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Autore: Devil_san    24/10/2014    2 recensioni
Signore e Signori, la Fool&Silly è lieta di presentarvi...
:- Ma quale Fool&Silly, Autrice. Ma presenti la storia come si conviene!
*L'Autrice rotea gli occhi irritata.*
Bene. Come vuoi tu... Silver.
...
Sotto l'argentea luna... segreti vengono svelati e complotti vengono tramati.
Un giovane umano sarà scaraventato dall'invisibile mano del destino nel paese di Halloween.
Il Re delle zucche, invece, si incamminerà verso sentieri tortuosi verso mete sconosciute.
I loro destini si intrecceranno e insieme, forse, troveranno quello che ognuno cerca.
Ma il Re non aveva capito che quello che anelava da un eternità era caduto dal cielo dritto tra le sue braccia.
Genere: Horror, Parodia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atemu, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuugi Mouto
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XV








Un colibrì dalle piume argentee, dorate e rosse carminio volava sopra una distesa di neve circondato da una lunga serie di case addobbate a festa per il Natale. Nessuno si accorse di questa stranezza, tutti i bambini erano presi dal loro dolore e i loro genitori cercavano come meglio potevano di consolarli, e contemporaneamente le auto della polizia giravano per i quartieri illuminati dalle luci di Natale per dare notizie attraverso gli altoparlanti:-Attenzione! Attenzione Cittadini! Una notizia terribile! Ancora nessuna traccia di Babbo Natale! Sebbene l'impostore sia stato abbattuto sembra che il Natale dovrà essere cancellato!
Il piccolo uccello tricolore volava nella gelida notte battendo veloce le piccole ali sorvolando tanta, tanta neve che si estendeva fino all'oscuro orizzonte per infine giungere davanti a un piccolo cimitero locale, in cui, attorno alla statua della divina Horakthi, riposavano le lapidi e spoglie di coloro che ormai non c'erano più. Una colonna di fumo grigio si alzava dalle rovine di una slitta dai dettagli egiziani a forma di sarcofago all'interno del camposanto, sparse intorno ai resti brucianti riposavano sbilenche le ossa bianche di creature a quattro zampe con zoccoli, giocattoli mezzi bruciati e rotti adornavano le poche piante sempreverdi del cimitero e lì, tra le braccia aperte in preghiera di Horakthi, riposava Atemu con i vestiti rossi anneriti dal fuoco e ormai completamenti ridotti a brandelli.
Il piccolo colibrì si appollaiò sopra la statua della colonna su cui i cardini del cancello d'ingresso erano inchiodati e ancora la voce del poliziotto giungeva alle orecchie del piccolo e colorato pennuto nel mentre ripeteva:-Ripeto! L'impostore è stato abbattuto! Ma ancora nessuna traccia di Babbo Natale!
Un Osiris con gli occhi tristi volava lentamente da dove era precipitato verso il Faraone per poi sfiorargli col muso tremante una mano che pendeva molle e senza vita dalle braccia di marmo bianco. Il corpo dello scheletro veniva tenuto con amore tra quelle braccia, come un grande condottiero morto per il suo Regno. Un suo braccio era drappeggiato sul suo petto, le gambe ciondolavano verso il terreno come quelle di un burattino ormai rotto e la testa era volta verso Osiris mentre pendeva senza vita verso il terreno. Le nere palpebre si aprirono lentamente e sbatterono un paio di volte permettendo a quei intensi occhi rubino di rimettere a fuoco il mondo che aveva visto il suo fallimento. Per pura forza di volontà si sollevò dalla sua posizione  e con una mano su un'ala di marmo bianco si tenne in bilico in una posizione semiseduta in cui rischiava ad ogni movimento di cadere a terra. La mano libera si mosse verso Osiris e lo accarezzò piano e con molta cura mentre i suoi occhi tristi e pieni di rammarico osservavano la desolazione che lo circondava. Triste e piena di sconforto la sua voce accarezzò quelle fredde pietre cantando il suo dolore:-Cosa ho fatto? Cosa ho fatto? 
Lenta la mano si alzò dal chibi per poi nasconderne il viso per celare al mondo il suo dolore. Con attenzione nascose la testa sotto il mento della statua:- Mi sbagliai, cieco fui.
Tolse lentamente dal viso la mano e i suoi occhi volarono sopra la desolazione che lo circondava:-Tutto va', fugge via... 
Le bambole, le scatole magiche, i modellini, la testa di un cavallino giocattolo e una finta carrozzella giacevano rotti e desolati tra la neve e lapidi:-Oh no! Oh no!
Il suo sguardo rosso rubino cadde su quella che un tempo era stata una fiera slitta, la stessa slitta che lui cavalcava quella notte con gioia e orgoglio, ormai non era niente più che una accozzaglia di legno e ferro arsi ancora da dei leggeri fuocherelli che avrebbero potuto spegnersi al primo soffio di vento:- E il perché... Non lo so.
Quella mano molle e scheletrica si appoggiò sul suo petto e strinse tra le dita quella stoffa rossa che componeva il suo vestito, quello che Yugi aveva fatto con tanto amore per lui anche se angosciato dalla preoccupazione e contemporaneamente cercava di nasconderlo, e ancora la sua voce continuava senza che lui potesse fermarla a rivelare al mondo la verità su di sé, su quella spaventosa notte di festa:- Cosa ho fatto? Cosa ho fatto?
Sempre quella mano, l'unica capace di esternare fisicamente il suo dolore si estese verso l'alto, verso la luna argentea che osservava lo spettacolo che ogni notte le creature di quel mondo le offriva e le dita da scheletro si estendettero verso di lei in bilico anche loro nella loro posizione in cui erano, cercando di afferrare o accogliere qualcosa che neanche loro sapevano cosa fosse:- Mai mi son sentito tanto... Incredibilmente pazzo.
Sempre lentamente piegò il braccio per poi ridistenderlo verso l'alto:-Vanità! Scriverà!
Si accasciò tra quella braccia marmoree come un morto e chiuse gli occhi per non vedere il mondo e lo sguardo triste di Osiris gli stava dando:-"Qui riposa il vecchio Atemu!"
Lì, con gli occhi chiusi, i suoi pensieri vagavano ma alla fine tornavano sempre a una certa bambola dai grandi e dolci occhi viola ametista. Yugi aveva ragione. Oh Dei! Lui mi aveva avvertito, detto cosa poteva succedere e io come uno sciocco perso dietro a un sogno non l'ho ascoltato. E adesso guardatemi dove sono, in mezzo ai resti del mio fallimento. Per il desiderio, sciocco, di dirgli, dopo questa notte, dopo che tornavo trionfante da questa avventura, del mio amore per Lui! E invece, adesso Io sono qui tra queste rovine, tra i resti della mia superbia. Per gli Dei là in alto! Quanto sono stato sciocco...
