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Autore: kamui_89    20/10/2014    4 recensioni
“...quello che mi fa stare peggio è che sento di avere un legame con lui, ma il suo volto mi è del tutto sconosciuto...”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaname Kuran, Un po' tutti, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Furono dei fastidiosi ed insistenti colpi alla porta, a svegliarlo. Il collo ancora intorpidito, gli riportò alla mente che quello che era accaduto non era stato solo un sogno.

Aprì gli occhi e la prima cosa che vide, fu la sua Yuuki, addormentata e accoccolata al suo fianco: i lunghi capelli in disordine e sparsi sul cuscino, le lunghe ciglia che gettavano ombre sulle sue splendide gote candide e le labbra socchiuse rilassate in un'espressione di pace assoluta. Una mano era aggrappata al suo braccio, come avesse avuto paura che se ne andasse mentre dormiva tranquilla. Il ragazzo fece vagare lo sguardo sulla sua figura, fino a raggiungere la spalla, che sbucava nuda dallo scollo slacciato della camicetta. La mano di Zero si mosse da sola accarezzando la morbida pelle del suo angelo, dal polso fino a quella spalla scoperta, si mosse poi sul collo per raggiungere il viso, discostando una ciocca di capelli che, fino a un attimo prima veniva leggermente smossa dal lento respiro addormentato di Yuuki.

Era quasi riuscito a dimenticare cosa lo aveva svegliato, quando lei si mosse, un'espressione infastidita le attraversò il volto, facendolo tornare alla realtà. Vederla così beata e serena era sempre stato il suo più grande desiderio, e quel fastidioso battere perpetuo avrebbe rovinato tutto.

Afferrò la coperta, che le arrivava all'altezza dei fianchi e gliela tirò fino all'orecchio, anche nel tentativo di attutire quel rumore; sgusciò fuori dal letto, dall'altro lato, faticando non poco nel tentativo di non essere lui a svegliarla allontanandosi, di malavoglia. Socchiuse la porta quel poco che bastava per riconoscere e sentire cosa volesse lo scocciatore di turno.

-Kaien è di sotto. Chiede notizie di Yuuki. Cosa gli dico?- Aidoh aveva almeno la decenza di parlare a bassa voce, una cosa del tutto inutile, visto l'insensato fracasso che aveva fatto fino a qualche istante prima. Aveva comunque l'aria tranquilla, sollevata.

Zero sospirò pesantemente e più rassegnato che convinto accettò di scendere a parlargli di persona.

 

Il direttore non era il solo a fissarlo con una strana espressione interrogativa. Sembrava che tutti volessero fargli la stessa muta domanda. Sembrava pensassero che fosse così ovvia, da astenersi di farla ed essere anche indignati dalla sua mancanza risposta. Alla fine disse la prima cosa che gli venne in mente, seppur gli sembrasse stupida. -Yuuki sta bene!- Gli sguardi dei presenti si rianimarono, e quello di Aidoh era anche fin troppo baldanzoso.

-Già, sta benissimo. E si vede!- Ammiccante, accennava con la testa in sua direzione senza troppa discrezione. In effetti il suo aspetto non doveva essere dei migliori, anche se in quelle circostanze non destava preoccupazioni, ma sospiri di sollievo. Fortunatamente nessuno proseguì quel discorso, si limitarono ad annuire e a guardarsi tra loro con fare complice.

-Mh mh mh...- Kaien si schiarì la gola per riportare l'attenzione su questioni più urgenti dell'aspetto stropicciato dalla passione della sua figlia adottiva. -Diciamo che gli eventi si sono susseguiti con una velocità che nessuno di noi si sarebbe aspettato. Detto questo, dunque... il problema è ora molto urgente. Lui ha detto esplicitamente che, non appena Yuuki avesse riacquistato la memoria, sarebbe tornato all'istituto per riaverla con sé...- Dopo la titubanza delle prime parole, il direttore, aveva ripreso il suo cipiglio da Presidente di un'associazione segreta, quale era. Gli umori dei presenti tornarono seri e preoccupati. Nessuno rispose a quell'affermazione. Quasi nessuno...

-Non so come possa riuscire a capirlo, ma non ho dubbi che sia in grado di farlo.- Tutti volsero lo sguardo verso gli ultimi gradini della scalinata a ridosso della parete, dove, nel più assoluto silenzio sembrava apparso dal nulla, l'unico sangue puro presente nell'edificio. La camicetta era stata riallacciata e la gonna a pieghe risistemata, ma i capelli tradivano ancora del disordine, erano un po' arruffati. Nessuno però osò dire nulla come, invece avevano fatto con lui poco prima.

Si unì silenziosa al gruppo, accomodandosi al fianco di Zero, sedendo molto più vicina di quanto avrebbe fatto chiunque; le loro spalle si toccavano e quel contatto, sentiva tranquillizzare entrambi.

