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Autore: Wild imagination    25/10/2014    10 recensioni
Prendete un liceo qualsiasi a Lima, Ohio. Magari il McKinley.
Adesso trasformatelo in un istituto per ragazzi con... capacità particolari.
Considerate una scuola privata gemellata (perchè no, magari la Dalton) i cui studenti sono cordialmente invitati a trascorrere un anno insieme al nostro Glee Club, che è un po' diverso dal solito.
Aggiungete delle sfide per rendere il tutto più emozionante, una convivenza forzata, e un Kurt che proprio non sopporta Blaine, ricambiato.
Un anno scolastico non vi sarà mai sembrato così interessante.
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Note dell'autrice-
Buon sabato! Eccoci col ventiseiesimo (e quintultimo, all'incirca) capitolo.
Come sempre -e non è mai abbastanza- vorrei ringraziare di cuore le sedici persone che hanno recensito lo scorso capitolo.
Ginevra_KH, Ekija89, rosa_cherokee, Gleek98lovefinchel, harryello, fearlesslyandforever, wislava, robbbe83, _Anto, Jamyra, Marta Mancini, AimeeGrimo, Sslaura, Stormer99, diamantina591
Siete magnifici!
E un abbraccio stritolante anche ad Elena, Francesca, Je, Mary, Paola e Rob, che mi minacciano di morte con tanto amore <3



Could you say it twice?


"Sei pronto?" chiese Blaine, ansioso
Kurt annuì, guardandolo con serietà. "Dobbiamo farlo, Blaine. Altrimenti sarà solo peggio."
Il Warbler sospirò, passandosi una mano fra i capelli ricci. Gli tese la mano, che il castano strinse prontamente. Si sentì subito meglio, con le dita intrecciate alle sue. La sua stretta forte e rassicurante gli diede il coraggio di attraversare l'arcata della mensa. "E andiamo."
Fecero scorrere lo sguardo su tutti i tavoli occupati, finché non trovarono ciò che stavano cercando.
Blaine si avvicinò al suo orecchio per sovrastare tutto quel baccano. "Da quant'è che Jeff, Nick e Wes si siedono allo stesso tavolo del G.C.?"
Hummel cercò di non focalizzarsi sul suo fiato caldo, che gli aveva accarezzato il collo facendogli venire la pelle d'oca. "Mi preoccupa più il fatto che stiano parlando fitto fitto con Rachel e Puck, sinceramente."
Li raggiunsero con titubanza, continuando a tenersi per mano, incuranti degli sguardi incuriositi degli altri studenti.
Una volta fermi dietro di loro, tossicchiarono rumorosamente per richiamare l'attenzione. I cinque sollevarono immediatamente la testa, guardandoli distrattamente, per poi rituffarsi nel loro conciliabolo. "Ciao, ragazzi." borbottò Jeff, prima di ricominciare a gesticolare concitatamente.
Dopo qualche istante si bloccarono, come folgorati. "Avete visto quello che ho visto io?" sussurrò Nick con voce strozzata, sconvolto.
"Loro erano... erano.." Wes sembrava non trovare le parole.
Dieci paia di occhi si fissarono di nuovo su Kurt e Blaine, che aspettavano sorridenti, scendendo lentamente fino alle loro mani intrecciate.
Rachel spalancò gli occhi scuri, luccicanti di speranza. "Voi due... Voi due..."
"Ci siamo messi insieme" conclusero i manipolatori per lei, guardandosi negli occhi con dolcezza.
Ho un ragazzo. Ho un bellissimo e dolcissimo ragazzo. Non ce la posso fare.
Ci fu un attimo di silenzio e poi...
"LO SAPEVOOO!" esplose Puck, alzandosi in piedi e scagliando in aria i pugni. Molti dei presenti si voltarono verso di lui, interdetti. 
Wes sembrava sul punto di scoppiare in lacrime, mentre abbracciava Rachel con trasporto. I Niff iniziarono a saltellare sul posto, gridando qualcosa di terribilmente simile a "Klaineistheendgame Klaineistheendgame Klaineistheendgame"
"FERMI!" ordinò Noah dopo pochi minuti, alzando solennemente le braccia.
Kurt e Blaine erano diventati color peperone, e cercavano conforto stringendosi l'uno all'altro.
Immaginavo che sarebbe andata così...
"Ora portate i vostri bei sederi su questa panca e ci spiegate per filo e per segno cos'è successo. E com'è stato il vostro primo bacio."
Rachel annuì con convinzione. "Con i dettagli sconci."
"Molti dettagli sconci" rincarò la dose Jeff, con un'occhiatina maliziosa.
