LA PROPOSTA
- Emma la
mia nave non è tanto importante quanto lo sei tu! Non voglio che nessuno dei
due rischi la propria pelle inutilmente!
Ad Emma
sfuggi un sorriso. – Sei preoccupato per me Hook? È quasi abbastanza divertente
come quando eri geloso di te stesso del passato.
- Swan, sono
serio. Non voglio che tu… che nessuno si faccia del male.
- Killian,
sono armata e per tutta la vita ho dovuta guardarmi le spalle da sola. So
cavarmela. – Disse Emma mentre usciva una pistola dal suo stivaletto e gliela
passava. – Ecco adesso anche tu sei armato. Possiamo andare adesso? – Non ci fu
risposta, ma Emma vide che un po’ di tensione si allentava nell’espressione
preoccupata di Hook.
Erano giunti
a destinazione, Emma aveva appena spento il motore del suo maggiolino giallo e
Killian si preparava a scendere dalla macchina. Ma Emma non riusciva a evitare
quella strana sensazione che l’istinto le stava suggerendo.
- Killian
aspetta, prima di continuare… Devo chiederti una cosa. – Non appena riuscì a
trovare le parole iniziò il suo discorso. - So che non è mai facile parlare di
certi argomenti, ma ho questa strana sensazione e… Sappiamo entrambi, troppo
bene cosa significa perdere qualcuno di importante e Killian tu sei
dannatamente importante per me. Non posso correre il rischio di perderti...
- Lo stesso
vale per me Emma…
- Ed è
esattamente questo quello che mi preoccupa! Proprio per questo ho deciso di
parlarne… Nella possibilità che mi accada qualcosa… qualcosa di irreversibile…
- Swan,
vogliamo fare questa conversazione ora? - Killian la interruppe bruscamente. La
spiaggia, da dove Killian aveva consigliato di iniziare a cercare Spugna, era
dietro l’angolo. Ma prima di risolvere la questione Jolly Roger Killian doveva
mettere un punto all’argomento iniziato da Emma.
- Se non ora
quando? Di certo non potrò parlarne quando sarò in fin di vita!
- Emma se
dovesse mai succederti qualcosa io non riuscirei mai a farmene una ragione…
- Killian,
io corro rischi ogni giorno… ma vederti preoccupato mi ha fatto riflettere. Se
io non ci fossi più, come reagiresti? So solo con estrema certezza che mai
vorrei vederti tornare sulla strada della vendetta.
- Emma… Se è
questo che vuoi sentirti dire, bene. Non tornerò mai più ad essere quell’uomo.
Sono cambiato e non ho nessuna intenzione di tornare ad esserlo.
- Voglio una
promessa.
- Non ti
fidi di me? – Disse Hook provocando in Emma quella reazione che tanto adorava.
- Davvero? È
un discorso serio questo, non sto scherzando.
In quell’abitacolo
la discussione continuò come era iniziata in un tono pacato e ironico, fino a
quando Emma non riuscì a sentire quella promessa…
- Nell’improbabile
circostanza in cui un giorno ti vedessi morire tra le mie braccia solo allora
proverò a dimenticarti e non cercherò in alcun modo di vendicare la tua morte né
scenderò a patti con il diavolo per riportarti indietro dalla morte. Lo prometto
sul mio onore da pirata. Ma prometto anche che per evitare che ti succeda
qualcosa… ti seguirò in capo al mondo.
- Credo di
poter riuscire a sopportare la seconda parte dell’accordo. – disse Emma in
risposta alla promessa di Killian e abbracciandolo.
– Che ne
dici sigliamo il contratto anche con un bacio, tesoro?
–
Assolutamente no. Stiamo lavorando ad un caso e io non mischio lavoro con vita
personale – disse Emma liberandolo dall’abbraccio.
- Ovviamente
no. Se non consideriamo il fatto che tuo padre sia il tuo capo… o tuo vice?
Ritornarono
a sorridere e ripresero le indagini con la ricerca di Spugna. Se davvero
riusciva a trovare rarità e sarebbe riuscito a procurare almeno qualche misero
indizio.
- Capitano!
Qual buon vento!
Ad urlare
era un omino robusto e non particolarmente alto, con indosso un capello di
pesante lana rossa. Chiunque lo avrebbe riconosciuto anche a chilometri di
distanza...