Ichijo prese la parola quasi subito. Impiegò più di mezz'ora ad aggiornare Yuuki su ciò che era accaduto mentre lei non c'era, quello che aveva saputo ascoltando di nascosto e non, la Nobile Sara Shirabuki, ciò che Kaname Kuran aveva fatto nei 34 anni precedenti. Il consiglio degli anziani non esisteva più da vent'anni. Dopo la sua distruzione, nessun vampiro aveva più avuto il coraggio di ricostituirlo, nemmeno i pochi sangue puro rimasti, drasticamente diminuiti nel corso del tempo. In ogni caso da dieci anni la situazione aveva conosciuto uno stallo. Uno stallo che però non rassicurava nessuno. Tutti avevano il sentore che fosse la quiete prima della tempesta. E le nuvole nere cominciavano a profilarsi all'orizzonte, minacciose.

Quando il resocontò finì, nel salone, calò un silenzio difficile da sostenere. Il sospiro di Yuuki ruppe l'atmosfera. -Nulla di tutto questo, mi stupisce. A suo tempo, avevo immaginato le sue intenzioni. Ho tentato di fermarlo... ma, come sapete anche voi, è stato inutile.- A Zero non era sfuggito, lo sguardo che Yuuki rivolse ad Aidoh, che si sottrasse ad esso, chiudendosi nelle proprie spalle. Dunque lui sapeva? Sapeva cosa era accaduto a Yuuki? Gli tornarono alla mente le parole che Yuuki gli aveva detto in sogno. Sembravano non avere senso in quel momento, e allo stesso tempo avevano assunto finalmente il loro reale significato. “Non avercela con lui! L'ha fatto solo perché glielo ho chiesto io. Sono stata io! Sono stata così crudele da farglielo promettere. Non odiarlo! Io dovevo... per noi. Dovevo tentare; non avremmo mai vissuto in pace... non saremmo mai stati felici...” E dire che pensava fosse stato tutto un parto della sua mente. Poteva solo esserci una spiegazione a tutti quegli anni di agonia. Lei aveva tentato di fermare Kuran? Quando? Si rese conto della stupidità della sua ultima domanda, nel momento stesso in cui la pensò. Le mani gli si strinsero a pugno, tremanti. Quel fremito nervoso gli risalì le braccia fino a scuotergli le spalle. Gli occhi irritati dalla rabbia e il famigliare formicolio delle gengive. Fu la mano gentile della creatura accanto a lui a placarlo. Si sporse per sussurrargli qualcosa all'orecchio, in modo che potesse sentire solo lui. -Più tardi dovremo parlare proprio di questo...- Quando la rivide, o suoi occhi erano coperti da un dolore immenso e qualcosa che sembrava senso di colpa. Ma poi tornò a rivolgersi a tutti. -Le nostre probabilità sono molto alte: abbiamo dalla nostra parte tutti gli Hunters dell'associazione e anche Isaya e i nobili a lui fedeli. Non dobbiamo fare altro che tenerci pronti, anche se è più facile a dirsi.-

Kaien si era alzato ed era già arrivato alla porta. -Dirò a quelli che sono qui all'istituto di stare allerta e manderò un avviso a Kaito che tenga pronti anche l'intera associazione. Appena li chiameremo, arriveranno a darci manforte!- Se ne andò rimboccandosi la sciarpa fin sopra al naso e sbattendo la porta.

Il sangue di Zero ribolliva come non gli era mai capitato. Ora era davvero guerra. -Venga pure con un esercito... noi avremo il nostro!-

 

*** *** *** *** *** *** ***

 

Nel salone erano rimasti solo Zero, Aidoh e lei. La tensione era palpabile e insopportabile. Gli altri erano andati all'edificio principale, senza fare domande.

Il biondino era evidentemente nervoso, un velo di sudore gli imperlava la fronte, fatto del tutto estraneo alla sua persona.

-Zero...-

-Perché sei andata da lui, senza dirmi nulla?- Non era arrabbiato, sembrava solamente confuso e infinitamente stanco.

-E' mio fratello. Credevo che fosse mio dovere tentare di fermarlo. Inoltre... io... ero stanca di sentirmi così indifesa! Dovevo fare qualcosa. Non potevo starmene buona a guardare quel mostro distruggere il nostro mondo...- Si era appoggiata a Zero, sentiva il peso delle sue parole, schiacciarla.

-Tu lo sapevi, vero?- Si stava rivolgendo al ragazzo seduto di fronte a loro, che non aveva il coraggio di fissare il vampiro negli occhi. Nessuno disse nulla per pochi eterni secondi. -Era questo che avevi tentato di farmi capire quella sera, qui nel salone...- Per l prima volta si rese conto di non essere in grado di capire cosa il suo amore stesse pensando. Non era più lo stesso pur non essendo cambiato affatto. Aidoh si limitò ad annuire. Si mise a sedere composto, come per accettare un verdetto di colpevolezza che lo avrebbe condannato. -So che ti ha fatto promettere di non dire nulla. È l'unica ragione che avresti avuto per tacere. Non posso darti colpa di una promessa mantenuta.- Sia Yuuki che Aidoh stesso guardarono sbigottiti colui che sapevano bene essere un tipo piuttosto impulsivo.

