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Autore: S_h_a_e_L    23/10/2014    5 recensioni
Una profezia complementare all'originale che lega Harry ad un nuovo personaggio... oppure forse no.
Harry è strano dopo la morte di Sirius e sceglie di abbracciare il proprio destino.
Adoro gli Harry che si immolano.
Potrebbe infastidire le seguaci dei personaggi Canon.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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-I Burattini del tempo-



 

..:Gravillea del Cambiamento:..

 

L'estate stava per finire, era stato un mese intenso, ma stranamente semplice.
L'ombra del signore oscuro e delle morti che mieteva vicine o lontane non abbandonavano mai il giovane salvatore, ma l'impattoche aveva sul ragazzo era diverso.

I suoi genitori e la loro morte, le scoperte su chi era e chi doveva essere, su quello che gli altri avrebero voluto che fosse.
Il terrore e la solitudine e poi come colpo finale anche la comparsa e poi la scomparsa di Sirius, ancora solitudine più cupa e più scura.

 

Quante volte si può ferire un cuore prima di spezzarlo?

Ad un certo punto aveva semplicemente perso il conto dei colpi e alla fine del quinto anno si era reso conto che non c'era stato rumore né dolore quando il suo cuore si era fermato.

Dicono che spesso chi soffre molto sia costretto a crescere velocemente, per quanto lo riguardava nei mesi seguenti alla fine delle lezioni, la crescita era stata completa e totale. Si era allenato sia mentalmente che fisicamente nuovo anno lo trovava diverso, profondamente diverso. 

Gli allenamenti fisici avevano irrobustito i tratti fanciulleschi del suo corpo senza però alterarne le rotondità, la natura era stata un'ottima alleata regalandogli una considerevole altezza, la preparazione mentale invece aveva sguardo, la consapevolezza l'aveva reso più cupo e il dolore l'aveva velato di quella astuzia necessaria alle persone che tanto hanno perso e potrebbero ancora perdere. 
[*]

Aveva tolto gli occhiali appena iniziate le vacanze con una riuscitissima operazione babbana, aveva ottenuto una vista quasi perfetta in meno di due settimane, non poteva permettersi una debolezza come quella di dipendere paio di lenti graduate.

Non poteva permettersi nessuna debolezza e meno che mai dipendenze. La convalescenza in quel buio forzato post operazione, inoltre, era servita per affinare e acuire gli altri sensi.

L'occlumanzia riusciva in maniera più naturale, il senso di colpa per la scomparsa di Sirius e la verità, finalmente raggiunta, di essere l'unico in grado di poter far finire l'incubo di quella guerra lo avevano forzato a cimentarsi in quell'arte. 

La sua mente correva subito ad una parola:
-Sfiducia-

Con la morte del padrino una nuova consapevolezza si era arrampicata lungo la sua coscienza: Nessuno sarebbe stato in grado di prendersi cura di lui.

Sorrise amaro davanti lo specchio della sua camera, in cui aveva scoperto un ottimo maestro... o meglio maestra.
Tutto ciò che aveva fatto, tutto quello che era diventato lo doveva ad una persona. 

"Aconito."

Lasciò vibrare la parola d'ordine nell'aria per un po', lo specchio si illuminò brevemente.

La superficie in risposta a quell'ordine si oscurò pian piano e prese a trasformare le tenebre in un sipario che scopriva l'immagine di una camera da letto bordata d'argento e rosso sangue.

Ghignò vedendo la figura ancora addormentata tra le lenzuola di raso nero.

L'immagine si ingrandì, scendendo ad inquadrare il viso dai tratti dolci incorniciato da ricci neri poggiati disordinatamene sui guanciali.

Sorrise osservando quell'immagine insolita, avrebbe azzardato anche la parola dolce se non avesse avuto invece la conferma che di docile e tenero in quel corpo al risveglio non ci sarebbe stato niente.

Ne osservò le palpebre ripensando al colore di quelle iridi, grige e spettrali.

Scese con lo sguardo sul corpo della giovane donna intrappolato dal lenzuolo che si arrampicava lungo la gamba come un serpente nero.
Rabbrividì, era bella... terribilmente bella, non c'era modo di dimenticare quanto fosse tremenda e tutti gli aggettivi dovevano scontrarsi con la realtà di quel termine.

"Pulcino... ti piace quello che vedi?"

Era piena di sè, anche troppo. 