- È sempre
stato così? Voglio dire... quel cappello... quel modo di fare. Somiglia ad un bambino
troppo cresciuto secondo me
- Ebbene...
è un mistero anche per me Swan... sì è sempre stato così. E detto fra noi non
riesco ad immaginarlo in altro modo. - le confessò Hook mentre salutava alzando
l'uncino.
- Spugna, io
e la signorina Swan ci chiedevamo se potevi darci una mano.
- Certo
Capitano! Per quel che posso mio Capitano!
Emma lo
sapeva bene e lo leggeva ogni volta negli occhi blu ghiaccio di Hook, quella
parola lo faceva stare male. Capitan Uncino... quello era il suo nome, ma un
pirata non può definirsi tale se non possiede una nave. Sì Emma ne era certa,
magari la Jolly Roger non era importante come lo era lei per lui... ma Killian
ne sentiva la sua mancanza. Era la sua casa dopotutto.
- Adesso che
hai di nuovo tutti i ricordi… Cosa sai della Jolly Roger?
- Ah si
tratta di questo Capitano? Vi dirò tutto quello che so.
Emma non
poteva davvero immaginare che ritrovare la Jolly Roger sarebbe stato così
semplice!
Spugna aveva
raccontato ogni virgola... Barbanera si era impossessato della Jolly Roger, autonominandosi
capitano.
- Sapevamo che non ci avrebbe abbandonati e
che se avevate accettato lo scambio c'era una ragione più grande di voi. Perché
così avete sempre agito da buon Capitano.
- È
esattamente così vecchio mio... ma cosa è successo perché la nave non è qui?
- Oh la nave
è qui. Ed anche la vostra ciurma capitano! Abbiamo fatto un ammutinamento.
- La nave è
QUI!?- sbraitò incredula Emma, forse con un accento di tristezza nella sua voce
fin troppo evidente. Voleva davvero iniziare una nuova avventura insieme a
Hook...
- Aspetta...
AMMUTINAMENTO?!- Esordì Hook. Era davvero un ottimo capitano. Anche Spugna notò
la risposta di Hook e iniziò a pensare che quell’uomo non era lo stesso Capitan
Uncino che aveva imparato a conoscere.
- Sì
Capitano. Ci siamo uniti insieme contro Barbanera. L’abbiamo costretto a
tuffarsi in pieno mare aperto Capitano.
Hook non
riuscì a trattenersi e abbracciò Spugna. Era davvero un pirata diverso ed era
evidente dalla sorpresa negli occhi del marinaio che di certo non si sarebbe
mai aspettato questa reazione.
- Ben fatto
pirata! - disse Capitan uncino liberando
Spugna dall'abbraccio e ricomponendosi.
- La nave è
al porto capitano! - Quella stessa parola che prima lo faceva stare male adesso
gli dava una carica tale che Emma poteva quasi vedere Hook correre dalla gioia
per tutta la lunghezza della battigia dove si erano incontrati con Spugna.
- Ma il
porto è il primo posto dove abbiamo cercato prima di iniziare a indagare!
-Esclamò Emma dopo essersi presa un momento per riuscire a dare una logica alle
parole senza senso ma Spugna chiari la storia a tutti.
Con diversi
giri di parole e dopo aver ripetuto un numero infinito di volte la parola
Capitano - Emma ne era sicura, doveva trattarsi di un intercalare - gli
ascoltatori stupefatti riuscirono a comprendere Che in qualche modo la Jolly
Roger era stata protetta con un incantesimo di protezione simile a quello che
Cora fece quando la nave arrivò per la prima volta a Storybrooke.
Spugna diede
le indicazioni necessarie e si congedò affermando
- C'è una
riunione della ciurma al bar La Tana capitano! Quindi la nave sarà tutta vostra.
Se volete partire sapete dove trovarci.
E si
incamminò sulla sabbia rovente a causa del sole alto e splendente nel cielo di
metà giornata.
Emma e Hook
non riuscivano a crederci... iniziavano a chiedersi cos'altro la maledizione
avesse portato indietro dalla foresta incantata.
