Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Wendy_Dreams    24/10/2014    1 recensioni
Michael Jackson e Freddie Mercury. Destini differenti, ma intrecciati dal destino di una persona... Non sarà la solita storia d'amore strappalacrime come potreste aspettarvi, ma affronterà un aspetto ben più profondo dell'amore: l'amore di un padre per una figlia, dai punti di vista di Michael e Freddie...
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: non sono contro questa cultura e non voglio offendere nessuno. Non prendetelo come un attacco personale. Grazie per l'attenzione.

Capitolo 34
Neverland, Los Angeles, 14 giugno 2005
Melanie P.o.V.
-Melanie- papà mi chiama e mi avvicino
-Che succede?-
-Che ne dici se andassimo in vacanza?-
-Vacanza?- annuisce e continuo non convinta -E dove? Hai già qualche idea?-
-Bahrein- risponde convinto
-Perché il Bahrein?-
-Il principe del Bahrein ci invitati a stare lì del tempo-
-Quanto tempo?- domando
-Non lo so, per un po'... Che ne dici?-
-No- affermo secca
-Perché no?- inclina un sopracciglio
-Perché non voglio andarmene-
-Non sarà per sempre. Solo per qualche mese.- sussurra
-Io non me ne vado. Punto.- insisto
-Io però voglio la mia famiglia unita, quindi vorrei che venga anche tu-
-Perché dobbiamo andarci?-
-Siamo stati invitati...- sbuffa -Senti, Melanie... Ho bisogno di andare via da qui per un po'... Non mi sento più benvoluto in questo Paese...-
-Andartene non ti farà sentire più benvoluto-
-Ma mi aiuterà a riprendermi... Ne ho bisogno, Melanie...- prende un respiro -Ne ho bisogno-
-Può venire anche Jason?- chiedo timidamente
-No-
-Perché no?- sussurro
-Non é per cattiveria é che vorrei passare del tempo solo con te e i tuoi fratelli... Ho bisogno di tranquillità con la mia famiglia...- in fondo ha ragione... É stato un periodo orribile e ha bisogno di rilassarsi
-Va bene, verrò anch'io. Quando si parte?-
-Fine mese-
-Ok-
         ***
Los Angeles International Airport, Los Angeles, 30 giugno 2005
Melanie P.o.V.
Io e Jason siamo abbracciati da quello che sembra un infinità di tempo
-Non voglio lasciarti- sussurro nel suo orecchio
-Sarà solo per qualche mese- mi rassicura accarezzandomi le mani
-Come faremo?- chiedo supplichevole
-Hanno inventato tanti modi per comunicare a distanza, non ti devi preoccupare...- mi stampa un bacio a fior di labbra per incoraggiarmi, la voce automatica dell'altoparlante ci interrompe -Ti amo- gli sussurro
-Ti amo anch'io- risponde lasciandomi le mani che ora mi sembrano fredde nonostante il caldo infernale del periodo -Fate buon viaggio-
-Ciao- lo saluto e si aggiungono anche papà e i miei fratelli, anche Grace ondeggia la mano per salutare.
          ***
Bahrain International Airport, Manama, Bahrein, 1 luglio 2005
Melanie P.o.V.
Dopo quasi una giornata di viaggio siamo arrivati a Manama, appena scesi dovremo fare un altra ora di viaggio in macchina e poi FINALMENTE potrò riposarmi. Papà, Prince, Paris e Blanket cominciano a scendere scortati da un bodyguard, ma una hostess ferma me e Grace -Signorine, dovreste coprirvi le braccia e il petto-
-Perché?- chiedo velocemente
-La legge coranica impone che le donne coprano le braccia, il petto e i capelli... Dovreste indossare le vostre giacche- spiega indicando la giacca di jeans che porto sottobraccio e lancio a Grace uno sguardo scettico
-E va bene facciamo come dice la legge coranica- accetto sarcasticamente e mi metto la giacca di jeans mentre Grace indossa il suo golfino bordeaux. Cominciamo ad allontanarci ma l'hostess ci ferma di nuovo -Dovete coprirvi anche i capelli-
-E con cosa? Non abbiamo un cappello- chiedo innervosita
-Con questi- ci porge due veli di cotone, uno color pesca e uno celeste -Si chiamano "hijab" e li dovete portare per coprirvi i capelli- ci spiega come legarli intorno ai capelli -Li dovete indossare ogni volta che siete in compagnia di un uomo non parente... Mi spiace... É un po' scomoda, ma poi ci si fa l'abitudine...- finalmente ci lascia andare e raggiungiamo gli altri in macchina.
