Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: MiaBlack    22/10/2014    7 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 9

 

Una cameriera accolse Felicity e la condusse in sala dove Moira era comodamente seduta su un divano a leggere un libro.

-Signora Queen, c’è la signorina Smoak. – disse la cameriera entrando in sala, la giovane rimase qualche passo indietro.

-Chi?- chiese la donna non riuscendo a comprendere chi fosse.

-La…- iniziò la cameriera voltandosi verso Felicity.

-Io.- Felicity fece un passo avanti mostrandosi.

-Se cerchi Oliver non è in casa.- disse immediatamente Moira, la cameriera non era ancora nemmeno uscita dalla stanza che Moira la stava già mettendo alla porta.

-Lo so, sono qui per lei.-

-Sul serio? di che si tratta?- Moira si voltò sorpresa verso la ragazza curiosa di scoprire cosa potesse volere da lei.

-Della tempest, ho visto il bonifico che ha fatto. L’ho riferito a Walter e ha detto che le avrebbe parlato, ma ho capito che non l’avrebbe fatto, gli inglesi sono pessimi bugiardi.-

-Si hai ragione.- Felicity studiò il volto della donna davanti a lei, non sembra sorpresa ne arrabbiata dal suo discorso, solo infastidita dal fatto che lei avesse ficcato il naso in cose che non la riguardavano.

-Allora ho indagato per conto mio, perché, in tutta onestà io non mi fido di lei. Ha inviato una somma considerevole al dottor Geel, il medico che ha seguito la nascita di Thea, mi sono chiesta il perché di tanta generosità e poi mi è venuto in mente che al processo ha detto di aver avuto una relazione con Malcom Merlyn, un anno prima che Thea nascesse più o meno. erlyn è il suo vero padre. – aggiunse, Moira era una maschera di indifferenza lei si che avrebbe fatto strage al tavolo da poker con la sua faccia, Oliver avrebbe dovuto imparare da lei.

-Ora capisco perché Walter e Oliver hanno un alta considerazione delle tue capacità… Sentiamo cosa vorresti fare di queste informazioni? Dirlo a Oliver?- Felicity studiava Moira incapace di capire se quella frase fosse un complimento meno.

-Io non lo so, per ora il mio piano era solo di venire qui e parlare con lei. Le lascio la possibilità di raccontare tutto a suo figlio, è più giusto che lo sappia da lei. -

-Non gli dirò assolutamente niente e non lo farai neanche tu. Se non vuoi mantenere il segreto per il bene di Oliver, ti consiglio di farlo per il tuo, ho notato il modo in cui lo guardi e se gli racconti la verità manderai in mille pezzi tutto il suo mondo e una parte di lui incolperà te per questo, proverà odio nei miei confronti certo, ma finirà per odiare anche te, tutti noi abbiamo dei segreti da mantenere signorina Smoak. -

-Cosa intende... - iniziò Felicity, ma il sorriso che la donna le rivolgeva non lasciava intendere nulla di buono, si sentì gelare il sangue nelle vene e si bloccò sul posto.

-Lei... lei sa...-

-Con chi credi di avere a che fare? Io sono Moira Queen... Credo che tu sia l'ultima persona che possa parlare di segreti a mio figlio. - Moira se ne andò soddisfatta lasciando Felicity persa nei suoi pensieri. Le cose erano andate a peggiorare, non solo Walter l'aveva ricattata in modo sfacciato, ora anche Moira la stava ricattando, certo in un modo molto più velato e molto meno invasivo, ma rimaneva comunque un ricatto.

Lasciata casa Queen, Felicity rimase a contemplare il volante della sua auto, i pensieri le si accavallano in testa in modo quasi doloroso, mise in moto la macchina decidendo di tornare a casa, per quel giorno non sarebbe stata capace di fare niente al covo.

 

-Mamma!-

Felicity era appena entrata in casa, le due furie si erano lanciate su di lei abbracciandola.

-Che ci fate ancora svegli? -

-E' presto! - rispose Hope guardando la mamma.

-Mamma mi fai le coccole? - Robert si era lanciato verso la madre alla ricerca di affetto.

-Sul divano! Dov'è la nonna? - i tre se ne andarono sul divano dove la televisione trasmetteva il cartone di cattivissimo me.

-E' al telefono. - rispose Hope sedendosi accanto alla mamma con un libro in mano.

