Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: LoStregatto    21/10/2014    3 recensioni
!!!STORIA IN FASE DI REVISIONE!!!
Dal capitolo 1:
Londra non era mai stata una città sicura e tranquilla. E anche se nessuno lo vedeva o  fingeva la loro inesistenza, ogni giorno crimini e ingiustizie di ogni genere venivano commessi tra quelle vie e strade ora bagnate dalla pioggia. 
Dal capitolo 4:
" E’ proprio strana la vita” pensò con finta ironia il ragazzo. "Questa mattina ero il Conte Phnatomhive: capo di una delle famiglie più ricche ed importanti d’Inghilterra ed ora sto fuggendo come un fuorilegge. Braccato da un uomo che cerca di uccidermi per un motivo che nemmeno conosco e per di più sono accompagnato da quello che una volta era il mio peggior nemico."
I nostri due protagonisti si troveranno ad affrontare un pericolo molto più forte dei precedenti, ma in loro  aiuto accoreranno due misteriosi personaggi dal passato oscuro e misterioso, ma legato indissolubilmente a quello dei due ragazzi.
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La storia è ambientata dopo la 2 serie dell'anime e Alois non è morto. Ci saranno molti riferimenti a fatti e situazioni presenti nel manga.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alois Trancy, Altri personaggi, Ciel Phantomhive
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Damend Souls 

Capitolo 9


Saraphine continuava instancabile a bussare la porta ma, nonostante tutti i suoi sforzi, essa rimaneva inesorabilmente chiusa.
La porta in questione era, come tutta l'abitazione, usurata dal tempo e corrosa dalle  termiti. Un tempo doveva essere stata una porta molto elaborata ed elegante. Ma lo sarebbe stata ancora per poco, viste le percosse della ragazza. Ad ogni colpo il legno cigolava e strideva, ma insisteva nel non aprirsi.

Saraphine, ormai stanca, si girò verso l'amica e con un cenno del capo le dette l'OK. La ragazza saltellò tutta gioiosa fino all’ entrata e si preparò a sfondare la porta.

"Non ho mai visto una ragazza così poco femminile in vita mia" Pensò sconsolato Ciel. "Una ragazza si comporta così quando é ad una festa o deve acquistare un abito nuovo;almeno, Elisabeth si comporta così, ma Alice non mi sembra la classica persona che si entusiasma per un vestito nuovo."
Liquidò la questione con la classica frase: "Impossibile capire le donne".

Intanto Alice si preparava per eseguire il compito affidatole: Afferrata la gonna con le mani, per non intralciarla nei movimenti, la sollevò fino ai gomiti, dando mostra della sua biancheria intima. Fatto ciò si preparò a tirare un potente calcio.
Com'era prevedibile, alla vista della sottogonna della giovane, Ciel arrossì violentemente, mentre Alois fece un lungo fischio di approvazione per poi girassi verso il conte e ridacchiare.
-Verginello-
-Dannato- Riabbatté offeso Ciel.


Il battibecco fu interrotto dal cigolio della porta che, come se avesse capito il destino che l'attendeva, si aprì lentamente.

La scena era inquietante e Alois lo fece largamente notare con un lamento di dissenso.
Entrare non era esattamente in cima ai desideri dei due ragazzi e vedendo Alice e Saraphine avanzare sicure piantarono bene i piedi per terra.

"Dannazione! Dov'è Sebastian quando serve?! Adesso farebbe una delle sue irritanti battute per farmi muovere." Il Conte Phamtomhive si pentì di questi pensieri un secondo dopo averli formulati e il suo irremovibile orgoglio si fece sentire ancora una volta. Prese coraggio e si incamminò oltre l'entrata, seguito da Alois.

L'interno della casa non era ridotto meglio dell'esterno: Il corridoio era semibuoi e si respirava un forte odore di chiuso. C'era solo un mobile a muro e, come poté constatare Alois passandovi un dito sulla superficie, era ricoperto da uno spesso strato di polvere.
Con un verso di disgusto si affrettò a pulire le dita sporche sulla camicia di Ciel che, di rimando, gli lanciò un uno sguardo di puro odio.

Finito il corridoio, si apriva un atrio di medie dimensioni da cui partiva una scala che portava al piano superiore. Sarebbe stata un abitazione elegante e raffinata se solo non fosse totalmente abbandonata a se stessa.  Come il mobile, tutto era coperto da polvere e il lampadario era insediato dalle ragnatele.

Saraphine si mise esattamente al centro del salone e mettendosi le mani sui fianchi cominciò a guardarsi attorno. - Come ho già detto, ha fatto pulizie dall'ultima volta.- constatò contenta la ragazza.
- Tralasciamo la descrizione gli interni per un attimo e andiamo a focalizzarci sul problema principale: Come facciamo a trovare quella vecchia carogna dello zio Kevin. Questa casa è enorme; potrebbero volerci anni per trovarlo.- Esclamò Alice, guardando con disappunto l'amica.
- Posso ricordarvi che non abbiamo degli anni per trovare questo misterioso zio e Alois, qui dietro, è più morto che vivo- Aggiunse Ciel. 

