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Autore: darkronin    21/10/2014    1 recensioni
Terza e ultima parte (spero) della saga 'L'ira degli Eroi'
Scopriremo, finalmente, come sono connessi tra loro Loki, Thanos e i potenti della Terra e cosa ciascuno di essi nasconda o desideri. Vedremo come i nostri eroi, finalmente riunitisi, finiranno nei guai e cercheranno di uscirne.
- - - - - - Crossover Avengers-X-men col Marvelverse più in generale (come dovrebbe essere in realtà)
- - Altri personaggi secondari aggiuntivi rispetto alla fic precedente: I nuovi personaggi introdotti in quest'ultima parte, per ora, sono solo l'agente 13 Sharon Carter, i gemelli Fenris, Ercole, Sersi, Ares, Danny Rand e Luke Cage, Polaris, Havoc, Ciclope, Sole Ardente, Cable (in minima parte).
+ Riferimenti a World War Hulk, Age of Apocalypse, Secret Invasion, House of M
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ira degli eroi'
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25. Battibecchi






I Vendicatori si erano messi comodi per affrontare l'attesa che li aspettava mentre i mutanti scomparivano nel loro personale sopralluogo, a caccia di indizi che solo loro avrebbero potuto rilevare.
Dapprima osservarono incuriositi le direttive che la dea dei venti impartiva al giovane angioletto malaticcio, quindi ne osservarono per un pezzo le evoluzioni aeree, i più affascinati, curiosi e perplessi. Per molti di loro quello era un'ottima occasione per cercare di trovare nuovi spunti per le proprie invenzioni o soluzioni ottimali a problemi riscontrati in precedenza. Come tutti gli ingegneri e designer in generale sanno bene, la natura è la più prolifica delle muse. E cos'erano i mutanti se non meraviglie della natura le cui peculiarità loro -scienziati e militari- cercavano di riprodurre con le più moderne tecnologie?
Accampati alla meglio sulla rampa d'accesso al Quinjet, i restanti agenti S.H.I.E.L.D. bivaccavano sbracati e annoiati, Tony finiva di registrare la sua armatura coadiuvato dalla Visione, Janet schizzava, sul suo blocco per appunti, nuovi vestiti più simili a costumi teatrali -la maggior parte apparivano importabili anche per il palco- ispirati dai due mutanti aviari. Rogers ne approfittava, spulciando via internet sul tablet di Tony, per depennare dalla sua lista personale le cose che avrebbe dovuto approfondire per completare la sua cultura generale.
“Ma insomma...” sbottò a un certo punto Wade, tra un burrito e una fajita, la maglia, tirata su fin quasi allo sterno, da cui sbocciava una pancia tonda e ripugnante “Voi due state assieme o no? Che con tutti gli scambi di coppia che ci sono nel Marvelverse uno si perde. Anche se poi, a ben vedere, tutto torna sempre su binari storici prestabiliti...”
“Devo ammettere che questa è davvero un'ottima domanda!” si accodò giuliva Janet, mollando i suoi disegni e ruotando il busto di centottanta gradi “Dunque???” domandò sbattendo ostentatamente le lunghe ciglia.
“Jan...” la folgorò Clint con un ringhio. La distanza tra lui e Natasha non era niente di inusuale: non stavano appiccicati come adolescenti in calore né come perfetti estranei. Erano colleghi e basta. Come sempre. E nessuno aveva indagato oltre sulle vicende del mattino precedente.
“In effetti sono curioso anch'io.” rincarò Tony, mollando l'armatura e avviandosi giù per la rampa, la figura interamente sporcata di grasso meccanico qua e là, la parte superiore del toni da lavoro blu legata in vita e una canotta a coste leggermente deformata al centro del petto, dove un tempo era alloggiato il generatore Ark. Ma all'occhiataccia gelida di Natasha rispose con un'alzata di spalle “Ok, ok, regina delle nevi: se non vuoi dirmelo... STEVE!!!”
