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Autore: fra_eater    24/10/2014    4 recensioni
la Gilda scopre che la bella Mirajane è incinta, ma solo poche ragazze scoprono la vera identità del padre
dal testo:
“Mira-nee” fece Lisanna quando le ragazze chiusero la porta alle loro spalle “Perché piangi?”
Mirajane sollevò lo sguardo verso la finestra, asciugandosi velocemente le lacrime con il dorso della mano “E che vorrei tanto che questo piccino conosca il suo papà”
il paring principale è una LaMi, ma ci saranno anche altre coppie
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luxus/Mirajane, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel mattino Mirajane si svegliò con dei forti dolori allo stomaco. Il bambino stava scalciando all’impazzata e la nausea mattutina la stava facendo impazzire.
Non ce la faceva più. Corse in bagni per vomitare l’anima. La testa le faceva male e diventava difficile reggere il suo peso mentre afferrava il water, quando sentì, improvvisamente,delle forti mani che la sorreggevano e l’aiutavano a rimettere i succhi gastrici.
Quando finì, si respirava a fatica, con l’addome che le faceva male per essere stata piegata a lungo; si voltò piano per vedere chi l’avesse aiutata e, con sorpresa, trovò Elfman che la sorreggeva.
“Elf-nee?” fece lei, con gli occhi ancora velati dal dolore.
Elfman sorrise lievemente “Stai bene, sorellina?”
“Elf-nee” ripetè lei, piano “Il bambino …”
Elfman posò la mano gigantesca sul pancione “ Oggi è un po’ agitato” disse “Ti accompagno a stenderti. Non puoi affaticarti” e l’accompagnò a sedersi nuovamente sul letto.
Elfman guardava la sorella, non gli piaceva quel colorito pallido e non gli piaceva quella situazione. Avrebbe volentieri spaccato la faccia al padre di quel bambino, se lei gli avesse detto chi fosse, ma per il suo bene non disse nulla.
 Quando seppe la notizia della gravidanza era andato su tutte le furie.
Nessuno era abbastanza uomo per stare con la sorella e non era neanche da uomo non prendersi le proprie responsabilità di padre; quindi, quando lei si era rifiutata di rivelare il nome, il ragazzo era andato su tutte le furie e si era rifiutato di parlarle, ma voleva troppo bene a Mirajane per mantenere a lungo il silenzio.
“Mira” esordì una volta che il respiro della sorella si era regolarizzato.“Come ti senti?”
“Non tanto bene” disse la ragazza “Sento come se qualcosa non andasse con il bambino”
“Vuoi che vada a chiamare Polyushka?”
“Elfman” fece lei, guardandolo seria “Cos’hai?”
Elfman respirò a fondo “Sono preoccupato per te. Non voglio che  tu stia male” disse “E ammetto che il mio comportamento non è da uomo”
Mirajane sorrise e allungò la mano per accarezzare il volto del suo adorato fratellino, ma a metà strada sentì il bambino agitarsi all’impazzata e fu come il preda alle convulsioni, si agitava, sudava e urlava piegandosi in due dal dolore.
Elfman si preoccupò “Mira!” urlò , spaventato “Lisanna! Lisanna!” .
Lisanna arrivò di corsa, allarmata “Che succede, Elf … Mira!”
Mirajane continuava ad agitarsi. Sudava tantissimo e si muoveva a scatti, come se fosse impossessata.
“Che succede?!?” urlò la più giovane degli Strauss cercando di fermare la sorella.
Elfman prese in mano la situazione “ Vado a chiamare Polyushka! Resta con lei” e si lanciò giù per le scale.
 
 
“Mira!” urlò Erza precipitandosi preoccupata nella stanza dell’amica e trovando, con sorpresa, la maggior parte della Gilda al suo capezzale insieme a Polyushka che preparava un intruglio nauseabondo alle erbe.
“Voi umani siete così rumorosi” si lamentò la donna.
Erza si scusò e si avvicinò silenziosamente a Levy e Lucy per chiedere loro cosa fosse successo, ma nessuna delle due seppe risponderle.
“Acqua!” ordinò la donna “E chiamatemi subito i tre idioti che chiamate Dragon Slayers! Ho bisogno dei poteri della mocciosa”  e mentre Juvia si apprestava a fornirle i suoi poteri per l’acqua, Gray, Levy e Lucy si lanciarono alla ricerca dei tre compagni.
 
