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Autore: ChibiRoby    23/10/2014    8 recensioni
E se dopo la morte di Maria, German non fosse scappato dal passato?
Violetta vive in una gabbia dorata finché non le si presenta l'occasione di fuggire, grazie al suo amore per la musica e a un paio di occhi verdi troverà il suo posto nel mondo.
Pablo e Angie sono una coppia sposata alle prese con un arrivo speciale che rivoluzionerà la loro vita.
Diego e Camilla da sempre migliori amici si ritroveranno alle prese con un nuovo sentimento mai provato prima.
E German dopo anni di paure scoprirà che si può sempre tornare ad amare.
Tratto del capitolo 11
[...] -Non credevo che provassi quello che provo io. – ammise abbassando lo sguardo imbarazzata.
-Invece è così, mi piaci da impazzire Violetta, fin dalla prima volta che ti ho vista, mi sei entrata dentro e non riesco a smettere di pensare a te. – le rivelò alzandole il mento con due dita per guardarla negli occhi.
-Tu non mi piaci Leon, io ti amo! – rivelò con un’audacia che neanche lei sapeva di avere, annullò nuovamente la distanza tra i loro volti e lo baciò. [...]
Leonetta, Pangie, Fedemilla, Camiego accenni Naxi, Marcesca, Andresx?, Larax?, Brodwayx?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla, Diego, Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11 - Non pensare e goditi il momento
 
 

 
Violetta uscì dagli spogliatoi, anche l’esame di danza si era concluso e non le restava che aspettare il giorno successivo per avere i risulti.
-Sei stata fantastica! – l’accolse Leon stringendola tra le braccia, aveva assistito ad entrambe le prove senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso, era così fiero di lei.
-Grazie. – sorrise – Non so proprio come arriverò a domani, muoio dalla voglia di scoprire se sono stata ammessa!
-Ho la soluzione per il tuo problema! – disse Leon, era l’occasione che stava aspettando.
-Quale sarebbe? – domandò curiosa. Che volesse proporle di passare il pomeriggio insieme? Sarebbe stato fantastico ma sicuramente non era così, Leon non provava i suoi stessi sentimenti.
-Ti fidi di me? – chiese amicandole e porgendole la mano.
Annuì stringendogli forte la mano, se gliela avesse chiesto l’avrebbe seguito ovunque, anche a piedi nudi lungo un campo di rovi.
-Allora andiamo. – sorrise furbo facendo intrecciare le loro dita prima di condurla fuori dallo studio.
In quel momento Ludmilla uscì dall’aula di musica e iniziò a guardarsi intorno alla ricerca della sua pupilla.
-Dove si sarà cacciata? – sussurrò non riuscendo a vederla da nessuna parte, vide Nata parlare con la sorella accanto all’ingresso, e decise di raggiungerle, forse l’avevano vista.
-Avete visto Violetta? – domandò avvicinandosi alle sorelle.
-L’ho vista uscire due minuti fa insieme a Leon, sembravano pronti per un appuntamento romantico. – rispose Lena indicando l’uscita con un sorriso malizioso appena accennato.
Ludmilla sorrise raggiante –Grazie Lena! – esclamò euforica prima di correre a cercare il fidanzato con un sorriso trionfante dipinto sul volto, mancava solo un giorno allo scadere della scommessa ed era sicura di avere la vittoria in pugno. Ludmilla Ferro vinceva sempre e comunque.
 
 
 
***
 
 
 