"Oh mio Dio" mugolò Kurt, affondando il viso nel collo di Blaine, che gli accarezzò la spalla con fare rassicurante. 

"Beh, direi che è andata abbastanza bene...", commentò Anderson due ore dopo, mettendo piede fuori dalla mensa.
"Intendi a parte il fatto che abbiamo dovuto ripetere la storia sette volte, ricordandoci per filo e per segno ogni parola che ci siamo detti, e che tra circa dieci minuti tutto il McKinley saprà che stiamo insieme?" ridacchiò Hummel, visibilmente sollevato.
"Dieci minuti?" ripeté Blaine, stringendogli una mano sulla vita e avvicinandolo a sé. "Così tanto? Sei ottimista."
Kurt arrossì e distolse lo sguardo, sentendo distintamente il calore delle dita dell'altro ragazzo da sopra il sottile tessuto della maglia.
Il riccio mollò subito la presa con aria imbarazzata, iniziando a balbettare. "Scusa, non volevo metterti a disagio. E' che... m-mi viene spontaneo toccarti e... sfiorarti. Ma se ti dà fastidio---"
Il castano lo interruppe, sollevandogli il mento con decisione e facendo incontrare di nuovo i loro occhi. "Blaine, sta' tranquillo. Mi piace quando mi..." avvampò, schiarendosi la gola. "quando mi tocchi. E' per questo che arrossisco: mi fa... mi fai sentire bene."
Sul volto dell'altro si allargò un enorme sorriso, e Kurt rimase un attimo spiazzato dalla luce che illuminò i suoi occhi color ambra.
E' stupendo. Ed è mio.
"E' una fortuna, perché anch'io adoro toccarti. La tua pelle è bellissima." sussurrò, baciando il palmo dell'altro, poggiato sulla sua mascella.
Le labbra di Hummel si arricciarono automaticamente verso l'alto. "Blaine Anderson è un romantico... Chi l'avrebbe mai detto?" Rabbrividì, e il suo cuore perse un battito quando sentì le labbra dell'altro scorrergli delicatamente sul polso, inspirando profondamente. 
"Adesso lo sai. E' tutto quello che importa." mormorò il riccio, respirando sulla sua pelle. 
"Oh, ma che teneri." commentò una voce sarcastica a pochi metri da loro. Si girarono di scatto, notando un indolente Sebastian poggiato mollemente alla parete di fronte. "Non rimanevo così senza fiato da quando un pezzo di moussaka mi è rimasto in gola."
"Smythe" quasi ringhiò Anderson, spostandosi istintivamente davanti al proprio ragazzo, come per proteggerlo... o allontanarlo. 
Al francese non sfuggì quel movimento, infatti replicò con un sorrisetto strafottente: "Ma come, Blaine, hai paura che possa portarti via anche lui? Da cosa nasce tutta questa insicurezza?"
Gli occhi del riccio saettarono sulla figura di Kurt, seminascosta dietro di lui. Il Warbler sembrava teso.
Oh, Blaine...
"Sarebbe davvero crudele da parte mia, no?" stava continuando Sebastian, avvicinandosi lentamente ai due ragazzi e annuendo alle sue stesse parole. "Già con Adam hai sofferto molto, pensa come sarebbe se qualcuno a cui tieni davvero, che ami, si allontanasse da te all'improvviso." Sfarfallò velocemente le dita sottili, mimando il movimento di qualcosa che scompare. 
Il cuore di Kurt si spezzò nel suo petto quando intravide una scintilla di dolore, di smarrimento, attraversare gli occhi di Blaine, nonostante stesse cercando di nasconderla. Vide la sua mano tremare visibilmente...
Eccola la sua debolezza. Sotto quell'armatura di fascino, di carisma, si nascondeva una profonda insicurezza: il terrore di perdere qualcosa a cui teneva profondamente. Di perdere lui.
Il castano non poté che amarlo un po' di più. 
"Chiudi quella bocca da cavallo che ti ritrovi, Smythe." gli sibilò, con astio. Non poteva sopportare che il suo neo-ragazzo soffrisse per colpa di quell'idiota. Possibile che al mondo esistano persone così meschine? Entrambi gli Warblers si voltarono verso di lui, sorpresi. 
Questa volta sono IO a dover proteggere LUI. 