Hook
riusciva a leggere nell'espressione di Emma una punta di delusione e
incredulità ben celata dietro l'entusiasmo. Avrebbe davvero voluto mettersi
alla ricerca della Jolly Roger insieme a lui. Per questo Hook ebbe quella che lui
giudicò una brillante idea alternativa alla prima avventura... ma avrebbe
trovato il momento opportuno per chiederglielo.
- Perché
Spugna non te l’ha detto fin da subito che la Jolly Roger era qui?
- Forse non
riusciva a ricordare a causa della maledizione?
- Forse non
è esattamente come ha detto lui.
- Emma!
Comunque sia la storia. La Jolly Roger è lì al porto da qualche parte, ad
aspettare noi.
- Non so
Killian, mi sembra sia stato troppo facile. – disse mentre si incamminava verso
il banco dei pegni di Gold, avrebbe voluto chiedere se ricordava qualcosa del
messaggio scritto da Neal.
Ma i suoi
piani cambiarono non appena sentì la mano destra di Hook sul suo braccio
sinistro.
- Ho avuto
un idea… So che volevamo un avventura e ho pensato. Ti andrebbe di fare un
viaggio insieme? Io, tu e la Jolly Roger intendo – disse arricciando le labbra
in un sorriso. Emma decise seguendo ancora una volta l’istinto.
- La
risposta dipende dalla destinazione? Spero che tu non stia pensando all’Isola
che non c’è…
- Non ho
nessuna intenzione di tornare in quel luogo maledetto Swan. Pensavo… perché non
seguiamo le correnti e la direzione dei venti?
Di tutta
risposta Emma lo baciò cogliendolo di sorpresa. Killian non avrebbe mai pensato
che la sua proposta sarebbe stata accettata.
- E questo era bacio era per?
- Grazie per
non avermi chiesto di puntare un dito su un mappamondo.
- Conosco la
tua storia e tu conosci la mia. Basta vivere nel passato, era quello che
avevamo deciso no?
Erano
arrivati alla Jolly Roger e incredibilmente era lì sotto presente al tatto ma
non alla vista... La Jolly Roger era lì, al porto e loro ci erano sopra, non
erano in sogno. Entrambi leggevano lo stupore e l'incredulità negli occhi
dell'altro. Emma vide Hook tornare felice e non poté fare a meno di sentirsi
meglio anche lei, un grande sorriso le decorava la faccia. Ora doveva solo
correre a disdire la Camera da Granny e avvisare i suoi genitori dell'inizio
della sua nuova vita assieme a Hook.
Emma bussò
forte alla porta della casa dei suoi genitori. Sulla porte apparve una Mary
Margaret in accappatoio e visibilmente preoccupata.
- Emma va…
Va tutto bene?
- Certo! Dov’è
papà? Volevo dirlo a entrambi…
- Dirci
cosa?
- Sono
passata ad avvisare, sarò via per qualche giorno.
- Via dove?
- Non
preoccuparti… Parto con Killian, abbiamo ritrovato la Jolly Roger e abbiamo
deciso di partire. Non so quando torno.
- Cavolo
Emma… non starete correndo un po’ troppo?
- Mamma.
Sono grande, ho già un figlio, so badare a me stessa e vado anche di fretta.
- Noto infatti
una certa euforia, che cercherò in tutti i modi di non smorzare con un discorso
inutile da mamma.
- Saluta Henry
e David da parte mia. – disse mentre si precipitava fuori dalla porta.
-
Dimenticavo… Grazie di tutto. – disse dopo averla salutata con un bacio sulla
guancia.
- Torna
presto! – Rispose Biancaneve, entusiasta di vedere la propria figlia felice.
Ed eccomi
qua dopo troppo tempo!
In realtà avrei dovuto cestinare
tutta la fanfic, personalmente non mi piace neanche più così tanto >.<
Tuttavia ho pensato… devo
pubblicarla, per chiunque la voglia leggere e voglia capire come diavolo
finisce questa avventura.
Se volete che la concludo fatemi
sapere con una recensione! Altrimenti passo ad altre flashfic che sto già
scrivendo… eh già i feels della cs nelle nuove puntate sono al 100% quindi è
molto più facile avere ispirazione. (4x04 cs date *-*)
Fatemi sapere cosa ne pensate! Io
corro a vedere la terza stagione in onda ADESSO su RAI4 (ogni giovedì andranno
in onda due episodi)
Baci
Follisa97