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Autore: princess love    24/10/2014    2 recensioni
Dedicato alla mia carissima Marina Swift... spero ti piaccia
Avvertimenti:eccesso di romanticismo e fluff
Dal testo:Da quanto tempo si conoscessero ormai nessuna delle due se lo ricordava, forse dall’asilo, o forse dalle elementari… questo però ad Alessandra e Marina non importava un granché, a loro importava solo di poter stare sempre insieme, di avere sempre l’altra al proprio fianco, di avere qualcuno di cui potersi fidare ciecamente in ogni situazione. Questo per loro significava essere veramente amiche.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Altri, Axel/Shuuya, Shuu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Due Amiche e i loro Sogni
Da quanto tempo si conoscessero ormai nessuna delle due se lo ricordava, forse dall’asilo, o forse dalle elementari… questo però ad Alessandra e Marina non importava un granché, a loro importava solo di poter stare sempre insieme, di avere sempre l’altra al proprio fianco, di avere qualcuno di cui potersi fidare ciecamente in ogni situazione. Questo per loro significava essere veramente amiche. Tuttavia non erano costantemente legate l’una all’altra come sanguisughe: ognuna delle due era libera di avere altri migliori amici, di praticare sport e attività differenti da quelli dell’altra, di odiare cosa che l’altra adorava, ecc...forse era proprio questa libertà che rendeva la loro amicizia limpida e tranquilla, senza mai una discussione.

Si erano da poco trasferite in una nuova città e questo era stato un piacere enorme per entrambe. Tutte e due infatti erano figlie di personaggi importanti, impegnati nell’ambito della politica, della cultura e dell’arte, che erano praticamente sempre fuori casa. Si poteva dire che entrambe le ragazze vivessero sole con i loro maggiordomi e cameriere. Appartenevano a famiglie molto ricche e per questo le loro nuove abitazioni, come quelle vecchie del resto, erano ville incredibilmente grandi e con giardini enormi completi di piscina. Per loro grande gioia i genitori di entrambe riuscirono a far sì che le due ville fossero l’una accanto all’altra e così le due potevano vedersi ogni volta che lo volevano. Si erano recate in quella città per frequentarne la prestigiosa scuola, di cui tutti parlavano benissimo: la Inazuma Eleven. 

Nella loro nuova scuola si erano ambientate subito e molto bene, almeno con i maschi e con le femmine “normali”...con le altre ragazze, della categoria “oche starnazzanti”, non andavano particolarmente d’accordo. Fin dai primi giorni le due si erano trovate ognuna un nuovo migliore amico: Marina si era subito trovata benissimo con Shirou ed Ale con Hiroto.

Marina e Shirou si erano conosciuti al bar della scuola; il loro primo incontro era stato come quello di un  qualunque, classico film romantico...lei che ha appena preso una cioccolata calda e sta per andare a sistemarsi su un tavolino e lui lì fermo in fila ad aspettare il proprio turno per ordinare. Poi quella gomitata sulla schiena di Marina datale da non si sa chi, che la fa inciampare addosso al ragazzo, sporcandogli tutta la maglietta bianca di cioccolata, e poi l’incontro dei loro sguardi e il silenzio. Solo dopo un paio di attimi che sembravano interminabili Marina riuscì a ridestarsi e a sommergere il ragazzo appena conosciuto di una valanga di scuse a cui lui rispose con un sorriso dolcissimo e rassicurandola con voce candida dicendole:” Non ti preoccupare, non è successo assolutamente nulla!”. Dopo questo piccolo incidente i due parlarono e si conobbero meglio nel corso del pomeriggio e diventarono velocemente amici, accorgendosi di assomigliarsi molto nel carattere e nelle abitudini. Marina adorava l’indole pacata e dolce di Shirou, non riusciva a stare un intero giorno senza di lui, ma si rese conto che quello che provava per lui non era amore, era sola e immensa amicizia.

Ale e Hiroto invece si conobbero nel parco della scuola, luogo molto frequentato dalla ragazza che non poteva stare un’intera giornata senza avere un minimo di contatto con la natura. Stava tranquillamente seduta dietro ad una maestosa quercia immersa nella lettura del suo libro preferito, fino a quando non sentì dei passi che venivano dall’altra parte dell’albero, che le impediva di vedere chi fosse la persona che era restata a scuola oltre l’orario delle lezioni, cosa che lei era molto solita fare. Sosteneva che solo dietro a quella quercia riuscisse a immergersi a pieno nella lettura e si sorprese enormemente nello scoprire che non era l’unica a pensarla così. Il ragazzo infatti appena la vide le sorrise cordialmente e si presentò. “Ciao io sono Hiroto...tu sei?” chiese porgendole la mano.”Alessandra...”disse stringendola. ”Vedo che stavi leggendo...sai, anche io mi trattengo oltre l’orario e vengo qui a leggere: solo in questo posto riesco a immergermi completamente nella lettura”. Ale sgranò gli occhi nel sentire le stesse parole che aveva detto a Marina qualche giorno prima pronunciate da quel ragazzo. Dopo di ché i due iniziarono a chiacchierare per un paio d’ore fino a quando, con molta cavalleria, Hiroto si offrì di accompagnare a casa Ale che accettò con gioia.

