I ragazzi e i loro giocattoli
“Eames,” Arthur cerca di allettarlo, lisciandosi i baffi. “Cosa te ne pare di girare un video promozionale per me? Puoi mettere in mostra il TosaOmbrello e io lo metterò sul mio sito.”
“E’ una possibilità,” dice pigramente Eames. “O potrei passare i prossimi giorni dormendo sul tuo divano, assorbendo i raggi solari e lavorando alla mia abbronzatura.”
“Potresti,” concorda Arthur. “Così come io potrei improvvisamente sentire l’urgenza di usare il mio TosaOmbrello per colpire... qualcuno.”
Eames lo guarda da sotto gli occhiali da sole. Arthur non chiede nemmeno perché indossi gli occhiali da sole dentro casa. Le tende di Arthur hanno sofferto una temporanea mancanza di esistenza, il che significa che non c’è alcun filtro tra l’estate Salvadoriana e loro. Arthur ricambia lo sguardo, immobile.
“Solo se scrivo io il copione,” dice alla fine Eames, e questo dà ad Arthur la possibilità di sorridere come uno squalo e tirare fuori la maglietta che ha appena fatto, nera con una scritta bianca attraverso il petto che dice Invenzioni di Arthur.
“E’ come se non stessi aspettando altro che il sottoscritto,” dice Eames.
“Infatti,” dice Arthur. “Forza. Ti piace stare di fronte alle telecamere. Allora vai a stare davanti alla telecamera.”
Posiziona Eames di fronte alla webcam con due TosaOmbrelli, un lenzuola dipinto per dare l’impressione delle stelle come sfondo, e tutti gli altri materiali promozionali disposti sul tavolino da caffè. Non è proprio il massimo, ma Arthur pensa che avrà quel pittoresco fascino casalingo che tutti gli inventori pazzi dovrebbero possedere.
Mette Eames dove vuole che sia (non in mezzo alle sue cosce, e perché quel pensiero gli è venuto proprio ora?) prima di arretrare di un passo ed esaminare il quadro completo.
“Credo,” annuncia Arthur, “che sarebbe nel nostro miglior interesse professionale se tu cominciassi indossando la maglietta dell’azienda, e poi te la togliessi.”
“Vuoi che mi spogli davanti alla videocamera, così, a metà discorso?” chiede Eames, scettico.
“Lo fai sembrare sordido,” dice Arthur, incrociando le braccia. “Ricerche di mercato dimostrano che le pubblicità contenenti messaggi subliminali sul cambiamento fruttano un incremento del 35% nelle vendite.”
“Se è il mercato che vuole vedermi mezzo nudo, allora va bene.” Eames lancia un’occhiata insolente ad Arthur che Arthur non ricambia.
“Il mercato ti ringrazia per il tuo contributo. Inoltre,” mente “non è che tu abbia poi qualcosa di così interessante sotto quella maglietta.”
Quando Arthur inizia a registrare, Eames prende il TosaOmbrello e guarda direttamente in camera. Resta un attimo in silenzio e poi sorride. Gli angoli della sua bocca di sollevano, come se fosse divertito, ma il modo in cui culla il TosaOmbrello è pieno di tenerezza.
Arthur ha chiesto a Eames di farlo perché se qualcuno può vendere un prodotto bizzarro alla cinica popolazione, quel qualcuno è Eames. Se Eames può vendere un’idea, allora può senza problemi guardare in camera e vendere i prodotti di Arthur con una sensualità di cui Arthur, onestamente, non credeva potesse essere capace un TosaOmbrello.
E’ come se Eames volesse fare l’amore con l’oggetto, e Arthur è al tempo stesso eccitato e leggermente geloso. Le mani di Eames corrono sulle superfici che Arthur ha impiegato tanto a disegnare e calibrare, rigirandole per esporle al pubblico come se stesse mostrando loro un segreto, svelando qualcosa di intimo.
“Dovrò alterare la tua faccia per il video finale,” dice più tardi Arthur. “Non voglio che qualcuno ti riconosca sul mio sito.”
“Non dovrebbe essere un problema,” dice Eames, spaparanzandosi sul divano e bevendo una limonata gelata, il suo premio per un lavoro ben fatto. “Il tuo sito non è molto visitato e dubito che anche solo un’agenzia governativa abbia una mia foto decente. Solo le persone che mi hanno incontrato sanno che aspetto ho.”
“Ma possiamo fidarci di quelli che ti hanno incontrato?” commenta Arthur. “Scusa, no. Non ho intenzione di correre il rischio.”