"Non pensare di potermi abbindolare. Giusto facendomi ubriacare hai avuto modo di avvicinarti a me, e ti assicuro che non succederà più" continuò, con gli occhi di ghiaccio. "Non ti prenderei in considerazione neanche se fossi l'ultimo esemplare di sesso maschile su questa Terra. Piuttosto divento etero o mi faccio prete. E ora, se vuoi scusarmi..." si girò all'improvviso verso Blaine, che lo stava guardando con gli occhioni lucidi, e lo attirò a sé. Lo baciò con passione, le mani che si intrecciarono ai suo ricci, e per un attimo, col cuore che batteva all'impazzata e brividi che lo attraversavano in tutto il corpo, si dimenticò di quel bastardo dietro di lui. Si separarono dopo qualche secondo, ansimanti.
"Non ti dirò mai addio", sussurrò Kurt sulle labbra dell'altro, scostandogli dolcemente un ciuffo dalla fronte. "Nemmeno un uovo crudo spiaccicato sulla testa mi ha impedito di stare con te, e pensi che un francese coi dentoni lo farà?"
Blaine rise debolmente,
"Forza, andiamo in camera." Lo trascinò dolcemente lungo il corridoio, senza staccare gli occhi dai suoi. All'improvviso, si girò di nuovo verso il Warbler, che li osservava sbalordito. "Ah, Sebastian. Va' al diavolo."

La porta si chiuse dietro di loro con un leggero tonfo, e Kurt si girò verso Blaine. Il riccio non resistette allo sguardo intenso di quegli occhi di ghiaccio, e abbassò la testa, imbarazzato e mortificato.
Come posso pensare di aiutarlo, di proteggerlo, se in realtà sono io quello che ha bisogno di essere salvato? Mi avrà preso per un ragazzino insicuro... Lui invece è così coraggioso, così forte! 
E dai suoi incubi sembra che ne abbia passate così tante. Io solo perché sono stato tradito dal mio ragazzo mi sono sentito il mondo crollare addosso. Basta che quell'idiota mi minacci di portarmi via il ragazzo... il ragazzo che amo, e non sono più in grado di spiccicare parola.
Strinse i pugni fino a farsi sbiancare le nocche, maledicendosi.
E se non fossi in grado di aiutare Kurt come meriterebbe? Di certo non ha bisogno di un altro peso sulle spalle, non ha bisogno di altre complicazioni nella sua vita.
Si accorse di aver strizzato le palpebre solo quando una mano fresca e delicata si chiuse sulla sua, e alzò la testa, sorpreso. Incontrò due occhi limpidi e azzurri che lo guardavano; rimase ipnotizzato da quelle iridi così profonde, come se non potesse impedirsi di continuare ad affondarvi.
Non c'era niente di quello che aveva temuto di scorgere, nell'espressione di Kurt. Non c'era finta compassione, non c'era delusione, non c'era condiscendenza. C'era solo un'infinita, infinita dolcezza, e qualcos'altro che aveva quasi paura di identificare. Qualcosa che gli fece vibrare il cuore e fermare il respiro. Una luce che sapeva di avere negli occhi quando parlava di Kurt o pensava a lui. Deglutì, facendo scorrere gli occhi sui suoi lineamenti armoniosi, e concentrandosi con eccessiva attenzione sulle sue labbra sottili e rosee.
"Blaine" gli sussurrò il ragazzo dolcemente, intrecciando le dita alle sue. "Lo so a cosa stai pensando..."
"Ah, sì?" chiese mugugnando il riccio, guardandolo da sotto le lunghe ciglia.
"Sì, è ti assicuro che non è vero. Io non penso che tu sia debole." 
Blaine lo fissò stranito, mentre l'altro continuava sorridendo. "Anzi, a dire la verità, trovo estremamente dolce e lusinghiero sapere che hai paura di perdermi... E ascoltami bene." La sua espressione si fece seria quando incatenò gli occhi del suo ragazzo ai propri. "Con me non essere il 'Golden Boy' della Dalton. O il leader degli Warbler. Non devi essere senza paura, fingere sempre che vada tutto bene, nasconderti dietro un falso sorriso. Con me devi scoppiare a piangere, urlare fino a che hai fiato in gola, saltellare di qua e di là per la stanza...
Solo... sii te stesso. Perché questo è abbastanza per me"
Gli occhi del Warbler brillarono di riconoscenza, mentre un brivido piacevole gli avvolgeva lo stomaco. 
Ormai ne era sicuro: non poteva vivere senza Kurt. Come aveva fatto a svegliarsi per diciott'anni della sua vita senza la certezza di poter annegare in quelle iridi ghiacciate? O di poter annusare il suo meraviglioso profumo di vaniglia? Senza il privilegio di poter sfiorare la sua pelle delicata con le dita o sentire la sua meravigliosa voce accarezzargli le orecchie?
Fu in quell'istante che una consapevolezza lo colpì con la forza di un tir.
"Ti amo."
