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Autore: alessandras03    20/10/2014    24 recensioni
"Sequel di 'Ostacoli del cuore', per chi lo avesse letto."
Sono trascorsi sei anni da quando la bella e ormai giovane donna Emily Stewart ha abbandonato il liceo. Adesso la sua vita è cambiata. Ha un lavoro, un uomo meraviglioso e nuovi progetti da realizzare.
Non poteva mai immaginare di dover riscontrare nel suo cammino quello che per lei è stato il suo amore adolescenziale. Brandon Felton è tornato a sconvolgere la sua vita in un batter d'occhio, ma quanto è forte il passato? Il loro legame è indissolubile come quello di un tempo o il destino ha nuovi piani per loro?
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«Brandon.. Felton?» Accenno una risata divertita per non apparire su di giri.
«Vedo che la barbetta e qualche anno in più non cambia il mio aspetto.» Sorride com’è solito fare e si avvicina tralasciando la mia lastra sul tavolo. Porta le mani dentro le tasche e si morde le labbra carnose.
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Rivivo nella mia mente i momenti romantici con Brady, le parole dolci, i ti amo, gli sconforti e i numerosi litigi e ricordo quella bambina che si emozionava con poco. Ricordo quella bambina che pensava di poter scavalcare tutto e tutti con quel ragazzo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 8.


Quando le sue labbra si staccano dalle mie rimango ad occhi chiusi per assaporare ancora qualche secondo quel gusto, quell’istante.
Anche se l’Universo era sulla strada giusta per mandarmi dritta all’inferno, in quel momento non lo ero affatto. Per pochissimi secondi non mi sono sentita l’adulta Emily Stewart, ma l’adolescente. Non mi sono sentita colpevole, né traditrice.
E’ questo che mi suscita Brandon?
E’ questo ciò che sono con lui?

Eppure lo so che tutto è sbagliato. Lo so. Capisco lo sbaglio, ma come faccio a stargli lontana? Anni fa imploravo Dio per averlo al mio fianco, adesso, invece?
Lo imploro per farmi stare più alla larga da lui.

«Non mi aspetto che ti butti fra le mie braccia… e non mi aspetto neanche che tu lo dica a Noah, ma ti prego non fare finta di nulla.» Il suo volto s’incurva di qualche centimetro e la sua bocca accenna un mezzo sorriso.
Soffre? Gioisce? Non capisco il suo stato d’animo.
«Io della mia vita non so nulla per adesso, se prima era tutto scontato… adesso non lo è più» annuisco sincera, «e non è solo per te… perché sono io che mi sento diversa» aggiungo.
Si scompiglia i capelli con un gesto lento e distoglie lo sguardo.
«Di una cosa io non sono certo…» balbetta. «Non sono certo che il tuo ragazzo arrivi all’altare sano e salvo.» Quelle parole rischiano di far crollare un momento perfetto, ma con lo sguardo cerco spiegazioni. «Io tutto posso tollerare, anche vederti con lui all’altare… anche se è difficile… ma nessuno ha il diritto di nominare Tom» abbassa lo sguardo, mentre io vorrei evaporizzarmi.
Cosa gli avrà detto?
«Ha letto il tuo diario, evidentemente avevi parlato di lui da qualche parte e…puoi immaginare» conclude con un sospiro.
«Cosa ti ha detto?» Gli occhi mi si riempiono di lacrime e sento scoppiare dentro.
Lui scuote il capo, «non importa… ha detto ciò che non doveva dire» nascondo il viso con entrambe le mani e respiro profondamente.
Noah mi sentirà! E’ un pezzo di merda.
«Dovremmo rientrare» mormora avvicinandosi al mio viso. Lo tira su dal mento con un dito e mi guarda dritto negli occhi. Sono così sinceri i suoi.
Quando le sue mani mi bloccano il volto, ho il timore che possa stamparmi un altro bacio ed improvvisamente ne sento quasi l’esigenza. Mi sporgo e quando cerco di sfiorare le sue labbra, lui si tira indietro scoccando la lingua contro il palato. Accenna un sorriso malizioso e sogghigna dolcemente.
«La prossima volta che ti darò un bacio, lo farò perché sei la mia donna.» Sussurra soffiandomi sulle labbra.
Rimango con l’amaro in bocca per qualche secondo, poi senza fiatare mi faccio trasportare dentro.

