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Autore: AnastasiaSmith    24/10/2014    1 recensioni
Sta tornando a casa dal suo turno in pasticceria e non è per quello il perché della sua allegria
-non che stare qualche ora tra il profumo di pane e le chiacchiere della signora Maria non sia rilassante-, il motivo è sempre Louis.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***

Di quando i libri e l'infanzia ti aleggiano in mente.


Sono le 18:30 del pomeriggio, siamo a quella cittadina così piccola chiamata Holmes Chapel ed Harry sta camminando per strada per la prima volta a testa alta.

Il cappotto gli stringe in vita, il cappello di lana che gli ha fatto sua zia gli fa prudere i ricci in un modo assurdo, gli stivali di pelle sono tutti sporchi di fango sulle punte e la neve continua a cadere inesorabile acumulandosi sui marciapiedi e davanti ai negozi.
Ma Harry mostra il suo sorriso e i suoi buchi sulle guance a tutti.
Sta tornando a casa dal suo turno in pasticceria e non è per quello il perchè della sua allegria -non che stare qualche ora tra il profumo di pane e le chiacchiere della signora Maria non sia rilassante, però non è esattamente per quello-, il motivo è sempre Louis.
Louis che ha conosciuto otto mesi fa all'inizio della scuola in un corso di inglese avanzato, e lui veramente non sa se è stato per il suo accento del cheshire o per il suo carattere o per il suo sorriso per i capelli o per—fatto sta, che è stato un fottuto colpo di fulmine.
Stanno insieme da allora, otto lunghi e stupendi mesi.
Sia per lui che per Louis -ma Harry questo non lo saprà-.
Il ragazzo svolta l'angolo e imbocca il viale del suo quartiere, a quest'ora come previsto non c'è quasi nessuno, e saluta la donna che bada a Elisabeth -la signora a due isolati da lui, fa dei biscotti buonissimi-, Slava, che gli fa un sorriso e ritorna a spazzare il portico dalla neve e dalle foglie degli alberi intorno che cadono ogni mattina.
Vede in lontananza due ragazzini che giocano a calcio per strda, e questo gli ricorda 
-ovviamente, come ogni dannata cosa- Louis.
Louis che per lui sta cercando di sconfiggere le paure che lo attanagliano.
Louis che sta sconfiggendo i pregiudizi della gente.
Louis che oggi è venuto a trovarlo a negozio con la febbre perchè «mi mancavi, ricciolino».
Louis che se ne è fregato dei clienti al bancone, della febbre, della neve, e lo ha baciato.
Ed Harry sorride ancora di più.
Prende le chiavi di casa e la sta quasi per aprire, quando ha un flash.
«–e vissero per sempre, felici e contenti.» Anne prendo un respiro e «Fine.» 
sospira in modo dolce al suo piccolo Harry già con gli occhi chiusi. Lentamente posa il libro sul comodino -vicino alla lampada di Winnie the Pooh- e alzandosi posa un bacio leggero sulla fronte, ora scoperta dai ricci, di suo figlio.
Sta quasi per uscire dalla stanza, quando un improvviso «Mamma!» urlato la fa saltare e si gira subito verso il lettino dove fa conparsa la figura assonnata di Harry.
«Tesoro, che succede» 
gli si avvicina e si siede ai piedi del letto mentre suo figlio pensa a come spiegare il perchè di questa improvvisa euforia.
«Mamma, nei libri che mi leggi ci sono sempre i draghi, a cosa servono?»
Anne ci pensa su perchè deve trovare un modo semplice per spiegare quel concetto che magari è stupido, ma tutti i concetti nascondo ìno qualcosa di più profondo che lei vuole cogliere e spiegare al bambino -che la guarda, in attesa-.
«Vedi, tesoro, i draghi rappresentano il male che c'è anche nelle più belle storie.»
Suo figlio la guarda un attimo e poi sposta lo sguardo verso l'alto.
«Ma anche se sono il male, gli eroi li sconfiggono! Per le principesse!»
La donna sorride e prima di ripondere sconpiglia i ricci di Harry e poi con la sua tipica voce calma, che usa sempre la sera, risponde.
«Questo è perchè ogni male può essere sconfitto, caro.»
Il piccolo Harry fa un sorriso un po' sdentato, augura la buonanotte a sua madre e si rintana sotto le coperte per poi addormentersi subito, mentre sua madre esce silenziosamente dalla stanza con un sorriso appena accennato.
E quando il riccio torna alla realtà si rende conto che questo non fa altro che ricordargli Louis che sta cercando di sconfiggere i suoi draghi.
Harry ritorna alla realtà e sente la voce della sorella chiamarlo dalla finestra con uno «Sbrigati idiota o ti congelerai il culo!» e lui finalmente infila le chiavi nella toppa ed entra nel placido calore che casa sua emana.
E mentre, salendo le scale, gli arriva un messaggio da Louis che lo avverte che domani mattina lo accompagnerà a scuola in macchina, Harry pensa davvero che le favole contengano i migliori insegnamenti.
Perchè le favole non insegnano ai bambini che i draghi esistono.
I bambini lo sanno già.
Le favole insegnano ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.