“Cos’ha mia sorella?” chiese Elfman a Polyushka.
La donna aveva ordinato che Wendy, Natsu e Gajeel trasmettessero il loro potere al piccolo, in particolare, Wendy doveva creare una barriera per mantenere quell’energia all’interno di Mirajane.
L’anziana donna lanciò un’occhiataccia al mago del beast soul “Questo marmocchio non è ancora nato e già da’ fastidio. Ora tutti fuori! Questa qui deve riposare!”
E si mise a spingere tutti via, ad eccezione di Erza, Lucy, Levy e il master che non vollero sapere di andarsene. Anche Elfman non voleva andare via, ci dovette pensare Lisanna a convincerlo.
Quando i tre Draghi ebbero finito, il respiro di Mira divenne regolare e aveva anche smesso di sudare.
“Andatevene voi!” ordinò il Master.
“Lasciami solo la piccola” disse Polyushka e Gajeel e Natsu lasciarono la stanza con le dovute e solite proteste e con le minacci da parte di Erza.
“Cos’ha la piccola Mira?” chiese subito il Master in piedi sul materasso della ragazza che stringeva forte la mano della sorella per tranquillizzarla.
“Tu, continua con l’incantesimo” ordinò la donna alla piccola Wendy che si precipitò a poggiare nuovamente le mani sul pancione di Mirajane mormorando parole incomprensibili.
“Dov’è il padre di questo qui?”chiese a bruciapelo l’anziana con fare scostante.
Le ragazze si lanciarono delle occhiate tra di loro “Noi …” disse piano Lucy “Non sappiamo chi sia”
“Certo” rispose la donna “E io depongo le uova!”
“Polyushka!” fece il Master “Che vorresti dire?”
“Queste qui sanno benissimo chi è il padre e pure io. Altrimenti non avrei chiamato quei tre per i loro poteri”
“Continuo a non capire” disse l’anziano uomo.
Polyushka alzò gli occhi al cielo “Usa il cervello, Makarov! Cos’hanno in comune questa piccoletta e i due energumeni che ho mandato via?”
Il master, dopo un attimo di smarrimento, rispose “Sono dei Dragon Slayers…”
“Conosci altri Dragon Slayer in questa Gilda?”
Gli occhi dell’uomo si spalancarono e cominciò a guardare prima le tre ragazze in piedi contro il muro, che si massaggiavano le spalle con fare mesto, poi le due sorelle Strauss che si tenevano per mano.
“Vuoi dire che …  il padre è …”
“Laxus” continuò Mirajane, abbassando lo sguardo.
Makarov rimase per un istante interdetto, lo sguardo perso nel vuoto, poi cominciò a tremare e si mise a urlare “Quell’infame di un nipote! È riuscito dove tutti noi abbiamo fallito! È entrato nelle grazie di Mirajane, quel bastardo!”
“Master!” lo rimproverò Erza facendolo tornare in se.
“Bè” disse il Master, ridendo “Devo dire che ha fatto onore al nome della famiglia Dreyar! Ehehehe!”
Polyushka alzò gli occhi al cielo “Questo moccioso non ancora nato sta sprigionando molto potere. A quanto pare vuole sentire la presenza del padre”
“Oh, piccolo mio” fece Mirajane accarezzandosi il pancione. L’anziana donna ignorò la scena “Tutto questo potere può essere pericoloso. Un drago del fulmine  e un demone! Non poteva esserci accoppiata più letale!”
La barista arrossì.
“E che bisogna fare?” chiese Erza.
“Dobbiamo sigillare il potere di questo qui finchè non nasce” spiegò la vecchia guaritrice “Dov’è il tipo delle rune?”
“In missione”
“Che tempismo perfetto! Non c’è nessun altro che sappia usare la magia delle lettere?”
“Levy-chan!” urlò Lucy rivolgendosi all’amica accanto a sé “Puoi occupartene tu, vero?”
la ragazza con i capelli blu si passo velocemente le dita tra le ciocche ribelli “Io … veramente …  la mia magia è diversa da quella di Freed …”
“Levy” la chiamò Mirajane, la ragazza la guardò “Io ho fiducia in te” completò la barista con un dolce sorriso.
“Quanto tempo ho?” chiese la ragazza alla donna con il mantello rosso.
“12 ore” rispose Polyushka.
“Corro a studiare” annunciò Levy “Mi ci vorrà tutta la notte per trovare i libri adatti”
“Ti aiuto” disse la bionda “Così faremo prima” e le due uscirono dalla stanza.
Rimasti soli, Polyushka guardò la giovane Dragon Slayer “Continua così per almeno 15 minuti altri, poi puoi andare. E voi “ disse indicando Makarov ed Erza “Venite fuori con  me”
 