-Leggi? - chiese Felicity, Hope era ancora piccola, ma da qualche tempo aveva espresso il desiderio di imparare a leggere, così con l'aiuto di Felicity e di Stesy, Hope aveva iniziato a leggere, anche se ancora non era brava e molte parole non le conosceva, le piaceva comunque girare per casa con in mano un libro.

-Si! - rispose mostrandole il libro di cappuccetto rosso.

-Leggi un po' per me allora. -

Così i tre sul divano passarono una serata tranquilla, Robert steso sulla madre a farsi fare le coccole mentre guardava la televisione, Hope seduta accanto ai due che leggeva balbettante il suo libro.

-..Mangiarti... stai davvero diventando brava. - si complimentò Felicity, Hope sorrise e riprese a leggere.

-Sei tornata, pensavo saresti rimasta fuori più allungo. - la madre aveva finito la telefonata ed era tornata in salotto dove aveva lasciato i nipoti.

-Ciao mamma, oggi ho finito presto. È successo qualcosa? -

-Tutto tranquillo. Hope sta diventando molto brava. - disse sedendosi sul bracciolo del divano accanto alla nipote.

-Si, sono molto orgogliosa di lei. - diede un bacio sulla testa alla bambina che le sorrise.

-Mamma Robert russa! - le due donne scoppiarono a ridere, il bambino si era addormentato e aveva preso a russare piano infastidendo Hope.

-Continua a leggere con la nonna io lo porto a letto. -

-Okay... - Hope riprese a leggere tranquillamente, Felicity uscì dal salotto e andò verso la camera dei bambini, come al solito la stanza era disseminata di giochi e vestiti sparsi a terra, prima o poi avrebbero imparato a tenerla in ordine. Robert russò più forte quando lo posò sul letto, si accigliò e si mosse infastidito mentre gli sfilava i vestiti e cercava di mettergli il pigiama.

-Decisamente sembri tutto tuo padre. - commentò notando le sopracciglia contratte, la sua espressione era la stessa che faceva Oliver quando qualcosa non gli tornava. Gli diede un bacio sulla fronte, sorrise notandola distendersi in un espressione rilassata e serena, rimase ancora un po' li a guardarlo dormire pacifico chiedendosi se non fosse arrivato il momento di dire tutto ad Oliver. La suoneria del cellulare la distrasse dai suoi pensieri, uscì dalla stanza cercando di non svegliare Robert e rispose.

-Diggle è successo qualcosa? - chiese chiudendo la porta di camera.

_Sono Oliver. _ Felicity si fermò in mezzo al corridoio, staccò il cellulare dall'orecchio e verificò il nome che ancora illuminato risaltava sullo sfondo del telefono “Dig”.

_Sto usando il suo telefono, dove sei? _ la voce era bassa e con una cadenza lenta come se stesse pesando le parole che stava dicendo.

-Io... Sono, tornata a casa... E' successo qualcosa? - rispose lei preoccupata.

_ Perché te ne sei andata? Ti è successo qualcosa?_ la voce di Oliver era ghiaccio puro e lei non riusciva a capire cosa stesse succedendo.

-Dovevo fare una che mi ero dimenticata, hai bisogno di me? - sentiva il cuore batterle forte.

_No, rimani pure a casa, ci vediamo domani..._ la telefonata era appena conclusa ma Felicity continuava a fissare il cellulare pensierosa.

-Mamma? Vieni voglio iniziare di nuovo il libro.- Hope fece capolino dal salotto chiamandola.

-Eccomi. -

 

***

 

Nelle stanze sotto al Verdant c'era un innaturale silenzio. Sara e Oliver erano rientrati dal loro giro di pattugliamento, la città quella sera era tranquilla, si erano imbattuti solo in una rapina ai danni di un uomo, l'aggressore era un ragazzino al suo primo crimine, dopo averlo consegnato a Lance i due erano rientrati al covo, trovando all’interno solo Dig che lavorava al suo computer, Oliver si era accigliato notando immediatamente l'assenza della bionda, così aveva chiesto direttamente all'amico dove fosse finita. La risposta che ebbe non gli piacque per nulla, c'era qualcosa di strano nei suoi occhi, come se fosse infastidito da non averla trovata li. La conversazione telefonica mise i brividi sia a Dig che a Sara, ma non ebbero tempo di dire nulla, Oliver restituì il telefono al legittimo proprietario allontanandosi dai due senza dire una parole. Sicuri di essere soli i due si guardarono.

-Sembra a me o era arrabbiato? - chiese Sara, Dig annui.

