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Autore: Voglioungufo    22/10/2014    2 recensioni
"E così non ricordi nulla dal 1973?" chiede Occhi di Gatto.
"Esatto".
"Fantastico! Posso riutilizzare tutte le mie vecchie battute!"
"Cecilia" la riprende Charles e finalmente Logan scopre il nome di quella ragazzina.
(...)
"Raven gettò la pistola e non sparò"
"Così decisero di lasciare in pace i mutanti, tu e Magneto faceste pace e costruiste la scuola?"
"No" dice il Professore con un leggero sorriso "Nulla di cos' semplice. La pace tra mutanti e umani era appena iniziata, ma fu altro a crearla. Quel giorno che Raven gettò la pistola fu solo l'inizio di un mondo migliore".
---
Per quanti come me alla fine di DOFP si sono sentiti spezzati e convinti che ci fosse il seguito (che ci sarà, altrimenti vado a protestare). Cos'è successo da quando Logan fu tirato fuori dall'acqua? Alla fine Mystica tornò da Charles? Cosa combinò Erik? Come riuscì Charles a mantenere la sua promessa? Ma, cosa più importante, CHARLES ED ERIK RIUSCIRONO A RISOLVERE I LORO PROBLEMI DI COPPIA?
(La Cherik è per lo più accennata, ognuno interpreta come vuole)
|Spoiler per chi non avesse visto l'ultimo film| Post DOFP| Slash| anzi, Pre-Slash| Nuovi personaggi|
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto, James 'Logan' Howlett/Wolverine, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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~Cap. 3
La ragazza gatto
**

Xavier's School per ragazzi speciali.
Primo piano.

Angie capì di essere in un luogo estraneo ancor prima di svegliarsi completamente, il letto era troppo morbido e le coperte troppo soffici, non dormiva in un letto del genere da... mai. In ogni caso nella stanza non percepiva la presenza di nessun'altro essere umano. Capì di essere al primo piano di una casa molto vasta e dal piano di sotto le arrivavono immagini di persone, bambini per lo più.
Fantastico, mi hanno portata in un altro orfanotrofio.
Sarebbe scappata, ovviamente, come aveva già fatto in passato e nessuno si sarebbe accorto di niente; era troppo pericolosa, troppo diversa per restare. Così si alzò circospetta dal letto lasciando scivolare le coperte dal suo corpo esageratemente magro e nudo. La cosa brutta della sua mutazione, quando si trasformava in una gatta perdeva i vestiti per strada. Angie fece una smorfia e rovistò nei cassetti trovando delle mutande e una maglia abbastanza grande e lunga da coprirla.  Fortunatamente quello di quell'anno era un settembre esageratemente caldo e una volta fuori avrebbe sempre potuto ritornare gatta.
Aveva aperta la finestra e stava per buttarsi al piano di sotto quando una serie di immagini, di ricordi di altri, le riempì la mente facendole perdere il controllo sulla realtà. Cadde in ginocchio sul pavimeto, le mani strette al cornicione. Quando si sentì di nuovo stabile si rialzò decisa a rimandare la fuga per capire che razza di posto fosse quello.