“Che succede, Polyushka?” chiese Makarov insospettito dal comportamento della donna.
Polyushka sospirò “Non vi ho detto tutto” ammise “Non volevo che la ragazza si spaventasse”
“Che succede?”
“Il padre del bambino” disse “è in pericolo.”
Makarov ed Erza si guardarono “Come puoi dirlo?” chiese la ragazza.
“Ho già detto che la magia di quello lì straborda. Le cellule che ci sono in lui lo tengono ancora collegato ai genitori, è come se lui sentisse in ogni momento come stanno. Non è la prima volta che accade che un feto possa avvertire i pericoli che incombono su un genitore. Dov’è tuo nipote, Makarov?”
Il Master abbassò lo sguardo “ Lui e i suoi compagni stanno affrontando una missione pericolosa. Ma, se le cose stanno così …”
“Partirò immediatamente per raggiungerli”  ruggì Erza, pronta ad andarsene.
“Ferma lì!” urlò l’anziana donna “Ti ho chiamata per un motivo”
Erza rimase immobile, in attesa delle parole della donna.
“Ho già detto che quel potere non sarà contenuto a lungo.” Spiegò “Anche se la ragazzina riuscisse a sigillarlo dobbiamo pur sempre trovare qualcuno che lo contenga. E deve essere qualcuno molto forte”
“Devo contenere il potere del figlio di Mirajane?” chiese la rossa, allibita.
“Sei l’unica che può farlo.”sentenziò “Sei disposta a ciò? Ma ti avviso che sarà molto dura sopportare quel tipo di magia”
Erza ci pensò un attimo. “Sì” disse “Lo farò. Per Mira e per il bambino”
“Allora io vado a chiamare Gray, Natsu e Elfman” disse Makarov “Andranno loro ad aiutare i Ranjinshu”
 
 
 
Lucy era in ginocchio, d’avanti ad un borsone aperto, che piegava accuratamente una serie di maglioni che erano posti alla rinfusa sul letto.
Natsu osservava la ragazza seduto con le gambe incrociate sul materasso accanto ai vestiti e con Happy steso sulla sua testa “Ho davvero bisogno di tutti questi maglioni?” chiese “Io sono un mago del fuoco. Non soffro il freddo”
Lucy si fermò, sentendosi una stupida.
Quando Happy e Lily erano andati in biblioteca per dire alle ragazze che il Master aveva deciso di mandare rinforzi ai Ranjinshu e che era stato incaricato proprio Natsu, Levy aveva incoraggiato l’amica ad andare, assicurandola che ce l’avrebbe fatta benissimo da sola e che Natsu aveva certamente bisogno del suo intervento.
Lucy aveva letto qualcosa sulla città di Bucaneve prima che Laxus e la squadra partissero. Era una città in cui la neve e le bufere erano all’ordine del giorno, raramente avevano visto il disgelo, e le temperature arrivavano di molto al di sotto dello zero durante la notte e, a volte, anche di giorno.
“Potresti sempre sentire freddo!” disse, arrossendo un po’.
Natsu ed Happy ridacchiarono, si divertivano entrambi a vedere la faccia rossa di Lucy quando si arrabbiava.
“Comunque” disse la ragazza, riprendendo il controllo di sé “Qui ci sono dei maglioni per te” disse indicando una pila di maglioni colorati “questi sono per Happy” e ne indicò una più piccola “e questo” disse sollevando un accendino a petrolio “Nel caso ti venisse fame” disse con un sorriso.
I due nakama si misero a ridere, la ragazza aveva proprio pensato a tutto.
“Quando partirete?” chiese.
“Domani mattina” rispose il ragazzo con i capelli rosa.
La bionda annuì piano “State attenti” disse “ Questa missione è più pericolosa di quel che sembra”
Natsu sorrise, scese dal letto e poggiò la fronte contro quella della ragazza “Non preoccuparti” disse “Scioglierò quella città di neve e tornerò da te”
“Aye!” disse Happy volando intorno ai due.
Lucy si asciugò una lacrima fugace con un dito “Ci conto!”
 