-Sembrava. - ormai Dig si era deciso a non domandarsi più cosa pensasse Oliver riguardo Felicity, il suo comportamento nei confronti della ragazza era diverso rispetto a quello che aveva con qualunque altra ragazza, sembrava non la vedesse con un essere femminile, ma solo come fonte di informazione, ma allo stesso tempo teneva particolarmente alla sua opinione e prendeva realmente in esame qualunque cosa lei dicesse, era una contraddizione vivente quando si parlava di Felicity.

-Cosa c'è realmente tra loro? - quella era la domanda migliore che Sara poteva porre.

-Lui dice nulla. Lei è solo la sua partner... - rispose lui usando la stessa parola che Oliver aveva detto qualche tempo prima a Felicity.

-Non sembrerebbe. - rispose, poi uscì anche lei alla ricerca di Oliver.

-Già non sembrerebbe. - le fece eco Diggle.

Sara raggiunse Oliver fuori dal Verdant, il vicolo laterale era ormai diventato il punto di sfogo del ragazzo.

-Che succede? - gli chiese Sara fermandosi davanti a lui impedendogli di continuare ad andare avanti e indietro in quello stretto pezzo di strada.

-Niente... - rispose lui rapidamente, Sara lo guardò scettica, si appoggiò al muro aspettando che Oliver parlasse, era chiaro che stava succedendo qualcosa e prima l'avesse ammesso, meglio sarebbero stati tutti lui per primo.

-Mi evita! Non capisco perché, non posso fidarmi di una persona che non fa altro che evitarmi! - rispose lui arrabbiato, quell'esplosione lasciò stupì molto Sara, Oliver non era arrabbiato sembrava ferito da quel comportamento.

-Cosa è che ti da realmente fastidio, il fatto che lei non è qui o che non sia qui ad aiutarti.- chiese Sara, poteva sembrare che stesse domandando la stessa cosa, ma c'era una sottile differenza tra le due opzioni: la prima era più su un piano personale, la seconda era semplicemente una questione pratica di lavoro. Oliver era visibilmente combattuto nel darle la risposta, sembrava che nemmeno lui sapesse decidere quale fosse la vera risposta, lui la voleva li al covo al suo fianco, ma non sarebbe stato sincero se avesse detto che la voleva solo per la sua bravura al computer.

-Dannazione!- si allontanò dal vicolo in sella alla sua moto, allontanandosi da Sara e da quella scomoda domanda. L'aria nel vicolo si fece improvvisamente gelata, Sara guardò la moto partire e sparire tra le strade distrutte del quartiere, scosse la testa quella non risposta era una risposta, almeno lo era per lei.

-Quindi? - la incalzò Diggle vedendola rientrare.

-Un muro di pietra sarebbe stato più loquace.-

-Non mi stai dicendo niente di nuovo. - rispose Dig sorridendole, Oliver era un dannato testone e quando si trattava di sentimenti era un testone ritardato e loro non potevano farci nulla.

-Staremo a vedere, ci sono molte cose che Oliver non sa di Felicity e credo che ne rimarrà molto sorpreso. Buona notte Sara.- se ne andò lasciandola sola senza specificare ulteriormente cosa intendesse con quelle parole.

 

Oliver sfrecciava per le strade della città come un pazzo mentre nella sua mente le parole di Sara giravano senza dargli pace: perché era tanto infastidito dal comportamento di Felicity, non era legata a lui, Felicity era libera di fare quello che voleva, anzi, per colpa sua la sua vita era costantemente in pericolo, sarebbe stato meglio per lei non avere più niente a che fare con Arrow, eppure non riusciva a metterla da parte, non poteva fare a meno di lei e della sua intelligenza, si, era per quello, Felicity gli serviva, la sua bravura al computer gli era indispensabile, come le sue idee e i suoi consigli, grazie a lei ora lui aveva trovato un altro modo per aiutare la sua città, se non fosse stato per le sue parole ora molti nemici sarebbero a piede libero.

 

Qualche strada più in la Felicity sedeva sul divano con la figlia, sorrideva e annuiva alla giovane che continuava a leggere lo stesso libro da almeno un ora, ma nonostante tutto, la mente di Felicity era lontano da li, la sua testa era tutta rivolta a Oliver e a quella strana telefonata che aveva ricevuto.

-Mamma, sei preoccupata? - Hope aveva smesso di leggere e la stava guardano.

