e poi l'altro.

-Sentite madre,-sospirò la ragazza,-a me non interessa più niente di quello che avete fatto, lo cancellerò dalla memoria, ma dovete accettare che Friedrich possa vivere felice con Edith!-.

La donna strinse la mascella e la guardò, come a farle capire che non avrebbe mai accettato davvero quello che stava per dire, perchè sarebbe stata costretta ad accettare quella specie di ricatto dell'unica figlia femmina e tra i due quella preferita dalla madre.-E sia! Ma sarai tu a essere l'erede maggiore dei beni di famiglia!-.

Ehlena stava per contraddirla, quando Friedrich acconsentì.-Non sono i beni di famiglia ad interessarmi madre!-.

-Perfetto allora!-annuì l'anziana donna,-Quando potrò incontrare la mia futura nuora?-.

-Quando vorrete!-rispose Friedrich, sorridendo felice per quella richiesta,-Ma promettetemi che non la farete sentire a disagio!-.

-Figlio mio, mi credi così meschina?-. Quando entrambi i giovani von Herberstein non risposero, la donna i guardò in cagnesco e disse loro di andare a ripararsi nel salone principale dal freddo che stava salendo per la sera.

-Voi andate!-disse Ehlena alla sua famiglia,-Io e Franz dobbiamo parlare un attimo con Karl!-.

Franz le rivolse uno sguardo interrogativo, mentre Franziska e Friedrich risalivano le scale di marmo ed entravano nel palazzo.

-Maria e David!-disse solamente lei e si diressero verso la macchina, aiutando la donna ebrea a uscire dalla vettura.-Stai bene?-le chiese Ehlena.

-Certamente, ma... Fraulin! voi abitate qui?-esclamò affascinata Maria, guardandosi attorno.

Ehlena rise, mentre Franz abbaiava a David di scendere dal camion: allora il ragazzo le aveva creduto e si era davvero spaventato! -Forse tra qualche mese ci trasferiremo a Berlino!-.

-Oh no, Ehlena!-la interruppe lui,-Già da domani dovremo essere in città!-.

-Meglio così!-disse lei,-Almeno non dovrò sentire mia madre spingermi continuamente verso il matrimonio!-.

-Vi sposate, Fraulin?-chiese estasiata Maria.

-Ancora non abbiamo deciso la data, ma sì, ci sposiamo!-.

Entrambe le donne rimasero interdette alla risposta di Franz, non per il suo contenuto, ma per il fatto che avesse rivolto la parola a Maria, la quale guardava stranita Ehlena, che alzò le spalle come a dirle che non aveva idea di cosa passasse nella testa del suo fidanzato.

-Ora andiamo dentro, si sta facendo freddo davvero!-ordinò lui,-Karl! Porta questi due in città a casa mia e non dire di che nazionalità sono, se mia madre è lì dille che sono slavi!-.

-Ja, Herr Kommandant!-rispose l'altro, battendo i tacchetti e salutando Franz ed Ehlena,-Quando devo tornare a prendervi?-.

-Verso le undici e mezza, non voglio far tardi! Ora va!-.

Ehlena salutò Maria e intimò a David di non fare sciocchezze, poi li guardò salire sulla maccina e partire con Karl in direzione di Berlino. Tutti e due salirono le scalinate e Ehlena lo guidò fino al salone principale, che apparve degno dei conti von Herberstein: il grande camino acceso, la lunga tavola, che ospitò molto tempo prima il principe ereditario di Germania, l'enorme specchio dentro una cornice dorata e, in un angolo, strumenti musicali come il piano e il violino. Il pavimento era coperto da uno spesso tappeto rosso, che stava a segnare la ricchezza di quella famiglia.

-Franz!-lo chiamò Franziska,-So che sei abituato a tutt'altra ricchezza e a molto più oro, ma a mio marito quel metallo non piaceva molto!-.

