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Autore: GiulizTheBat    20/10/2014    3 recensioni
-Chiunque tu sia dimmi, la ragazza è lì con te?-
Dopo “Ti vorrò sempre bene” ci spostiamo su Crow che è diventato 15enne, ma a causa di questo passaggio di età è diventato solitario, ma privo di altre personalità. Ma l'adolescenza e i suoi sentimenti per Arianna si riveleranno gli ultimi dei suoi problemi quando un oggetto lo coinvolgerà in un caso sospeso di quattro anni fa che potrebbe diventare molto più personale di quanto sembri.
ATTENZIONE: forte collegamento con "Il patto con il diavolo" quindi è consigliato leggerlo per non rimanere confusi
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Crow, Luke Triton, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Laytoniac'
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-Jane!- esclamò Crow bussando ripetutamente sulla porta di un'aula con sgarbatezza -Jane! Apri subito questa porta! È da mezz'ora che sei chiusa lì dentro!-
-Vai via, è solo colpa vostra!- rispose Jane dall'altra parte, il discorso con Lawanda sembrava averla trasformata in una bambina -Ora capisco perché non dovevo ricordare!-
-Ora è colpa nostra!? Ma non avevi detto tu che non c'entravamo nulla con il tuo passato!?-
-Niente da fare, non apro!-
-Il guaio è che ce le ha lei le chiavi dell'aula- s'intromise Luke.
-Sei molto utile a fare questa constatazione, Capitan Ovvio!- aggiunse Crow continuando a tirare su e giù la maniglia -Ora ascoltami Jane! La verità farà pur male, ma se si cambia la realtà dei fatti c'è solo caos!-
-Wow, da quando in qua proprio tu inventi queste perle di saggezza?- chiese Luke con le braccia incrociate.
Crow gli ringhiò in faccia -Visto che fai tanto il saputello perché non te ne occupi tu della situazione?-
-Io? Sei tu quello che è stato più vicino a lei!-
-Smettetela di litigare- disse Jane -Tanto mi rifiuterò comunque di uscire-
Crow tirò una testata alla porta e con la fronte ancora appoggiata disse -Che stress questa ragazzina!- poi ebbe un'illuminazione, tirò fuori dalla tasca le chiavi del vecchio faro e le mostrò a Luke -Tu vai al vecchio faro per liberare Myra e ottenere altre informazioni da lei, io mi occupo di Jane-
-Cosa? Perché io?-
-Non avevi detto che ero io quello che è stato più vicino a lei?-
Luke sbuffò dicendo -E va bene-, prese le chiavi e se ne andò. Quando non si udirono più i suoi passi, Crow si sedette davanti alla porta tranquillamente e dopo qualche secondo Jane disse -Sei ancora qui vero?-
-Non me ne andrò finché non ci avrai spiegato che cosa ti sei ricordata-
-Perché sei così interessato a sapere che cosa mi è successo?-
Crow restò muto, abbassò il capo e rispose -Perché...voglio capire chi sei veramente...il motivo per cui ti avevo inseguita fino casa tua era anche perché mi ricordavi qualcuno...-
Jane ebbe pietà per lui, fece un sospiro e disse -Sì, Lawanda era veramente mia madre, il perché le cose siano andate così non ne ho idea. Era veramente crudele con me, non l'ho mai vista sorridere nemmeno una volta, mio padre non mi parlava neanche-
-Una vita un po' noiosa non parlarsi a vicenda-
-Già, non ne hai idea. Non mi permettevano nemmeno di conoscere le persone delle città che visitavamo. La nostra invece sembrava proprio una città falsa, inesistente-
-Perché?-
-Questo lo realizzai solo quattro anni fa: erano tutti membri di una setta, eccetto mio padre-
-Quindi è per questo che si dice che siano spariti tutti dopo la tua scomparsa. Erano andati a cercarti, giusto?-
-Probabile. Quella notte stava piovendo forte, io mi ero alzata per chiedere a mio padre di dormire con lui perché avevo avuto un incubo, ma lui...lui era gravemente malato. Fu lì che finalmente lo sentii parlare verso di me: mi disse “Scappa da qui!”-
-Lui sapeva come sarebbero andate le cose?-
-Ero confusa, ma obbedii comunque, ma quando cercai di fuggire Lawanda era lì all'uscita che sembrava aspettarmi! Se non fosse stato per Myra che in quegli anni aveva fatto finta di essere una governante, beh, non sarei riuscita a fuggire! Ricordo che Myra, prima di farmi perdere la memoria, mi spiegò anche che in tutta la mia infanzia mio padre voleva solo proteggermi-