Percorro un lungo corridoio e noto Kris uscire dal bagno degli ospiti.
Mentre Brady continua a camminare io mi blocco accanto alla sorella.
«Quando hai intenzione di dirlo a Marcus?» Dico a denti stretti.
Lei si volta disinvolta, ma con quel pizzico di terrore che cela dietro gli occhi. «Mai.»
«Non comportarti come un’adolescente, lui ha bisogno di saperlo» dico alzando il tono di voce.
Improvvisamente avverto dei passi alle mie spalle, Kris di fronte a me spalanca gli occhi facendo di stare zitta.
«No, non mi sto zitta. Deve saperlo che Lux è sua figlia, non puoi nasconderlo per sempre e lo sai!» Esclamo.
Kris nasconde il viso con entrambe le mani e quando mi volto intravedo la figura di Marcus. Ha gli occhi sgranati, un’espressione enigmatica e spaventata. Sembra un masso congelato di fronte a noi.
Un attimo di silenzio invade quel piccolo territorio ed il mio cuore cessa di battere. Vorrei scomparire all’improvviso. Vorrei non essere qui. Una serie di sensi di colpa mi invadono l’anima.

«Marcus ti prego, posso spiegarti» Kris mi sorpassa, mentre Marcus indietreggia.
«Era uno scherzo vero? Perché se vi state prendendo gioco di me, sappiate che non è affatto divertente» dice senza trasfigurare uno stato d’animo.
«No, non è uno scherzo… ma avrei voluto parlartene tante volte, chiamarti e dirtelo, ma pensavo che ti fossi dimenticato di me, eri troppo concentrato su te stesso e non era giusto caricarti di un peso così grande.» Kris farfuglia nervosa, ha la voce rauca e tremante. Continuo a tacere, che è meglio.
Marcus avanza di qualche centimetro, «un peso? Ma che cazzo dici?» Sbraita.
So già che gli altri nell’altra stanza spunteranno tra poco sentendo delle urla.
«Mi hai fatto perdere gli anni migliori, non l’ho vista nascere, non ha detto a me “papà”, non sono mai stato qualcuno per lei e questo solo perché tu hai fatto l’egoista. Lo sei sempre stata e continui ad esserlo.» Parla come se la odiasse da anni. «Se Emily non avesse parlato a sproposito, io non avrei mai saputo nulla… non ti fai schifo da sola?» Rimane immobile mentre Kris singhiozza. Mi sento impotente davanti a ciò.
«Non puoi dirlo, volevo il meglio… Marcus cosa avresti fatto se qualche mese dopo che ci fossimo lasciati avessi scoperto che aspettavo un figlio tuo? Cosa?» Dice con voce stridula. «Saresti scappato per paura, eri un adolescente, pensavi al college e a stare con gli amici…» si avvicina a lui.
«Non  permetterti a dire che io avrei rifiutato Lux…» scuote il capo nervoso.
«Che succede?» Brady compare dall’angolo, con un’espressione corrucciata. Adesso il quadretto è completo.
Marcus con una risata amara si rivolge all’amico, «lo sapevi anche tu vero? E non mi hai detto un cazzo.»
«N-o..no» balbetta in panico Kris.
Brady alza le mani in segno di resa e mi rivolge un breve sguardo, «cosa? Cosa?»
«Non  lo sai? Lux è mia figlia!» Quando lo dice rimane interrotto per qualche secondo.
Brady sbatte più volte le ciglia e guarda entrambi, compresa me, che…ahimè, mi ritrovo coinvolta.
«Cosa vuol dire? Ma state dando di matto?» Anche lui adesso sta urlando. «Tu che c’entri?» Mi fissa. Adesso odieranno anche me.
«Io…» balbetto.
«Non c’entra nulla e tu neanche… è una questione mia e di Marcus…» sbotta la sorella. «Ho bisogno di stare sola, lasciatemi in pace!» Esce fuori e scompare.

Senza dire mezza parola mi dileguo anche io, tornando in mezzo agli altri.
Nate mi guarda di sbieco, Samantha discute animatamente con Hanna e Jenny, mentre Daniel le ascolta curioso.
Vorrei potermi aggregare a loro, ma mi sento così sconvolta da non riuscire a parlare. Mi rifugio, così, accompagnata da Sam nella mia stanza, fingendo un forte mal di testa.
Una volta lì, mi getto sul letto ed evito le continue chiamate di Noah.
Non ho tempo per lui, non adesso.