Le sue palpebre si sollevarono permettendo al mondo di rivedere le sue gloriose iridi rosse rubino in quel momento caldi d'amore per Yugi e i suoi pensieri ripresero a vagare ma adesso venivano anche esternati dalle sue parole cariche di sconforto e pentimento:-Ma Io giuro che non volevo tutto questo! Giuro!
Le sue braccia fino a quel momento inerti presero a muoversi esternando anche con i gesti le emozioni dietro alle sue parole:- E non ce n'è uno che ha capito che io scherzavo!
Le sue parole erano piene della sua autocommiserazione:- Che io volevo solo dare loro un po' di gioia!
Si sollevò e si mise seduto quanto precariamente potesse tra le braccia aperte della statua bianca e imbronciato continuò il suo monologo, il suo canto:- Ma perché va tutto storto sempre più?
Con impeto, un fuoco che non ardeva da tempo nel suo cuore, si alzò in piedi sulla statua con un piede che poggiava uno su una mano e l'altro sull'altra mano di marmo e gridò alla luna:- E sai che c'è?
Con le mani bloccate sui fianchi, gambe divaricate e ben piantate e sguardo fiero rivolto verso l'alto continuò a ruggire con orgoglio:- Ho fatto il meglio che si potesse attendere da me!
La luce della luna in quel momento faceva sembrare che la statua sorridesse materna verso lo scheletro, un sorriso dolce ma che nessuno notò tranne il piccolo colibrì che osservava tutto attentamente anche se infreddolito. E lo scheletro continuava il suo monologo con orgoglio e puntò verso il cielo il braccio con l'indice indicando con orgoglio la buia notte:- E in quel momento io, volavo in alto, IO!
Con un balzo scese giù a terra e abbassandosi e contemporaneamente si voltava verso Osiris, che sembrava sorridere anche se era difficile per il chibi-drago fare un azione del genere, continuava a gridare fiero:- Se non altro avranno da parlarne un po', di Me!
Si rialzò e, guardando verso l'alto, continuò con voce un po' più calma, camminando con le braccia incrociate che lo abbracciavano stretto:- E poi ancora c'è che ho fatto un sogno anch'io, sento nelle mie ossa quel vecchio brio...
Spalancò con forza le braccia per poi abbassarne uno al fianco mentre l'altro si piegava sul petto con la mano chiusa a pugno sopra il cuore e con il volto contratto nella sua espressione più malvagia e spaventosa:-...Son Io, Atemu! Fantasma Re!
Un illuminazione, fu folgorato da un illuminazione sulla verità che aveva sotto gli occhi ma che lui volutamente non aveva visto per quanto una certa bambola fino all'ultimo aveva cercato di fargliela vedere. Sorpreso e con tutta la colpa e autocommiserazione andata esclamò:- Esatto! Io sono il famoso Re delle zucche!
Con forza strappò via i vestiti da Babbo Nachele ormai rovinati e li gettò alle labili fiamme, che ancora ardevano la slitta e alimentando il fuoco ancora per un po', mentre rideva con un tono oscuro:- AH-AH!
Sotto lo sguardo entusiasta di Osiris, quello del colibrì e quello di pietra di Horakthi avanzò con impeto verso una delle due panchine del piccolo cimitero e salendo sopra di essa la fece capovolgere con il suo peso per tornare con i piedi per terra come un Re:- E non vedo l'ora di sfogarmi, sì... 
Si girò verso l'altra panchina e salì sopra lo schienale muovendosi con teatralità in maniera paurosa:- ...Perché ho delle ideuzze da restarci secco lì!
Si fece cadere in avanti per poi raddrizzarsi prima di una caduta poco dignitosa e orgoglioso si rialzò dritto come una statua con un braccio puntato verso l'alto come il suo sguardo:- E farò strillare di terrore tutti sai!
Un pensiero, un fatto che fino a quel momento non l'aveva sfiorato si presentato, si affacciò alla sua mente con prepotenza invadendo i suoi pensieri gloriosi e rimettendo in ordine le sue priorità e dalla sua bocca uscì con prepotenza l'esclamazione:- Oh-Oh!
Si girò dietro di sé e vide Osiris che teneva tra le fauci una cuffia rossa con un pon-pon bianco, l'allegoria materiale del guaio che aveva combinato. Gli si avvicinò e mormorò piano:-Ma intanto vorrei...
Prese il cappello da Osiris e se lo mise dentro la giacca del suo vestito abituale da scheletro:- Sistemare i miei guai...
Si voltò verso la statua  e con il pensiero di essere stato molto fortunato di essere atterrato proprio in questo cimitero, aprì il libro sul piedistallo della statua ed esclamò preoccupato infilandosi nel buio corridoio che lo avrebbe portato a casa con Osiris subito alle calcagna:-Babbo Nachele!

Intanto nel covo del Bau-Bau, Yugi e suo nonno se ne stavano legati come due salami per terra nel mentre aspettavano che il padrone di casa decidesse a che gioco mortale giocare con loro, ovviamente truccato in modo che l'unico vincitore fosse ovviamente lui. I due erano in un silenzio imbarazzante che infine fu spezzato dal vecchio desideroso di risposte:-Yugi! Cosa diamine ci fai qui?
La bambola sbuffò:-Che dire, sono letteralmente caduto in questa città. Se mai tu, Nonno, che diamine ci fai conciato da Babbo Natale!?
Offeso il vecchietto gli rispose a tono:- Io sono Babbo Natale!
Lo sguardo che ricevette da suo nipote gli fece capire senza ausilio di parole quanto gli credeva la giovane bambola.
:-Non guardarmi così, Nipote. E' la verità. Ti ricordi come scomparii?
Annoiato rispose laconico:-Ovvio che sì. Poco dopo il mio ottavo compleanno il tuo aereo scomparve sopra i cieli della Turchia.
Il vecchietto annui  soddisfatto:-Esatto. A quanto ho dedotto l'aereo su cui mi trovavo insieme ai miei colleghi scomparve in un vortice temporale e quando ricomparì dall'altra parte l'aereo andò in avaria finendo per schiantarsi sulle montagne. Quando ripresi i sensi i miei colleghi erano tutti morti e io ero l'unico sopravvissuto disperso tra delle aspre montagne. Dopo molto peregrinare tra le impervie montagne completamente da solo, e ancora oggi mi chiedo come ho fatto a sopravvivere, giunsi nella cittadina di Myra, una cittadina vicina al mare e fu allora che scoprì di essere in Turchia e che ancora c'era l'impero romano. 
Intanto Bak'ra aveva deciso di cuocerli nella buca di lava dopo averli fatti angosciare tirando i dadi a cui, con ogni tiro, tirare la leva che azionava una lastra di metallo su cui li avrebbe messi tante volte quanto il risultato uscito. Pian piano il piano di metallo  su cui erano si sarebbe inclinato sempre più in verticale facendoli cadere lentamente nella lava bollente. Cuocendoli in questo modo le loro anime sarebbero state croccanti al punto giusto. Si volse verso di loro con voce possente e declamò:-Bene mortali, adesso giochiamo!
