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Autore: Cassie78    22/10/2014    4 recensioni
Dopo la battaglia con Slade tutto è tornato alla normalitá, tranne che per Felicity. Quando il mondo sta per crollarle addosso qualcuno torna dal suo passato con una proposta a cui lei non può dire di no. La sua voglia di riscattarsi di tutto il dolore provato prevarrà sull'amore per Oliver? É davvero l'amore l'emozione più forte di tutte? O è la rabbia?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Roy Harper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentii il rumore della risata di una donna e mi svegliai...erano le 5 del mattino. Mi affacciai alla porta e vidi qualcosa che mi congelò sul posto. Austin e una ragazza. Si stavano baciando per poi entrare in camera di lui e chiudere la porta. Era ovvio cosa stesse per succedere. Scena già vista anche questa. Tornai a dormire, per quanto mi fu concesso... 
Mi risvegliai la mattina presto per vestirmi. Come succedeva da due anni a questa parte io lavoravo con mio padre in azienda, lo aiutavo in alcune cose. Infondo quello sarebbe stato il mio futuro, l'eredità di famiglia. Mi vestii e scesi a colazione. C'erano tutti, anche Austin.
-Buongiorno a tutti- dissi sorridendo- Austin la tua amica è già andata via?- chiesi sarcastica.
-Come prego?- chiese sbalordito da quella domanda
-Bhe sai cugino sarebbe stato impossibile non sentirvi!- intervenne Damian
-Mi devi ore di sonno Austin- lo accusò Dimitri
-buongiorno ragazzi- disse mio padre entrando in cucina - ciao tesoro- e mi baciò sulla guancia- di che parlate?-
-delle sue attività notturne- dissi io sedendomi il più distante possibili da Austin.
-ma non mi dire, non é da te Austin!- disse mio padre scherzando. Io risi.
-quante volte lo ha già fatto?- chiesi curiosa. 
-Vediamo c'è stata Anastasia, Isabella, Roxy...- disse mio padre tenendo il conto con le dita mentre si versava il caffè con l'altra mano.
-non dimenticare Alexia- disse Damian ridendo. Mio padre gli puntò il dito contro come a dire "ah si giusto bravo!"
-e anche le altre 15 o 16 ragazze di cui anche lui ignora il nome!- disse Dimitri
-Insomma come avrai capito é la prima volta che lo fa!- disse mio padre rivolto verso di me. Io risi, sicuramente era la prima volta che lo faceva da quando ero io qui. Mi voltai verso Austin che fino a quel momento aveva alternato il suo sguardo omicida tra i tre mentre parlavano. Sembrava volergli dire di tacere.
-che dire, sono un tipo tranquillo- disse poi.
Facemmo colazione e poi ci alzammo tutti.
-Bene è ora di andare a lavoro.
Ebbene si anche i tre ragazzi lavoravano in azienda. Arrivammo lì e ci mettemmo tutti a lavoro. Sentii qualcuno alle mie spalle 
-mi dispiace- disse Austin, io mi girai
-Austin è la tua vita fai quello che...- ma non finii di dire la frase. Non riuscivo a credere a quello che vidi attraverso la vetrata dell'ufficio. Tutto quello che avevo in mano cadde. In quel momento il tempo si fermò, importava solo cosa, o meglio chi, avevo davanti. 
-Oliver- dissi in un sussurro
Austin si voltò. Davanti a me che parlava con la segretaria di mio padre c'era Oliver, più bello che mai. Mio padre mio raggiunse correndo.
-Alex devi andartene nasconditi, non sapevo fosse lui il mio appuntamento. Non deve vederti ti riconoscerebbe.
Aveva ragione ma non riuscivo a muovermi. La stanza prese a girare e le gambe divennero molli. Volevo correre da lui e abbracciarlo e dirgli quanto mi fosse mancato, ma una parte di me non lo voleva.
Austin mi prese per mano e mi trascinò fuori facendo in modo che Oliver non mi vedesse.
Mi portò in un'altra stanza. Io ancora fissavo il vuoto.
-Stai bene?-mi chiese. La sua domanda mi fece svegliare e solo allora mi accorsi che stavo trattenendo il fiato.
-No per niente- dissi- devo chiamare Roy!- presi il telefono e composi il numero...
-Pronto Roy
-Ehi Alex 
-Perché Oliver è qui in Russia?-chiesi di getto
-O merda...sapevo che doveva partire per lavoro ma non sapevo venisse in Russia- disse preoccupato anche lui - non ti preoccupare dovrebbe ripartire stasera.
-Perfetto meno male...-dissi più calma e sollevata- come va?- chiesi....
silenzio...
-Roy?
-Alex qui non va bene per niente. I criminali sembrano raddoppiati e noi non ce la facciamo da soli soprattutto perchè...perchè Malcom è tornato e ha le stesse intenzioni di anni fa...distruggere la città e i suoi abitanti e per farlo ha ideato una formula simile al mirakuro solo che non è il mirakuro, abbiamo provato ad iniettare la cura che avevamo e non ha funzionato...Non sappiamo come fermarli...-
-O mio dio- non potevo crederci l'incubo si stava ripetendo - mi dispiace...
-anche a me...-era triste e io mi sentivo così impotente- io vado ciao un bacio.- disse Roy 
-ciao- dissi.
Austin mi guardava preoccupato 
-Ci sono problemi gravi dai miei amici-
Mi abbracciò subito. 
Restammo in silenzio per una buona mezz'ora poi arrivò Damian.
-è andato via Alex puoi tornare-
Feci un sospiro di sollievo e ritornai, mio padre mi sorrise dolcemente e io ricambia. Mi accomodai alla mia scrivania. E iniziai a pensare. 