“Juvia non vuole che Gray-sama parta!” urlava la maga della pioggia.
Gray scrollava il capo “Juvia, smettila” disse lui, calmo e a petto nudo “La neve per me non è un problema. Sono già stato in passato in quel posto e…”
“Ma Juvia è preoccupata!” insisteva lei “Se Laxus-sama e gli altri non sono ancora tornati significa che tutto e molto pericoloso”
“Juvia lo so benissimo che la missione è pericolosa, ma tu stai calma. Ehi, ma che fai!?!”
La maga stava abbracciando da dietro il ragazzo. Gray poteva sentire sulla sua schiena nuda il calore della stoffa del pesante cappotto di lei “Juvia vuole che tu le prometta di tornare”
Gray sospirò. Quella ragazza era veramente matta ma più di una volta aveva dimostrato di volergli veramente bene. E, in fondo, anche lui si era affezionato a lei.
Le accarezzò le dita che teneva intrecciate sul suo petto nudo “Sta tranquilla” disse “Tornerò”
 
“Ehi, gamberetto” la voce di Gajeel ruppe il silenzio della biblioteca e i pensieri della maga delle lettere.
“Oh, Gajeel!” fece lei, sollevando appena il volto dagli enormi volumi che erano accanto a lei.
Era seduta a terra, circondata da tantissimi volumi sulle rune e sul sigillo dei poteri. Gli occhiali per la lettura veloce inforcati, continuava a scorgere velocemente le pagine appuntando qualcosa di tanto in tanto su un foglio lì vicino.
Infastidito da quel saluto freddo e distaccato, Gajeel si avvicinò di soppiatto a lei, chiudendole di scatto il libro sotto il naso.
“GAJEEL!” lo sgridò lei. il ragazzo ridacchiò.
“Non disturbare Levy!”
Gajeel si voltò e vide Lily entrare volando con un vassoio con una tazza fumante in mano.
“Sta lavorando duramente” disse poggiandole la tazza di quel che odorava come caffè e rivolgendo un’occhiata di rimprovero al suo compagno “Che sei venuto a fare?”
Gajeel sbuffò, lo infastidiva essere sgridato da Lily “Il vecchio non mi vuole mandare a salvare quei quattro incapaci dei fulmini.”
“È perché sei fatto di ferro” disse Levy, soffiando sulla tazza.
“Perché?” chiese lui, sorpreso da questa affermazione.
“Perché rischieresti di morire assiderato. E ora scusa, devo continuare a lavorare” disse alzandosi e dirigendosi verso la libreria.
Gajeel la raggiunse “Che cerchi, piccoletta?”
Levy, senza staccare gli occhi dalle coste dei libri, rispose “Sigilli e costrizioni … eccolo!” disse puntando un libro troppo in alto per lei .
Guardò Gajeel con occhi supplichevoli “Gajeel …” mormorò piano. Il ragazzo distolse lo sguardo e le prese il pesante tomo, portandolo vicino agli altri.
“Grazie” disse la ragazza “Se ci fosse Lucy finirei prima. Almeno non dovrei spostare tutti questi libri e …”
“Ti aiuto io” disse il ragazzo.
Levy rimase sorpresa, Gajeel se ne accorse “Che è quella faccia?” sbottò “Non ho niente da fare” e cominciò a spostare i pesanti volumi.
“Grazie, Gajeel” mormorò Levy baciandolo su una guancia e facendolo sorridere. Anche se non era andato in missione, aveva trovato qualcosa di più piacevole da fare.
  
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