-È grazie a Myra se ti trovi a Robrenk?-
-C'era però qualcosa che mi spingeva ad andare in una città che non era Robrenk, ma Myra mi disse che era troppo pericoloso. Lei lavorava con quelli del progetto Diabla e conosceva una certa pozione che una volta bevuta faceva dimenticare tutto. In questi quattro anni però confesso che stavo molto bene con lei, si comportava con me...proprio come una vera madre. Myra non è come loro, con lei avevo potuto avere degli amici, avevo avuto quell'amore materno che non ho mai avuto. Per questo voglio risparmiarla anche se era un membro di quella setta. In fondo credo che quelli come lei meritino una seconda possibilità-
Crow sorrise, era un po' commosso poi chiese -E quel medaglione?-
-È proprio quell'oggetto che aveva cambiato Myra. Una notte lo sognai e mi venne spontaneo disegnarlo per ricordarmi com'era fatto, quando lo mostrai a Myra lei iniziò a piangere e divenne molto più fredda. Mi ripeteva di non ricordare. Non ho idea che cosa abbia a che fare quell'oggetto con me, secondo i libri di storia apparteneva alla mia famiglia che lo custodiva gelosamente. Raji mi aveva anche raccontato che fu mio padre a trovarlo quando era ancora un archeologo assieme a suo padre, ma non so che cos'altro ci sia-
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-Beh, sembra quasi un “radar-cerca-stirpe”- ipotizzò Crow -Ma che cosa avrebbe cambiato se tu avessi ricordato il passato? Lei avrebbe comunque avuto la fiducia da te se ti avesse raccontato tutta la verità sul tuo passato-

-Non ne ho idea- disse Jane asciugandosi una lacrima -Comunque, basta parlare di me. Parlami di te!-
Crow restò sorpreso per la proposta -Scusa perché di me?-
-Sei così enigmatico. Dimmi, tu da dove vieni? Chi sei veramente?-
Crow era imbarazzato, ma in fondo che male c'era se glielo diceva? -Io vengo da Misthallery, non è una città grande come Robrenk, ma la gente è abbastanza cordiale. A differenza di questa città la mia è più metà campagna e metà città-
-Wow, dev'essere stupendo!-
-Lo è lo è. Ci sono molti corsi d'acqua e la notte è splendida. Francamente mi piace anche questo posto, ma vorrei almeno tornare là per mio fratello e per i miei amici-
-I tuoi amici?- Jane non sembrava molto interessata alla storia del suo passato, era più incuriosita di conoscere Crow -È successo qualcosa di sbagliato con loro?-
-Ehm...meglio spiegare le cose in ordine cronologico- Crow fece un sospiro e disse -Promettimi che non lo dirai a nessuno-
-D'accordo-
-Io sono il capo di una banda per un mercato nero-
Ci fu un momento di silenzio poi Jane cercò di trattenere la sua risata -Ahahah! Tu? Di 15 anni? Membro di un mercato nero? Allora io sono in realtà la regina d'Inghilterra!-
-Immaginavo che non mi avresti preso sul serio...- il ragazzo fece un altro sospiro -In realtà lo sono da quando avevo 10 anni. Quando lo avevo creato era perché avevo paura-
Jane frenò la sua risata -Paura?-
-Sai, il Corvo Torvo l'avevo ideato da un'antica leggenda della mia città per trovare il Giardino Dorato. Era diventato il mio amico immaginario, sai, prima ero molto solo: non potevo mai giocare con mio fratello perché era sempre impegnato a corteggiare le ragazze, i miei genitori lavoravano sempre e io avevo paura dei più grandi che c'erano fuori-
-E poi?-
-Un giorno d'inverno i miei genitori partirono per un lungo viaggio e io scappai di casa. Fu così che conobbi i miei amici a poco a poco e organizzammo il nostro mercato nero, dovevamo travestirci tutti da Corvo Torvo per farci credere adulti e ci dividevamo i lavori. Anche quando ero tornato a casa eravamo riusciti a stare uniti. Mi ero anche innamorato di una bambina senza conoscere il suo nome, però ignorando un'altra che sì mi amava, ma in maniera piuttosto ossessiva-
-Poverina-
-Lei però era lì per una vacanza quindi dovette tornare a casa. Quest'anno io riuscii a confessare la mia attrazione per quella ragazza, ma ero stato troppo diretto, forse l'ho anche spaventata...- Crow odiava ammetterlo -Purtroppo fu anche questo che mi fece realizzare che non ero più un bambino. Ero terrorizzato nel sapere che ero cresciuto e dopo quello che era successo nell'essere stato rifiutato temevo anche che nessuno mi apprezzava...insomma alla fine mi sono comportato da totale stupido davanti ai miei amici. Volevo sentirmi maturo, ma alla fine mi sono mostrato l'esatto opposto. Ora capisci vero?-