“Cosa?” domandò Cap, annoiato e sovrappensiero, immerso nella lettura.
Lo sguardo della spia si fece, se possibile, ancor più minaccioso. Tony sogghignò sardonico e continuò in un modo che lei non poteva prevedere “Carina l'agente 13, Sharon Carter, nonché mia cugina, eh?”
“Uh?” domandò il Capitano come svegliatosi da uno stato letargico che solo il nome della bionda aveva potuto infrangere. Abbassò le mani che reggevano il dispositivo elettronico e sollevò lo sguardo verso il collega “Sì, carina. E seria. Donne come lei non fanno per te” disse con troppa enfasi “E nemmeno si direbbe che avete qualcosa in comune. Tanto meno che quel qualcuno fosse Peggy. Dev'essere tutta colpa di Harold, ne sono certo” sorrise al ricordo dell'amico.
“Oh...” sghignazzò il magnate “Svicoli? Chissene frega che è mia cugina, so riconoscere una bella donna... Ma, sbaglio o siamo sulla difensiva... per caso? No, perché io non sto mica insinuando nulla...”
Steve stava per ribattere a tono quando un'idea improvvisa sembrò bloccarlo. Levò gli occhi al cielo, quasi a leggere un suggerimento, quindi tornò a fissare il suo interlocutore con un sorriso furbo “Non vedo perché dovrei... Mi pare che Sharon sappia metterti al tuo posto bendata e con un braccio legato dietro la schiena!” Sorrise ulteriormente, vittorioso, e si rituffò nella lettura.
Indispettito, Stark non era affatto pronto a vedersi liquidare a quel modo e in così breve tempo “Sì, decisamente devi avere qualche complesso se ti piacciono quelle così, un po' rigide e frigide... come Sharon, Peggy …” Cominciò a enumerare ma alla successiva si interruppe e, notata la reazione del Capitano, si affrettò a riportare il discorso sui binari da cui si era appositamente allontanato “Ma ti ringrazio... hai risposto alla mia domanda...”
Basito, Steve non sapeva chi guardare né riusciva a capire cosa avesse combinato.
“Non capisco il senso di questa manfrina...” confessò Janet, guardandolo scettica.
“Certo... sei abituata al cervello di tuo marito, cosa puoi capire dei piani che navigano in una delle menti più brillanti del pianeta?” domandò retorico Tony “Il punto è che la qui presente Natasha ha fatto un gran casino per accalappiarsi il qui presente Steve. Cose che la suddetta spia per poco non si metteva a lanciare i piatti del mio servizio buono contro il qui presente Clint e viceversa. Tu non c'eri ma si respirava tanta tensione...” disse con fare teatrale mentre Natasha cominciava a innervosirsi. Clint, al suo fianco, ascoltava quasi ammirato la teatralità con cui il magnate descriveva il tutto. “...sessuale, sopra e nonostante tutto.”
“Continuo a non capire..” ammise la donna
“E' semplice. Tutto sto casino e poi uno dei due si dimostra così poco interessato all'altro?” domandò indicando Steve con entrambe le braccia, esasperato, come se la cosa fosse lampante anche agli occhi dei più ottusi “La cosa non quadra... e quindi ho ragione io!”
“Ovvero?” domandò Natasha cogliendo una falla nel suo ragionamento, sfidandolo a riempirlo con un azzardato volo pindarico.
“Cioè che...” cominciò lui spavaldo per poi terminare con un borbottio, essendosi reso conto che gli mancavano più di metà dei dettagli per capire quale fosse la vera natura della relazione tra i due mastri assassini: magari avevano solo fatto pace, magari si erano beccati solo per una questione di fiducia reciproca... Eppure, ne era certo, c'era qualcosa sotto, sennò perché darsi tanta pena a escogitare sotterfugi con la complicità di Capitan Serietà? Ora aveva un nuovo obiettivo nella vita: smascherare e rendere la vita impossibile alla superspia. C'era riuscito con Nick Fury, cosa avrebbe mai potuto il suo braccio destro dai capelli rosso fuoco?