-La vostra dimora è deliziosa, contessa!-rispose lui,-Non preoccupatevi di questo!-.

-Ti ringrazio, giovanotto!-si pavoneggiò lei e Franz vide Friedrich ed Ehlena alzare gli occhi al cielo,-Vieni a sederti a tavola e mangia qualcosa di decisamente più appetibile di quello che hai trovato a Mauthausen!-.

-Grazie, signora!-.

-Chiamami Franziska, ti prego!-si lamentò lei,-"Signora" mi fa sentire vecchia!-.

-Madre, ma voi lo siete!-la interruppe Ehlena,-Vecchia e saggia!-si corresse poi, facendo ridere il fratello.

-Friedrich!-lo richiamò sua madre.

-Scusate, ma mia sorella è troppo buffa!-tossì lui, guardando Ehlena.

-E' chiaro che Ehlena non ha frenato la lingua!-disse lei.

-Perdonatemi madre!-si scusò lei, abbassando la testa.

Friedrich sbattè la mano sul tavolo, facendo tintinnare le posate di argento e i bicchieri di cristallo e alzandosi in piedi.-Perchè, qualsiasi cosa tu dica contro di lei, devi per forza scusarti?-.

-Che diavolo ti prende?-la difese Franz, alzandosi anche lui dalla sedia.

-Cosa mi prende? Tu non hai idea di come siamo stati educati, quindi per favore, fatti gli affari tuoi!-lo zittì,-E' importante dire quello che si pensa, Ehlena! So che lo zio ti ha educata in un modo, ma non è del tutto giusto!-.

-FRIEDRICH!-tuonò la madre,-Non osare contraddire il modo di educare di vostro zio!-.

-Io ho solo detto che non tutto quello che ci ha insegnato è giusto! Non si può essere sottomessi a qualcuno e chiedere ogni volta scusa se si sbaglia!-esclamò lui.

-Fratello!-lo chiamò Ehlena,-Fa silenzio!-.

Friedrich la guardò stranito, poi capì il motivo: dal corridoio arrivò il Furher, seguito da altri tre uomini, entrando con un sorriso stampato sul viso. Tutti i presenti si schiarirono la voce e sorrisero di rimando.

-Allora!-disse lui,sorridente,-Come va, Friedrich?-.

-Bene, zio!-rispose lui,-E voi?-.

-Bene bene!-fece Hitler,-Sei pronto per la Francia?-.

-Chiaramente!-.

-Perfetto, figliolo!-disse il fuhrer,-Ehlena, Franz! Io aspetto la festa di fidanzamento!-.

Ehelna sorrise, arrossendo.-Sarete uno dei primi ad essere invitato!-.

-Lo spero!-esclamò lui, abbracciando la ragazza.

La serata passò relativamente tranquilla: alla tavola vennero aggiunti altri tre posti e dopo la cena gli uomini bevvero un amaro e parlarono di strategie militari, mentre Ehlena e sua madre mormoravano alcune cose sulla discussione di qualche ora prima.

-Madre, non siate adirata con Friedrich!-disse Ehlena,-Lo sapete che non è mai stato d'accordo a rispettare etichette o regole!-.

-Tuo fratello deve capire, in un modo o nell'altro, che non potrà mai scegliere della sua vita da solo!-spiegò la donna,-Perchè ci sarà sempre qualcun altro a decidere per lui!-.

-Ma almeno fateglielo capire da solo!-lo difese lei,-Lasciate che sbagli e capisca cosa ha fatto!-.

-Allora spero che Friedrich lo capisca subito!-sospirò la donna, alzandosi dalla poltrona e andando verso zio Adolf.

