Sono le sette del mattino, la pioggia ha continuato per tutta la notte. Sono in piedi davanti alla cucina e sto mangiando un toast pensando a quanto silenzio ci sia intorno a me. Solo quando senti così tanto silenzio ti accorgi di quanto sola tu sia. Sola con te stessa, con i tuoi problemi, con le tue crisi adolescenziali... A volte mi chiedo perché io stia respirando, sono uno spreco di vita, non dovrei neanche essere qui, sono sola. Vorrei non essere debole, vorrei riuscire ad affrontare gli ostacoli che la vita ci mette davanti, ma io mi arrendo sempre, ancora prima di cominciare. Finisco il toast e guardo l'orario, 7:40, sono stata 40 minuti a pensare a se sia meglio continuare a vivere oppure no, non c'è nessuno per cui valga la pena continuare. Prendo il mio zaino, e mi avvio verso la scuola. Davanti all'entrata della scuola le persone ignorano il mio passaggio come sempre, cammino verso il mio armadietto, a testa bassa come sempre, arrivata noto un ragazzo vicino al mio armadietto,girato di schiena, mentre parla con i suoi amici. Rimango colpita nel vedere quei capelli biondi, sembravano così morbidi... Resto a guardarlo per minuti che pargono ore, ha delle spalle grosse e ampie che in fondono sicurezza, è anche molto alto, la cosa che appare strana ai miei occhi sono le sue gambe, sono così magre, piccole. All'improvviso sento una voce "c'è quella ragazza che non ti stacca gli occhi di dosso"disse freddo. "Dove?" domandò il biondino incuriosito e infastidito. "dietro di te"rispose l'altro. Io chiusi l'armadietto senza far notare che avevo ascoltato la loro conversazione, e cammino via per il corridoio, ma non prima di sentire una frase: "lei potrebbe essere la vittima giusta". Non avrei voluto ascoltare quella frase. *** "lei potrebbe essere la prossima vittima"dissi. "si, ma in che modo pensi che lei venga tra le tue braccia?"chiese Calum. "potrei abbindolarla, facendole pensare che io sia interessato a lei"dissi"oppure potrei fare lo stalker, e seguirla"sogghignai. "penso che mi piaccia la scena dello stalker"sorrise Ashton. "anche a me, quindi vada per quello?"chiesi. I ragazzi annuirono. *** Le lezioni finalmente erano finite, camminando tra le vie della città, cadetti scontrandomi con qualcuno, appena alzai lo sguardo vidi due occhi azzurri, ma molto chiari. "scusa, mi dispiace non ero attento"cercò di scusarsi"ti sei fatta male?"chiese porgendomi la mano. Angolo Autrice Hey❤ tutto bene? comunque ecco a voi un altro capitolo...vorrei sentire i vostri pareri, mi piacerebbe tanto e grazie Amour a commentare ogni capitolo.. Love you guys ❤