L'improvviso arrivo del gruppo mutante al completo lo trasse d'impiccio.
“Scoperto qualcosa di utile?”domandò subito T'Challa piroettando a terra, rimasto per tutto il tempo di vedetta sul tetto del jet, perfettamente mimetizzato. Più probabilmente, si era perso nel contemplare la sua amata.
“Emma Frost, l'algida e provocante regina bianca del Club Infernale, se non indossa completi da professionista, adora le mutande della nonna... e pare sbavi di notte, dormendo in pose assurde e per niente sexy.” commentò Mystica, serissima, osservando una polaroid rubata chissà dove.
“Non interessa a nessuno!” replicò Pietro, inviperito per lo scherzo che gli aveva giocato la sorella.
“A me sì. E ti dirò che ora ha guadagnato qualche punto sulla scala della sensualità. Anche se non batterà mai la mia amata Bea Arthur...”
“Chi?” domandò il velocista quasi schifato.
“Una vecchia cariatide di cui si son perse le tracce... e di cui è più che naturale e sano che un marmocchio come te non abbia memoria” commentò Mystica assumendo le forme della donna: una signora di una certa età, il volto segnato dalle rughe di espressione di una vita di emozioni non cancellate dal botulino, capelli bianchi candidi dalla piega perfetta e portamento elegante.
“Non offendere Bea!” strepitò Wade, offeso. Poi, giunto istantaneamente a più miti consigli, modulò il tono di voce in una richiesta adorante “Puoi mantenere ancora un po' il suo aspetto? Please! ♥”
“No!” fu la lapidaria risposta della mutaforma che riprese immediatamente il proprio aspetto, lasciando il mercenario a disperarsi.
E mentre i due discutevano, gli altri mutanti avevano riferito delle tracce, seppur impercettibili, che avevano individuato.
“Dall'alto non abbiamo notato nulla. Se fossero atterrati degli aerei nel bosco ci sarebbe stato un pertugio, per quanto piccolo, lasciato dal loro atterraggio o decollo. Ammesso che fosse verticale..” stava illustrando Ororo, per prima, spiegando quale fosse la situazione all'esterno “Ma non sono atterrati nemmeno nei dintorni della scuola. Nessuna traccia, bruciatura, alone... niente di niente.”
“In casa c'era un odore penetrante di deserto. Lo senti nella secchezza dell'aria...” annuì Logan quando la donna ebbe finito, a segnalare che aveva recepito le sue osservazioni, e prendendo la parola in risposta.
“E non dimenticare il profumo pungente di sale e spezie” interloquì Rogue
Logan grugnì “Non ne hai la conoscenza ma, mentre quella fragranza di spezie puoi trovarla un po' ovunque per il mondo, la particolare nota terrosa di cui parlo io è tipica del deserto del nord Africa. Ororo potrebbe confermarti se avessimo un telepate a connetterci... E ti dico che è Egitto, e non Marocco, per via del sotto tono di acqua, limo e pietra. Ci scommetto il fattore rigenerante.”
“Ad ogni modo, io ho individuato anche un altro odore... strano... asettico.” Continuò la mutante dai capelli rossi screziati dalla vistosa ciocca bianca.
“Ricordava i laboratori di Arma X..” confermò il canadese “Ma era qualcosa di completamente diverso... dobbiamo andare e verificare. Forse quando raggiungeremo la meta capiremo...”
“E come sapete dove dovete andare?” domandò Natasha, scettica
“Sottolineo il come?” interloquì Stark “Solo tre di voi sanno volare e solo due sono teleporta... e non su lunghe distanze, credo...”
“Considerato poi che non avete l'X-Jet...” insistette anche Stephen Strange che, con quell'uscita, aveva calamitato su di sé l'attenzione del gruppo. “Lo sanno tutti che gli X-men hanno il loro jet privato. E, se fosse ancora nell'hangar, Kurt l'avrebbe fatto volare...” replicò calmissimo.
