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Autore: Marzio C    22/10/2014    1 recensioni
Ho cercato, in 27 capitoli, di continuare la storia di Chuck e Sarah. Incontreranno momenti belli e momenti difficili. Tutti i capitoli sono intrecciati l'un l'altro, ognuno è il seguito del precedente. Non essendo io uno scrittore, anzi mi considero solo uno scribacchino, non sempre sono riuscito a mantenere i personaggi nelle loro caratteristiche per cui me ne scuso e non mi rimane che affidarmi al vostro buon cuore ed alla vostra sensibilità critica. Gradirei conoscere i vostri pareri e le vostre recensioni, per uno scribacchino sono importanti anche se negative.
Grazie et buona lettura.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                  Capitolo 21
 
Il presidente riconsegnò il governatore a Chuck, l’intersect glielo avrebbero riattivato nel pomeriggio. Mentre passeggiavano nel porticato sentirono dei passi che si avvicinavano, erano Sarah e Pamela. La ragazza chiese l’autorizzazione al padre di poter cenare a casa Bartowski la sera stessa. Disse chiaramente che non resisteva un solo giorno lontana da Zach, con lui accanto il dolore che si era trascinata per così tanto tempo spariva del tutto.
Il presidente sospirò, abbraccio la figlia ed accondiscese. Chuck era a disagio, non si aspettava una situazione del genere, Jeremy si scusò con lui.
Di sicuro Pamela stava pian piano recuperando il suo equilibrio, non leggeva più nei suoi occhi la voglia di fuggire, gli chiese di pazientare.
Intervenne Sarah, confermando che Pamela era la benvenuta in casa loro tutte le volte che riteneva opportuno, confessò che anche suo figlio lontano da lei era un pesce fuor d’acqua.
Arrivò anche George, si mise sull’attenti e chiese a Chuck:” Signore a che ora pensa di prendere l’aereo per il Belgio?”.
Chuck gli rispose: “Non ti preoccupare, avrai tutto il tempo per salutare mia figlia, anzi stasera a cena da noi, non tollero rifiuti”.
“Non rinuncerei per tutto l’oro al mondo signore, grazie signore”  
I due padri sollevarono gli occhi al cielo, che dannata e buffa situazione. Entrambi giunsero alla conclusione che ormai le due famiglie erano legate a  filo doppio. 
Sarah se la rideva sotto i baffi fin quando non notò al polso del marito il governatore. “Signori, perdonate l’interruzione, Chuck dopo posso parlarti un secondo?”
“Sarah anche subito, andate pure.”  Furono congedati dal presidente.
Si recarono nell’ufficio di Chuck, Sarah con fare minaccioso e l’indice sotto il naso del marito gli chiese “Quando mi avresti detto che ti avrebbero attivato l’intersect? Che tipo di missione sarebbe la vostra? Se hai bisogno di quella cosa significa che sarà pericolosa. Voglio venire con te.”
In quel momento entrò Susan, lo sguardo che le diede Sarah la gelò. All’istante fece dietro front e scappò a gambe levate. 
“Direttore Walker, lei conosce già quali sono i miei ordini, si attenga a quanto già concordato.  Non voglio più tornare sull’argomento.  Può andare”
Le carotidi di Sarah stavano per scoppiare, il viso paonazzo rivelava quanto lei fosse arrabbiata. “Sissignore, sicuramente qui non discuterò i suoi ordini, a casa sarà tutt’altra musica”
“Sarah, aspetta… siediti un attimo.” A malincuore lei cedette.
“Ritengo che non sarà una missione ad alto rischio, però l’intersect fa comodo non si sa mai. Avrò sempre con me il nostro vecchio dispositivo così potrai monitorare tutto ed io saprò di non essere solo, ti avrò sempre accanto. Adesso vai, ti raggiungo fra qualche minuto. Mi dai un passaggio a casa?”
Così dicendo la prese alla sprovvista fra le braccia e la baciò. Sarah oppose una resistenza non molto convinta alla fine chiuse gli occhi e rispose al suo bacio con passione.
“Chuck amore mio, promettimi che starai attento, se ti accadesse qualcosa io...io non ti sopravviverei.
Ti detesto, accidenti a te, tu in Belgio in azione senza che io possa essere al tuo fianco, non è giusto!!!”.
“Sarah… stai zitta e baciami”   