Dopo una brevissima doccia calda, indosso il pigiama di flanella rosso fuoco ed intrufolo il mio corpo sotto il piumone. Socchiudo le palpebre invocando il sonno, ma la porta del bagno si apre improvvisamente. Scattante osservo e noto Brady confuso.
«Abbiamo il bagno in comune» dice «non lo sapevo, scusa» conclude. Sta per tornare dentro, ma lo blocco.
«Brady entra un attimo…» sospiro, «siediti» gli faccio cenno di accomodarsi al mio fianco.
Potrebbe sembrare una proposta indecente, ma non lo è.
«Ho saputo di Lux da poco, non potevo dirtelo… non era giusto, la decisione migliore doveva farla Kris ed io ho rovinato tutto. Marcus non doveva saperlo così, non da me. Mi sento una merda.» Ammetto scuotendo il capo.
Mi accarezza il volto e mi rivolge occhiate dolci, non ce l’ha con me.
«Sono rimasto colpito da ciò… ma un sesto senso mi spingeva a pensarlo già da tempo. Ne ho avuto la conferma stasera, ma sono felice di ciò… mia nipote non poteva avere un padre migliore… e Marcus capirà» spiega sincero arricciando il naso, «ha bisogno di tempo per digerire la cosa e soprattutto per riguardare mia sorella come la guardava spesso.» Continua incurvando le labbra in un sorriso. Fatico a comprendere l’ultima frase.
Aggrotto la fronte, «cioè?»
«Lui ama mia sorella e l’amerà sempre, perché un tipo di amore così non muore mai.»
Sembra una frecciatina. Sembra indirizzata a qualcun altro oltre che al suo amico, ma non mi espongo, ho già fatto abbastanza stasera.
Devo imparare a tenere la bocca a bada, in tutti i sensi.  Abbasso lo sguardo e non rispondo.
«Io…dovrei fare la doccia, posso no?» Domanda sogghignando. Poi i suoi occhi sono attirati dal mio cellulare che vibra sul comodino. Sono certa che abbia letto il nome di Noah. «Non rispondi?» Mi guarda di sottecchi curioso. Mi sta mettendo alla prova?
«Sì, ora lo richiamo» annuisco, mentre lui avanza verso il bagno e si chiude dentro.



POV BRANDON.


Ho ancora il cuore che mi batte a mille. Non riesco a pensare lucidamente. Lei è dall’altra parte della porta, sola, indifesa su di un letto matrimoniale. Ed io sono qui, nudo, sotto lo getto d’acqua bollente. Non ho chiuso la porta a chiave e spero ancora che, anche sbadatamente, apra quella porta.

Ho le idee confuse, troppi pensieri mi sorvolano nel cervello e non ho neanche la concentrazione per riflettere su qualcosa. Lux è figlia di Marcus. Kris non l’aveva mai detto a nessuno, neanche a me. Questo mi ha toccato nel profondo. Pensavo che io e lei fossimo un tutt’uno ed invece mi ha tenuta nascosta una cosa così grande e bella, a mio parere. Ho paura per Marcus. Ho il timore che possa commettere lo sbaglio di scomparire dalla circolazione, comportandosi da immaturo. Dall’altro lato ho paura che Kris se ne vada, lasciandomi con un biglietto. Sono entrambi due teste calde. Non riescono mai ad agire razionalmente, ma sempre impulsivamente.

Uscendo dal bagno rimango con l’asciugamano addosso e mi distendo sul letto.
Non riesco a starmene in panciolle consapevole che lei sia di là. Non posso.
Lei mi ha baciato, lei voleva baciarmi. Qual è l’inganno allora?

Acchiappo il cellulare fra le mani e digito un messaggio.

Penserai che sia uno stupido e che potrei parlartene di persona… ma sono nudo nella stanza, quindi… non è il caso ahah
Credi di aver fatto una cosa giusta a baciarmi stasera?


Lo rileggo minimo venti volte, poi lo invio, aspettando una sua risposta.

Vieni di qua e te lo dico.