Ma la sua voce venne ignorata, i due erano troppo presi dal racconto:-Così dopo alcune domande scoprì che era circa il III secolo D.C. quando ancora governava l'imperatore Diocleziano. Come saprai c'erano molti disordini nell'impero a quei tempi e per evitare guai scelsi come falso nome Nikolas per confondermi meglio tra i popoli locali.
Una improvvisa intuizione attraversò la giovane bambola:-Aspetta, secondo la leggenda il nome di Babbo è...
Bak'ra era molto irritato con quei due che lo ignoravano senza ritegno, diamine, era pur sempre il loro futuro carnefice:- Ohi!
Un sorriso compiaciuto attraversò il volto del vecchio:-Sì, esatto. Col tempo notai che per me il tempo non passava e che avevo l'abilità di dare il dono azzeccato a chiunque. Col tempo e tanto peregrinare alla fine sono giunto ad essere quello che tutti conoscono come Babbo Nataleee-AH!
Il ladro spazientito li aveva presi entrambi di peso e lanciati sulla tavolo di metallo magicamente apparsa dal pavimento per gentile concessione di Diabound che aveva preparato il tutto mentre i due parlavano e il suo padrone si incazzava sempre più.
:-BASTA! ADESSO GIOCHIAMO!- ruggì il signore di Kul-Elna. A passi pesanti si diresse verso una corda appesa sul soffitto e la tirò con forza mettendo in azione la pinza a tre bracci che scese e inizio e rigirare la lava dove un tempo c'era il piedistallo della roulette ma che adesso era un pozzo pieno fino all'orlo di lava incandescente. A queste azioni cominciò a tornargli il buon umore mentre a Yugi e al vecchietto tornò a farsi sentire la paura. Il giovane cercò di fare il coraggioso e iniziò a dire con forza ma che se si ascoltava bene si poteva sentire la paura che cercava di nascondere:-Bau-Bau! Non ci provare! Non appena Atemu saprà cosa ci stai facendo sarai fortunato se ti ridurrà solo a pezzettini! E...
Forte e triste giunse la voce del Sindaco Seth alle orecchie di colore che si trovavano a Kul-Elna, ormai giunto anche nelle zone più limitrofe della città per dare la brutta notizia:- Cari Concittadini, Atemu è stato fatto a pezzi! Il nostro amato Re! Il nostro amato Faraone non è più tra noi!
Sentire quelle parole fu un vero colpo al cuore per Yugi che venne inondato di rammarico, dolore e perdita e incapace di gridare il suo dolore alla notizia. Invece la notizia fece tornare del tutto il buon umore al Re dei Ladri che esclamò ghignando:-Ah! Ou-sama è morto! Finalmente!
Si girò verso i due e scuotendo i dadi in mano si appoggiò di peso sullo stomaco del nonnetto e guardando l'ex-umano con piacere sadico gli domandò:-Cos'è che dicevi sulla fortuna, Bambola di pezza?
Ridendo malefico si girò verso il teschio scuoti dadi e con lancio da maestro centrò le orbite vuote per poi i dadi cadere dalla bocca del cranio:-Io son Ore-sama, e nessuno è più fortunato di me!

Aprì con impeto frenetico la porta segreta sotto la statua del gargoyle nel cimitero della città di Halloween e solo seguendo l'istinto si era diretto immediatamente verso i ruderi di Kul-Elna, verso il covo del ladro di anime Bak'ra Bau-Bau. Correva una corsa disperata il Faraone mentre urlava al suo fantasma da compagnia:- Vieni Osiris! Il Natale non è ancora passato!
Sentiva nelle ossa che lì si stava consumando una tragedia e se non si fosse sbrigato niente avrebbe più potuto rimettere a posto le cose come erano prima, e poi aveva la brutta sensazione che Yugi fosse in pericolo, che lui avesse cercato di rimettere le cose a posto e per questo era finito nei guai con Babbo Nachele al seguito. Arrivo Yugi! Non morire adesso! Non adesso che ho finalmente il coraggio di dirti che Ti Amo!

:-Sette!
L'esclamazione soddisfatta del Ladro di anime avrebbe fatto gelare il sangue nelle vene a qualsiasi creatura nel raggio di cento metri ma l'urlo disperato di Yugi:-AIUTOOOOOOOO!- avrebbe riempito d'angoscia qualsiasi creatura nel raggio di diverse miglia come fece con Atemu ormai in prossimità del villaggio di Kul-Elna che attraversò spedito per poi fermarsi sul ponte e sporgersi verso la finestra per vedere cosa, di preciso, stava succedendo.
La vista era agghiacciante.
Un ghignante Bak'ra era alla leva e tirando contava allegramente ogni tiro:-Uno... Due... Tre... Quattro,cinque, sei, sette!
I due prigionieri erano legati senza possibilità di liberarsi e ad ogni tiro la tavola su cui erano poggiati si inclinava sempre più verso la loro morte, prima lentamente poi freneticamente secondo l'umore di quel ladro beffardo. 
Atemu si mise in azione.
:-SALVATECIIIIIIII!- urlò di nuovo Yugi, sperando che le sue grida disperate giungessero alle orecchie di qualche misericordiosa creatura, non provava minimamente il desiderio di scoprire cos'era la morte, era ancora troppo giovane. Avrei dovuto dirgli che l'amavo! E invece per paura e insicurezza sto per morire senza averlo fatto! Non avrei dovuto esitare! E su questo disastro... Avrei dovuto essere più insistente, convincerlo e fermarlo... O usare metodi più drastici! E adesso guardate dove sono: io sto per morire con mio nonno che in verità è Babbo Natale e Atemu è stato ammazzato dagli umani! Se solo non avessi tentennato, tutto questo non sarebbe successo! Oh, Atemu... spero solo di riuscire a trovarti nell'altro mondo...
:-Cenere alla cenere, polvere alla polvere. Muah! Ah Ah!- li schernì beffardo il ladro girando baldanzoso intorno a loro mentre Diabound guardava il tutto con fare annoiato da un affranto sul muro masticando un bastoncino di zucchero.
:-Un ultimo lancio dei dadi e vi farò un boccone! Muahahahahahahah!- con maestria tirò contro il cranio che faceva da tazza per scuoterli e quando guardò il totale uscito si infuriò:-COSA! Un doppio uno!- sbatté con forza il pugno sul teschio facendo saltare i dadi creando un nuovo totale:-AH! E' UNDICI! Muahahahahahah!
Si girò verso la leva e si appoggiò pesantemente su di essa mentre si beffava di loro per l'ultima volta:-Mi dispiace tanto! Ma questa volta ho fatto jackpot! Ciao ciao!
Salutandoli con la manina tirò la leva di seguito per l'ultima volta e guardò la lastra ormai verticale affamato, per vederli meglio cuocere si inginocchiò fino a quando il suo volto rasentava terra per vederli nella fessura tra lastra e pavimento ma non vide i loro corpi cuocere nella lava e con estremo disappunto esclamò mentre afferrava la lastra e la tirava giù dalla sua parte:-Ma che diav...!?