-No tesoro tranquilla, però ora è tardi devi andare a letto. -

-Ma io non ne ho voglia! - protestò mettendo il broncio, erano quelli i momenti che preferiva di Hope, quando faceva qualcosa di infantile e mostrava la sua vera età, forse era stata sua la colpa, aveva fin da subito cercato di farli comportare da bambini più grandi di quello che erano: era giovane e tra l'università e loro che piantavano capricci non ce l'avrebbe fatta, aveva rovinato la loro infanzia per certi versi, ma ora che aveva tempo, si era ripromessa di dare loro tutto quello che in quegli anni non era riuscita a dargli. Le diede un bacio sulla fronte sorridendole.

-A letto, leggerai domani. - sbuffando la bambina se ne andò in camera e si preparò per andare a dormire, la seguì con lo sguardo indecisa su cosa fare, appena la chioma bionda scomparve dalla sua vista la sua mente aveva già deciso cosa era giusto fare, si recò all'ingresso e da dentro la borsa recuperò una scatola di metallo verde, la strinse tra le mani, era piccola e fredda al contatto, le ci era voluto un po' di tempo prima di poter creare quello che che aveva messo all'interno, ma ora che era finito doveva consegnarlo.
Felicity entrò in camera dei figli, Robert dormiva beatamente, mentre Hope si stava infilando sotto le coperte.

-Mi dai il bacio della buona notte? - le chiese mentre sistemava il cuscino per stare più comoda.

-Certamente. - si sedette sul letto.

-Che c'è mamma? -

-Ti devo dare una cosa, devi promettermi di non aprirla mai. -

-E perché me la dai? - la bambina guardava prima la madre e poi la scatola che quella aveva tra le mani.

-Se mi dovesse succedere qualcosa tu dovrai darla a zio John. - spiegò lei, aveva creato personalmente quel programma per rintracciare il suo il suo gps, che aveva istallato nel ciondolo che portava al collo, era un idea stupida, lei non era in pericolo non si era mai sentita una potenziale vittima, eppure da quando Walter era comparso in ufficio aveva la sensazione che tutto poteva finire male.

-Okay... -

-Nascondilo, non dire a nessuno che ce l'hai e non aprirla. - la piccola prese la scatolina e la nascose sotto il cuscino.

-Va bene mamma. -

-Notte. - Hope si stese nel letto e chiuse gli occhi, Felicity si trattenne ad osservare la figlia prima di sistemarle le coperte e darla un dolce bacio sulla fronte.

Uscita dalla camera la giovane mamma si recò in salotto dove il passaggio dei due bambini aveva lasciato il segno, riordinò i giochi sparsi a giro, si buttò sul divano concedendosi cinque minuti di pace prima di andare a dormire, avrebbe dovuto buttarsi sul letto invece che sul divano, la stanchezza l'aveva stroncata, non aveva voglia di alzarsi dal li.

-Paliamo... - Felicity aprì gli occhi appena chiusi e trovò sua madre davanti a lei che le porgeva una tazza fumante di tea.

-Mamma... - prese la tazza accomodandosi meglio sul divano osservando sua madre sedersi accanto a lei.

Rimasero in silenzio per alcuni minuti, Felicity fissava la tazza stretta tra le sue mani, Stesy invece fissava la figlia aspettando che si decidesse a parlare.

-Cosa ti preoccupa? Il signor Queen ti ha trattato male? - la domanda era stata detta in modo innocente, ma Felicity conosceva troppo bene sua madre per non cogliere l'ironia e la frecciatina che le era appena stata lanciata.

-No mamma, Oliver non mi ha trattato male. - rispose ricevendo in risposta un espressione scettica, Stesy non si fidava di Oliver e non ne faceva mistero.

-Ho scoperto una cosa, ma non so se posso dirglielo... - spiegò lei, era più facile dire a sua madre che aveva scoperti che Thea non era la figlia di Robert Queen piuttosto che dirle che Walter era tornato e la stava ricattando.

-Felicity non credi di avere già abbastanza segreti con quel ragazzo? - questa domanda la colse alla sprovvista tanto che la tazza che stringeva in mano rischiò di finire rovesciata su se stessa e sul divano.

-Cosa?- non avevano mai realmente affrontato quell'argomento, lei sapeva che sua madre aveva dei sospetti su chi fosse il padre dei due bambini, ma era solo un sospetto visto che lei si era sempre rifiutata di parlarne.

-Fel, sono tua madre ti conosco. Oliver Queen era il ragazzo a cui facevi ripetizioni. - spiegò come se quello bastasse a chiudere l'argomento.