Non importa, comunque. Anche dopo essere ricorso alla magia dei ritocchi digitali per cambiare alcune caratteristiche di Eames, tutte le loro comuni conoscenze visitano il sito con aria d’intesa. Quando controlla i commenti al video, trova i loro commenti allineati in attesa.
meravigliadell’architettura scrive: Comprare TosaOmbrelli garantirà un fidanzato sexy e sudato anche a me?
cobb214 scrive: Mi sento male.
meravigliadell’architettura scrive: Vuoi dire sedotto?
cobb214 scrive: Mi sento male e sedotto.
mombasaman scrive: Se vuoi un motore a combustione interna più efficace vieni a trovarmi. Ho dei suggerimenti per delle migliorie. In più, il gatto sente la tua mancanza.
ilcavalierenero scrive: Sono incuriosito. Continua.
Il video ha quaranta ‘mi piace’, tutti provenienti dallo stesso indirizzo IP. Arthur lo identifica come l’ultima posizione conosciuta di Nash e preme il pulsante di ban il più in fretta possibile.
***
Nel mese successivo accadono due incidenti che fanno realizzare ad Arthur che è bello che fottuto nel suo piano per non innamorarsi di Eames.
Il primo succede in una giornata di pioggia, quando Arthur sta aspettando che Eames gli fornisca maggiori dettagli sulla piccola truffa a cui stanno lavorando. E’ alla sua solito posizione, seduto nella posizione del loto al suo tavolino da caffè mentre crea nuove Purse Nurse, quando sente l’impulso di guardare fuori dalla finestra. Arthur non è sopravvissuto così a lungo nella sua professione ignorando i suoi impulsi, così mette giù la carta igienica e si alza in piedi. Si piega in direzione della finestra, sentendo il calore del suo corpo spargersi sul vetro come vapore.
La pioggia cade leggera, e può vedere Eames procedere lungo la strada per l’appartamento di Arthur. Eames sta portando due buste della spesa con il nome del negozio di alimentari locale, senza dubbio la loro cena. Ha anche la borsa di un computer appesa alla spalla, e un TosaOmbrello con la cupola aperta.
Arthur trattiene il respiro.
Eames sta usando un TosaOmbrello. Senza che Arthur gli abbia detto di farlo. Senza sapere che Arthur lo sta guardando, il petto stretto in una morsa.
Arthur ripensa a suo padre, al laboratorio in cui è cresciuto, alla sensazione di metallo contro le dita e al ronzio di un buon motore a combustione. Poi pensa a Eames, che guarda su all’ultimo momento e vede Arthur che osserva. Cerca di salutare, ma le mani sono occupate con le buste e il TosaOmbrello, così finisce per stringersi nelle spalle, sorridendo con aria contrita.
Arthur tenta di sorridere a sua volta, ma è certo di essere apparso folle perché nessuno dei suoi muscoli sta funzionando adeguatamente, al momento. Che cosa strana.
Il secondo incidente è una telefonata. Arthur sta controllando lo stato del suo sito web dalla camera da letto mentre Eames è nel salotto, chiacchierando con Arianna.
“No, no, non mi sente,” dice Eames. “Credo stia facendo un sonnellino. Essere un grande imprenditore e un genio folle lo sta sfinendo.”
C’è una pausa, durante la quale Arthur si solleva sui gomiti e chiude il portatile.
“Oh, i baffi.” Eames ride rocamente. “Sì, sono tremendi. Orribili. Come una giungla porno che ha deciso di crescergli sul viso.”
Arthur si acciglia.
“Ma sai,” continua Eames, “è di Arthur che stiamo parlando. Se non avesse questi capricci, se non provasse continuamente cose nuove, non sarebbe più lui. Per come la vedo, l’impulso di farsi crescere peli facciali e poi inventare un taglia-baffi che è anche un evidenziatore è lo stesso impulso che lo ha spinto a mettere l’esplosivo nel pozzo dell’ascensore.” La voce di Eames diventa più sommessa. “E’ la persona più creativa che conosco, ma non dirgli che l’ho detto.”
Um, pensa Arthur.
Primo di tutto, i baffi sono perfettamente pettinati e puliti, grazie al suo TagliaTore. Non c’è niente che assomigli a una giungla.
Secondo:
Eames è il mio Mr.Darcy, cosa faccio? manda il messaggio ad Arianna.
La risposta di lei è istantanea.
Cavalca il suo orgoglio senza alcun pregiudizio.
Arthur fissa il cellulare.
Per tua informazione, con ‘orgoglio’ intendevo dire ‘pene’, aggiunge lei.
***
Dopo il lavoro, pensa. Dopo il lavoro, quando avranno tempo, quando avranno tutto quello che l’estate ha ancora da offrire. Se deve sbagliarsi, che sia poi.