Piano terra.
Charles passò una mano sul viso cercando di far ordine tra i pensieri.
"Si tratta di Erik".
Il telepate avrebbe voluto sapere tutto subito ma la mutante-gatto aveva un evidente bisogno di cure ed era stata una priorità sistemarla, la seconda priorità era stata quella di curare Raven, infatti aveva un taglio abbastanza profondo al fianco. Così aveva aspettato e ora, nel cuore della notte, attendeva delle risposte da Raven.
Hank era seduto sul divano vicino ad Alex, Raven occupava la poltrona e nessuno aveva toccato i bicchieri di thé sul tavolo di cristallo.
"Che cosa ha combinato questa volta?" si decise a rompere il silenzio.
Raven lasciò passare qualche secondo prima di rispondere:
"Lui proprio niente, questa volta è colpa degli Umani".
"Cos...? Abbiamo fatto un patto, abbiamo dei documenti. Non possono fare nulla contro di noi", obbiettò giustamente Hank.
"Finché Erik resterà fuori combattimento", ricordò Mystica.
"Gli ho cancellato la memoria, non ha più ricordi sui mutanti o sulla vendetta. E' fuori combattimento" fece Charles non capendo dove volesse andare a parare l'amica. Non provò a leggerle nel pensiero, voleva sentirlo da lei.
Erik ricorda, si ricorda ancora di me ti prego.
Era un pensiero estremamente egoista ma non riusciva a tenerlo a bada.
"Esatto, per ora siamo al sicuro. Ma degli agenti speciali lo stanno cercando per fargli tornare la memoria e poter attaccare i mutanti".
"Cosa?!" sbottò Alex, "Perché mai dovrebbero fare una cosa del genere?"
"Per soldi" pensò ad alta voce Charles, "Le armi contro i mutanti costano parecchio, con un mercato del genere si diventa ricchi".
"Ma... Erik non può essere rintracciato, abbiamo fatto perdere le sue tracce" disse incerto Hank.
"Si trova in un paesino vicino a Dublino, in Irlanda", fece Raven alzando il mento come a sfidarla a contraddirla.
"Come...?"
"Sono una spia, Charles, mi assicuro che il Governo tenga fede ai patti e so tutto quello che sanno loro. Ad esempio, posso assicurarti che il Presidente e tutti gli altri vertici dello Stato non sanno nulla di tutto questo. Il nostro avversario lavora in proprio".
"Conosci il suo nome?"
Raven scosse la testa.
"Ok, questo spiega il motivo della tua presenza. Vuoi il nostro aiuto per fermare questa cospirazione. Ma la ragazza? L'hai portata qui solo perché questa villa è un rifugio per i mutanti?" Chiese Charles inarcando un sopracciglio.
"Lei è la chiave per poterci aiutare" rispose pronta.
"Spiegati"
"Si chiama Angie, era una delle cavie dei laboratori Trask. Ha tre mutazioni secondarie e una principale, immagino che sia un mutante di classe quattro e se non addirittura cinque. In ogni caso, oltre a potersi trasformare in un gatto, ad avere il fattore rigenerante e degli artigli può controllare i ricordi delle persone. Può leggerli, cambiarli, crearli, cancellarli, riportarli alla luce e giocarci come vuole".
"Una telepate specializzata nella memoria" annuì Charles pensieroso "Potrebbe fare delle barriere molto più forti e indistruttibili delle mie. Potrebbe rendere la mente di Erik immune da ogni attacco".
"Esatto", confermò Raven "Potrebbe essere la nostra unica possibilità. Ma prima dobbiamo convincerla a collaborare, è molto diffidente e...instabile" ammise "Non sa controllare il suo potere mentale, è quello che controlla lei".
"Be', è il più difficile da usare" concordò Charles, già con i pensieri degli altri aveva difficoltà, visualizzare i ricordi di chiunque poteva portare a una crisi di identità.
"Be', una volta spiegata la situazione collaborerà" disse Alex.
"Con me non ha funzionato" Raven indicò la sua ferita "Spero che Charles possa calmarla".
Stava ancora pensando quando vide Hank fare uno scatto verso una zona d'ombra del salotto afferrando qualcuno che si era nascosto e ingaggiarono una mini lotta. Charles cercò di neutralizzare il nemico ma si ritrovò bloccato, come sbattere contro un muro.
Hank aveva afferrato una ragazza per il collo e questa, dai polpastrelli delle dita, fece uscire degli artiglietti ossei che ferirono la Bestia. Ci pensò Alex a prenderla alle spalle facendole perdere il controllo sulla sua barriera mentale. Charles fu veloce ad approffittarne per entrare nella sua mente.
Calma la tua mente. Le disse. Guarda nei miei ricordi.
Come tanti flash vide passare davanti ai suoi occhi tutta la sua vita, in particolare i ricordi legati ai mutanti e a Erik, cercò di non schermarsi e di essere il più limpido possibile. Capiva che quello era l'unico modo per potersi guadagnare la sua fiducia.
Infatti Angie ritirò gli artigli e si rilasso, Alex la mollò e lei rimase qualche secondo inerme a fissarlo. Occhi verdi dentro occhi blu.
"Credevo di essere sola..." sussurrò.
"Non sei sola" Charles sentì una stretta allo stomaco "Angie, non sei sola"