“Illyana è una teleporta... in qualche modo faremo!” replicò Logan
“Ma non può offrirvi la protezione e la potenza di fuoco di un Quinjet!” replicò Cap
“Rubato!” precisò Wade
“Preso in prestito...” sorrise Stark di rimando
“Dio, Rogers... non sapevo che avessi radici latine...” bofonchiò Logan alla generosità del reduce “Siete già al centro dell'attenzione senza che vi immischiate nel casino mutante...”
“Perché rubare un QuinJet non attira attenzione... anche se con la complicità di agenti interni... Per caso, Jessica era ancora sotto l'effetto dello scettro di Loki?”
“La puoi smettere una buona volta?” domandò Stephen Strange, esasperato.
“Concordo con il dottore...” ridacchiò Thor, rimasto in disparte fino a quel momento “Vorrei capire cosa stanno dicendo”
“Al posto di dibattere inutilmente sul come raggiungere l'Egitto -è chiaro che la spunteremo noi- perché nessuno si domanda come fanno a sapere dove andare?” insistette Natasha
“E cosa ti fa credere che la spunterai tu, bella? E che ti riveliamo i nostri trucchi?” domandò Rogue
“Ma sono sempre così litigiosi i tuoi amici?” domandò T'Challa con un sorriso alla fidanzata che teneva stretta tra le braccia.
Ororo, per tutta risposta, si liberò dalla stretta, stizzita e si schierò anche lei, aggiungendo la propria voce al coro cacofonico di voci esagitate “I miei amici litigiosi? Ma li vedi i tuoi?”
“Si tratta di ospitalità, Ororo... ma sembra che tu abbia dimenticato cosa sia”commentò indispettito il re del Wakanda.
“Dimentichi che sono una superspia?” ghignava intanto Natasha
“E tu dimentichi che la mia matrigna è più superspia di te?” replicò Rogue “E che io posso essere più superspia di tutte e due messe assieme, se solo volessi?”
“La Madonna che casino che fanno, questi... adulti, dicono...” commentò Pietro, estraneo alla mischia. “Anche il Capitano... ha perso tutto il suo contegno.. vergognoso. E dire che sembrava tanto figo quando ha pianificato il vostro salvataggio... e ora è lì che starnazza come tutti gli altri. Faccia di pomodoro, laggiù, è quello che ha più aplomb di tutti questi nevrotici. Messi assieme e narcotizzati a valeriana, si intende...”
“Mi hanno stancata...” sibilò Wanda, stritolando la mano del fratello nel tentativo di calmarsi.
“Sì, concordo. A ben guardare, escluso il robot, l'unico che si salva è l'arciere che si sta facendo un pacco di fatti suoi...” Pietro ridacchiò del nervosismo della sorella.
“Basta....!” ringhiò quindi la giovane gitana con i nervi a fior di pelle. Non appena ebbe pronunciato quella parola, tutti si congelarono al proprio posto. Quella baraonda improvvisamente sedata aveva un ché di inquietante. Che fosse il suo potere magico o che gli adulti fossero stupiti di essere riusciti a far alterare una creatura così scostante, poco importava: il risultato era stato raggiunto. “Non mi piace il caldo.” esordì dopo aver attirato l'attenzione dei litiganti “...gradirei sapere perché dovremmo andare proprio in Egitto...”
“Perché qualcuno ha perso questo...” spiegò Raven estraendo dalla tasca dei pantaloni chiari una targhetta metallica tutta graffiata.
Subito Natasha gliela strappò di mano. “HYDRA ...” commentò “Ma... la tecnologia è S.H.I.E.L.D.” disse con una strana consapevolezza negli occhi, restituendo il cimelio alla mutaforma.
“E allora?” domandò Tony, pinzandosi l'attaccatura del naso con fare stanco.
“E allora viene da una base specifica. Ogni base ha un codice identificativo. Terra, Aria, Acqua, Subacqueo o Sotterraneo. Quindi c'è l'identificativo regionale. E le basi sotterranee in Nord Africa si contano su una mano. Se Logan dice di sentirci odore d'Egitto e non di Tunisia, così è.”