***
L’ultima invenzione di Arthur è un paio di lucenti scarpe marroni che hanno un sistema refrigerante installato all’interno, così da tenere le sue dita dei piedi fresche e felici mentre cammina sull’asfalto bollente. Ne offrirebbe un paio a Eames mentre si preparano per truffare Candelaria Santos, ma ha solo quel paio.
Arthur si arma, due pistole che scivolano nelle fondine nascoste. Si accorge che Eames lo guarda mentre lo fa, così si raddrizza. “Che problema c’è?”
“Quelle sono semplici pistole, giusto?” chiede Eames.
“Cos’altro dovrebbero essere?” replica Arthur.
“Non trasmettono segnali radio, vero?”
“No.”
“O emettono fasci di luce?”
“No.”
“O dispensano caramelle?”
“Sono solo pistole,” dice Arthur. “Sparano proiettili fatti di metallo. Fanno boom boom. Sul serio.”
“Mi sembra impossibile immaginare che alcunché di tuo possa essere così banale,” dice Eames, e c’è un momento quando si avvicina e Arthur riesce a sentire il suo acuto odore di polvere sa sparo. Chiude brevemente gli occhi, ma poi Eames si allontana.
“Se tu sei pronto, io sono pronto.”
“Andiamo,” dice Arthur. Non potrà mai negarsi questo: l’adrenalina di fare qualcosa in cui è bravo, appoggiato da qualcuno di cui si fida pienamente. Sorride mostrando la punta dei denti, e Eames ricambia il sorriso. Boom boom. Si comincia.
Candelaria Santos sta uscendo dall’ospedale quando Arthur la raggiunge e fa scivolare le dita nella sua borsetta mezza aperta. “Mi scusi,” dice in Spagnolo, guardandola mentre si gira. “Le è caduto il portafoglio.”
“Oh!” dice lei. Lo ispeziona e lui la lascia fare, perfettamente conscio di cosa veda.
Un affascinante giovane uomo, rispettabile, con indosso un camice da dottore. Un collega che probabilmente è sempre stato nei paraggi, non notato. E’ così difficile ricordarsi di tutti, oggigiorno.
“Grazie,” dice, prendendo il portafoglio. “Non ho idea di come sia caduto. Immagino di essere goffa a quel punto. Mio marito mi dà sempre il tormento per quello.”
E’ una chiacchierona. Ottimo.
Nel parcheggio, Eames e i suoi ragazzi stanno manovrando con la sua macchina per passare al livello successivo del raggiro, ma Arthur sfodera il suo luminoso sorriso e dice, “Non credo di conoscerla. Sono il dottor Radisson. Oncologia.”
“Dr. Radisson,” dice lei. Abbassa lo sguardo. “Ha delle scarpe davvero belle.”
“Buffo che lo abbia detto,” dice Arthur. “Lascia che gliele mostri.”
E comincia a sfilarsele.
***
“Le hai dato le tue scarpe,” dice Eames.
“Le ho dato le mie scarpe,” conferma Arthur. “Per essere più esatti, le ho dato le mie scarpe così che potesse darle al marito. Abbiamo lo stesso numero, a quanto pare. Mi ha pagato per averle. Così, tutto considerato, una truffa e una vendita andate a buon fine.”
Si stiracchia sul divano, il sapore del vino celebrativo ancora forte dietro i denti.
Eames ride. “Solo tu.”
“Mi sembra di ricordare una volta in cui sei riuscito a rivendere arte rubata dal valore di un milione di dollari mentre chiedevi informazioni per il bagno,” dice Arthur, “Ho imparato dal migliore.”
“Aspetta. Metti in pausa questo momento.” Eames alza le mani, posizionando i pollici ad angoli di novanta gradi come se stesse immaginando una cornice. “Vorrei poter tornare indietro nel tempo e dire al giovane me stesso che un giorno quel grandissimo arrogante di Arthur ammetterò di aver imparato qualcosa dal sottoscritto.”
E’ il turno di Arthur di ridere. Forse è il vino e forse è il successo (un lavoro così piccolo, e comunque portato a termine alla perfezione, e da qualche parte in città Candelaria Santos sta dormendo con un messaggio sotto il cuscino che la riunirà con il figlio che credeva di dover abbandonare), ma si sente ottimista. Si sente come se non avesse niente sotto la pelle a parte questa immensa, incredibile leggerezza.
Niente carne, nessun passato. Scivola più vicino a Eames finché le loro spalle non si toccano, e coglie il sorriso interrogativo di Eames, anche se Eames si gira all’ultimo istante per nasconderlo.
“Ti dirò quello che vuoi,” dice Arthur, “se compri un altro TosaOmbrello.”
“Ne ho già undici,” dice Eames. “Non c’è alcun limite alla tua avidità?”
