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Autore: Devileyes    20/10/2014    5 recensioni
[Seguito de "La Baia degli Schiavi"]
"Notte fonda.
Urla, grida, gente che corre per le strade.
Un esercito di torce e forconi, di mani alzate e armi pronte e uccidere. Sangue dappertutto, una caccia spietata verso sagome indistinte.
Paura, confusione, disperazione.
Nessuna via d'uscita per i Dragon Slayer, solo trappole e vicoli ciechi. Nel cuore e nella mente, solo il desiderio di scappare.
Correre, correre, correre, fino a lasciarsi il mondo alle spalle."
Le immagini e le urla pervadevano la mente di Wendy, dandole una fortissima emicrania.
“C-Charle... che cos'era? Cos'è successo?!” domandò con voce tremula e rotta.
L'Exceed le rivolse uno sguardo terrorizzato.
“Quella era una visione, Wendy. Quello era il futuro”
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil Redfox, Luxus Dreher, Natsu, Un po' tutti, Wendy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DODICI – IL VOLTO DEL NEMICO


Era mezzanotte in punto quando uscirono in strada.
La città si era fatta improvvisamente calma, o forse era semplicemente perché la caccia ai Dragon Slayer rimasti si era spostata in un'altra parte della città.

D'accordo, andiamo” mormorò Gajeel a voce bassa, sull'uscita posteriore della stamberga. I suoi occhi vermigli brillavano nel buio come fari color sangue, scrutando la strada per assicurarsi che fosse deserta.

State dietro di me e tenete gli occhi bene aperti”

Laxus sogghignò. “Cosa ti ricorda, questa situazione?”

Gajeel rispose al ghigno. “Chissà... forse una notte di luna piena alla Baia degli Schiavi? Infiltrazione alla fortezza di Hellhound, mi pare”

Già, anche se quel giorno c'era Cobra con noi”

Vedo che siete molto intimi, voi tre” commentò Gerard con una punta di sarcasmo.

Intimi un corno! Anche quella volta dovevamo tirar fuori di prigione quell'idiota infiammato di Salamander” ribatté Gajeel.

Non dissero altro, non c'era tempo.
Gajeel si abbassò e corse lungo la base della stamberga fino all'incrocio successivo, poi attraversò la strada e si gettò tra le ombre con Laxus e Gerard al seguito. L'entrata alla gallerie che cercava non era molto distante da lì, più precisamente si trovava in prossimità dello stesso luogo in cui aveva affrontato Rogue durante l'ultimo giorno dei Giochi. Riconobbe subito il corridoio ad arco che costeggiava il canale, miracolosamente rimesso a posto dopo che lo aveva quasi del tutto distrutto con un ruggito. C'era una vecchia porta in legno e ferro rinforzato, lì, porta che si aprì non appena il Drago d'Acciaio tramutò il proprio dito indice in un grimaldello che usò per trafficare nella serratura. Tra le altre cose, era anche un buon scassinatore.

Io l'avrei buttata giù con una pedata” commentò Laxus seguendolo all'interno e giù per una scalinata di pietra.

Non avevo dubbi, signor Tutto-Muscoli-E-Niente-Cervello-Che-Butta-Giù-Le-Porte-A-Calci” ribatté Acciaio Nero, strappando una breve risata a Gerard e uno sbuffo stizzito a Laxus.

Scesero nell'oscurità dei sotterranei, che l'ex Mago Sacro illuminò con una luce magica sospesa davanti a loro.

Ti sei portato la mappa, vero?” indagò Laxus dopo aver notato il labirinto di corridoi e gallerie che si estendevano in ogni direzione attorno a loro, costeggiando il canale e le fogne. L'aria puzzava di marcio, umido e stantio, ma in fondo era meglio così che non respirare aria pulita e dover affrontare cittadini impazziti e guerrieri non-morti.