Si bloccò. I suoi occhi non riusciva a credere quello che aveva davanti e il suo cervello in tilt continuava a farneticare qualcosa di simile a questo non era possibile. I suoi occhi lilla dai riflessi grigi erano bloccati su intensi occhi rosso rubino arrabbiati.
:-Salve Bak'ra.- sibilò con calma mortale il Faraone.
All'altro tornò l'uso della parola ed esclamò in irritata sorpresa:-Ou-sama! 
Lo scheletro si sollevò regale dalla sua posizione distesa sulla lastra con un braccio dietro la testa tenendola sollevata e l'altro sulla gamba piegata, la posizione mostrava tutta la sua rabbia che alla minima provocazione sarebbe scoppiata con più violenza di una tempesta di sabbia, e con calma regale si avvicinò all'altro. Il ladro di anime si allontanò di un alcuni passi da lui ancora incredulo alla vista ma ben presto la sua sorpresa si trasformò in rabbia, non aveva mai sopportato l'altro da quando si conoscevano, e la cosa era reciproca, e ruggì di rabbia:- Avevano detto che eri morto! Quindi tu devi: RIMORIRE!
Schiacciò  con rabbia un pulsante per terra attivando una delle tante trappole mortali di cui era disposto il suo covo, carte da gioco a grandezza naturale spuntarono dal terreno intorno alla roulette e le spade dei re di picche, talmente affilate che avrebbero potuto tagliare in due un granello di polvere, iniziarono a ruotare su se stesse pronte a tagliare.
Contemporaneamente la ruota della roulette iniziò a girare destabilizzando lo scheletro che per poco non cadde a terra e tagliuzzato ma quasi subito ritrovò il suo equilibrio, si abbassò con il ventre che quasi toccava terra, gamba destra piegata il cui ginocchio sfiorava il pavimento mentre l'altra era distesa a terra quasi parallelo a esso, il braccio destro piegato sotto il petto per avere stabilità mentre il sinistro era in aria parallelo al terreno e gamba sinistra. I suoi occhi infuocati non perdevano di vista il suo avversario e attendeva solo che le lame delle carte e quelle della pinza si ritirassero per poterlo attaccare, intanto l'altro già sicuro della vittoria lo sfidò:- Forza! Coraggio, Quattr'ossa!
Gli spettatori della battaglia osservavano rapiti. Osiris ruggiva il suo incoraggiamento diretto verso il suo padrone dalla finestra mentre Yugi e suo nonno guardavano con il fiato sospeso da dietro l'anta della vergine di ferro, lo scheletro era riuscito a salvarli all'ultimo secondo prima di diventare delle deliziose anime croccanti cotte con lava fumante.
Abilmente Atemu evitò le lame avvicinandosi sempre più a Bak'ra che con un verso irritato disattivò la trappola per attivarne immediatamente un'altra visto che l'altro era perfettamente nella linea di fuoco. Le slot machine si attivarono con un leggero fragore e abbassando le pistole presero la mira e spararono contro lo scheletro che abilmente evitò i proiettili saltando e atterrando sulle braccia meccaniche dei cowboy robotizzati, per poi ballare su di essi a tempo di spari per ogni colpo sparato.
Irritato Bak'ra tirò fuori un coltello e lo lanciò contro un pulsante infilzandolo ma attivando al contempo la ruota seghettata ornata con un accozzaglia di ossa varie che si mosse veloce contro lo scheletro pronta a tagliarlo in due.
:-Attento!- urlò spaventato Yugi dal suo nascondiglio.
Atemu saltò e con una capriola in aria atterrò sull'asse che teneva la sega che oscillava verso il ladro e sfruttando la forza di esso si slanciò in avanti verso il Bau-Bau che arretrò con un balzo mentre lui atterrò elegantemente davanti a lui. Raddrizzandosi inchiodò i suoi mortali occhi rosso rubino con quelli lillà dai riflessi rossi che lo fissavano ugualmente mortali. Fece un passo avanti e calma la voce annunciò mortale:- Bak'ra. Non avresti dovuto tentare di ucciderli, soprattutto non Yugi. 
I suoi occhi si assottigliarono ancor di più quando bisbigliò:-Saa... Game no jikan da!
Continuò ad avanzare fino a quando non fu a un passo dall'altro:-Forza bastardo. Ti sfido a uno Yami no Game!
Gli rispose malignamente beffardo:- Ah, è così vuoi sfidarmi a uno Yami no Game, Ou-sama? E credi che abbia paura? 
Provocatorio lo colpì al petto con l'indice della mano destra:- Non sono come gli altri, io sono Tozouko-ou Bak'ra e non ti temo. Forza! Sputa le regole!
Neri viticci di ombre si estendevano dai loro piedi, circondandoli e pronte ad attaccare. Fumo nero sfumato di viola scuro evaporava dai loro corpi, l'aura tetra e fosca pronta a soffocare l'altra:- Le regole sono semplici. Uno contro uno. Tutte le proprie capacità sono utilizzabili, come sono tutti gli oggetti nella stanza ma non si possono avere aiuti e neppure usare e minacciare una qualsiasi altra creatura qui dentro per far arrendere l'avversario. L'obbiettivo del gioco è semplice: Vince chi per primo danneggia l'anima dell'avversario. 
Un sorriso sadico e scintillante illuminarono gli occhi dell'altro:-Amen.
Balzarono indietro ai due lati opposti della stanza e Atemu dichiarò con voce ferma:-Game Start.
Due scoppi di oscurità fumanti avvolsero i due rivelando la loro forma più spaventosa di creatura dell'orrore. 
Bak'ra, avvolto nelle sue vesti imbrunite dal buio e ardendo di fiamme nere violacee, aveva la pelle traslucida da cui le anime che aveva mangiato nel tempo e non ancora digerite vorticavano senza requie sotto la superficie, dandole un riflesso blu biancastro. I capelli bianchi che erano cresciuti fino a raggiungere la vita fluttuavano come se un vento che non c'era li accarezzasse e i denti bianchi perfettamente in fila risaltavano nel suo peculiare ghigno folle. Ornamenti d'oro gli cingevano polsi e caviglie con incantesimi e sortilegi incisi a fuoco rilucevano rossicci, collane d'oro ed elettro guarnite con pietre preziose gli pendevano dal collo e alcune sbilenche sul capo, ma tutto questo era niente in confronto ai folli e disumani occhi lillà e che brillavano adesso grigi, ora rossi, ora gialli.
Atemu invece sembrava fosse in realtà l'oscurità stessa, una sua manifestazione vivente. Era avvolto dall'oscurità vivente, volatile e sempre in movimento, le sue stesse vesti erano questa oscurità viva che nascondeva il suo scheletro alla vista, solo le mani e piedi d'osso e il teschio erano l'eccezione. I capelli stellati neri dai riflessi platino e con la frangia argentea erano ancora attaccati al teschio mossi da una brezza che non c'era, dalla mandibola volute di fumo nero inchiostro saliva lenta e pigra intorno ai lati del teschio, e gli occhi dalle orbite vuote da cui una luce infernale rossa brillava malevola i cui incubi notturni personali di ognuno venivano rimembrati quando quei fari rossi ti fissavano. 