“Avevo detto Marocco...” precisò il mutante
“Ma l'altra base è in Tunisia. Che dovrei farmene del Marocco...?” replicò la spia.
“Mi sto perdendo...” ammise Janet
“Io no.” sibilò Clint digrignando i denti “Quelli di HYDRA sono così micragnosi che risparmiano anche sulla componentistica... oltre a insediarsi in una base nemica dopo aver ammazzato tutti gli occupanti, usurpandone il posto come volgari assassini. O come beceri parassiti virali”.
“In realtà è molto peggio.” replicò la spia “Come si diceva qualche tempo fa... il confine tra la nostra agenzia e la sua nemesi è molto sfumato. HYDRA è lo S.H.I.E.L.D. E in Egitto c'è sicuramente stato un avvicendamento tra le due. Un po' plateale, forse...”
“O forse serviva solo a salvare le apparenze...” imprecò l'arciere pensando al motivo per cui sua moglie era stata uccisa. Un motivo davvero stupido da un verso. Terribilmente sensato nell'ottica dei capi dell'operazione. Gli agenti non erano che numeri e certe transazioni la sola cosa davvero di valore.
“Quindi Egitto?” domandò Wade per ricapitolare.
“Egitto...” confermò Logan mentre Ororo sbarrava gli occhi e rabbrividiva impercettibilmente. Ma non abbastanza per i suoi sensi ipersviluppati “E poi vedremo dove andare da lì in poi” Il sollievo che percepì irrorare le gote della compagna gli fecero strizzare gli occhi. Lui e la regina dei venti dovevano farsi una chiacchierata.
“Che figata! Sembra una caccia al tesoro!!”
“Sorella, ti prego... se mai dovessi scegliere un uomo, ti prego, non qualcuno come Wade. E in assoluto, non Wade!”
“Hai detto bene...” commentò Wanda, lasciando scivolare lo sguardo sull'arciere, per il quale, dopo quell'impeto di rabbia più che giustificata, aveva perso ogni interesse, pur ritenendolo ancora un ottimo esemplare umano. E il fatto che fosse solo umano giocava a suo svantaggio a differenza di Cap che, almeno, era un superumano.
“Eh?” domandò stranito il velocista “Cosa?”
“Chi ti dice che io non abbia già scelto? E chi ti dice che sia un uomo?” domandò enigmatica, lasciandolo solo a riflettere su quanto aveva appena rivelato.
Forse per la prima volta in vita sua, da che i suoi poteri mutanti l'avevano trasformato in un proiettile d'argento, Pietro sperimentò la sensazione straniante che tutto andasse al rallentatore. Ma non come gli succedeva in continuazione. Tutto scorreva inesorabilmente, senza che lui ne avesse alcun controllo, lentamente per i propri sensi ma a velocità supersonica per le sue reazioni. Il cervello non connetteva. O meglio, lo faceva fin troppo bene e le soluzioni che proponeva non erano minimamente accettabili, cosa che, in qualche modo, lo mandavano in tilt, bloccando ogni altra reazione fino alla soluzione successiva.
“Ehi!” lo chiamò Illyana andando a prenderlo per il braccio “Tutto bene? Andiamo?”
“Non mi toccare! Pervertita!” ringhiò scartandola immediatamente nemmeno fosse stata lava incandescente. “Ti ho capito, piccola adoratrice del demonio! Ho capito cosa hai fatto a mia sorella!” disse con un tono di voce così alto che gli altri lo sentirono da dentro il jet in cui avevano già cominciato a infilarsi “Già avevate fatto amicizia e la cosa mi puzzava... con un'X-men... ma quando mai! E poi sta cosa di pentacoli e incantesimi...”
“Veramente Wanda è più grande di me ed ha i suoi poteri mutanti da molto tempo prima che io sviluppassi i miei. Cioè, all'incirca...un mese fa.” replicò il piccolo fiocco di neve con la tranquillità di una donna matura che affronta una formica.