-Si ripetizioni mamma, secondo te come ho fatto a finire nel suo letto dalla biblioteca della scuola?- chiese, stava ancora negando e forse lo avrebbe continuato a fare ancora per molto, ma da qualcuno la sua intelligenza doveva pur averla presa e sua madre non era per nulla stupida.

-Il vero mistero è quanto tu sia stata in biblioteca a fargli ripetizioni. - rispose divertita alla faccia sempre più sconvolta della figlia.

-Felicity, capisco che tu non sia fiera di quello che hai fatto, ma hai due splendidi figli, li ami, loro amano te e io sono fiera di quello che hai realizzato, certo non avrei voluto questo, ti avrei preferito con un ragazzo invece che con due figli, ma questo non vuol dire che io non abbia una grande stima di te.- la donna le sorrise con infinita dolcezza, non erano molte le occasioni in cui le due si dicevano certe cose, quelle parole avevano un significato importante per entrambe.

-Mamma. - si avvicinò e abbraccio la donna, stretta nel suo abbraccio le sembrò di tornare bambina, il periodo delle ginocchia sbucciate e dei bacini per far passare il dolore erano lontani, ma quelle braccia avevano ancora il potere di trasmetterle serenità e amore.

-Ora vuoi dirmi cosa è successo? -

-Hai ragione, è Oliver il padre, ma... ora non posso dirgli di loro, deve risolvere altri problemi e non posso... -

-Certo, capisco che debba rimettersi in sesto dopo cinque anni su quella maledetta isola, ma è passato un anno. Felicity... dimmi la verità, lui non si ricorda di te. -

-Dannazione mamma come fai... -

-L'ho capito dal tuo sguardo quando parli di lui, soprattutto le prime volte che lo hai incontrato a lavoro, avevi lo sguardo triste, deluso. Non ti chiederò cosa è successo e come siete finiti insieme a letto, almeno non ora, ma tu dovrai dire a Oliver: di Robert e di Hope, lui si deve prendere le sue responsabilità, ma soprattutto i tuoi figli meritano un padre.-

-Lo so, lo so! Ci penso ogni giorno, ogni volta che li guardo vedo Oliver, Robert è praticamente la sua copia. E ogni volta che sono con lui duro fatica a non dirgli tutto, ma non ce la faccio. -

-Felicity, più aspetterai, più sarà difficile. Ora dimmi cosa è successo oggi. -

-Il fatto è che... ho scoperto che Thea è figlia di Malcon Merlyn... - qualunque fossero i pensieri di Stesy il suo volto rimase impassibile aspettando che la figlia continuasse il racconto.

-Sono stata da Moira Queen, non ho mai avuto a che fare con quella donna fino ad oggi e credo di essere stata fortunata. Le ho detto che sapevo e che era giusto che Oliver sapesse. Mi ha fatto ben intendere che sa di Robert e di Hope e che se io svelo il segreto di Thea lei dirà a Oliver di loro. -

-Cosa pensi di fare?-

-Non lo so...- Stesy si alzò dal divano sorridendo alla figlia, le baciò la fronte con dolcezza.

-Prenderai la decisione giusta, ne sono sicura. Ora vai a letto è tardi. -

-Notte mamma. -

 

continua

 

Eccomi ho pubblicato di corsa visto che tra meno di venti minuti dovrei essere a lavoro e invece sono qui... <.< la mia bassa autostimi mi porta a cercare le vostre recensioni in questi momenti di crisi... >.>

comunque in molti avevano azzeccato Felicity va da Moira per la storia di Thea, la discussione tra Moira e Felicity è ripresa dal telefilm visto che lo scambio di battute era perfetto ho lasciato l'originale con solo la mia aggiunta su i figli.
volevate più scene con ROber e Hope e sto cercando di accontentarvi! ^.^
Cosa avrà dato Felicity ha Hope? si scoprirà più avanti giuro!
ora rapporto Felicity/madre vi è piaciuto? Stesy sta recuperando punti?
"-Il vero mistero è quanto tu sia stata in biblioteca a fargli ripetizioni." xD ammettiamolo è stata un genio in questa frase!
scappo che qui se no faccio tardissimo!
Un bacione Buona visione di puntata a chi segue la diretta, Buona settimana...
ci vediamo MERCOLEDI'!
MIA


Ricordate che chi vuole può trovarmi su FB -> https://www.facebook.com/miablack.efp 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: MiaBlack