I due si fissarono per un momento guardinghi, poi, con un grido ultraterreno, balzarono uno contro l'altro con viticci di oscurità e ombre viventi intorno a loro, puntate e lanciate come lance contro l'altro che si infransero nelle barriere di oscurità intorno all'avversario.
Caricarono entrambi un pugno che si infranse sulla barriera oscura ognuno all'altezza della mandibola dell'altro ma la forza d'impatto li spinse all'indietro lontani l'uno dall'altro. Lo scheletro fu il primo a riprendersi dal colpo ma solo una frazione di secondo prima dell'altro e sferrò un altro pugno verso il mento che fece volare il ladro di anime contro il muro che si incrinò sotto di lui.
Senza perdere tempo il Faraone si lanciò contro l'altro.
Il Re dei Ladri, stordito, scosse la testa cercando di schiarirsi la vista e un ombra nera dai brillanti occhi rossi coprì la sua visuale immediatamente e prima che l'altro potesse perforarlo con un pugno con un guizzo del pensiero svariati spettri si frapposero fra lui e l'altro scaraventandolo dall'altra parte della stanza sopra un cumulo di preziosi che gli si piantarono nella schiena. Il ladro si raddrizzò e guardò il Re caduto beffardamente anche se la smorfia di dolore non riusciva a scomparire del tutto.
:-Allora Ou-sama, hai sentito questo?-domandò retorico il Bau-Bau.
Lentamente, con i gioielli che gli scivolavano via di dosso, si sollevò da terra e sputò nera saliva per poi ringhiare:-Baro.
Le ombre si sollevarono pronte a reclamare l'anima del truffatore ma una risata malvagia scuoté il corpo dell'altro che lo apostrofò derisorio:-Sicuramente, ma tu hai detto che è possibile usare tutte le capacità che possediamo e io posso comandare tutti gli spettri di Kul-Elna, così io in un certo senso sto rispettando le regole. 
Il ladro fece un passo avanti per poi sbeffeggiarlo:-Adesso come farai, Ou-sama?
Ghignò:-Spettri di Kul-Elna! Attaccate il Faraone!
Un vortice bianco e blu si abbatté sulla forma scura del Re che con difficoltà si proteggeva e schivava quelle furie volteggiando intorno alla lava nel pozzo sempre più vicino. 
Yugi lanciò uno sguardo verso il signore di Kul-Elna e vide il sorriso soddisfatto formarsi sulle altrui labbra non capendo il motivo per cui lui stava già sorridendo in trionfo. Spostò lo sguardo da Atemu a Bak'ra diverse volte finché non capì a cosa stava mirando.
Vuole farlo cadere nella lava!
Si agitò sul posto desideroso di aiutare ma aveva sentito le regole e soprattutto la vista lo tratteneva da fare qualche azione inconsulta. Come posso aiutarlo? Bak'ra sta barando, o meglio è uno svantaggio sleale, però non posso semplicemente buttarmi lì in mezzo. Atemu perderebbe.
Spremette le meningi ma neanche l'ombra di un idea si profilava all'orizzonte. Intanto lo scheletro sempre bloccato al centro del vortice di spettri  li respingeva a colpi di viticci di oscurità quando si azzardavano ad attaccarlo direttamente, lui non riusciva a liberarsi e piccoli ma significativi progressi verso la sua sconfitta venivano fatti grazie agli spettri.
La bambola si stava agitando talmente tanto che il sacchettino che portava in vita gli rimbalzò pericolosamente sul fianco e sentendolo contro di sé finalmente si accorse del piccolo sacchettino. Lui lo fissò, si diede mentalmente dello stupido per poi cercare di attuare il piano azzardato appena formatosi nella sua mente senza che venisse considerato una violazione delle regole.
Lui si guardò intorno poi notò che la pinza a tre bracci era ancora in funzione e ruotava a una velocità sempre maggiore. Si sfilò il sacchetto e fece una preghiera silenziosa. Che Horakthi guidi la mia mano.
Lanciò. Il sacchetto disegnò in aria un alta parabola per poi colpire con forza il braccio di metallo, il colpo lacerò la stoffa e fece cadere fuori alcune pietre verdi che attirarono alcuni spettri troppo vicini ma esse ben presto caddero nella lava. Tuttavia il laccetto di cuoio si impigliò al braccio e la forza centrifuga assicurò la diffusione in tutta la stanza di tante piccole pietre di Orichalcos. Yugi si rifugiò dentro la vergine di ferro insieme a suo nonno sperando che nessuna di esse volasse abbastanza in alto da cadere dentro o sarebbero stati fregati. Le due creature oscure e spettrali quando notarono cosa gli stava cadendo addosso innalzarono una barriera di oscurità intorno a loro proteggendosi efficacemente. Gli spettri non furono così fortunati. Non appena esse iniziarono la loro pioggia vorticosa gli spettri furono attratti come calamite al loro interno e, non importa le urla e i loro tentativi di fuga, furono imprigionati senza scampo in piccoli frammenti di pietra verde lucente.
Alla loro vista Bak'ra urlò il suo suo sgomento:-NO!
Atemu lanciò uno sguardo in direzione dei due non coinvolti nel gioco e con un sorrisetto pensò orgoglioso e grato. Bella pensata Yugi.
Non appena la pioggia pericolosa ebbe fine Atemu lasciò andare la maggior parte del suo potere sulla parte difensiva per concentrarsi in quella offensiva e senza perdere un attimo scatenò un ondata di oscurità contro Bak'ra. La marea travolse il Bau-Bau come se lo stesso mare in burrasca stesse tentando di trascinarlo negli abissi e il Re delle zucche, sfruttando l'occasione concessagli, tentò di asportargli l'anima con alcuni viticci neri particolarmente appuntiti che riuscirono a scalfire la pelle dell'altro:- Questo l'hai sentito?
Un urlo di dolore strozzato sfuggì alle labbra del ladro che con ampio gesto del braccio oppose le sue ombre all'attacco e con fatica e una spinta dei propri poteri balzò sopra alla pinza per riprendere fiato. Con ultimo profondo respiro riprese a schernirlo:- Ah! Non mi sconfiggerai mai Ou-sama! 
Eppure il suo volto tradiva il suo dolore anche se tentava di fare lo strafottente come suo solito. La nebbia di oscurità intorno allo scheletro sfumava in ciuffi divertiti e deridente canticchiò:- Sicuro?
Oscurità vorticosa e imperiosa si propagò nella stanza avendo come epicentro il braccio a cui il ladro era appoggiato legandolo e bloccandolo in posizione. Per quanto si agitasse un nuovo tentacolo appariva e lo bloccava impedendogli di liberarsi. Furioso gli gridò contro:-NO! Come cazzo hai fatto!?