Sono le 18:30 del pomeriggio, siamo a quella cittadina così piccola chiamata Holmes Chapel ed Harry sta camminando per strada per la prima volta a testa alta.
Il cappotto gli stringe in vita, il cappello di lana che gli ha fatto sua zia gli fa prudere i ricci in un modo assurdo,
gli stivali di pelle sono tutti sporchi di fango sulle punte e la neve continua a cadere inesorabile acumulandosi sui marciapiedi e davanti ai negozi.
Ma Harry mostra il suo sorriso e i suoi buchi sulle guance a tutti.

Sta tornando a casa dal suo turno in pasticceria e non è per quello il perchè della sua allegria
(non che stare qualche ora tra il profumo di pane e le chiacchiere della signora Maria non sia rilassante, però non è esattamente per quello), il motivo è sempre Louis.

Louis che ha conosciuto otto mesi fa all'inizio della scuola in un corso di inglese avanzato, e lui veramente non sa se è stato per il suo accento del cheshire o per il suo carattere o per il suo sorriso per i capelli o per—fatto sta,
che è stato un fottuto colpo di fulmine. Stanno insieme da allora, otto lunghi e stupendi mesi. Sia per lui che per Louis.
Il ragazzo svolta l'angolo e imbocca il viale del suo quartiere, a quest'ora come previsto non c'è quasi nessuno, e saluta la donna che bada a Elisabeth, Slava, che gli fa un sorriso
e ritorna a spazzare il portico dalla neve e dalle foglie degli alberi intorno che cadono ogni mattina.

Vede in lontananza due ragazzini che giocano a calcio per strda, e questo gli ricorda (ovviamente, come ogni dannata cosa) Louis.
Louis che per lui sta cercando di sconfiggere le paure che lo attanagliano.
Louis che sta sconfiggendo i pregiudizi della gente.
Louis che oggi è venuto a trovarlo a negozio con la febbre perchè «mi mancavi, ricciolino».
Louis che se ne è fregato dei clienti al bancone, della febbre, della neve, e lo ha baciato. Ed Harry sorride ancora di più.

Prende le chiavi di casa e la sta quasi per aprire, quando ha un flash.

«–e vissero per sempre, felici e contenti.» Anne prendo un respiro e «Fine.» sospira in modo dolce al suo piccolo Harry già con gli occhi chiusi.
Lentamente posa il libro sul comodino, vicino alla lampada di Winnie the Pooh, e alzandosi posa un bacio leggero sulla fronte, ora scoperta dai ricci, di suo figlio.
Sta quasi per uscire dalla stanza, quando un improvviso «Mamma!» urlato la fa saltare e si gira subito verso il lettino dove fa conparsa la figura assonnata di Harry.

«Tesoro, che succede» gli si avvicina e si siede ai piedi del letto mentre suo figlio pensa a come spiegare il perchè di questa improvvisa euforia.

«Mamma, nei libri che mi leggi ci sono sempre i draghi, a cosa servono?»

Anne ci pensa su perchè deve trovare un modo semplice per spiegare quel concetto che magari è stupido, ma tutti i concetti nascondono qualcosa di più profondo che lei vuole cogliere e spiegare al bambino.

«Vedi, tesoro, i draghi rappresentano il male che c'è anche nelle più belle storie.»

Suo figlio la guarda un attimo e poi sposta lo sguardo verso l'alto.

«Ma anche se sono il male, gli eroi li sconfiggono! Per le principesse!»

La donna sorride e prima di ripondere sconpiglia i ricci di Harry e poi con la sua tipica voce calma, che usa sempre la sera, risponde.

«Questo è perchè ogni male può essere sconfitto, caro.»

Il piccolo Harry fa un sorriso un po' sdentato, augura la buonanotte a sua madre e si rintana sotto le coperte per poi addormentersi subito, mentre sua madre esce silenziosamente dalla stanza con un sorriso appena accennato.

E quando il riccio torna alla realtà si rende conto che questo non fa altro che ricordargli Louis che sta cercando di sconfiggere i suoi draghi.
Harry ritorna alla realtà e sente la voce della sorella chiamarlo dalla finestra con uno «Sbrigati idiota o ti congelerai il culo!» e lui finalmente infila le chiavi nella toppa ed entra nel placido calore che casa sua emana.
E mentre, salendo le scale, gli arriva un messaggio da Louis che lo avverte che domani mattina lo accompagnerà a scuola in macchina, Harry pensa davvero che le favole contengano i migliori insegnamenti.

 

Perchè le favole non insegnano ai bambini che i draghi esistono.
I bambini lo sanno già.
Le favole insegnano ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.

 


 

  
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