Gajeel studiò attentamente ogni corridoio e si diede un paio di colpetti sulla tempia.
Non mi servono mappe. È tutto qui dentro”

Li condusse in una galleria sulla destra e cominciò ad affrettare il passo. Dovevano andare veloci e silenziosi, perché il percorso era lungo e in alcuni punti passava sotto i tombini della città. Chiunque fosse passato sopra di loro in quei punti avrebbe potuto vederli e dare l'allarme, perciò Gajeel li guidò al meglio delle sue possibilità, facendoli fermare quando sentiva un rumore e imboccando abilmente le gallerie più sicure.
In questo modo raggiunsero l'uscita delle fognature nei tempi previsti, e quando uscirono da un tombino si ritrovarono proprio sotto le mura che circondavano il palazzo reale. Ora Mercurius incombeva sopra di loro in tutta la sua maestosità e imponenza.

Ci siamo” mormorò Gajeel mentre Gerard richiudeva il tombino cercando di non fare rumore. “Qui dobbiamo scavalcare il muro. Una volta dentro passeremo dalle grate dei canali di scolo in fondo al giardino e arriveremo direttamente nei sotterranei del castello”

Bene. Chi va per primo?” domandò Laxus.

Io” rispose Redfox, espandendo leggermente il proprio potere ed entrando in modalità Drago d'Acciaio e Ombra. Con i suoi occhi bianchi e vuoti, li guardò entrambi. “Quando sarò dall'altra parte vi darò il segnale. Non scavalcate prima, potrebbero esserci soldati di guardia”

I due annuirono, mentre Acciaio Nero si fondeva con l'ombra del muro e scivolava dall'altra parte senza alcuna difficoltà, e soprattutto senza essere visto. Nel giardino del castello regnavano il silenzio e la calma assoluti, a parte per una guardia che faceva la ronda avanti e indietro con una cadenza a dir poco noiosa.
Atterrò sull'erba morbida e anche lì scomparve nelle ombre, strisciando nell'oscurità fino al soldato per poterlo attaccare di sorpresa e metterlo fuori gioco senza fare rumore. Una volta che il pover'uomo fu stramazzato a terra, privo di sensi, Gajeel tornò al muro e diede il segnale.
Laxus arrivò per primo, saltando e avvitandosi in aria per compiere un balzo perfetto e atterrare con agilità. Subito dopo di lui fu il turno di Gerard, che se possibile fu ancora più silenzioso.
Una volta pronti, attraversarono di corsa il giardino e raggiunsero la base del palazzo, dove si apriva una grata a sbarre verticali che fungeva da canale di scolo.
Gajeel afferrò le sbarre e le piegò di lato fino ad aprire un passaggio abbastanza ampio da farli passare, e un attimo dopo furono dentro, a correre attraverso le gallerie sotterranee del palazzo.

Tsk. Avremmo potuto arrivare fin qui attraverso i cunicoli della città” disse Laxus. “Perché siamo usciti prima?”

Perché le gallerie da quel punto in poi sono murate. Avremmo fatto troppo rumore nel distruggerle” spiegò Gajeel.

Murate?” ripeté Gerard. “Come lo sai?”

Gajeel fece spallucce. “Era segnato anche questo sulla mappa. Probabilmente le hanno chiuse per evitare che ladri e spie si introducessero nel castello. Voi non le leggete proprio le legende, eh?”

Laxus sbuffò sonoramente. “Non darti tante arie solo perché sai leggere un paio di mappe”

Cosa che tu non sai fare”

Senti un po'...”

Ssh! Parlate piano, siamo dentro al palazzo!” li rimproverò Gerard per evitare che un semplice battibecco li facesse scoprire.

I due Dragon Slayer tacquero e continuarono a camminare in silenzio.
Quel condotto fognario non era molto lungo, impiegarono solo pochi minuti a percorrerlo prima di trovare una botola che li riportò in superficie, direttamente nei magazzini sotterranei del palazzo. Fortunatamente non c'era nessuno a fare la guardia a quella zona, così riuscirono a muoversi liberamente e a passare senza intoppi tra le grande casse di riserve alimentari, le dispense, i cumuli di sacchi e i barili di libagioni. Una volta arrivati alla porta in fondo, quella che conduceva ai piani superiori e quindi alle ali abitate del palazzo, Gajeel si fermò e si voltò a guardare i compagni.