Usare Alois come pretesto per far smuovere le ragazze sembrò funzionare. Le due cominciarono a discutere, ma i pensieri di Ciel volarono altrove.

" Facciamo il punto della situazione: se questo posto é davvero sicuro come dicono allora potremmo avere qualche ora, massimo un giorno, di vantaggio su quei pazzi. Considerando come ci hanno facilmente trovato finora posso dire che mi sembra un buon vantaggio.
Resta il fatto che non ho abbastanza informazioni per aver un quadro generale della situazione; quelle due sono state ben attente a non svelare più dello stretto necessario su di loro e, al contrario, sembrano sapere fin troppo su di noi.
Appena lo zio pazzo si sarà fatto vivo voglio delle spiegazioni e non riusciranno a rimandare come'è successo fino ad ora."

Mentre formulava questi pensieri Saraphine e Alice continuarono a discutere gesticolando, ma Ciel non ci prestò troppa attenzione.
Sono l'osservazione di Alois sembrò farle arrestare. -Certo che questo zio è proprio un alcolizzato. Ci sono bottiglie vuote in ogni angolo.-

A sentire queste parole le due ragazze si illuminarono. Sembrava che quella frase fosse la soluzione a tutti i loro problemi.
- Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? È tutto così ovvio e io non ci sono arrivata.- Si lamentò Saraphine, mentre si batteva la fronte con il palmo della mano.
- Hai ragione... Alois, a volte sei un vero genio.- Si congratulò Alice.
Il biondo a sentire le lodi della ragazza sorride soddisfatto.

" Quel ragazzo è un completo narcisista." pensò sconsolato Ciel.

- Non vedo in che modo un paio di bottiglie possano aiutarci. Nel senso... Sono semplici bottiglie.- Ciel era dubbioso sotto tutti i punti di vista.
Quella situazione risultava più bizzarra ogni momento che passava.
Saraphine sembrò intuire il suo scetticismo e si affrettò a spiegare: - La faccenda è abbastanza semplice e, per quanto poco elegante, non vedo altra soluzione. Se ci ragionate bene è quasi immediato: gli alcolisti cercano sempre e solo una cosa...-

-Alcolici!- Eslamò sorpreso Alois che, annoiato dal discorso, si era messo a curiosare per il salone fino a trovare un armadietto contenente dei recipienti sorprendentemente ancora intatti. 

- Questo semplifica di molto le cose. - Disse Alice avvicinandosi al ragazzo. Osservato il mobile, prese una bottiglia dallo scaffale intermedio. Lei e Alois si misero a leggere l'etichetta applicata alla superficie e quando conclusero entrambi rimasero ammirati.
- Scotch whiskey del 1827! Certo che questo zio ubriacone ha buon gusto per il bere.- Dichiarò Alois, colpito, prendendo la bottiglia dalle mani di Alice.
La ragazza  la riprese velocemente, afferrandola per il collo. - Bene! Allora non credo gli dispiacerà se adesso le faccio fare un bel volo sul pavimento.

La ragazza alzò le braccia, pronta a lanciare quando una voce proveniente dalle scale interruppe il suo gesto.
- Non hai mai apprezzato un buon whiskey, ma questo è un vero affronto alla mia persona. Non lo sai che bere é uno dei piaceri della vita, mia piccola Alice?


Buon giorno a tutti!
Non ho veramente scusanti per giustificare il mostruoso ritardo della pubblicazione di questo capitolo.
In mia difesa posso solo dire che una serie di eventi si sono susseguiti a velocità rapida per tutta la fine dell'estate, facendomi rimandare sempre di più l'aggiornamento.
Poi, con l'inizio della scuola, le cose si sono ulteriormente complicate faccendoni completamente uscire di testa questa storia.
Però, ora che le verifiche di ottobre sono finalmente terminate, mi sono rimboccata le maniche e fra compiti e altre faccende ho scritto questo capitolo.
Ora mi rivolgo direttamente e personalmente a voi lettori/lettrici che mi onorate di leggere questa storia:
Da un po di tempo ho in mente una nuova storia, ma non so ancora se concretizzarla o meno perciò mi affido a voi per un parere. 
Non so se apprezzate questo mio primo esperimento e il fatto che io sia una persona mortalmente insicura in questo frangente non aiuta affatto.
Spero che mi possiate perdonare per questo ritardo e continuate, silenziosi o meno, a seguire questa storia.

Di nuovo Grazie.
A presto, LoStregatto.
  
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