**

Era seduta sul divano ed era spaventata da tutti quei sguardi. Sguardi di mutanti, mutanti come lei. Angie si sentiva la gola secca e non riusciva a far rallentare i battiti del suo cuore.
"Allora, da dove vieni?" fece l'uomo sulla sedia a rotelle, quello a cui aveva visto la vita, quello che le stava più simpatico. Aveva posto la domanda in maniera rilassata e serena, Angie capì che stava tentando di metterla a suo agio e lei decise di dire la verità.
"Sono nata in Germania nel 1933 da famiglia Tedesca. Purtroppo ho presentato caratteristiche fuori dal comune da quando ho avuto otto anni e qualcuno fece la spia ai Nazisti e io finii in un campo di concentramento. C'era uno scienziato, un generale... non so cosa fosse esattamente, solo solo che per colpa sono stata torturata per capire tutti i potenziali dei miei poteri. Si chiamava Smithz1 e spero con tutta me stessa che qualcuno l'abbia fatto fuori" si bloccò notando il gelo che era calato sulla stanza.
"Sei... sei sicura che si chiamasse Smithz?" chiese l'uomo che assomigliava a una bestia. Hank, se non sbagliava.
"Dubito di poter dimenticare il nome del diavolo" bisbigliò.
"Penso che ti farò piacere che lo hanno assassinato facendogli passare una moneta d'argento in mezzo al craneo" le comunicò la donna blu, Mystica.
"Sì, mi fa piacere" rispose senza scomporsi. L'uomo sulla sedia a rotelle tremeva, senza pensarci due volte provò a entrare nei suoi ricordi ma si trovò la porta sbarrata. Era la prima volta che succedeva ma cercò di ignorare la cosa e proseguì il suo racconto.
"Con il termine della guerra sono stata trovata dai Russi e non so per quale via sono finita in America dove ho vissuto in un orfanotrofio finché non sono arrivati dei tizi a portarmi in un altro inferno"
"Le industri Trask" tradusse Charles.
Angie fece spallucce "lì ho subito altri esperimenti e sono riusciti a creare un nuovo potere"
"Cosa intende?"
"Non lo so, grazie a delle diavolerie sono riusciti a darmi il potere di guaruire da sola. Probabilmente sono viva solo grazie a quello".
"Hanno creato una mutazione artificialmente?" Hank fece una faccia sorpresa "E'...impossibile"
"A quanto pare no" borbottò Charles che stava già pensando alla combinazione genetica, agli alleli e tutte quelle cose lì.
"Dopo non so quanti secoli che sono rimasta chiusa lì dentro mi hanno liberato, hanno tentato di portarmi in una strana struttura ma sono riuscita a liberarmi e ora sono in fuga. Lavoro nei Nightclub nel tempo libero" terminò la sua storia.
Rimasero tutti in silenzio per assimilare quelle informazioni.
"Qui sei al sicuro" le garantì alla fine Charles "Nessuno ti farà del male e imparerai a controllare la tua mutazione".
Angie ci credette e per la prima volta da quando aveva sette anni si sentì al sicuro.

**

"Charles?" il telepate in questione si girò verso Raven. Avevano appena spedito Angie nella propria camera per farla riposare e lui si sentiva terribilmente stanco.
"Ha avuto lo stesso aguzzino di lui..."
Non fu neccessario di specificare chi fosse il 'lui', era troppo ovvio.
"Forse ha fatto bene ad ammazzarlo" pensò Charles "ha distrutto la vita di due bambini".
"Pensi che si siano mai incontrati?"
"No, entrambi hanno vissuto quegli anni in solitudine. Spero di poter fare di più ed essere migliore con lei che con Erik" e detto questo si girò per andare in camera sua, pensando alle parole che le aveva detto.
Non sei sola.
Lo aveva detto anche a Erik e alla fine si erano rivelate una bugia, ora lui era solo chissà dove.

   
 
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