Qui ci separiamo” stabilì. “Le prigioni si trovano a sinistra, perciò io e Laxus andremo da quella parte. Quanto a te...” aggiunse spostando gli occhi su Gerard.

L'ex Mago Sacro lo anticipò.
Non so dove possa trovarsi la Lacrima madre, quindi è probabile che ci metterò più tempo di voi. In ogni caso rispettiamo il piano: incontriamoci qui tra sei ore, ovvero all'alba. Se succede qualcosa per cui non riusciamo a ritrovarci, passeremo al piano B

D'accordo” annuì Laxus. “Allora diamoci da fare. Sei ore passeranno anche troppo velocemente”

Come da strategia, si separarono e presero direzioni differenti: mentre Gerard affrettava il passo e prendeva il corridoio a destra, i due draghi imboccarono quello a sinistra, le orecchie tese e i sensi all'erta per essere pronti a qualsiasi eventualità.
Il corridoio era deserto e silenzioso, illuminato da torce appese alle pareti che gettavano ombre lunghe sul loro cammino. Non c'era segno di vigilanza, e stando alle indicazioni sulla mappa le prigioni erano molto vicine.
I minuti passarono lenti e carichi di tensione, il silenzio era così opprimente da renderli inquieti, come se le pareti stesse del corridoio li osservassero e minacciassero di restringersi ad ogni passo.
Laxus doveva ammettere di essere contento di compiere quella missione di salvataggio insieme a Gajeel: il Drago d'Acciaio sapeva il fatto suo e finora non gli aveva dato motivo di dubitare della sua esperienza. Si vedeva da un miglio di distanza che quel genere di missioni erano il suo pane quotidiano, e il Dio del Tuono pensò che se lui e Natsu erano stati catturati da Hellhound, nella Baia degli Schiavi, era successo indubbiamente a causa di quella testa calda di Salamander.

Dopo un tempo che parve interminabile, finalmente arrivarono alla fine del corridoio, in cima a una scala di pietra che scendeva di nuovo nelle profondità del castello: l'entrata delle prigioni.
Cominciarono a scendere nella penombra, gradino dopo gradino, ma dopo appena pochi passi Gajeel si fermò bruscamente, costringendo Laxus a finirgli praticamente addosso.

E adesso che c'è? Perché ti sei fermato?” sibilò il Dio del Tuono.

Gajeel gli fece cenno di tacere e restò in ascolto.
Un suono di passi risuonò nell'oscurità, il clangore di stivali di metallo che calpestavano la nuda pietra, accompagnati dal familiare fruscio di mantelli logori.

Gli Alfieri.

Sono qui” sussurrò il Drago d'Acciaio.

Un attimo dopo, davanti a loro apparvero due wraith coperti dalle solite maschere distorte, le lame delle spade che luccicavano sinistramente alla debole luce delle torce. Arretrarono di un passo alla vista di quei mostri di oscurità e metallo, ma subito dopo dalle loro spalle arrivò un secondo suono, ed ecco che altri due Alfieri sbarrarono loro la strada. Quand'erano arrivati? E soprattutto, come li avevano scoperti?
Laxus si voltò nell'altra direzione così da rimanere in guardia a fronteggiare gli avversari, schiena contro schiena per guardarsi le spalle a vicenda.
Gajeel strinse i pugni e si preparò a ricoprirsi di scaglie d'acciaio, mentre Laxus indugiò a lungo ad osservare i nemici che aveva davanti, ponderando bene la situazione. Proprio quando gli Alfieri si fecero avanti per attaccarli e Gajeel fu sul punto di fare lo stesso, la voce seria del Drago del Fulmine lo fermò.

Gajeel. Non combattere”

Redfox pensò di aver capito male. “Cosa?!