“Che vuoi dire?” chiede Arthur, e il sorriso di Eames scompare del tutto. E’ il tramonto, e tutto nel suo piccolo salotto è immerso nel fuoco. “Ne hai comprato solo uno,” dice Arthur. “Dove hai preso gli altri dieci?”
“Arthur,” dice Eames, e Arthur ricorda le altre volte in cui Eames ha detto il suo nome con quella stessa intonazione, sommessa e insicura (la volta in Praga, quella in Singapore, quella nel congelatore in Missouri quando le labbra di Eames erano congelate e Arthur aveva voluto baciarlo se avesse significato che sarebbero sopravvissuti e baciarlo se avesse significato che non ce l’avrebbero fatta.)
Arthur capisce, allora, da dove arrivano gli altri dieci.
“Sarai arrabbiato,” dice Eames, “e lo capisco. Non voleva essere un gioco. E’ solo che non volevo farti sentire come se le uniche persone che compravano le tue invenzioni erano tuoi amici, come se fosse un obbligo.”
“Ma lo era, non è vero?” dice Arthur. “Jefferson Smithy. Avrei dovuto controllare le carte di credito, davvero avrei dovuto.”
“Non ti avrebbe portato a me,” dice Eames. “Me ne sono assicurato.”
Alza lo sguardo su Arthur, non esattamente timido, o triste, ma come se si aspettasse un sentito gancio destro da cui non aveva intenzione di difendersi. Un singolo pensiero si fece strada nella mente di Arthur: non abbiamo niente da temere l’uno dall’altro.
“Incorreggibile stronzo,” dice Arthur. “Perché dovrei essere arrabbiato con te? Hai comprato undici TosaOmbrelli, dodici Purse Nurse, e così tanti altri prodotti che ho perso il conto. E’ più di quanto chiunque altro abbia fatto per me.”
Affonda le dita nei capelli sulla nuca di Eames, e poi lo tira a sé per un bacio, morbido e ridente, perché Arthur non ha mai avuto prima una relazione che non includesse denaro sonante e macchine lanciate a cento all’ora, figuriamoci la promessa di un giorno dopo. Non c’è niente di malizioso nel modo in cui la bocca di Eames si apre per la sua, nel gemito che sale lungo la gola di Eames quando Arthur gli si sistema in grembo.
“Quando è stato?” chiede Arthur, lasciando baci sulla mascella di Eames, sorridendo per il modo in cui Eames rabbrividisce.
“Vuoi che ti sussurri smancerie? E’ questo che vuoi?”
“Quando?” ripete Arthur, premendo gentilmente il ginocchio sulle cosce di Eames. Eames lo afferra e lo allontana, tenendo Arthur e le sue macchinazioni a distanza di braccio.
Arthur non è contento di questo cambiamento, per niente, ma può sopportarlo fin tanto che Eames continua a parlare.
“Quando mi hai offerto quella gomma che è risultata essere anche un preservativo.”
“La mia GommaTivo!*” dice Arthur.
“Probabilmente sono l’unica persona al mondo a perdere un battito per una GommaTivo,” dice Eames. “Dio mi aiuti, sei una minaccia. Come diavolo farò a portarti a casa dai miei genitori?”
“Faccio le pulizie in modo carino,” dice Arthur.
“A proposito,” replica Eames, “dal momento che stiamo avendo questo adorabile momento, lascia che ti ricordi che per amore le persone fanno cose selvagge, spontanee, orribilmente sexy. Come, per dirne una, radersi i peli facciali.”
Arthur assottiglia lo sguardo. “E dire che è un così buon travestimento. Non credi che i baffi mi facciano sembrare un sofisticato europeo?”
“No,” Eames dice tristemente. “No. Solo... no. No. No.”
“Smettila di parlare e ci penserò,” dice Arthur, facendo sdraiare Eames sulla schiena con un solo dito. Eames allarga le ginocchia con un ghigno leonino, dicendo senza dirlo, cosa stai aspettando. Niente, davvero, realizza Arthur mettendosi a cavalcioni dei fianchi di Eames per scoprire con esattezza come li sente fra le mani, prima con i jeans e poi senza.
Non sta aspettando niente che non abbia avuto per tutto il tempo.
***
“Ho un’altra idea,” dice Arthur. “Cazzo, sì, no, ascoltami. Ho un’... hgnnn, idea. Preservativi che possono anche...”
“Tu creali e poi li proviamo,” promette Eames. “Gesù, cazzolatualingua. Sì, li proveremo tutti.”
***
(“Volevo,” dice Eames. “Ecco perché. Lo volevo così tanto.”)
§
* GommaTivo, gente, puro genio. In Inglese è Cum Gum --> Cum: sperma, o venire (senso sessuale, ovviamente) - Gum: gomma.