La cena fu all’insegna dell’allegria, ai ragazzi sarebbe piaciuto che durasse all’infinito. Evelin telefonò, gradiva sapere l’ora in cui avrebbe dovuto mandare la scorta per riportare a casa i suoi figli. Sarah chiese se potevano rimanere a dormire da loro. George in camera con Zach e Pamela in camera con Vonnie.
Non vi furono problemi di sorta ebbero l’ok. Chuck ordinò ai maschi di comportarsi da gentiluomini non voleva essere costretto ad alzarsi in piena notte e prenderli a calci nel sedere. Risata generale e tutti a nanna.
Su un aereo di linea Chuck stava spiegando per filo e per segno il piano d’azione a George.  La Cia avrebbe fornito armi e alcuni uomini fidati Sarebbero andati ad Ostenda via terra.  Arrivati sul luogo, avrebbero contattato il mercenario e se non ci fossero stati intoppi, nel giro di due giorni sarebbe finito tutto.
Ad Ostenda il tempo era uggioso, una noiosa pioggerella cadeva dalla sera precedente. L’umidità penetrava nelle ossa.  Se ne lamentò anche il giovane George, la ferita al braccio si faceva sentire. Giunti nei pressi della casa di Dick, a Chuck parve di notare qualcosa di insolito, ordinò di proseguire e di non fermarsi per nessuna ragione. Parcheggiarono a circa un chilometro. Scesero dalle auto e si avviarono verso la casa usando vie parallele. Pareva che all’interno non ci fosse nessuno… eppure il quadro d’insieme stonava.
Accese il dispositivo audio e video così che Sarah attraverso lo schermo al plasma da 120 pollici riuscisse a seguire tutta l’azione.
I dati registrati del dispositivo LZ024 venivano automaticamente codificati, il segnale inviato ad un satellite che a sua volta lo ritrasmetteva al suo gemello che lo decodificava trasformandolo in immagini e suoni.  Vi era però un ritardo temporale di circa 3 secondi, doveva tenerne conto.
Sarah osservava le immagini ed era d’accordo sulle sensazioni avute dal marito, la stonatura c’era. “Chuck, l’anomalia è lo stendi panni nel prato della casa. Se non erro sta piovendo per cui è strano che qualcuno si dimentichi degli indumenti, in un giorno così piovoso, per di più ci sono appesi vestitini da bambino”
Fece cenno di mettere in funzione il dispositivo infrarossi ed il ricercatore di fonti di calore”
In effetti in casa videro al piano terra 4 uomini in piedi, uno seduto, dalla postura pareva legato, al primo piano 1 uomo che pareva tenere a bada una donna ed un bambino.  Si sentivano talmente al sicuro da non aver messo delle sentinelle.
La situazione era alquanto complicata, dovevano intervenire sincronizzati al secondo, un errore significava perdere degli ostaggi.
Senza fare rumore si avvicinarono alla costruzione, esaminarono porte e finestre per trovare la via di entrata migliore. Un agente salì sulle spalle di un collega e si issò sul piccolo balcone del primo piano. Fino a quel momento nessun intoppo.
Prepararono delle granate acustiche al suo via ruppero i vetri delle finestre e le gettarono all’interno, l’agente al primo piano, invece, sparò direttamente al mercenario.
L’effetto sorpresa fu totale, neutralizzarono i 4 uomini, liberarono   Van Petegeen , Chuck ordinò a tutti di uscire egli rimase all’interno della casa in attesa dell’altro agente, della donna e del bambino. Questi ultimi correvano giù dalle scale il suo uomo barcollava tossendo sangue, il quinto mercenario, sebbene ferito lo aveva colpito a morte e si apprestava a lanciare, verso di lui, una granata. Sarah gli urlò con tutte le sue forze di uscire dalla casa immediatamente, Chuck non poteva, doveva salvare la donna ed il bambino.
Riuscì a far uscire la donna prima che la granata esplodesse, Il bambino se lo strinse al petto, si rannicchiò a uovo dando le spalle alla granata. La deflagrazione lo investì sulla soglia di casa.
 Le immagini dell’esplosione arrivarono con 3 secondi di ritardo, poi sullo schermo solo effetto neve. Sarah ebbe un malore, nessuno se ne accorse. Rimase al suo posto.
 
                                  Continua
                                                                       Marzio C.
 
   
 
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