Non fare niente” ripeté il biondo. “Non possiamo competere con loro. Siamo in inferiorità numerica, e rischiamo che ne arrivino altri. Lasciati catturare

No, cazzo!” s'impuntò Acciaio Nero, a ragione. “L'ultima volta che mi hanno catturato è stato alla Baia degli Schiavi, e sono quasi finito dello stomaco di un pesce!”

Non accadrà di nuovo” lo rassicurò Laxus, mentre gli Alfieri erano ormai loro addosso. “Passiamo direttamente al piano B”

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Natsu piegò la testa di lato, un'espressione perplessa e allo stesso tempo infastidita stampata in faccia.
Si può sapere...” esordì. “COSA DIAVOLO CI FATE VOI QUI?!” terminò la frase con un ruggito che fece tremare le pareti.

Era stato molto fiducioso sul fatto che Laxus e Gajeel sarebbero presto venuti a tirarli fuori di prigione usando chissà quale strategia geniale, magari con tanto di battaglia per i corridoi del palazzo, risse e caos generale. E invece cos'era successo? Quei due si erano lasciati catturare come degli allocchi, e adesso erano nelle stesse condizioni di tutti gli altri Dragon Slayer, seduti contro il muro con le braccia legate in alto.

Laxus!” berciò con tono fintamente melodrammatico. “Mi fidavo di te! Ti ho affidato tutte le nostre vite!”

Il Dio del Tuono sospirò stancamente.
Piantala di lagnarti”

Dovevi tirarci fuori, non farti imprigionare con noi!

Fa tutto parte del piano” ribatté Laxus.

Ma quale piano e piano! Ecco, per colpa tua adesso ho anche fame!”

Fa' silenzio, Salamander” sbuffò ad un tratto Gajeel, giù di tono. “L'ultima cosa che voglio in questo momento è sentire la tua voce fastidiosa”

Questo dovrei dirlo io” sibilò Cobra dal suo angolo buio.

Lo sentirono ridacchiare sommessamente.
Certo che siete davvero patetici! Almeno da te, Laxus, mi aspettavo qualcosa di più. E comunque quel vostro piano B non funzionerà”

Natsu fece tanto d'occhi.
Cosa? Ma allora ce l'avete davvero un piano B?!”

Laxus lanciò un'occhiataccia al Drago del Veleno.
Tanto per cominciare, tu non ascoltare i miei pensieri” chiarì. “E poi chi sarebbe il patetico? Sbaglio o l'ultima volta che ci siamo visti stavi blaterando qualcosa del tipo: 'la prossima volta non so se avrò voglia di salvarvi il culo'? Chi è che dovrebbe salvare chi?”

Non voglio sentirmelo dire da uno che non sa nemmeno leggere una mappa!”

Ti ho detto di non ascoltare i miei pensieri, bastardo!”

Quanto sei patetico”

Siamo tutti sulla stessa barca, se non te ne fossi accorto”

Ma piantala di inventarti scuse, inutile sacco di merda bionda”

Natsu scoppiò a ridere come una iena, interrompendo il loro battibecco.
Bwahahaha! L'ha chiamato sacco di merda bionda! Pff... bwahahaha!” si spanciò delle risate sotto lo sguardo sempre più irritato del Dio del Tuono.

Cobra sogghignò, Gajeel ridacchiò a bassa voce, mentre Wendy e i Draghi Gemelli passavano lo sguardo dagli uni altri altri senza capire perché stessero litigando tra loro invece di trovare un modo per fuggire.
Prima che ricominciassero a litigare, Sting ebbe il coraggio di intervenire per spostare la loro attenzione su un argomento più importante.

Ehi, scusate... possiamo sapere anche noi in cosa consiste questo piano B?”

Laxus annuì. “Beh, in realtà...” cominciò, ma Cobra lo fermò quasi subito.

Fate silenzio. Stanno arrivando”

Tutti tacquero e si misero in ascolto, ma sulle prime non sentirono assolutamente niente.
C'era da dire che Cobra aveva un udito molto più sviluppato del loro, perciò li aveva avvertiti con un anticipo di cinque minuti, in modo da evitare assolutamente che anche il nemico udisse il loro piano di fuga.
Dopo un po' tutti loro sentirono chiaramente il rimbombo di passi pesanti nel corridoio, passi che si fermarono davanti alla porta della cella prima che questa fosse aperta.