Violetta e Leon passeggiavano per il parco tenendosi per mano, da quando avevano lasciato lo Studio nessuno dei due aveva aperto bocca, temevano entrambi che con le parole avrebbero potuto rovinare il momento e poi a volte le parole erano inutili, bastavano i gesti per far arrivare il messaggio. Così si limitavano a guardarsi di sottecchi scambiandosi un sorriso ogni volta che incrociavano lo sguardo dell’altro.
-Sono anni che non vengo qui. – ammise Violetta guardandosi intorno, era tutto come lo ricordava. –Da piccola ci venivo spesso con mia madre e Angie. – sorrise nostalgica, le mancavano quei momenti spensierati e pieni di risate.
-Mi dispiace, non volevo rattristarti. – sussurrò Leon lasciandole la mano per stringerla dolcemente a se.
-Non sono triste, è solo un po’ di nostalgia. – spiegò ricambiando l’abbraccio –Tutti i ricordi più belli legati alla mia mamma sono qui. - sorrise indicando con un gesto il prato. –Ricordo che quando era liberà passavamo interi pomeriggi qui a giocare e a mangiare le sue amate… mele caramellate. – concluse notando un venditore ambulante che le vendeva.
Leon notò il modo in cui osservava il carretto, sorridendo la riprese per mano e la condusse fino ad esso. –Buongiorno, una mela caramellata per favore.
-Subito. – sorrise il vecchio venditore, prese una mela e la porse alla ragazza
–Grazie. – sussurrò prendendola mentre con la mano libera apriva la piccola borsa che portava a tracolla per prendere il portafogli ma Leon fu più veloce e pagò per lei.
-Grazie ma non ce n’era bisogno. – disse quando si furono allontanati.
-Si invece. – la contradisse dolcemente – Ti ho invitato io, perciò lasciami fare il gentiluomo. – ammiccò porgendole il braccio.
-Va bene. – acconsentì arrossendo, accettò il braccio che le offriva sentendosi la protagonista di un film dove una ragazza comune incontrava e finiva per innamorarsi di un principe. Non sapendo cosa dire diede un morso alla sua mela caramellata rendendosi conto che aveva un sapore diverso, era molto più buona di quelle che ogni tanto le portavano Pablo e Angie.
-Buona? – le chiese notando che dopo averla morsa gli occhi della ragazza sembravano brillare.
Annui ingoiando il boccone prima di parlare. –Assaggia. – disse avvicinandogliela.
-Perché no? -  penso mordendola.
Nessuno de due si accorse che quello fu il loro primo bacio indiretto.
 
 
 
***
 
 
 
 
 
Camilla si era appoggiata al muro di fronte all’aula professori –Uffa! Ma quanto ci mette! – sbuffo sbattendo nervosamente il piede. In quel momento la porta si aprì e Diego uscì richiudendosela alle spalle.
-Allora che ti ha detto? – domandò spuntandogli all’improvviso davanti.
Casal sobbalzò colto di sorpresa ma non lo diede a vedere, aveva una reputazione da mantenere e in più non voleva darle la soddisfazione di averlo spaventato altrimenti glielo avrebbe rinfacciato a vita.
-Ha detto che dovremo aspettare domani. – rispose ripetendo le parole del padre, escludendo la paternale “Solo perché se il figlio di un professore non puoi sempre sapere tutto prima dei tuoi compagni” ma quella era sicuramente dovuta alla presenza di Beto. Era stato uno sciocco a porgli quella domanda davanti a un altro insegnante, la prossima volta avrebbe aspettato che fossero soli, avrebbe ricevuto la stessa ricevuto la stessa risposta ma almeno si sarebbe risparmiato una lunga paternale a cui nessuno dei due credeva.
-Lo immaginavo. – ammise incrociando le braccia al petto –Che senso ha essere amica del figlio dell’insegnante se non puoi neanche sapere in anticipo se la tua amica è stata ammessa!
-Eri così nervosa anche per il tuo esame, oppure lo sei solo per quelli delle tue amiche? – la punzecchiò per distrarla e anche perché provocarla era in cima alla lista dei suoi passatemi preferiti.
-Come sei simpatico! – ribatte sarcastica.
-Non capisco perché ti preoccupi tanto. L’hai vista anche tu mentre cantava e ballava. È piena di talento, sono sicuro che sarà una nostra compagna. – la rassicuro posandole una mano sulla spalla.
-Hai ragione. – ecco un’altra cosa che le piaceva di Diego: riusciva a farle saltare i nervi in meno di due minuti e gli bastava la metà del tempo per restituirle il sorriso.
-Violetta è in gamba, sono io che m preoccupo troppo. – ammise rilassandosi.
-Finalmente l’hai ammesso! – rise sotto gli occhi della ragazza che si unì a lui ridendo a sua volta.
Avevano appena smesso di ridere quando gli si avvicinò Federico – Ehi ragazzi, avete visto Violetta?
-L’ultima volta che l’ho vista era diretta agli spogliatoi per cambiarsi dopo l’esame di danza. – rispose la Torres, l’aveva lasciato solo per un attimo e quando era tornata non l’aveva trovata così aveva pensato che fosse tornata a casa in compagnia di Federico ma se non era andata via insieme all’italiano allora dov’era e soprattutto con chi?
-Tranquilli, probabilmente è da qualche parte insieme a Leon. – intervenne Diego vedendo le espressioni preoccupate dipinte sui loro volti, erano entrambi molto protettivi con la piccola Castillo, a causa della sua situazione avevano sempre paura che le potesse succedere qualcosa. Non che lui non lo fosse ma aveva notato che neanche Vargas si vedeva da un po’ perciò presumeva che fossero insieme.
-Diego ha ragione. – aggiunse Ludmilla raggiungendo il trio – Fonti sicure li hanno visti uscire insieme dallo studio. – spiegò sorridendo vittoriosa in direzione del fidanzato.
Federico deglutì sentendo un brivido freddo lungo la schiena, il suo istinto gli diceva che la perdita della scommessa gli sarebbe costata molto più di quanto immaginasse.
 