-Sì-
-Temevo di essere dimenticato, mi sento perso e temo di aver perso la mia personalità, o meglio ciò che ero veramente-
-Beh- Jane pensava di tirargli su il morale -Dal mio punto di vista sembri coraggioso, verso di me ti sei mostrato altruista nonostante i miei capricci, però sei anche un po' strano, ma per me non è un problema. Il bello delle persone strane è che non trovano nulla di assurdo in ciò che fai- Crow sorrise, ma smise quando sentì la domanda -Però come sei finito qui?-
-Pensavo che tu l'avessi già capito. È stato Osmond a portarmi qui, ha saputo del mio mercato nero e probabilmente che avevo venduto il medaglione. Proprio dopo aver litigato con i miei amici lui era entrato in casa, aveva picchiato mio fratello e poi mi aveva rapito-
-Quel medaglione ha portato pure a questo?-
-A quanto pare sì-
-Ma com'è possibile che tu ce l'avessi?-
Crow aveva ancora le memorie confuse e rispose -Non ricordo come l'ho ottenuto...però a pensarci ricordo che avevo 11 anni...stavo guardando il medaglione e qualcosa mi aveva turbato...poi...- D'improvviso sentì un rumore da dietro la porta, notò che sotto c'era un'ombra che colava attraverso la fessura come sangue -Jane!- esclamò rialzandosi e cercando di aprire la porta con tutta la sua forza, poi gli venne in mente la forcina e la usò per forzare la serratura, udì un suono metallico misto l'urlo di una donna e di un bambino e quando entrò nell'aula la vide a soqquadro con varie macchie nere simili a catrame sul muro e sul pavimento e la finestra spalancata e sporca di quella roba tutt'intorno e notò anche appoggiato al muro Kolero.
-SEI STATO TU!? COSA LE HAI FATTO!- gridò Crow.
-Io?- disse Kolero con un ghigno misto a espressione seria -Nulla, è stato lui a portarla via-
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-Non prendermi in giro!-

-Io mi occupo solo di te, non posso nulla contro di lui- Kolero indicò la finestra -Ora che le memorie negative l'hanno presa presto lui s'impossesserà del suo corpo, ah, tra le sue memorie negative ci sei anche tu-
Crow ci si affacciò velocemente alla finestra, c'erano troppi alberi e non riusciva vedere Jane. Notò solo quelle macchie strisciare tutte fuori come se cercassero una cosa in comune.
Si era ricordato, gli era apparsa come una visione, l'ultima notte di ferragosto di quattro anni fa, lui aveva scoperto che la bambina che lo amava in maniera ossessiva e che gli aveva regalato il medaglione era proprio Jane, purtroppo doveva davvero tornare a casa.
Lui la stava cercando per avere spiegazioni sul perché lei non gliela avesse mai detto che fosse una contessina, ma lei era già salita in macchina.
Ebbero solo il tempo di incrociare i loro sguardi poi Osmond lo colpì alla nuca per far sì che lui non si intromettesse.
-No- disse tra sé.
Crow iniziò già ad uscire dalla stanza con Kolero che gli esclamò -Ehi! Non ho ancora finito!-, ma venne ignorato e il ragazzo scese subito dall'edificio, ma qualcuno lo stava aspettando in quell'istante.
Crow notò subito un'auto della polizia, due poliziotti lo bloccarono e Frank gli mise le manette.
-Ehi aspettate! Che significa questo!?- esclamò il ragazzo.
-Che non servi più ad Osmond- rispose l'agente che lo buttò dentro il veicolo e disse -Portiamolo in piazza, Osmond ci dirà che cosa farci di lui-

Clive: Questo è l'ottavo capitolo!
Giuliz: Sì, ma credo che questo racconto abbia in tutto 11 capitoli!
Clive: Quindi siamo ancora leggermente lontani dal gran finale?
Giuliz: Yup. Comunque, scusate se ci ho messo tanto: adesso oltre alla scuola si è aggiunto il problema stage (non che non mi piaccia, l'azienda dove fare lo stage l'ho scelta in fondo io) e per i disegni mi ero leggermente stancata di fare a computer con la tavoletta grafica (devo ancora prenderci la mano) e quindi ho detto “'Fanculo tutto, faccio a matita” e non avevo nemmeno voglia di colorarli. Alla prossima!
  
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