Glielo disse con sicurezza, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. E lo era. Era stato così semplice innamorarsi di quel ragazzo testardo e irritante che aveva reso inagibili tutte le sue scorte di gel in una volta. perché anche quando aveva giurato con tutto se stesso di odiarlo, in fondo in fondo sapeva che quegli occhi lo avevano catturato al primo sguardo. E non lo avevano più lasciato andare. 
"Beh, menomale. perché ti amo anch'io." rispose l'altro, con la stessa semplicità e le guance leggermente arrossate per la sorpresa.
E' così bello...
"Magari questo non era il luogo migliore per dirtelo. né il momento, considerando che due minuti fa hai mandato al diavolo Sebastian, ma---" borbottò Anderson tutto d'un fiato, iniziando a farsi prendere dal panico.
"Non mi interessa un fico secco del momento, sinceramente. Avresti potuto dirmi che mi amavi durante un appuntamento in mongolfiera, e non sarebbe stato più vero di questo."
Blaine gli rivolse un sorriso sincero e raggiante, inclinando la testa e avvicinando le labbra alle sue con un sospiro estasiato.
Non posso credere di meritarmi davvero un ragazzo come lui. Sarò stato Gandhi nella mia vita precedente...
"Aspetta" lo interruppe Kurt;  Il riccio lo guardò con aria confusa, cercando in tutti i modi di smetterla di fissare la sua bocca come se la volesse mangiare.
Ma è così soffice... e così invitante...
 Il castano avvampò, iniziando a balbettare con gli occhi bassi. "Non è che potresti dirmelo due volte?" 
Oh mio Dio. Ma è adorabile. 
"Ti amo" ripeté senza esitazione, strofinando il naso sul suo collo e inspirando profondamente. "E siamo a due".
Kurt fremette, chiudendo le palpebre istintivamente. 
"Ti amo" le sue labbra scivolarono lungo la sua mandibola, leggere come piume. "Tre"
La sua pelle è perfetta, così liscia, così morbida...
"Ti amo" la sua voce si faceva sempre più bassa e roca, mentre gli lasciava un lieve bacio all'angolo della bocca. Sorrise con dolcezza, sentendo le labbra dell'alto ragazzo arricciarsi istintivamente verso di lui.  "E siamo a quattro."
La sua bocca si mosse finalmente su quella di Kurt, decisa e delicata allo stesso tempo, mentre le sue mani gli circondavano i fianchi. Sospirò, sentendo il viso andare a fuoco e un brivido familiare invadergli il petto. Non poté impedirsi di mordicchiare con tenerezza e passione il suo labbro inferiore, assaporando quel dolce sapore di pesca, e ammirandone il rossore quando si separarono con il fiato corto. "Ti amo."



Kurt era di fronte ad un terribile, terribile dilemma amletico.
Chiuso in bagno, conclusi i suoi innumerevoli rituali d'idratazione, doveva decidere cosa indossare per andare a dormire. 
Sì, insomma, adesso era fidanzato col suo compagno di stanza, non poteva certo permettersi di tornare di là indossando un sacco di iuta; ma non poteva neanche sfilargli davanti in modo troppo... provocante. O forse sì? Solo il pensiero lo faceva avvampare.
Sbuffò, passandosi una mano fra i capelli. Aveva già infilato degli aderenti pantaloni blu notte, adesso le opzioni erano due:
1) anonima maglia a maniche lunghe in tinta coi pantaloni;
2) t-shirt con ampio scollo a V (e rischio di sollevamento oltre l'ombelico).
E se lui si mettesse una di quelle canottiere sottili che si metteva di solito? Non so se ce la faccio a non saltargli addosso, questa volta. Beh, comunque se la sarebbe cercata... E sarei tipo "autorizzato", adesso, in quanto suo ragazzo...
Sorrise come un idiota, sospirando. Non poteva credere di avere davvero un fidanzato. E non UN fidanzato qualsiasi. Blaine. Il ragazzo più dolce, stupendo e meraviglioso di questo pianeta. Che lui amava, ricambiato.
Che mi sta aspettando di là.
Cercando di non riflettere troppo su quella scelta, afferrò la t-shirt scollata e la infilò, dandosi un'ultima occhiata allo specchio. 
Speriamo di non sembrargli ridicolo...
Aprì la porta del bagno con malcelata ansia, impaziente di godersi la figura di Blaine in pigiama.
Sospirò in modo molto innamorato quando lo vide disteso sul letto, con la testa poggiata alla spalliera. 
Era completamente rilassato, apparentemente immerso in un libro. Le sue gambe muscolose erano fasciate da degli aderenti pantaloni lunghi, e le sue spalle erano messe in evidenza da...