Erano 3 anni che ero via. La mia vita qui era bellissima e poi ero diventata una combattente coi fiocchi, ero bravissima e ora sapevo usare ogni tipo di arma ma me la cavavo soprattutto con i coltelli e la stecca di ferro. Ancora mi ricordo quando venne Roy qualche mese fa e mi vide allenarmi a lanciare coltelli nella stanza a vetri, era rimasto impaurito. Risi al ricordo.
Ero pronta e ben addestrata e così arrivai a quella decisione che inconsciamente avevo già preso...Sarei tornata a Starling City per aiutare i miei amici!
Mi alzai subito e andai da mio padre, raccontai tutto quello che Roy mi aveva detto e gli comunicai la mia decisione.
-è questo che ti senti di fare?- mi chiese 
-si, non mi perdonerei mai di non averli aiutati- dissi decisa
-ok non posso fermarti è una scelta lecita -disse tranquillo
-sapevo avresti capito -e lo abbracciai- pensavo di partire domani sera con l'aereo privato così ho il tempo di prepararmi.
-ok ne riparliamo meglio stasera a casa così ti consegno delle cose.-disse lui.
 La giornata passò veloce e tornammo a casa.
Entrai in stanza ed iniziai a fare le valige. Austin entrò come una furia. 
-Non te lo permetto nella maniera più assoluta, tu non andrai da sola a Starling City!- era furioso
-Austin...
-No niente Austin non sono d'accordo per niente! Potrebbe succederti qualcosa e io non posso accettarlo!- disse deciso
Nel sentirlo dire queste cose mi girai gli andai incontro e gli stampai un bacio sulle labbra, lo sentii rilassarsi e stringermi a se. Ok, non era una mossa leale effettivamente e tantomeno era da me, ma ormai non capivo più cosa fosse da me e cosa no.
Mi staccai prima di andare oltre
-Tornerò te lo prometto..- gli dissi ancora tra le sue braccia
-ok...-disse rassegnato- ti aspettiamo giu a cena
Scesi giu e cenammo, c'era uno strano silenzio. 
-Tornerò non dovete preoccuparvi-dissi
-Facile a dirsi è ovvio che ci preoccupiamo- disse Damian
-Non puoi pretendere che non lo facciamo sei come una sorella per noi- aggiunse Dimitri
-Lo so e vi ringrazio ma davvero me la caverò- dissi sorridendo.
Finimmo di cenare e restammo seduti fino a che mio padre si alzò 
-Alexandra vieni con me...e anche voi seguitemi- ci alzammo tutti e scendemmo giu nella sala degli allenamenti.
-Avrei dovuto consegnartela quando sei andata in missione per la prima volta ma ho voluto aspettare- così dicendo premette un bottone sul muro e si aprì una porta nascosta ed entrai. 
Era li che tenevano le divise da combattimento, tutte nere. Erano riposte come l'uniforme di Arrow in 5 teche di vetro. Riconobbi subito la mia, l'unica da donna. una tutina nera aderente, di tessuto elasticizzato, accompagnato con degli stivali altrettanto neri e bassi. In vita aveva una cinta in cui suppongo vadano le armi. Guanti in tessuto di quelli che lasciano le dita scoperte e poi il tocco forte. Una mascherina nera e una parrucca nera e riccia.
-Wow, è mia?- chiesi sbalordita
-Si e anche queste- disse mio padre porgendomi delle chiavi.
-Cosa sono- chiesi perplessa
-Le chiavi del mio mega appartamento a Starlig City, attico e superattico ma diciamo che la vera casa è al piano di sotto, al piano di sopra c'è la sala d'allenamento con tutte le armi che vedi qui.- disse sorridendomi- avrai bisogno di un posto dove stare e di armi da usare.
Rimasi a bocca aperta e lo abbraccia. 
-Grazie papà e...la mia divisa è stupenda!- dissi commossa
-Provala, credo che tutti noi vogliamo vedere come ti sta.- disse mio padre
Andai a cambiarmi per poi tornare dopo poco.
-Ti sta davvero bene!- disse mio padre sorridendomi
-Concordo!- disse Dimitri
-Pure io- si aggrgò Damian
Austin era rimasto a bocca
-Sei...Sei bellissima...- disse per poi sorridermi
Mi avvicinai allo specchio e mi guardai. Rimasi sbalordita. Ero davvero io? avevo un'aria così non da me...sexy e letale allo stesso tempo.
- Manca una cosa al costume, una cosa che tutti noi abbiamo, lenti a contatto colorate...Rosse... si è inquietante ma almeno non ci hanno mai riconosciuto. Camuffano lo sguardo- e mio padre mi porse le lenti- sono graduate come quelle che già porti!
Ebbene si avevo definitivamente abbandonato gli occhiali, ora portavo solo lenti a contatto. Gli occhiali non sono pratici se ti cadono ogni volta che combatti...
-mi piace l'idea delle lenti rosse- dissi
-idea mia- disse Austin.... Ovviamente, e di chi altro poteva essere...
Dopo aver a lungo chiacchierato andammo a dormire. Austin mi prese per mano prima che entrassi in stanza.
-è una richiesta assurda ma non so per quanto non ti vedrò e...bhe...potrei dormire con te, solo abbracciandoti nulla di piu..- mi disse speranzoso
-ok- dissi , lo presi per mano ed entrammo in camera mia. Ci stendemmo sul letto e lui mi attirò a se.
-notte-disse
-buonanotte- risposi per poi addormentarmi tra le sue braccia.


OkOk... Non odiatemi...Fel e Oliver non si sono incontrati
Ma come avrete ben capito manca davvero poco visto che la nostra Felicity (ora Alexandra) sta per far ritorno a Starling City. Che cosa succederá? Posso solo dirvi che il suo ingresso sará in grande stile!
Ciao alla prossima bacii!!!

   
 
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