 
 
***
 
 
 
-Certo che sei veloce! – la prese in giro Leon riferendosi alla velocità con cui aveva finito la mela caramellata.
-Guarda che l’abbiamo mangiata insieme. – gli fece notare ridendo. Avrebbe dovuto offendersi perché tra le righe gli aveva dato della mangiona ma non riusciva ad arrabbiarsi con lui o semplicemente non ne era capace.
-Hai ragione. – ammise ricambiando il sorriso, fino a quel pomeriggio non aveva mai mangiato una mela caramellata, quel dolce non l’aveva mai attratto finché Violetta non glielo aveva, letteralmente, messo sotto il naso, a pochi centimetri dalla bocca. Non aveva saputo dire di no a quegli occhioni e l’aveva morsa scoprendo che era decisamente più buona di quanto sembrasse.
-Non mi hai ancora detto dove vuoi portarmi. – disse gettando il bastoncino nel cestino lì vicino.
-  Lo, vedrai presto, tra poco saremo li. – la rassicurò guidandola verso una panchina vicino al lago.
-Chiudi gli occhi. – le disse dopo che si furono seduti.
-Ora immagina il luogo più bello del mondo e la musica più romantica. – continuò diminuendo la distanza tra i loro corpi.
-Fatto. – sussurrò col cuore che le batteva a mille, non aveva bisogno di immaginare tutte quelle cose. Era tutto perfetto solo perché c’era Leon con lei.
Le posò una mano sulla guancia accarezzandola teneramente e senza esitazioni la baciò. Fu un bacio lento e casto, un semplice sfiorarsi di labbra che riuscì a farle toccare il cielo con un dito. –Wow! – sorrise quando si separarono. Non riusciva a credere di aver appena ricevuto il suo primo bacio dal ragazzo che fino a un mese prima considerava il suo amore impossibile.
-Non credevo che provassi quello che provo io. – ammise abbassando lo sguardo imbarazzata.
-Invece è così, mi piaci da impazzire Violetta, fin dalla prima volta che ti ho vista, mi sei entrata dentro e non riesco a smettere di pensare a te. – le rivelò alzandole il mento con due dita per guardarla negli occhi.
-Tu non mi piaci Leon, io ti amo! – rivelò con un’audacia che neanche lei sapeva di avere, annullò nuovamente la distanza tra i loro volti e lo baciò.
Rimase per un istante immobile poi ricambiò con trasporto, la strinse a sé passandole un braccio intorno alla vita mentre le loro bocche si muovevano in sintonia, la lingua di Leon accarezzò il suo labbro inferiore chiedendo l’accesso che non gli fu negato, entrò cercando quella di lei che all’iniziò la seguì timida, diventando sempre più sicura.  
Si separarono solo quando ebbero bisogno di riprendere fiato. –Anch’io ti amo Violetta. – sussurrò abbracciandola. Era l’iniziò di qualcosa di nuovo.
 
 
Angolo autrice:
 
Ciao a tutti, eccomi qui con il nuovo capitolo dove abbiamo la dichiarazione Leonetta e il primo bacio che come avete notato è simile al primo bacio della serie, oltre a svolgersi nello stesso luogo. La scena della mela caramellata è ispirata a una scena della prima stagione tra German e Angie, non sono fan della coppia ma la scena mi è sempre piaciuta.
Nel prossimo capitolo ci saranno i risultati degli esami e vedremo cosa combina German in Europa.
Un bacio alla prossima :D
   
 
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