Le ossa del teschio si spostarono in quello che si poteva solo definire un sorrisetto di scherno:-Credevi davvero che mentre combattevo pensassi solo ad attaccare e a difendermi? Non appena il gioco ha avuto inizio ho sparso le mie ombre per tutta la stanza e stavo solo aspettando il momento migliore per far scattare la mia trappola.
Puntò il braccio contro il Bau-Bau e due lance di oscurità apparvero improvvise per conficcarsi nel petto del corpo traslucido ancorandosi saldamente all'anima del contenuta in esso. Atemu fece pochi passi avanti verso il foro pieno di lava bollente e con voce duro ringhiò:-Per le tue azioni contro coloro che sono sotto la mia protezione decretò che tu sia condannato a un Gioco della Sanzione! Mind Crush!
In contemporanea alla sua sentenza strattonò giù le due lance nere facendo cadere nella lava il corpo del ladro. Nel momento che sentenziò la sanzione il corpo entrò in contatto con la lava mettendo fine al gioco e attuando la pena per lo sconfitto. Con un urlo inumano Bak'ra scomparve nella lava e non appena ogni singolo pezzo di sé scomparì nel fuoco liquido con un scoppio di luce e lava tutte le anime imprigionate e assimilate nel corpo del ladro di anime scoppiarono fuori in una spirale di anime vorticose che si innalzarono verso il cielo scomparendo alla vista attraverso i muri e il soffitto per dirigersi verso le stelle. 
I tre osservarono la scena inaspettata rapiti per poi Atemu camminare verso di loro stanco riprendendo pian piano il suo aspetto abituale mentre Yugi gli veniva incontro con un sorriso leggero. Il vecchio Babbo Nachele invece si mosse per la stanza irritato fermandosi un attimo a calciare un gioiello a terra per sfogare lo stress e che quasi colpì Diabound ancora tranquillamente  nascosto nella sua alcova a mangiare bastoncini di zucchero.
:-Atemu, sono così felice di vedere che stai bene.- gli confessò la bambola abbracciandolo stretto.
:-Come lo sono anch'io di te.-ricambiò l'abbraccio con emozione e nascondendo il volto nei suoi capelli tricolori. Al rumore di metallo contro pietra si staccarono dall'abbraccio e il Re di Halloween si diresse verso il Re di Natale tirando fuori l'altrui capello rosso da sotto la giacca per porgerglielo contrito:-Mi perdoni Signor Natale, credo di aver rovinato la sua festa.
Con un scattò del braccio si riprese il capello dalla mano scheletrica:-E' dura viaggiare sulla slitta, Atemu? La prossima volta che ti viene voglia di impadronirti della festa di qualcun altro io darei ascolto a mio nipote.- Tese il braccio verso Yugi e il Faraone sollevò un sopracciglio in questione e il Re dei Giochi mosse la mano circolarmente indicando che gli avrebbe spiegato dopo:-E' l'unico ad avere un pizzico di buon senso in questa gabbia di matti.
Si mise con forza di nuovo il cappello in testa e si diresse verso il tubo di collegamento mormorando tra sé e sé:-Scheletri... Bau-Bau...
Speranzoso si rivolse all'altro:-Spero ci sia ancora tempo.
Si voltò per rispondergli seccato:-Per sistemare il Natale? Ma certo che c'è! Son sempre Babbo Natale, Io.
Scoccò un occhiata al nipote:-Ci vediamo Nipote.
E con questo si prese il naso e avvolto da una polvere dorata prese congedo volando via attraverso il tubo metallico scomparendo alla vista. Yugi si avvicinò all'altro e appoggiandogli una mano sul braccio  attirò l'attenzione su di sé:-Metterà tutto a posto Atemu, conosce il suo lavoro.
Si voltò verso di lui con espressione confusa:-Ma come è possibile che tu sia suo Nipote?
:-Oh, quello.-rise imbarazzato:-Ti ho già detto che quando ero piccolo mio nonno scomparve, giusto?- Cenno affermativo:-Da quello che mi ha spiegato quando scomparve finì un paio di millenni indietro nel tempo e in qualche modo è diventato Babbo Natale. Anche se devo dire che mi sorprende visto che un tempo gli piaceva correre dietro alle belle donne... spero che gli sia passata o altrimenti sarebbe un trauma per i bambini se scoprissero che il loro amato Babbo Natale è un donnaiolo.
Atemu si mise a ridere all'ultimo commento e anche Yugi alla fine si unì alle risa. Quando si calmarono Atemu gli fece la domanda che gli premeva da quando lo aveva visto legato e pronto per essere cucinato:-Ma come hai fatto a finire quaggiù, Yugi?
La bambola distolse lo sguardo e si prese a tormentare le mani rispondendogli esitante:-Ecco... Vedi... Io, ehmm, volevo... ecco... Volevo...
:-Aiutarmi?-finì l'altro per lui. Si voltò incapace di ammettere la verità standogli davanti parlando senza prendere fiato:-Non potevo lasciare che tu... 
La mano dell'altro sulla sua spalla lo fermò dal suo farneticare e costringendolo a voltarsi per fissare il suo sguardo ametista imbarazzato in quello rubino addolcito:-Yugi... - Una sua mano era sulla spalla mentre l'altra teneva teneramente la guancia il cui pollice si strofinava con dolcezza:-Non mi ero mai accorto che tu...
Una luce improvvisa illuminò i loro visi accecandoli e un grido felice interruppe il momento da batticuore:-Atemu!
Corrucciato il chiamato si voltò verso la fonte della luce mentre Yugi infastidito si schermava dalla luce troppo forte e fissò irritato chi aveva osato interromperli. Ma si poteva avere una tempismo peggiore?
:-Eccolo qua! Vivo e vegeto come avevamo detto!- confermò Malik.
Un Sindaco Seth felice e con dei lacrimoni di felicità ad appannargli la vista gridò lanciando una fune per loro da prendere:-Aggrappati alla fune Cugino!
I due si avvicinarono mano nella mano e quando lo scheletro si afferrò con la mano libera alla corda furono tirati su dalla forza prodigiosa di Rishid. Quando furono finalmente fuori all'aria aperta notarono che lì c'erano oltre al Sindaco e al diavolo, Osiris che sorrideva come solo un drago può fare, Ra appollaiato sulla spalla di Malik, e Rishid e Isis.
:-Andiamo! Andiamo! Andiamo a dare la bella notizia a tutti!
Dette queste parole a stento Seth riuscì a fermarsi dal mettersi a correre dalla felicità verso la sua macchina ma il suo orgoglio e compostezza non glielo permisero. Gli altri si avviarono dietro di lui un po' più lentamente e pestarono sotto i loro piedi briciole di biscotti vari di cui era piena la gabbia ascensore e che Malik sgranocchiava ancora insieme a Ra.