“Puttanate! Tu sei cresciuta a pane e t.A.T.u.! Inutile nascondersi dietro un dito!” Pietro, ormai decisamente fuori di sé, blaterava incontrollato senza alcun filo logico “Siete voi russe che avete lanciato il movimento delle Femen che se ne vanno in giro a fare le scostumate in topless! Guarda anche la rossa che è con noi, un'altra svergognata!”
“Ce l'ha con me?” domandò Natasha, perplessa, affacciandosi con aria interrogativa, più incuriosita che infastidita dai deliri del ragazzino.
“Veramente il movimento era ucraino...” precisò Illyana con freddezza. Non c'era nulla di peggio degli ignoranti che confondevano la nazionalità di una persona con gli stati confinanti tanto, più o meno siamo là.
“E tu non sei ucraina? Chernobyl e le radiazioni hanno reso voi Rasputin tutti strani..”
“Vengo da un klchoz vicino al lago Baikal, in Siberia...” rispose roteando gli occhi, infastidita da tanta ignoranza. “Chernobyl...”
“Stessa roba...”
“L'hai finita di dire stupidaggini?” intervenne serafica Wanda che, come una sorella maggiore, tollerava a stento i capricci del piccolo di casa.
Indispettito e umiliato, Pietro trattenne la lingua con una smorfia che gli storpiò i lineamenti. Infine, conscio di non poter realmente interferire con le decisioni della sorella e non sapendo come replicare, con le lacrime agli occhi sputò con livore, additandola “Ricordati che per te farei tutto. E per tutto intendo letteralmente tutto. Vuoi ardere il mondo? Ti porterei la benzina. Tutta la benzina che riuscirei a trovare. Vuoi uccidere papà? Beh...cercherei di aiutarti. Almeno a non finire in galera. Tutto, Wanda, ricordalo. Ma mi sembra il minimo essere messo a parte delle tue decisioni... per quanto possa non condividerle”
“Tu vorresti interferire...” precisò quella, un sorriso commosso nascosto tra le increspature delle labbra imbronciate.
“Io... voglio quello che è meglio per te...” si giustificò l'albino mentre Illyana raggiungeva il resto del gruppo, scrollando le spalle demoralizzata
“E pensi di sapere cos'è meglio per me non essendo me?”
“Io sono il tuo gemello, Wanda. Sono l'unico che può rimandarti un'immagine di te stessa sufficientemente oggettiva. Non ti loderò mai come i maiali che cercheranno solo di portarti a letto né ti sminuirò come le oche invidiose. E sì: ricorda che non si può ammirare un affresco se ci pianti contro il naso.”
“Ma non puoi notarne le crepe se lo osservi da una distanza eccessiva...” replicò lei
“Appunto. Io sono a mezza strada. Fidati di me, Wanda, ogni cosa che dico o faccio, anche se ti sembra arrogante o egoista, la faccio per te...” piagnucolò. “Sei la sola sorella che ho...”
“Ne riparleremo...” concluse lei dopo un po', indecisa se aprirsi o meno. Gli prese la mano e, con dolcezza, lo condusse fino al Jet, i cui motori ormai rombavano assordanti, pronti al decollo alla volta del nord Africa.






AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV

E come dice Wade “sembra una caccia al tesoro!”
Non avete idea di dove vi condurrò, muahahahah.

Tornando per un attimo a fare le persone serie, vi avviso che la prossima settimana e quella dopo ancora NON aggiornerò per via di Lucca Comics. La prima settimana starò smadonnando per finire gli ultimi dettagli del costume (chissà chi farò... si accettano scommesse XD Cercate una Rogue a caso e mi troverete ;) ) e la seconda mi starò riprendendo/riorganizzando.
E, beh, scusate il ritardo ma, appunto, lavorando sul costume, ho perso di vista la data e quindi l'ora... =_= abbiate pazienza...
E... niente... aspetto i vostri commenti!
   
 
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