Quella sera le due ragazze salutarono con un abbraccio tenerissimo i due ragazzi che le avevano riaccompagnate a casa e, una volta salutati, si fiondarono a casa dell’amica per raccontarle tutto. Difatti si incontrarono a metà strada tra le loro ville e si misero a ridere, capendo di aver avuto entrambe una bellissima giornata e di aver avuto come prima idea quella di raccontare tutto all’altra. Decisero di andare a casa di Ale, dove raccontarono tutto il loro meraviglioso pomeriggio all’altra che ascoltava attenta; erano entrambe ottime ascoltatrici. “Sono sorpresa però Mari...solitamente se incontrassi un ragazzo come Hiroto non riuscirei a restare per tre minuti senza avere una cotta per lui...questa volta invece niente, lo vedo solo come un grandissimo amico, ma assolutamente non come un possibile fidanzato”.”Ale mi hai letteralmente tolto le parole di bocca!!!”.

Nei giorni successivi legarono ancora di più con i rispettivi nuovi migliori amici ed entrambe capirono con non potevano amarli, per un motivo molto semplice: tutte e due si innamorarono dei due ragazzi, a parer loro, più belli di tutta la scuola.

Non appena Ale vide Gouenji Shuuya per la prima volta se ne innamorò subito: quei meravigliosi capelli biondi, quel fisico perfetto, quella camminata ferma ed elegante, quello sguardo freddo, ma bellissimo che la fece restare senza fiato e, cosa non da poco, il fatto che non degnasse di un singolo sguardo la marea di ragazze che lo seguivano con la bava alla bocca.    Fu lui il primo a presentarsi, la prima volta in cui la vide; la ragazza era seduta su una delle panchine del parco a leggere. La trovò bellissima, e si sedette accanto a lei, incantato da quegli occhi verdi che lo guardavano sorpresi e imbarazzati. Iniziarono a parlare e anche il ragazzo capì di essersi innamorato.

Marina si era iscritta ad un corso, organizzato dalla scuola, di pianoforte. Adorava la musica e solo suonando riusciva a liberarsi dai suoi pensieri e preoccupazioni. Un pomeriggio si stava esercitando,quando dal corridoio adiacente alla sala di musica passò il ragazzo per cui aveva perso la testa: Afuro Terumi. Quel ragazzo l’aveva visto per la prima volta mentre studiava in biblioteca e non appena aveva visto la perfezione del suo viso e la dolcezza del suo sguardo se ne era innamorata. Quando il ragazzo sentì la dolce melodia proveniente dalla sala si fermò di colpo e si affacciò dalla porta. Seduta al pianoforte vide la ragazza più bella che avesse mai visto e, ammaliato dalla melodia entrò con passo leggero nella stanza e le si affiancò. Non appena lo vide Marina si fermò di colpo e arrossì, ma lui subito la supplicò di continuare.”Non ho mai sentito una melodia tanto dolce...in realtà la conosco, è di Beethoven, ma suonata da te ha tutto un altro effetto...è molto più bella”. La ragazza sorrise, ma arrossì ancora quando vide che lui le si sedette accanto e diede vita assieme a lei ad un romantico duetto. Proprio come Gouenji, anche Afuro credette di aver trovato la sua anima gemella.

La sera stessa Ale, Hiroto, Marina e Shirou si ritrovarono tutti a casa di Marina e, una alla volta, le due ragazze raccontarono tutti gli avvenimenti agli altri. Finite entrambe le storie le due ricevettero dei teneri abbracci dai rispettivi migliori amici e sia l’una che l’altra pensarono prima di dormire al dolce viso dei due ragazzi conosciuti e amati in un solo pomeriggio.
***
Le giornate passavano veloci e felici e non trascorse una settimana intera che le due ottennero l’invito a una cena romantica con i rispettivi amati, che però le due riuscirono a trasformare in un’uscita a quattro. Il luogo scelto per l’appuntamento a quattro era una serata di gala, organizzata dai genitori dei due ragazzi (che si conoscevano da molto tempo), tenuto in una specie di castello reale sulla sommità di una delle colline che circondavano la città. Marina e Ale non stavano più nella palle per l’emozione e aiutarono l’altra a prepararsi nel migliore dei modi. Essendo la serata di gran gala e in ambiente aristocratico, scelsero dei vestiti simili a quelli usati nelle antiche regge francesi, con corpetti e gonne ingabbiate, perfette per l’occasione.