:-Buone notizie, Gente! Babbo Natale, il solo e unico, è stato finalmente localizzato e sembra stia viaggiando a velocità supersonica ed intento a rimettere a posto ogni cosa. E reca gioia e allegria ovunque vada! Sì Signori! Sembra che il caro vecchio Barbabianca abbia salvato il Natale per il rotto della cuffia per la gioia dei bambini da ogni parte del mondo!
Nel mentre che questa notizia viaggiava di radio in radio e di città in città, Babbo Natale ritirava i regali creati dagli abitanti della città di Halloween per sostituirli con quelli creati dalla sua fabbrica e riportando la gioia e il sorriso sui visi di ogni bambino, anche se quando ne aveva la possibilità si fermava un attimo o due a guardare una qualche bella donna svenuta e se fosse possibile anche palpargli il sedere. Direi che Yugi spera male, temo che in realtà suo nonno sia peggiorato in duemila anni. Ma questo è un segreto di Natale che solo lui e nessun altro conosceva, a parte noi.

Il gruppetto viaggiava in macchina da alcuni minuti quando Isis gli fece la domanda che gli premeva da quando erano partiti:- Mio Faraone, è vero che hai sconfitto Bak'ra a uno Yami no Game? -La strega non aveva visto cosa era successo nel covo poiché era uscita di casa solo quando sentì un picco di potenza venire da sotto la loro casa ed era scesa con tutte le intenzioni di dirne quattro all'essere fastidioso a cui dava colpa di tutti i problemi che potevano succedere tra i ruderi di Kul-Elna. E invece si era ritrovata il Sindaco e i suoi fratelli, Malik si stava allegramente ingozzando di biscotti, affacciati all'unica finestra del covo gridando per il Re di Halloween.
:-Sì, l'ho fatto. Aveva bisogno di una lezione.
Mentre Isis si lasciva andare a un pianto di felicità perché era sicura che non avrebbe visto l'essere che aveva contaminato l'innocenza di suo fratello almeno per sei mesi, Atemu si girò verso il diavolo:- Non è un problema, vero Malik?
Il diavolo scrollò le spalle indifferente:-No, non lo è. Tanto alla fine Habibi torna sempre. Non c'è bisogno di preoccuparsi. 
Detto questo si stiracchiò e incrociò le mani dietro alla testa.
Giunsero in quel momento in vista della gratta del cancello principale della città e il Sindaco iniziò a strombazzare con il clacson della macchina svegliando tutti gli abitanti della città. Tutti con ancora il sonno negli occhi puntarono lo sguardo stanco verso le porte della città e quando videro spuntare la macchina del Sindaco a cui era aggrappato in piedi Atemu tutti gridarono di felicità:- E' vivo! Il Faraone è vivo!
Mana che si era addormentata affianco al pentolone alla vista gridò rivolta al custode della porta della città:-Presto! Apri il cancello!
Ma la marionetta di legno Pandora stava già alacremente girando la pesante manovella che azionava il meccanismo di apertura.
Creature di ogni tipo si affacciavano dalle finestre delle case, uscivano correndo dalle porte delle abitazioni, perfino i chibi mostri che vivevano per la maggior parte nelle antiche fognature della città si affacciarono dai tombini e grate per vedere e rassicurarsi del ritorno del Re delle zucche.
I cittadini presero ad affollarsi intorno alla macchina ormai in piazza gridando a turno:- Il Faraone è tornato!
:-Atemu sta bene!
:-Mio Re!
Erano scesi tutti dalla macchina e tutti i cittadini salutarono felici e commossi il Sovrano della città all'unisono:-Bentornato Faraone!
I cittadini gridavano tra di loro:-Facciamo festa! Cantiamo e facciamo baccano! Un coro di gioia risuona per la città di Halloween!
Atemu intanto aveva salito i gradini che portavano all'ingresso del municipio per dare la possibilità a tutti di vederlo con i giovani della città che gli correvano intorno e si rivolse a tutti contento:- E' bello essere a casa!
In quel momento un ombra oscurò la luna e alzando lo sguardo si vide la slitta di Babbo Natale passare sopra la città gridando:-FELICE HALLOWEEN!
Il Re delle zucche sventolò il braccio e gridò di rimando:- E A TE BUON NATALE!
Bianca, dolce e lenta cominciò a cadere sulla città morbida e fredda neve che pian piano ricoprì i tetti, le strade, ogni cosa nella città con il suo bianco manto. I cittadini confusi presero a domandarsi ad alta voce:-Cos'è? -il primo fu il vecchio ciclope Aknadin in contemporanea al vampiro Dartz.
Honda e Otogi scrollandosi di dosso la neve che gli si era depositata sulle loro vesti esclamarono tra di loro:-Che diamine è!?
Jonouchi con foga si toglieva la neve tra orecchie da lupo irritato e ringhiò:-Sarà roba di Natale!
Il Sindaco Seth preoccupato mormorò tra sé e sé:-E' così fredda e misteriosa...
Poi vide Kisara nella sua forma di fantasma che la guardava incantata e allora sorrise anche lui. Entusiasta Malik prese una manciata di neve e la tirò a Jonouchi che venne colpito in piena faccia facendolo barcollare e perdere l'equilibrio ma prima di cadere a terra venne preso dalle ferme braccia di Seto. Rosso in viso gli ringhiò contro cercando di divincolarsi dalla presa:-Hai qualcosa da dire Kaiba!?
Deciso con la sua presa il diavolo gli ripose serio:-Sì, che sono da trecento anni che aspetto questo momento, Bonkotsu.
E lo baciò.
Yugi alla vista prese a ridacchiare per poi allontanarsi dalla folla. Nel mentre si allontanava vide Shizuka e Mai che teneva la prima stretta sé per godersi insieme la nevicata scambiandosi ogni poco un bacio, Mana ridacchiava felice per essere riuscita a rubare un bacio sulle labbra dal suo maestro Mahad e in lontananza i vampiri della casata dell'Orichalcos giocavano a hockey sul ghiaccio sul laghetto artificiale nel giardino della loro immensa torre.
Si diresse fuori città e nel mentre colse un crisantemo che fortuna volle trovò sul ciglio della strada affianco a Mokuba e Noah che facevano degli angeli di neve. 
Atemu scese le scale felice che i suoi concittadini stessero finalmente apprezzando lo vero spirito di Natale e schivando le palle di neve che volavano tra Malik e Ryou mosse lo sguardo su tutta la piazza nel mentre avanza lentamente in avanti. Sotto un arco che collegava una casa ad un altra sentì la voce del Dottor Pegasus dire:-Attenta a non scivolare mia carissima Cynthia.
Sorpreso vide un mostro di Frankestein femminile dai fluenti capelli biondi, un corpo grazioso ricoperto da un elegante abito celeste dagli orli in pelliccia e gentili occhi celesti che fissavano amorevoli quelli altrettanto caldi del Dottore.
Con un sorriso saputo si allontanò per poi vedere Yugi che passava tra le sbarre della grata del cancello della città e incerto si accinse a seguirlo. Osiris fissava i due con fare saputo e a debita distanza li seguì accompagnato da un tristo mietitore impiccione.