Non appena lo leggo mi sembra di essere al liceo, quando mi metteva alla prova ed io da giovane idiota ci stavo come un coglione. Mi sembra di ritornare a delle stupide sfide che poi, ahimè, uno dei due era destinato a perdere.
Ma non mi lascio scappare nulla, non ne sono nella posizione adatta. Non mi tirerò indietro. Indosso un paio di mutande e la tuta del pigiama. Passo dal bagno ed entro nella sua camera. E’ distesa sotto il piumone ed una luce soffusa le illumina il viso.
La televisione è accesa, ma il volume è al minimo.
Mi guarda e non parla. Non ho intenzione di andare a letto con lei, ma solo Dio sa quanto vorrei che fosse solo mia per tutta la notte. Solo Dio sa quanto vorrei sentire il calore del suo corpo contro il mio, entrambi sudati, all’estasi, al culmine della passione, col fiatone ed i capelli scompigliati. Con le mani che si intrecciano, le labbra che si cercano, i cuori sovrapposti e combattenti. Come se fossimo due adolescenti un po’ cresciuti.
Ho bisogno di sentirmi completamente suo.

Mi avvicino senza discutere e le sorrido. Lei ricambia e mi fa spazio accanto a lei.
Mi accuccio esattamente incollato al suo corpo e lei mi abbraccia poggiando la testa sul mio petto. Le nostre gambe s’intrecciano e già mi sento in paradiso, circondato da angeli travestiti da diavoli che mi fissano in cagnesco.

«Sai…» esordisce disegnandomi con il dito dei cerchi concentrici sul petto. Mi irrigidisco. «Non ho mai pensato di comportarmi male con Noah» sussurra, «o con qualcun altro… immaginavo la mia vita sentimentale fedele con il mio uomo, senza distrazioni di alcun genere» aggiunge. «Quando sei arrivato tu, mi sono sentita in trappola… mai nessuno, mi dicevo nel passato, riuscirà a prendere il posto di Brandon Felton.» Ridacchia. «E nessuno ci è mai riuscito» sussurra alzando lo sguardo, «lo so che è sbagliato baciarti di nuovo e non mi esporrò più, hai ragione tu… ma non credo di aver fatto una cosa sbagliata, sono andata controcorrente, sono stata impulsiva perché lo desideravo troppo e se tornassi indietro lo rifarei.» Conclude con occhi dolci e minuscoli.
Mi sciolgo. «Dio quanto vorrei baciarti» farfuglio. «Lo so che lo ami e non ho intenzione di metterti a disagio chiedendoti cosa provi per me, non voglio rovinare questa notte. Magari domani mattina te lo domanderò e vorrei mi rispondessi sincera» dico a bassa voce.
Lei annuisce e si posiziona nuovamente con il viso dritto sulla tv ed il capo contro il mio petto.
 

Il mattino dopo mi ritrovo avvinghiato contro di lei. Mi sono addormentato senza neanche accorgermene e lei è ancora al mio fianco. La osservo qualche secondo. E’ struccata, ha i capelli per aria, ma il suo volto è pulito e semplice come quello di una bambola.
Dorme così dolcemente che faccio fatica a staccarmi.
 
Poi mi dirigo a passi lenti verso la mia stanza. Prendo il telefono fra le mani ed osservo un messaggio da Madison, un’infermiera con cui sono stato qualche settimana fa ed una cara amica.
Lo apro disinvolto e leggo a bassa voce.

Sono incinta Brandon.

Spalanco la bocca e prendo un lungo respiro. Rileggo scandendo ogni parola e getto il cellulare a terra portando entrambe le mani sul capo. Sono nella merda.
Impreco ad alta voce senza preoccuparmi di chi possa sentirmi. Sfrego i palmi delle mani, ma mi sento le gambe cedere, il corpo tremante e il respiro affannato.

Crollano così i desideri sulla Stewart, crolla tutto, si sgretola in mille pezzi davanti ai miei occhi. Sono un coglione. 


 
Angolo autrice.

Buonasera bella gente, sono tornata con un altro capitolo. Dai non sono stata così ritardataria, sto cercando di migliorare ahah!
Alloooora, pensavate che tutto filasse liscio? Eh no, cari miei. Io sono cattivona. Con questo vi saluto e ci leggiamo nel prossimo capitolo. Vi farò aspettare più del solito ahahah No scherzo, però aspetto le vostre numerose recensioni! Bacioni.
  
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