Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
Segui la storia  |       
Autore: sophie97    21/10/2014    6 recensioni
Difficile, a volte, stabilire chi sia la vittima e chi sia il colpevole.
Difficile, a volte, mantenere saldo un rapporto che fino a poco tempo prima sembrava indistruttibile.
Difficile, quasi sempre, fare delle scelte. Soprattutto se si sa che con la propria scelta si determina il destino di un'altra persona, una persona alla quale si tiene davvero.
Storia scritta un po' di tempo fa e mai pubblicata, non fa parte della mia serie "Dieci ritagli di Cobra 11", che è ancora in corso, e quindi non vedrà come protagonisti i personaggi da me inventati nell'ambito della stessa (Clara, Bronte, Max, Mirtillo, ecc.).
Buona lettura!
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Ben Jager, Kim Kruger, Semir Gerkan, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

«Vuoi piantarla di dimenarti, mocciosa?» sbottò Alfred frenando l’auto davanti all’ingresso di un grande capannone industriale abbandonato in periferia.
Aida non sembrò nemmeno ascoltarlo.
Durante il tragitto non era stata ferma un attimo ed era quasi riuscita a slegarsi i polsi ma la fatica si era rivelata piuttosto inutile.
Lo scagnozzo di Hoffman scese dalla macchina e aprì violentemente lo sportello della bambina, facendola scendere senza troppe cortesie.
Le tolse maldestramente lo scotch dalla bocca e la strattonò fino all’entrata del capannone.
«Qui puoi urlare quanto vuoi, non ti sentirà nessuno.».
Aida si limitò a fulminare l’uomo con uno sguardo mostrandogli tutto l’odio che in quel momento provava per lui.
«Su, entra.» ordinò Alfred aprendo la porta metallica e facendo entrare la bambina nel capannone.
La legò a terra con le braccia dietro ad una specie di pesante tubo di ferro in modo che non potesse scappare e si allontanò verso il centro del capannone con un ghigno malvagio.
«Mio papà ti troverà!» gli urlò dietro Aida con quanto fiato aveva in gola.
«Ma guarda.» si ritrovò a mormorare tra sé e sé l’uomo, aspettando in piedi a qualche metro dal giovane ostaggio «Che mocciosetta coraggiosa che mi è capitata, pare che lei e quel turco abbiano lo stesso fastidioso carattere.».
«Era ora.» tuonò una voce alle sue spalle entrando a sua volta nel capannone e interrompendo il flusso dei pensieri di Alfred.
«Erik... ho fatto il prima possibile.».
Gehlen si avvicinò annuendo scettico, con le mani in tasca, a passo lento e tranquillo.
«David è alla polizia.».
«Come?» mormorò Alfred strozzandosi quasi con la saliva.
«Pare sia caduto in un giochetto dell’autostradale. Conoscendolo se ne libererà presto degli sbirri, ma nel frattempo ovviamente il comando dell’operazione spetta a me.» fece Gehlen con voce calma.
«Ovviamente.» ripeté Alfred senza riuscire a trattenere una sottile smorfia di disgusto.
«Qualche problema a proposito?».
«No.».
«Meglio per te. Ora sparisci e fai sparire anche la macchina.» ordinò.
E Alfred uscì obbediente e silenzioso dal capannone.

Rimasto solo, Gehlen si avvicinò ad Aida con fare minaccioso.
«Ciao, piccola Gerkhan.» esordì con voce melliflua.
«Stia lontano da me.» esclamò la bambina fissando l’uomo negli occhi senza paura.
«Bel caratterino, vedo.» rise Erik avvicinandosi ancora di più «Proprio come tuo padre. Penso che ti passerà presto questo coraggio con me, sai? Il tuo adorato paparino pagherà per quello che ha fatto, costi quel che costi.».
Aida continuò a sostenere il suo sguardo «Lui mi troverà.».

 

«Jager.» fece la Kruger entrando in fretta nella stanza dei colloqui del penitenziario «Non dovrei nemmeno essere qui, non sono permesse tutte queste visite. Mi hanno fatto passare solo perché ho detto che si tratta di un affare di polizia, quindi ho poco tempo. Ma ho novità...».
Ben rimase immobile a guardare il suo ex capo, senza sapere se essere felice o meno che vi fossero news.
«Jager...» cominciò il commissario tentennando «Abbiamo Hoffman. È al comando e ho ottenuto dal procuratore un fermo di quarantotto ore ma per incastrarlo abbiamo poco o niente. La situazione di Semir è sempre la stessa e poi...».
«E poi?» la incalzò il detenuto cogliendo l’indecisione della donna.
Kim fece un profondo respiro.
«Prima non gliel’ho detto ma... Hoffman ha... ha fatto rapire Aida non appena ha saputo che Semir ha parlato. E noi non siamo arrivati in tempo.» disse tutto d’un fiato.
Ben sbarrò gli occhi, cominciando a sudare freddo.
«Come... come Aida...? Ma... ma...» iniziò a balbettare mentre il panico si impossessava di lui.
Aida! La sua principessa!
«Appena Semir mi ha raccontato la verità ho avvisato gli agenti di andare a controllare Andrea e le bambine ma era troppo tardi, probabilmente uno degli uomini di Hoffman ci stava ascoltando e non ha perso tempo nell’avvisare il suo capo.» spiegò la Kruger fissando un punto indefinito davanti a lei.
«Non è possibile... non è possibile!» si ritrovò a gridare Ben «Ma porca miseria! Aveva mentito per due mesi e mezzo, non poteva continuare a farlo ancora per un po’? Non poteva trovare un luogo più sicuro per parlarle?».
Il commissario corrucciò appena la fronte, non si aspettava che Ben avrebbe reagito scaricando la colpa sul suo ex collega.
«Jager, si calmi. Gerkhan aveva bisogno di parlare, non ce la faceva più e...».
«E? E allora ha preferito condannare a morte sua figlia?» urlò ancora il giovane mentre gli occhi gli diventavano lucidi.
«Jager... per favore, si calmi.» ordinò la donna «Qui non è ancora morto nessuno, la troveremo.».
«Certo, e come?» ribatté Ben, questa volta a bassa voce «Non avete niente. Niente! E Semir ha anche perso la memoria.».
«Troveremo una soluzione, vedrà. Intanto in queste quarantotto ore devo trovare prove che possano incastrare Hoffman, assolutamente. Per questo adesso vado, tornerò ad informarla sui fatti, Jager. Ma lei provi a stare tranquillo.» concluse Kim alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso l’uscita.
«Aspetti...» mormorò Ben ormai in lacrime bloccandola sulla soglia «Commissario, trovi Aida... per favore.».

 

Povero Ben, adesso sta ancora peggio.
E Aida è nelle mani di Gehlen...
Grazie mille sempre e un bacione!
Sophie :D

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11 / Vai alla pagina dell'autore: sophie97