Ehlena sbuffò: la testardaggine della sua famiglia alle volte era una cosa impossibile da sopportare, ma non voleva rovinarsi quella riunione familiare, così si avvicinò a Franz e lo prese a braccetto, con la scusa di fargli visitare le aree più importanti del palazzo. A volte si stupiva anche lei di essere una contessina e di vivere in una dimora così grande, mentre alcune persone non riuscivano ad ottenere nemmeno una stanza in una pensioncina, come era successo a zio Adolf, che nei suoi anni giovanili, dopo che sua sorella gli aveva fatto togliere la pensione della defunta madre, era stato costretto a vivere in un ostello per poveri mendicanti. Lo zio le raccomandava spesso di esser grata di quello che aveva e di quello che il Reich faceva per poterle permettere di avere la sua casa e le sue ricchezze.

-Dove mi stai portando?-chiese Franz, mentre entravano in una camera con muri e soffitto dipinti.

-Nella camera dove la piccola Ehlena dormiva, studiava e, nel poco tempo che le rimaneva, giocava!-rispose lei, sorridente, appoggiandosi alla porta.

-Ma davvero?-sussurrò lui, prendendole il volto tra le mani,-E dici che ci sarà un'altra piccola Ehlena che dormirà, studierà e giocherà qui?-.

-Lo spero tanto!-sospirò lei,-Non vorrei mai che le nostre famiglie si perdessero nel tempo!-.

-Non accadrà mai, se lo vuoi!-.

-Certo che lo voglio!-mormorò Ehlena, baciandolo,-Voglio una famiglia con te, te l'ho detto!-.

-Allora spero che stanotte inizi ad arrivare qualche bella notizia, dopo tutte le disgrazie di questi tempi!-disse lui, carezzandole il ventre.

Ehlena gli sorrise dolcemente e strinse la mano di Franz nella sua.-Lo spero davvero!-.

-Ora torniamo di sotto-disse lui,-Karl ci verrà a prendere tra poco!-.

Lei annuì e prendendolo per mano scesero al piano inferiore, dove salutarono zio Adolf, Franziska e Friedrich.

-Andate già via?-chiese sua madre.

-Si, madre! Sono troppo stanca, il viaggio mi ha distrutta!-rispose Ehlena.

-Ma non ti fermi qui?-domandò suo fratello.

-No, caro fratello! Domani prenderò a lavorare al Reichstag e non voglio fare tardi il primo giorno!-.

-La mia Ehlena! Sempre efficente, come suo fratello!-esclamò Hitelr, abbracciandola,-Buonanotte, figliola! Riposati bene!-.

-Certamente zio! Buonanotte a tutti!-.

-Buonanotte!-li salutò Franz.

Quando uscirono Karl era già lì ad aspettarli, aprì la portiera per Ehlena, poi si mise al volante e partì. Arrivarono a Berlino quando la mezzanotte era ormai passata e Franz invitò Karl a rimanere a dormire da loro, sistemandolo nella stanza degli ospiti; quando amche il soldato si mise a letto, Franz prese la mano di Ehelna, portandola in camera.

-Allora sei pronta?-le chiese.

Ehlena gli sorrise: sapeva a cosa alludeva, così annuì e si lasciò prendere in braccio, poi Franz la portò verso il letto e ce la stese sopra.-Ti amo!-disse lei,-Non sai quanto!-.

-Anch'io ti amo, mia dolce contessina! Più della mia stessa vita!-.





Buonasera dolcezze(: allora, diciamo che questo è un po' un capitolo di passaggio, poi comunque non sapevo come avrei fatto entrare in scena Friedrich senza questo stralcetto di storia. Come avrete capito il fratello di Ehlena è contro molti aspetti della vita che fanno parte dei due fratelli, ma sarà un personaggio importante per l'evolversi della storia. Intanto se mi dite cosa ne pensate mi farebbe piacere, io comunque sto continuando a scrivere i capitoli seguenti e non penso proprio di fermarmi perchè questa storia mi sta appassionando ( non so perchè ma da due settimane a questa parte non vedo l'ora di tornare da scuola per continuare a scrivere hahaah ). detto questo vi auguro buona serata, Persephone(:
   
 
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