-Ma non hai caldo con il cappuccio rosa e la giacca?- mi chiede Prince dopo un po'
-Sì- rispondo nervosa
-E allora perché sei così coperta?-
-Perché...- tentenno in cerca di una risposta
-Perché adora questa giacca- risponde Grace per me
-Già adoro questa giacca... La adoro...- continuo
Dopo 45 minuti arriviamo alla residenza del sultano Hamid bin Isa Al Khalifa, lì appena arrivati ci aspettano una schiera di dipendenti e domestici tutti inchinati al nostro passaggio, capisco l'ospitalità, ma questo mi sembra esagerato! Arriviamo velocemente alla fine delle file e ci aspettano due uomini con un copricapo rosso e bianco, uno sui cinquant'anni, il sultano, e un altro, credo il figlio, sulla trentina -Benvenuti nella mia umile dimora- ci saluta abbassando la testa -Lui é mio figlio Abdullah, É con lui che ha parlato al telefono in questi giorni- dice rivolgendosi a papà
-É un onore conoscervi vostra altezza- lo saluta papà e il sultano gli stringe la mano, poi anche il principe fa la stessa cosa, allungo la mano per stringerla anch'io, ma il principe abbassa la mano e mi lancia uno sguardo di disprezzo subito seguito fa quello del padre e di tutti i loro collaboratori -Non avresti dovuto...- mi bisbiglia nell'orecchio papà
-Perché no?- rispondo nel suo stesso tono
-Una donna che prova a stringere la mano a un uomo é malvista dalla legge coranica...-
-La legge coranica... La legge coranica...- mormoro e comincio a mordermi nervosamente il labbro per tutto il resto del pomeriggio. Alcune collaboratrici ci portano alle nostre stanze: sono gigantesche, dipinte di colori chiari e decorate con quadri, tappeti ricamati e arazzi ovunque.
Al momento della cena ci portano in una vasta sala da pranzo e una cameriera ci spiega che in Medio Oriente é usanza che a tavola uomini e donne siano separati e ci indica i nostri posti, fortunatamente sono capitata alla destra di papà, mentre intorno a noi ci sono persone che non ho mai visto e non so quando siano apparse... Ci servono la cena, finalmente devo ammettere, avevo una fame da lupi, la trovo davvero squisita, ma devo riconoscere che amano i sapori piccanti e non si vede dell'acqua neanche a pagarla. Dopo un po' la mia ricerca silenziosa ha fine e vedo la tanto agognata -Ehm, scusa- chiedo al ragazzo che la tiene in mano -Potresti passarla anche a me?- improvvisamente il brusio si congela e sento gli occhi di tutti su di me -Melanie- mi richiama con tono grave -Avresti dovuto chiedere a me...-
-Perché?-
-É maleducazione per una ragazza a tavola rivolgersi a un uomo non parente... Per la legge coranica...- sussurra e fa una pausa prima di terminare la frase
-Ok...- prendo un respiro, sento gli sguardi dei commensali su di me -Allora... Papà, potresti passarmi l'acqua?-
-Ecco- e mi passa la caraffa. Non ho più parlato per il resto della cena, ne con papà ne con nessun altro...
         ***
Palazzo reale, Riffa, Bahrein, 6 ottobre 2005
Melanie P.o.V.
-Una volta per tutte, mi devi spiegare perché ti comporti così...- inizia Grace, interrompendo la mia lettura di un romanzo
-Di che stai parlando?- chiedo alzando lo sguardo dal mio libro
-Di tutta questa storia della ribellione... Perché lo stai facendo?-
-Io non mi sto ribellando a niente...-
-Invece sì... Non riesco proprio a capirti... Stai recuperando la disubbidienza adolescenziale che non hai mai fatto in questi 27 anni?!- 
-Non lo so... Magari ho solo voglia di comportarmi così...- inizio a osservarmi le unghie -Magari non so le regole e lo faccio involontariamente... Non mi sto ribellando, semplicemente sono disinformata...-
-Non puoi fregarmi... Sono troppo vecchia per farmi fregare... Tu le sai le regole... Eccome se le sai...-
-E come farei a saperle secondo te?-
-Quando eravamo in aereo stavi leggendo un libro sulle abitudini islamiche... Non puoi non saperle...- spiega
-Può essere... Ma se anche fosse?- chiedo sprezzante
-Tuo padre ci sta rimettendo...- alzo un sopracciglio -Il re continua a chiedere a tuo padre perché ti comporti così... Li ho sentiti parlarne qualche settimana fa...-
            ***
Palazzo reale, Riffa, Bahrein, 12 settembre 2005
Grace P.o.V.
-Posso farle una domanda, Michael?- chiede il sultano
-Certo- risponde tranquillo Michael
-Perché la sua figlia maggiore si comporta così?-
-In che senso?- chiede dubbioso Mike
-Nel senso... Come posso dirlo nella vostra lingua... Così... Disubbidiente, ecco é la parola giusta! Perché fa così? Non é una buona cosa per una giovane donna come lei essere così ostile...- Michael si gratta la testa
-É che... Melanie é... É abitudinaria, molto abitudinaria, fa molta fatica ad abituarsi a nuove regole... Ha solo bisogno di tempo per ambientarsi...-
-Sono passati quasi due mesi dal vostro arrivo... Dovrebbe essersi già ambientata da un po'...-
-Lo so, ma bisogna solo darle tempo e si abituerà-
-Diventerà più calma e rispettosa come una brava ragazza deve essere?-
-Sì- afferma sicuro
-Lo spero- e il re si allontana
            ***
Palazzo reale, Riffa, Bahrein, 6 ottobre 2005
Melanie P.o.V.
-Ha cercato di difenderti, ma anche tu devi fare del tuo... Perché lo fai?- mi chiede avvicinandosi
Perché lo faccio? Perché non voglio stare qui, perché voglio stare a casa mia. Perché non penso sia una buona idea essere qui, fuggire dai problemi non é la soluzione giusta, ma se per papà lo é, l'accetto...
-Ormai non importa più. Ho capito che devo "essere una brava ragazza", come dice il sultano...-
-La smetterai con la cosa della ribellione?-
-Sì, rispetterò le regole. Ma non per far piacere agli altri... Solo per papà... Solo per lui... Per evitargli ripercussioni a causa mia...-
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Wendy_Dreams