Yugi stava salendo tranquillo la collina dalla punta arricciata e quando fu in cima si sedette soddisfatto, con un sorriso tenero tra le labbra sotto la luce, in quel momento dorata, della luna prese a staccare uno a uno, con calma, i petali del fiore, pensando:  E' tornato e sta bene.
Una voce, una voce dal tono gentile e caldo, veniva da dietro di lui chiedendogli:- Mio caro Yugi posso venire accanto a te?
Sorpreso si volse verso Atemu e con attenzione si sollevò nel mentre l'altro avanzava e dichiarava:-Godiamoci insieme questo incantevole cielo stellato.
Con attenzione Atemu gli prese la mano tenendola sollevata davanti a se e donandogli un bacio sulle nocche. Con un impeto di coraggio dettata dall'atmosfera magica del momento la bambola gli confessò:-Atemu, io... Ti amo Atemu.
Abbassò lo sguardo incapace di  sostenere il suo sguardo:-Io... Non te l'ho detto prima perché temevo che tu...
:-Yugi- lo bloccò l'altro sollevandogli il volto con una mano e agganciando i suoi occhi con quelli timorosi della bambola. Sorrise:-Anch'io ti amo, Yugi.
Commosso la giovane creatura sorrise intanto che gli cadevano sulle guance cristalline lacrime di gioia, lo abbracciò e nascose la testa sotto il mento dello scheletro. Con attenzione il suo amore avvolse le braccia intorno a lui e gli domandò con un sussurrò all'orecchio:-Vuoi essere il mio Aibou?
Annuendo freneticamente sul suo petto felice sussurrò:-Sì! Sì! Per la buona Hathor, sì!
Una mano sulla sua schiena serpeggiò sui suoi vestiti fino a giungere sulla sua guancia sollevandogli il viso e Yugi ebbe solo un attimo prima di cadere nella felicità più assoluta.
Sotto la dorata luna degli amanti e un Osiris che svolazzava contento sopra di loro i due si baciarono a lungo con tutto l'amore che avevano l'uno per l'altro.
Un bacio lungo tutta l'eternità.

Con le lacrime trattenute Silver fissava impettita e soddisfatta la scena davanti a sé mentre Autrice asciugava con un fazzoletto di stoffa le lacrime che cadevano senza consenso sulle sue guance.
E Silver domandò con voce carica di emozione:-Owari?
Autrice si bloccò, le sue lacrime scomparvero per magia e il suo sguardo si spostò dall'incantevole vista verso una stradina poco battuta su cui si allontanava un figuro su cui si poteva notare una massa argentea riflettere la luce della luna. Un ghigno poco rassicurante si formò sulle sue labbra.
Il tristo mietitore seguì il suo sguardo per poi i suoi occhi riempirsi di comprensione. 
La risposta alla sua domanda Silver se la dette da sola ghignando:-No Owari.






Note:
Cosa ho fatto?: The Nightmare Before Christmas (movie), con modifica
Ou-sama: Sommo Re. Il modo in cui chiama Bak'ra, Atemu, e sempre con accezione ironica e volutamente derisoria
La leggenda di Babbo Natale: Il santo a cui si ispira è San Nikolas, vescovo di Myra (oggi Demre) in Turchia. Se siete interessati a tutta la leggenda dietro cercatevela da soli, si trova facilmente su internet.
Ore-sama: Io, in giapponese. Modo per riferirsi a se stessi in maniera molto sborona
Saa... Game no jikan da: Ora... E' tempo di giocare.
Yami no Game: Gioco dell'Oscurità
Tozouko-ou: Re dei Ladri
Amen: Così sia
Mind Crush: Letteralmente sarebbe distruzione dell'anima ma qui si intende che è l'anima che viene distrutta, e sì, è quello che subisce Kaiba la volta che ha quasi ucciso il nonno di Yugi e lo ha sfidato al contempo a un gioco mortale.
Habibi: tesoro o mio adorato, in arabo
Bonkotsu:  Mediocre
Aibou: Partner, Compagno, Amico (ovviamente qui si intende per i primi due significati in senso romantico)
Owari: Fine



Note dell'Autrice:
*Devil_san si guarda intorno*
Ci siete ancora tutti? Sììììì? Bene! Perchè non è ancora finita! Manca ancora l'EPILOGO! E sì, proprio così! E' vero che la parodia del film è completa ma... se leggete bene potete ben arguire che c'è ancora qualcosa in sospeso. No, non l'avete notato? Allora tornate indietro, dall'inizio, e leggetevi la storia tutta d'un fiato e trovate gli indizi, vedrete che c'è ancora un piccolo mistero da risolvere che si aggira indisturbato nella storia senza essere mai risolto. 
Vedrete, sarà un epilogo col botto.
Ma tornando a noi al capitolo odierno... Quante cose ci sarebbero da dire. *Annuisce convinta* 
Vi è piaciuto lo Yami no Game? Sìììì?......... Lo spero. Perchè è la prima volta che scrivo di combattimenti e giochi sadici e non è facile.
E Babbo Natale, pardon, Soguroku non stupitevi se corre dietro alle sottane ma... be' nel manga e anime originale è così, adora correre dietro alle belle donne.  E le coordinate storiche su Babbo sono esatte come chi era seriamente al potere a quel tempo ma sono rimasta sul vago per essere più tranquilla e non fare strafalcioni.
E Bak'ra tornerà, come nell'opera originale perchè non importa quante volte lo distruggi lui torna sempre, il che è inquietante.... sembra la fenice, lui!
E finalmente i due si sono dichiarati. Alleluja! 
Quante coppiette ci sono in questa storia, e quante cose sono riuscita a infilare che richiamano all'opera originale in questa storia, e mi stupisco anch'io di come ci sia riuscita. Senza contare che ho finito la storia anche in fretta, per me e per i standard che sembrano esistere in efp. Il che mi rende molto orgogliosa di me stessa.
E con questo vi saluto! Tanto tornerò presto per l'ultimo capitolo! Manca solo una settimana alla scadenza!
Sayonara!



Recensioni:
Goten: Ovviamente. Altrimenti non si tiene alta l'attesa dei lettori/lettrici.
E no, non è l'ultimo. Per la parodia al film sì, ma manca ancora l'epilogo. E non sarà un epilogo semplice e felice, sarà moltoooooo divertente.
Naim1104:  Cap. 13 - Capitolo XII -
\o/ Allora ti devi sbrigar perchè ormai manca pochissimo sia per capitoli e pubblicazione visto che ormai manca poco alla data di scadenza che mi sono prefissattaaaaaaaaaaaaa...... \o/
Ok, lasciami perdere. Sono in uno stato di sclero completo in questo momento. 
Preoccupata per i desideri? Anch'io lo ero ma sono riuscita a gestirli come si deve (credo) e Yugi ha una mente troppo strategica per rischiare di far compromettere il suo rapporto con il suo Amore e i cittadini.
  
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