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Autore: Akrois    24/10/2014    1 recensioni
Dean Winchester era uno di quegli uomini alla quale non avresti affidato neanche un gatto morto.
Non era cattivo e non aveva mai dato problemi in città, ma nessuno si fidava di lui. Forse era qualcosa d'istintivo, come quella sensazione di fastidio che provi quando incontri i nuovi vicini e poi finisci per scoprire che sgozzavano i cani nel seminterrato.
Non che Dean Winchester sgozzasse cani nel seminterrato. Probabilmente non aveva neanche un seminterrato.
[doveva essere solo una breve one-shot di riscaldamento. Doveva.]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessuna stagione
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Padre Castiel aveva il vizio di apparire.
Appariva improvvisamente accanto al confessionale quando qualche fedele sentiva il bisogno di liberare la sua anima. Appariva al negozio di alimentari del vecchi Jill quando qualche vecchietta non aveva abbastanza spiccioli per pagarsi la spesa. Appariva in piazza quando qualche vecchio ubriaco stava per fare a botte. Appariva ovunque ci fosse qualcuno che aveva bisogno d'aiuto. A Fendale padre Castiel era universalmente considerato un benevolo angelo custode.
Nessuno si stupì particolarmente quando padre Castiel apparve alla porta degli Winchester. Nessuno tranne Dean Winchester, ovviamente.
- Buonasera, signor Winchester- disse padre Castiel con tutta la serietà e compostezza che ben si addiceva ad un uomo di clero – le ho portato la spesa.
Dean guardò il sacchetto di carta marrone e poi il viso del prete – Cosa?
- Le ho portato la spesa.- ripeté padre Castiel senza perdere neanche un briciolo del suo decoro.
- Scusa, ma chi t'ha chiesto di portarmi la spesa? Ho tre anni o cosa?
- Il signor Jill mi ha detto che lei compra solo birra e crostata di mele. La sua dieta non è affatto bilanciata per un uomo della sua età.
- Parla come mangi. - grugnì Dean – Senti amico, quel che compro non è affar tuo, chiaro? Tornatene pure da dove sei venuto e non venire più a scocciare, okay?
- Come prete è mio dovere prendermi cura degli abitanti della mia città. La prego di accettare la spesa.
- Cristo santo. Non la voglio la tua maledetta spesa! Non ho tre anni, posso comprarmi da mangiare da solo! Poi chi cazzo sei tu, come ti permetti di arrivarmi sotto casa! Ma neanche ti conosco!- gridò Dean, lottando contro la voglia di prendere a pugni quella faccia seria e composta.
- Ma come?- il prete inclinò leggermente la testa da un lato – Lei è venuto nella mia chiesa solo due giorni fa.
Dean lo guardò e, per lungo secondo, si ritrovò ad annegare nell'oceano più blu che avesse mai visto, mentre il motore dell'aereo rombava e il tipo seduto accanto a lui piangeva silenziosamente e stringeva una foto e – Cazzo!- esclamò e sbatté la porta in faccia al prete.

 

Qualche ora dopo Dean decise di strisciare fuori a bersi una birra sul portico e guardare un poco le stelle. Accanto alla sua porta era sistemato un sacchetto marrone pieno di verdura, frutta e roba del genere. In un angolo del sacchetto era sistemata accuratamente una scatola argentata contenente una fetta di crostata.
 

- Sono spiacente.
Padre Castiel stava sistemando un mazzo di grossi gigli bianchi dall'odore melenso e funereo . Dean dondolò da un piede all'altro – Sono stato davvero un pezzo di merda e, davvero, sono spiacente.
Si sentiva leggermente in soggezione. Era strano. Insomma, un ometto altro un metro e tanta voglia di crescere con un mazzo di gigli in mano non avrebbe dovuto mettere in soggezione un omone cresciuto come lui, ma si sentiva in soggezione uguale. L'importante era non guardarlo negli occhi. Se non lo guardava negli occhi sarebbe andato tutto bene.
- Il suo comportamento è stato estremamente maleducato- disse il prete senza staccare gli occhi dal vaso dei gigli – ma comprensibile. In fondo non avevo alcun diritto d'intromettermi nella sua vita. Me ne dispiaccio moltissimo. Avrò cura di non disturbarla più.
- Ecco, no, cioè- si leccò le labbra e deglutì un paio di volte – può disturbarmi. Ecco. Quando vuole. Sono davvero, davvero spiacente. Può venire a casa mia per una birra o un bicchiere di acqua e limone, quello che preferisce. Anche sta sera, se vuole.
- Dell'acqua con un po' di limone sarebbe ottima.

 

   
 
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