Signori e signore, ecco a voi il figlio di puttana che vuole le nostre teste” ironizzò Cobra lanciando un'occhiata storta all'uomo che entrò nella cella, seguito fedelmente da due Alfieri.

Rimasero tutti di sasso.

Cioè... chi diavolo era quel tipo?
Nessuno di loro lo aveva mai visto prima, ed erano tutti abbastanza sicuri di non averci mai avuto a che fare.

E tu chi sei?” fece Natsu, perplesso.

L'uomo che stava dinanzi a loro poteva avere si e no una trentina d'anni, alto e di corporatura solida ma non esagerata, i capelli biondi che gli scendevano in ciocche irregolari ai lati del volto tranne per una di un forte colore scarlatto, simile a una chiazza di sangue. Aveva una cicatrice sul volto e portava abiti scuri quanto quelli degli Alfieri, e nei suoi occhi brillava una luce che prometteva solo violenza.

Bene, bene...” esordì il biondo. “Altre teste di drago da aggiungere alla mia collezione”

Natsu affilò lo sguardo e strinse i pugni.
Bastardo... sei tu che hai assassinato Petra e Aurum?!”

L'uomo allargò il sorriso.
Assassinato” ripeté con tono divertito. “Questa è una parola che si usa nel caso di esseri umani. Voi Dragon Slayer siete solo delle bestie destinate ad essere macellate. Il Drago della Terra e il Drago d'Oro meritavano appieno la fine che hanno fatto”

Una ragnatela di vene affiorò in rilievo sulla pelle di Natsu nell'udire quelle parole, e le manette che gli imbrigliavano i polsi scricchiolarono pericolosamente quando le forzò.

L'uomo biondo notò la sua reazione e gli si avvicinò, chinandosi davanti a lui con un ghigno sghembo stampato in faccia.
Ma ti dirò una cosa, piccolo sgorbio” sussurrò. “Siete voi cinque la causa della rovina della vostra specie. Tu, il Drago d'Acciaio, quello del Fulmine, del Veleno e non ultimo il bastardo che ha ridotto in cenere il mio vero corpo”

Natsu sgranò gli occhi, sconvolto.

Cosa significavano quelle parole?
Chi aveva ridotto in cenere quale corpo?

Fu la voce di Laxus a fargli mettere assieme i tasselli del mosaico.
Silvermine...

Il Drago di Fuoco sollevò gli occhi in quelli dell'uomo davanti a lui, scrutando all'interno della sua anima in cerca della verità.
Silver... mine?” ripeté non credendo lui stesso al nome appena pronunciato. Cobra gliene aveva parlato, prima... ma pensava si trattasse di uno scherzo!

L'uomo sorrise nuovamente, si rialzò e accennò un inchino.
Chiedo perdono per il mio aspetto, ma sapete com'è... ho dovuto accontentarmi di un nuovo contenitore quando Lucifer ha distrutto il mio corpo alla Baia degli Schiavi”

C-come sarebbe? Tu... tu sei morto!

Sting e Rogue spostavano lo sguardo da lui a Silvermine senza capire, Laxus, Gajeel e Cobra avevano indurito lo sguardo, Wendy appariva inquieta.
Silvermine si scostò la ciocca rossa da davanti gli occhi e mostrò un volto molto più giovane di quello del gemello di Master Goldmine che gli era appartenuto poco tempo prima.