Sì, una DANNATA canottiera attilata.
Sì senti improvvisamente la gola secca e le guance in fiamme. 
Sarà meglio che torni in bagno ad infilarmi un maglione sformato: con lui non posso competere.
Stava giusto per fare dietro front, quando una voce roca lo fermò. "Kurt?"
Il castano incrociò i suoi occhi con aria titubante, aspettandosi una risatina divertita o qualcosa di altrettanto umiliante. 
Fu assolutamente sorpreso di vedere Blaine deglutire rumorosamente, mentre i suoi occhi ambrati e spalancati scandagliavano attentamente la sua figura. Il suo sguardo indugiò un po' troppo sul suo fondo-schiena e sull'ampia porzione di pelle lasciata scoperta dallo scollo a V, e l'altro ragazzo avvampò.
Oh. Allora ho fatto centro. 
"Ricordami di ringraziare Santana" mormorò il riccio, prima di tornare a (cercare di) leggere il libro, con scarsi risultati.
Con un sorrisetto innocente Kurt si avvicinò al letto, e trovò necessario stiracchiarsi inarcando la schiena, facendo sollevare la maglia oltre l'ombelico. Fu più o meno a quel punto che una mano calda e forte lo afferrò per la vita, trascinandolo a sedere sul materasso. 
"Te la sei cercata" gli soffiò Blaine sulla nuca, iniziando a strofinare le labbra sulla sua scapola, il romanzo ormai dimenticato. "Sei diabolico"
Kurt rabbrividì, sentendo la pelle della spalla andare a fuoco. Non si poté impedire di mugolare di soddisfazione quando la bocca dell'altro ragazzo si spostò sulla base della sua gola, iniziando a torturare una specifica porzione di pelle particolarmente sensibile. "Disse quello che si mette delle canottiere praticamente inesistenti." riuscì a borbottare con voce tremolante. 
Si girò finalmente verso di lui con sguardo malizioso, e intrecciò le dita ai suoi ricci. Avvicinò il viso alla sua spalla sinistra con estenuante lentezza, senza distogliere l'attenzione dalla pupille dilatate. Quando finalmente toccò la sua pelle olivastra, lasciandovi una striscia di baci umidi, la sua mano libera scivolò sotto la canottiera sottile, andando ad accarezzare i suoi addominali scolpiti. Iniziò a disegnare cerchi immaginari con le punte delle dita, mentre nella gola dell'altro nasceva un gemito roco. Non appena lo udì, un brivido eccitato attraversò la spina dorsale del castano, che abbandonò a malincuore il suo collo per divorare le sue labbra morbide. Il moro fece scivolare dolcemente la lingua nella sua bocca, intrecciandola alla sua e accarezzandogli il palato. 
Hummel sospirò, allontanandosi per riprendere fiato. Le sue labbra si incurvarono automaticamente in un sorriso quando vide gli occhi limpidi di Blaine osservarlo con amore. 
"Dormiresti con me, stanotte?" gli sussurrò il riccio, accarezzandogli una guancia.
Il castano avvampò, andando nel panico.
Ma come? Stiamo insieme solo da pochi giorni e sì, lo amo, ma non so se sono pronto per una cosa del genere! E se non sapessi cosa fare, dove mettere le mani?
"Ehi, amore, calmati." lo tranquillizzò il riccio, notando la sua tensione. Kurt si sciolse sentendosi chiamare con quell'appellativo, e il suo cuore perse un battito. "Intendevo davvero solo 'dormire'."
Ah. 
"Ce-certo." balbettò, in imbarazzo per aver tratto conclusioni affrettate. 
Blaine lo invitò a distendersi sotto le coperte con un sorrisetto divertito, e Kurt non se lo fece ripetere due volte, dandogli le spalle. Affondò il viso nel suo cuscino e... wow. Quell'intenso profumo di nocciola era esattamente come se lo ricordava: familiare e rassicurante. Sentì il cuore accelerare quando le braccia accoglienti del riccio gli avvolsero il petto con fare protettivo; e si schiacciò di più contro il suo torace. Poteva avvertire il battito del suo cuore attraverso la canottiera sottile.
Era una sensazione meravigliosa; nuova e conosciuta al tempo stesso. La sua mano sinistra si intrecciò istintivamente al suo braccio, mentre sentiva il naso di Blaine affondare fra i suoi capelli morbidi. Anche le loro gambe trovarono il proprio posto automaticamente, allacciate le une alle altre. 
Si addormentò pochi istanti dopo, cullato dal respiro lento e regolare dell'altro ragazzo e da un dolce tepore. 



 
  
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