-Mi hai quasi strangolato per molto meno... e adesso... stai bene?- Si era sporto in avanti con aria scettica.

-Ti chiedo scusa per quella volta. Ma... non sei stato tu a farle del male e ad allontanarla da me. È stato Kuran.- Ok! Ora era di nuovo Zero. Quell'odio e quella profonda tristezza negli occhi d'ametista, che si affrettò a riempire con la sua immagine. Li vide rischiararsi e addolcirsi un poco.

-Aspetta... ma io non to ho detto nulla ieri sera.- Non ricordava di aver accennato ad Aidoh o al fatto che l'avesse accompagnata ad incontrare Kaname.

-Infatti. Non lo hai fatto ieri sera. Ma giorni fa... credo che fosse un sogno! Ma dalle vostre facce direi che è la verità.-

Bene. Per lo meno non si sentiva stupida, pensando di essere stata l'unica a sognarlo ossessivamente. -Ma ora... voglio sapere che cosa è successo esattamente a Villa Kuran- Il suo sguardo era fisso su qualcosa che poteva vedere solo lui, duro e tirato, sul punto scoppiare dalla rabbia.

Yuuki ringraziò con un cenno della mano Aidoh. -Ora puoi raggiungere gli altri, Hanabusa...- Non se lo fece ripetere. Uscì dall'edificio come un lampo.

Rimasero di nuovo soli. Il cuore di Yuuki batteva come un matto. Era impossibile che Zero non se ne accorgesse, visto il fracasso che faceva nelle sue stesse orecchie.

-Nel mio sogno mi hai anche detto, che non ti saresti mai perdonata di avermi fatto soffrire tanto... perché ti dai la colpa di quello che è successo?-

Il suo Zero, così uguale e così diverso a prima, cosa avrebbe pensato di quello che aveva fatto?

 

*** *** *** *** *** *** ***

 

Dopo più di due ore passate al telefono con tutti coloro che sapeva essere dalla loro parte, o per lo meno non da quella di Kaname Kuran, si accasciò sulla poltrona del suo ufficio, svuotato del suo slancio di entusiasmo. Ora, era rimasta solo l'angosciante attesa dell'arrivo del nemico. Tolse gli occhiali, appoggiandoli sulla scrivania ingombra di carte e si massaggiò le tempie. Doveva stare tranquillo, la fortuna era dalla loro e non solo quella. Sarebbe andato tutto bene? Dove era finito tutto il suo ottimismo? Perché continuava a pensare che ci fosse qualcosa che non andava? Quell'orribile presentimento che lo perseguitava da quando aveva riportato Zero all'istituto Cross.

-Non mi sembrava il caso di affrontare l'argomento al ballo, ma non è il caso che tu vada in pensione, Kaien? Hai un aspetto orribile!-

Il tonfo secco della pesante poltrona ribaltata a terra, fu l'ultima cosa che le sue orecchie udirono, un atroce dolore al petto l'ultima sensazione che percepì. Poi fu il buio, fu il silenzio...

 

 

 

 

 

 

 

La Voce di Kam

 

Buonaseeeeeraaaa.....

Lo so, lo so! Ritardo, lo so! So che non è una giustificazione, ma è tutta colpa di un pranzo da parenti degenerato in un pomeriggio di aria fritta e una cena di altrettante inutili chiacchiere. Sono arrivata a casa talmente tardi e distrutta che non ho nemmeno acceso il pc. Anche perché questa mattina il lavoro chiamava inesorabile...

Detto questo... il titolo di questo capitolo è lo stesso di una canzone che adoro (30seconds to Mars), ma non si tratta di un riferimento diretto, semplicemente mi sembrava che stesse bene con quello che è accaduto! La fine si avvicina sempre più e anche le maledizioni che mi sentirò dai recensori per questo capitolo... Zero “per ora” non sembra particolarmente arrabbiato... come sarebbe stato lecito pensare, crede che sia stato Kaname a “uccidere” Yuuki, ma TATATADAAAAAAN non è proprio andata così! Aidoh ha scampato la morte anche questa volta.... tu guarda che ragazzo fortunato! Hihihihih, non gli farei mai del male, lo adoro troppo! <3

Comuuuunqueeee... cosa sarà mai successo a Kaien...?

Lo scontro finale si sta avvicinando e con lui la fine della Ffic...

Ringrazio tutti con un abbraccio super-stritoloso e un bacione un po' sbavato

 

Kizz

Kam

  
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