Già, ci sono andato molto vicino” ammise. “Ma non sono mai stato così stupido da fidarmi completamente di quel maledetto Drago degli Inferi. Sospettavo che prima o poi ci avrebbe traditi per seguire i suoi capricci del momento, perciò mi sono preparato di conseguenza: ho eseguito un incantesimo sulla mia anima affinché si spostasse in un nuovo corpo nel caso fossi stato ucciso. Una magia di cui neanche Lucifer avrebbe potuto sospettare l'esistenza. Sono sopravvissuto grazie al mio genio, e ora sono qui davanti a voi per avere la mia vendetta”

Li guardò uno ad uno, soffermandosi in particolare sui maghi che avevano segnato la caduta della sua gilda, Hellhound.
Avete distrutto l'Armatura Scarlatta a cui ho dedicato anni della mia vita. Avete ucciso i miei sottoposti e ridotto in macerie fumanti la mia fortezza. Per questo vi infliggerò le peggiori pene che possiate immaginare, cose con cui nemmeno la tortura e la morte potrebbero competere. Avete la mia parola” detto ciò voltò loro le spalle e fece per uscire dalla cella, ma all'ultimo secondo si fermò.

Oh, a proposito. Drago del Fulmine, c'è qui qualcuno che vorrebbe scambiare due parole con te”

Laxus aggrottò la fronte, perplesso, ma ben presto la sua espressione mutò quando scoprì chi era venuto a fargli visita.

Suo padre.

Ivan Dreher entrò nella cella tutto tronfio e vanesio, evidentemente compiaciuto della situazione.
Devo ammettere che la tua fama è del tutto meritata, Silvermine” gracchiò con la sua voce nasale così simile a quella di una vecchia cornacchia. “Hai ucciso due Dragon Slayer e ne hai catturati altri sette... sei davvero degno di stima, mio caro alleato

Silvermine rispose ai complimenti con un lieve cenno del capo e un sorrisetto soddisfatto.
Quando Ivan gli si avvicinò sogghignando come lo sciacallo che era, Laxus si sentì montare la rabbia, e non ebbe il benché minimo senso di colpa nel notare i lividi e gli ematomi che coloravano di viola il volto del padre. Se li meritava tutti, quel bastardo.

Allora avevo ragione” sibilò con voce velenosa. “Alla fine sei invischiato in questa storia”

Ivan ridacchiò.
Certo, e aggiungerei da molto prima che tutto cominciasse. Vi stavo già tenendo d'occhio da un bel po' per conto di Silvermine, quando vi siete accorti della spia che vi avevo messo alle calcagna”

Spia?” ripeté Gajeel.

Natsu ricordò vividamente l'uomo che aveva beccato a pedinarli quand'erano ancora a Magnolia, prima che l'incantesimo di possessione cominciasse ad avere i suoi nefasti effetti. Ricordò anche che quella canaglia gli era sfuggita, ma non era stata così fortunata con Lucifer, il quale aveva portato alla gilda il suo cadavere in segno di lealtà.

Laxus sbuffò con un sorriso amaro.
Dovevo immaginarlo. Del resto sei e resterai sempre un viscido traditore”

TU sei il traditore!” ruggì Ivan, perdendo di colpo la pazienza. “Avresti dovuto unirti a Raven Tail quando Makarov ti ha espulso da quella vostra insulsa gilda! Avresti dovuto collaborare con me per rovesciare il vecchio, e invece mi hai tradito e hai osato addirittura umiliarmi pubblicamente nell'arena!” voltò improvvisamente lo sguardo verso Gajeel, il quale ricambiò con un'occhiataccia di pari intensità.

“Tu e quest'altro verme vi siete presi gioco della gloriosa Raven Tail!” ringhiò prima di sferrare un calcio al Drago d'Acciaio dritto in faccia, centrandogli in pieno la mandibola e spaccandogli il labbro.

Gajeel non emise un solo lamento, neanche quando arrivò un secondo calcio e un rivolo di sangue cominciò a scorrergli lungo il mento, gocciolando sul pavimento.

È facile prendersela con uno che non può difendersi, eh?” Rogue provocò Ivan, il quale rispose sferrando una pedata nello stomaco anche a lui.

Tu fa' silenzio, feccia!”