Ale, aiutata in trucco e capelli da Marina, era l’incarnazione in terra della primavera; il suo vestito aveva un corpetto senza spalle rosa molto chiaro, quasi bianco, con ricamati dei piccoli fiorellini rosa, mentre la gonna era verde pastello, simile ad un prato primaverile, con ricami sempre floreali. I capelli erano legati in una treccia che le ricadeva sulla spalla destra, e Marina provvedette a inserirle tra alcune ciocche dei piccoli fiori sempre rosa, colti dal suo giardino.

Marina aveva scelto, su consiglio dell’amica, un abito blu scuro, senza spalle e, come quello di Ale, con corpetto e gonna ingabbiata lunga fino a metà gamba. Sul corpetto erano ricamate delle piccole stelline e tra i capelli sciolti mise un fermaglio dorato con tre stelle affiancate. Quel vestito, che Ale trovava meraviglioso, le dava un’ aria molto misteriosa, il che avrebbe lasciato senza fiato Afuro.
Quando arrivarono al galà tutti gli invitati rimasero ipnotizzati dalla bellezza delle due fanciulle, in particolare i due ragazzi che le avevano invitate. I quattro si diressero verso il tavolo a buffet e le ragazze continuavano a ridacchiare timide notando che entrambi i ragazzi non toglievano lo sguardo da loro neppure un secondo, come per non scordare mai, per tutta la vita, la loro bellezza in quel momento.

Gouenji chiese ad Ale di fare una passeggiata nel parco e questa accettò volentieri lasciando l’amica, la quale le fece un occhiolino complice, sola con Afuro. Una volta giunti al parco, lontano dai disturbi della festa, i due si sedettero su una panchina; Ale, imbarazzata a causa del silenzio, aveva lo sguardo fisso a terra, che però sollevò di scatto quando sentì la calda mano di Gouenji che stringeva la sua. Lo guardò, con le guance ormai di un rossore molto evidente che il biondo trovò adorabile, e senza che potesse dire niente si ritrovò le labbra del ragazzo sulle sue, unite in un bacio castissimo, ma molto dolce. “Sei bellissima.” le disse una volta staccatosi da lei, ma senza allontanare troppo i loro visi. I due si guardarono profondamente negli occhi, con il desiderio di non staccarsi mai da quel dolce sguardo.

Marina e Afuro non avevano saputo resistere alla meravigliosa musica che riempiva l’aria del palazzo e, senza pensarci troppo, il ragazzo aveva chiesto alla sua dama di ballare. Marina, timida, aveva risposto che le altre ragazze e signore che stavano ballando erano molto più brave di lei e che avrebbe fatto una figuraccia. Allora Afuro le aveva preso dolcemente la mano e le aveva sussurrato nell’orecchio:” Neppure la figuraccia più imbarazzante potrebbe rovinare la tua bellezza e il tuo meraviglioso carattere…Marina sei la prima ragazza che mi fa battere il cuore all’impazzata con un semplice sorriso…ti prego donami l’onore di poter ballare al tuo fianco”. Udite quelle parole Marina non esitò nell’accettare l’invito e, mentre ballavano, si perse nei meravigliosi occhi del ragazzo. Alla fine della melodia, non si accorse neppure come, Marina ritrovò le sue labbra unite a quelle del suo dolce Afuro, l’unico che riuscisse a farla sentire davvero speciale.

Hiroto e Shirou però erano i più soddisfatti: avevano aiutato le loro migliori amiche a trovare l’amore e questo, per un amico, è un premio immenso.
 
Angolo della pazza***
Salve a tuttiiii!!!! Ok, ammetto che volevo scrivere solo due righe per la mia carissima Marina Swift, ma diciamo che mi sono fatta un po’ prendere la mano^^’’ Bhe è la mia primissima fic, quindi sono comunque abbastanza soddisfatta del risultato e spero sia piaciuto a qualche povero sciagurato...mi auguro che qualcuno recensisca questo capolavoro di schifezza (?) e mi dia consigli utili su come migliorare...un’ ultima cosa: GRAZIE DI TUTTO MARIIII!!!! Ti voglio tanto bene e spero che la storia ti sia piaciuta ameno poco poco poco.
Fine^^ 
   
 
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