Harry sentì un calore accennato nascere da dentro e poi sopirsi del tutto, aveva imparato a controllare le sue emozioni, le sue reazioni.

Alzò lo sguardo e venne investito da fari grigi leggermente socchiusi e carichi di malizia, costrinse gli occhi a piegarsi in un'espressione composta e si dipinse un ghigno sul volto:


"Oh... si."

"Ah dannazione, che noia! Eri molto più divertente prima... il tuo rossore era un balsamo per il mio ego."

La ragazza si gettò sul letto e sbuffò.

Harry rise, era vero, ma erano cambiate tante cose, in meno di un mese; lui era cambiato. Anche grazie a lei.

Lei che durante il giorno peggiore del periodo peggiore da quando si rese conto di non riuscire più a sentire niente, era apparsa nello stesso specchio da cui ora lo guardava.

Lei che con quegli occhi l'aveva subito abbagliato.
Non per il calore che trasmettevano, al contrario erano vuoti, indifferenti, ma forti, potenti, quegli occhi erano Giusti.

Giusto il momento e il luogo, giusta lei per lui e anche se Harry ancora non se ne rendeva conto, giusto anche lui per lei, li con lei. non poteva dirsi nient'altro che perfetto.

Lui, lei... loro e quello che stavano costruento: Perfetto.

Lei che in qualche modo aveva risposto a tante domande e con lo sguardo duro gli aveva insegnato che nessuno nasce per essere schiavo del proprio destino, che tutti hanno l'opportunità di avere potere sulla propria vita, guadagnarne rispetto al caso.

E quanto più grande il destino e più avverso il caso, tanto più grande sarebbe stato il potere.

Il potere... anche questo aveva imparato ad apprezzare, la sete di conoscenza e il potere... perchè:

 

-Non importa ciò che fai, ci sarà sempre qualcuno pronto a dirti che hai sbagliato, che lo hai sempre fatto e che continuerai a farlo.
Se davvero ci tieni al pensiero degli altri sulle tue azioni, se vuoi che considerino ciò che fai.."buono"; scaricherai sugli altri la colpa di tuoi eventuali errori. Gli eroi non possono permettersi bontà, ma possono imparare ad essere giusti.-


Sbattè le palpebre riprendendosi da quel breve sogno ad occhi aperti e concedendosi un ultima verità:

No, non era cambiato anche grazie a lei, ma soprattutto grazie a lei.

E per quel pensiero le regalò un sorriso a cui lei rispose quasi dolcemente.

"Sei pronto? Ho una sorpresa per quando arriveremo al castello."

"Verrai con me? In... treno?"

Non la conosceva bene, ma con la stessa sicurezza con cui sapeva di potersi fidare, era altrettanto certo che vederla in un treno sarebbe stato una specie di avveniemento.

Infatti la ragazza storse le labbra in una smorfia Harry non potè fare a meno di ridere.

"Verrò da te stanotte e il giorno dopo la cerimonia d'apertura faremo il nostro ingresso trionfale."

Il ragazzo rise di gusto, ancora, quando lo specchio tornò a riflettere il suo volto.

-Sempre modesta e poco plateale, noto-

Con una breve scarica di adrenalina giunse la risposta al proprio pensiero, quell'incontro era stato voluto dal destino.

-Ovviamente Pulcino.-


 

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Ho delle premesse... anzi direi Post-messe.

Questo ri-caricamento della storia lo dedico soprattutto a Uwy e Lunadistruggi.
Perchè hanno seguito questa roba quando era una storpiatura. 

Questo ricaricamento verrà solo corretto e continuato (e quindi portato a conclusione) ma la trama rimarrà assolutamente la stessa. 
Questa è stata la mia prima storia in assoluto e ha moltissime pecche: cominciando dall'ooc, passando per le Mary Sue e continuando sui Gary Stu.
["dall'ooc" esiste come espressione?]

Non mi scuso per l'assoluta banalità delle descrizioni e non mi pento di aver trasformato Harry in un figone.
Perchè l'ho crata 10 anni fa e mi piace(va). 

Come quando mangi la nutella e lo sai che metterai su un culone enorme,
ma continui a mangiarla, perchè è vero che fa malissimo, ma fa sentire da Dio: quindi va bene. 

Dalla serie: Sono convinta che se mangio un panetto di burro e nessuno mi vede quelle calorie non contino. 


 

  
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