Puoi anche prenderci a calci e insultarci” mormorò Laxus. “Ciò non toglie che qui la vera feccia sia tu

Ivan si voltò verso il figlio molto lentamente, ma stavolta, invece di prendersela sorrise e si leccò le labbra.
Vedremo se farai ancora lo sbruffone quando avrò finito con te, mio caro figlioletto

A sorpresa, tirò fuori da sotto il mantello un bisturi e un paio di pinzette dall'aria sinistra, anche se non era ben chiaro per cosa volesse usarle.
Silvermine continuava ad osservare la scena, visibilmente divertito dalla piega degli eventi.

Ivan tornò a fronteggiare Laxus e sollevò il bisturi affinché lo vedesse bene.
Sai, Laxus... sono stato anche troppo magnanimo con te quando ti ho dato il potere di cui ti vanti tanto. Credo sia ora che tu me lo renda”

Quando Laxus capì il significato di quelle parole, impallidì visibilmente.
Tu... tu vuoi...?”

Ivan lo prese per i capelli e gli tenne ferma la testa, poi posò la punta affilata del bisturi sulla sua cicatrice, proprio sotto l'occhio destro.

Esatto, Laxus. Voglio riprendermi la Lacrima di drago che ti impiantai quando eri solo un debole moccioso. Quella volta ho faticato parecchio per evitare di danneggiarti la vista... ma adesso non ha più importanza. Ti porterò via l'occhio... insieme a tutto il tuo potere”

Laxus si tese come la corda di un violino mentre Ivan cominciava a incidergli la pelle, determinato a strappargli via la Lacrima nascosta all'interno della sua cicatrice.

FERMO!!!” urlò Natsu, tirando le catene per protendersi in avanti. “NON FARLO!!!”

Lo farò eccome!” sogghignò Ivan. “Il grande Laxus Dreher, mago di classe S... perderà tutto il suo potere”

Lascialo stare!” ruggì ancora il Drago di Fuoco, scatenandosi ma senza riuscire a liberarsi.

Bastardo” sibilò Gajeel, sputando un grumo di sangue che gli era rimasto in bocca.

Per quanto potessero opporsi, però, nessuno di loro poteva fare niente per impedire che quella brutale operazione venisse compiuta.
Laxus avrebbe perso la vista, la magia e l'orgoglio, e nessuno avrebbe potuto aiutarlo.

Nel momento cruciale, però, proprio quando il bisturi affondò di un millimetro nella cicatrice, il polso di Ivan venne bruscamente bloccato e tenuto fermo. Non da un Dragon Slayer, ma da Silvermine in persona.

Spiacente, alleato” sentenziò con un sorriso beffardo. “Non posso permetterti di potargli via la magia. La mia vendetta è molto più importante della tua, e ho bisogno che tutti e sette siano al pieno delle forze quando li butterò nell'arena. Senza magia non sarebbe divertente”

C-cosa stai dicendo?” balbettò Ivan, sconvolto. “Avevamo fatto un patto...”

Se tuo figlio sopravviverà, allora potrai fare di lui ciò che ti pare, ma fino a quel momento è in mano mia” sentenziò prima di rivolgersi agli Alfieri. “Portatelo via e prendete la ragazzina”.

Due Alfieri entrarono nella cella, uno per strattonare via a forza lo scalciante Ivan, l'altro per togliere le manette a Wendy e prenderla per il braccio.

N-no...” mormorò lei, tentando inutilmente di liberarsi da quella presa ferrea.

Wendy!” esclamò Natsu, forzando di nuovo le catene con tanto impeto da scavarsi la pelle a sangue.

Cosa vuoi farle, maledetto?!” ringhiò Sting, facendo lo stesso.

Tutti loro tentarono in qualche modo di liberarsi per sottrarre la giovane Dragon Slayer alle grinfie dell'Alfiere, ma le manette anti-magia erano troppo resistenti per poter essere spezzate, e così non poterono fare altro che guardare e ruggire come animali in gabbia mentre Wendy veniva portata via.

Silvermine uscì dietro agli Alfieri e lanciò un'ultima occhiata ai Dragon Slayer.
Godetevi la vostra permanenza in questa splendida suite” affermò. “Perché all'alba comincerà il vero divertimento

  
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