Come sono nato

Erano sul letto e Jensen aveva chiesto a Jared se avesse una famiglia, dei genitori… e Jared un po’ triste, gli raccontò com’era nato.

Era venuto fuori dall’erba, come un fiore!

“E dire che credevo mio padre mi raccontasse stronzate, quando mi diceva che i bambini nascevano dai cavoli!” gli diceva Jensen, sorridendo, accarezzandogli la testa.

Jared sorrise e lo baciò, e in quel momento sembrava proprio un adorabile bimbo piccolo.

“Mi ricordo che sono venuto fuori dall’erba…non ricordo se erano cavoli. Ricordo che i fiori mi parlavano e mi dicevano che ero molto molto speciale!”

“Non fatico a crederlo” disse Jensen sorridendogli.

“ Mi dicevano che ero l’unico della loro specie…che ero unico al mondo e che loro mi avrebbero tenuto compagnia…-perché non ho una mamma e perché non ho un papà? – cominciai a fare domande…quando seguivo i bambini degli altri mondi…ma ben presto capii che non tutti i bambini nascono con una mamma e un papà” diceva mentre Jensen gli accarezzava la testa.

Jensen si commosse e Jared lo notò.

“Perdonami.” Gli disse, dandogli un bacio sulle labbra. Sapeva che Jensen pensava a sua madre e l’aveva ferito, non volendo.

“Non scusarti…siamo simili noi due.” Gli disse Jensen.

“Ho…sofferto per il fatto di essere solo…a volte mi immaginavo la mia mamma e il mio papà, vicino a me…ma ora che ti conosco, penso che avrei potuto impiegare quel tempo a disegnarmi al tuo fianco” disse Jared a Jensen, facendolo piangere.
 
 






*

Tu hai fatto molto per me

“Sai, Jared…a volte mi sento…come non all’altezza…tu per me sei tutto, ma io…io…”

“Cosa? Non vuoi essere il mio tutto, Jensen?” chiese Jared sdraiandosi nella neve.

“SI! Cavolo si! Voglio…vorrei esserlo! Ma ho paura di non esserlo…non sono abbastanza! Vorrei ripagarti di tutto quello che tu fai per me e resituirtelo centuplicato, ma temo di non esserne in grado…non sono….abbastanza…tu sei…fantastico e io…sono comune…molto più comune…e perché una persona fantastica dovrebbe stare con una persona più comune?” chiese Jensen triste.

Jared si perse a tastare la neve nelle mani e poi rispose: “Jensen…io non credo che tu ti rendi conto di cosa sei tu per me”

“Una persona comune?”

“No….tu mi hai salvato quel giorno, Jensen…era una zona isolata…non so cosa sarebbe potuto succedermi se tu non mi avessi trovato in tempo…”

“Sarebbe passato per forza qualcuno e ti avrebbe trovato..te la saresti cavata…non…” disse Jensen, tremando di paura, sia per l’idea che Jared non sarebbe sopravvissuto se non l’avesse trovato, sia per l’aspettativa che avrebbe incontrato qualcun altro e non l’avrebbe mai conosciuto.

“Forse si…o forse no…ma quel che conta è che tu hai raccolto un estraneo, e l’hai salvato. Tu non sapevi chi ero, eppure ti sei preso cura di me…e anche quando hai saputo chi ero…non mi hai preso per pazzo..anzi, sei stato tu il primo a capire e ad aiutarmi a capire chi fossi, ancora prima che te lo dicessi io..mi hai fatto leggere il libro, il mio libro…mi hai protetto….non hai detto niente  a nessuno…ti sei preso cura di me e non mi hai tradito…hai fatto il possibile perché stessi bene, mi hai accolto nella tua casa, ti sei preoccupato che mangiassi solo cibi che non mi facessero male.”

“Jared..” disse Jensen, cercando di interrompere quel monologo dolcissimo.

“dopo tutto quello che hai fatto per me, non eri costretto anche ad amarmi, eppure lo hai fatto, prima come un fratello, e poi come un amante, un fidanzato, la cosa più preziosa che avessi.” Disse Jared con le lacrime agli occhi.

“Sei la cosa, la persona, più importante per me” disse Jensen, prendendogli il viso, anche lui con le lacrime agli occhi.

“Ho studiato i terrestri…quando si trovano davanti delle favole cercano di distruggerle, tu invece l’hai…mi hai protetto, e mi hai amato, jens…” continuò Jared.

“Perché ho sempre amato le favole,  e tu sei la mia preferita.”  Disse Jensen dolcemente, baciandolo.
 
 
 
 
 
 
*

Missing moment del capitolo 10 – dopo il finale – Cosa sono per te?

Dopo il bacio di Jensen, Jared avrebbe tanto voluto sapere che cosa era lui per Jensen.

Adocchiò il libro che Jensen stava leggendo, e lo apri dove c’era il segnalibro.

“Certe cose è meglio che restino nel campo del sogno o dell’immaginazione..appena fanno il loro ingresso nella realtà, qualcuno si precipita a distruggerle”

Quella frase era sottolineata.

“Avrei capito se quello era il mio diario segreto, ma non lo è…” disse Jensen, risvegliatosi e guardandolo.

“Jens…tu vuoi solo proteggermi e io….quando ti ho detto che sono alto, bello, forte…e tutte quelle cose di cui mi sono vantato…ho provato vergogna. Mi sono odiato!”

“Hai provato solamente una cosa molto comune a molti terrestri…molto umana….vieni qui, Jared” gli disse Jensen, e Jared lo abbracciò, mentre era ancora disteso nel letto.
 
 
Jensen e Jared avevano imparato l’uno dall’altro, che se era speciale il fatto che un uomo potesse innamorarsi della sua favola, era ancora più raro e meraviglioso il fatto che la sua favola si innamorasse di lui.

Scoprirono che era possibile.
 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  Note dell'autrice: 

Innanzitutto scusate il ritardo xd

i missing moment ci sono stati perchè mi sono resa conto che non avevo detto com'era nato Jared xd e già che c'ero, ho fatto che metterne altri xd spero vi sia piaciuta l'idea xd devo anche dirvi che purtroppo con questa storia siamo agli sgoccioli xd

ciao ciao xd

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