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Autore: BambolinaMou    20/10/2014    2 recensioni
Raccolta di cinque storielle (in alcuni casi un poco tristi e in altri un poco poco paurose) ispirate da una parola. Vari pairing.
#1 Special Needs (Cioccolato) [Mello/Near]
#2 This is Gospel (Sangue) [Matt/Mello]
Genere: Angst, Thriller, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Matt, Mello, Near | Coppie: L/Light, Matt/Mello, Mello/Near
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Violent Delights


Special Needs
#1 Cioccolato


La televisione rimaneva sempre accesa. Il telecomando era senza batterie sul pavimento perché non c’era mai stato il bisogno di usarlo. Loro non cambiavano mai canale. Da quando avevano affittato quell’appartamento, Near, oltre a non uscire più, aveva deciso che per 24 ore nelle tre stanze minuscole, che le persone normali avrebbero chiamato casa, doveva risuonare il vociare svelto e preciso di conduttori falliti e dei loro programmi privi di senso.
Near si stringeva le ginocchia al petto e rimaneva sul divano per intere giornate. Aveva la straordinaria capacità di non lasciare nessun segno sul tessuto, come se i cuscini non fossero mai stati stropicciati dalla sua schiena. Era strano ma da due anni era fermo, lì, in quei metri quadrati che aveva contato per un mese finché poi aveva capito che non sarebbe servito a nulla, allora si era seduto e aveva smesso di vivere.


Quando poi un giorno, una mattina di autunno, si era svegliato, aveva trovato al suo fianco Mello, rannicchiato su se stesso con i capelli scompigliati, il trucco sbavato sulle guance e la pelliccia ancora addosso. Non si era stupito, aveva solamente nascosto la scatola di sonniferi sotto il letto perché lui stava bene, davvero. 
Si era abituato al freddo gelido visto che le bollette non era riuscito a pagarle, bloccato fra quelle mura scrostate. Nel periodo in cui si era ritrovato senza riscaldamento Mello era da qualche parte, scomparso fra pelli sconosciute e fra bottiglie costose. Quando poi era tornato, l’aveva fatto per così poco tempo che non si erano nemmeno detti ciao che la porta si era richiusa dietro le sue spalle magre e Near era finito a guardare la televisione. Il volume sempre sul 15, non sentiva mai nulla. A lui bastava vedere, bastava guardare le figure per capire che non sarebbe mai uscito per comprare le batterie del telecomando.
Però la verità era un’altra : se il volume rimaneva sempre così basso, poteva sentire chi andava su e giù per il pianerottolo e se i passi erano cadenzati e trascinati significava che Mello era tornato e che in pochi secondi avrebbe girato la chiave nella serratura e sarebbe entrato avvolto da profumi pesanti da donna. Near non aveva mai capito ma sapeva che se anche l’avesse ascoltato, Mello avrebbe continuato ad essere un mistero, il suo.


Il notiziario delle 7:00 stava andando in onda. La giornalista in un tailleur impeccabile, i capelli acconciati in una pettinatura sofisticata e labbra rosse che blateravano di tragedie e di incidenti. Un terremoto, un omicidio, un altro omicidio e un altro ancora. Ma l’ultimo aveva qualcosa di particolare : il poliziotto che era stato intervistato diceva che si era trattato probabilmente di un delitto passionale. Diceva che sul collo della vittima erano state ritrovate tracce di cioccolata, alla rosa precisamente. Profumava di cioccolata alle rose. Il poliziotto lo aveva ripetuto un paio di volte, concludendo che le impronte sarebbero state analizzate dalla scientifica al più presto.
Near aveva alzato lo sguardo, Mello lo guardava dal letto, il corpo sempre più magro sotto la pesante pelliccia.
“Sei stato tu?” 
La voce roca di chi non parla da molto, una voce gutturale che sembrava avergli aperto il petto, una voce diversa dagli anni in cui si divertiva a distruggere tutti i giocattoli che aveva. 
Mello si era alzato e si era sdraiato accanto a lui. Aveva gli occhi fissi sulla televisione che ora dava un cartone di vecchia data. Non avevano osato guardarsi, quando la mano di Mello era andata a stringere forte quella di Near. 
Era un sì.


Nel momento in cui il poliziotto veniva intervistato, due uomini, in giacca nera, fingendosi della polizia, con distintivo alla mano erano entrati nel laboratorio. La pistola aveva freddato cinque cuori. Tutto si era svolto nel silenzio più assoluto e il corpo della ragazza, una certa Misaki di 19 anni, era stato portato via. 
Al suo posto, i due uomini, come gli era stato ordinato freddamente, avevano lasciato una tavoletta di cioccolato dalla confezione di carta, liscia al tatto sul quale vi era il disegno di una rosa dai petali secchi.




Note
Che brutta questa prima storiella che avrebbe dovuto far paura ma che è molto triste. Molto, molto, molto. Non c’è tanto da dire, sono qui solo per spiegarvi la mia idea : pubblicare per cinque giorni cinque OS, drabble o flashfic su Death Note. Ognuna avrà un tema preciso. 
Storiella ispirata da questa bellissima playlist.

A domani, la vostra Y.
(Potete trovare su twitter @nezushy)
  
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